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MOTOGP 2018 – GRAN PREMIO D’ITALIA OAKLEY

AL MUGELLO NON SI DORME!

è una frase abbastanza di rito, quella che echeggia fra le colline Toscane, ma mai come sto anno c’è una situazione di gran trambusto, sopratutto per quel che riguarda il mercato, legato anche alle sorti di Lorenzo e le beghe del team Marc VDS, ma partiamo dalla prima notizia bomba:

  • Marc VDS

Il team Belga si trova dentro una grossa problematica nei suoi vertici, con il direttore generale/ team manager, Michael Bartholemy, che è stato cacciato dalla squadra per una questione di giri strani di denaro. La situazione è già finita nelle aule di tribunale, ed ha provocato più di qualche grattacapo, con la scuderia che è arrivata in ritardo in circuito, visto che i mezzi e le attrezzature erano sotto sequestro da parte delle compagnie di leasing, che volevano ottenere rassicurazioni sulla copertura economica e su chi avrebbe gestito il team. Attualmente il patron Marc van der Straten, sta valutando quali siano le coperture finanziarie per la stagione 2019, ma pare molto probabile che ci sarà un ridimensionamento, restando solo in Moto2 e Moto3.

La situazione che si è generata nel team Marc VDS, diventa un serio problema per Morbidelli, che rischia di ritrovarsi appiedato per la stagione 2019. Il pilota Italiano ha già in mano un contratto da ufficiale Honda (fornitura, non team ufficiale), chissà che non possa però arrivare la sostituzione con Pedrosa in HRC, anche se pare molto improbabile, inoltre è da capire ora chi si renderà disponibile a gestire le Yamaha satellite.

  • Selle diponibili

Un’altra bomba di mercato è che quella di Suzuki, che ha usato la sua opzione per mettere sotto contratto Mir, il campione della moto3 2017, sottraendolo a Honda, decisione che porta Iannone a doversi trovare una moto per il 2019, ed ormai le selle buone sono poche.

La scelta del team Giapponese, crea qualche altro grattacapo per colui che pareva ormai certo su quella sella…

  • Lorenzo

Dato per assodato, che da questa gara, la situazione sia quella da separati in casa con Ducati, ora il penta campione del mondo si ritrova pure senza una sella di rilievo da occupare. Suzuki ha chiuso le porte, in Honda ufficiale non c’è interesse e il casino di VDS, crea ulteriori problemi.

Dorna non può permettersi che un pilota del suo livello, si ritrovi senza moto per la prossima stagione, ma sicuro Aprilia e Ktm non sono delle alternative valide al momento, resta quindi una possibilità di Petrobras che decida di supportare Jorge e creare un team satellite Yamaha. Gli interessi paiono esserci, ma resta il problema su chi gestirà la scuderia, oltre al fatto che avrà una M1, che non verrà seguita direttamente dal team ufficiale (che di sti tempi forse non è una cosa malvagia).

  • Cambi di tecnici

Vinales ha ormai deciso di chiudere il rapporto con Forcada, il suo capo tecnico, accusato di non lavorare secondo il metodo che preferirebbe il pilota, che è più votato a fare grossi cambiamenti di setting sulla moto, che non trovare la quadra con piccoli affinamenti, come proposto dall’esperienza di chi ha vinto più di qualche mondiale in Motogp. La situazione attuale della M1 sta facendo perdere la pazienza a Maverik, che si risparmia nelle parole di critica verso la casa di Iwata, per i problemi di sviluppo che ha la moto.

Il carattere del giovane Spagnolo, non sta rendendo facile la ricerca di un sostituto e sembra che già due tecnici abbiano rifiutato l’offerta di lavorare con lui. Il 2019 è ancora lontano, vediamo cosa accade.

  • M1 e cosa han detto i test

Pessime notizie dai test svolti a Barcellona (seppure i tempi ingannino) e Mugello, con la moto che non fa progressi. Le evoluzioni e modifiche apportate, non servono a risolvere i problemi di erogazione del motore e l’elettronica resta sempre troppo indietro nello sviluppo. Rossi non vuole arrendersi all’idea che questa possa essere solo una stagione transitoria per il 2019, seppure nei test, han capito che la soluzione di molti problemi, risiede nel motore. Piccolo problema, il regolamento non permette di portare una nuova specifica a stagione in corso, quindi quello è e quello resta.

  • Tridente rosso

Anche quest’anno ci sarà il buon Pirro sulla D16 come wild card. Sensazioni molto positive per Dovi e Petrux nei test del Mugello di qualche settimana fa, si può sperare, ma non son più concessi errori.

  • Regolamento

Dopo ciò che si è visto nella gara Argentina, la federazione e la Dorna hanno imposto nuove regole:

Piloti che cambiano moto prima del Warm Up Lap:

Se un pilota non va in griglia o lascia la griglia per cambiare le gomme (asciutto / bagnato), inizierà il warm up lap dalla Pit Lane, ma inizierà la gara dalla casella in cui si è qualificato, e dovrà scontare un Ride Through durante la gara.

Se non cambia le gomme, non subirà un Ride Through.ma dovrà partire dal fondo dello schieramento.

Piloti che cambiano moto dopo il Warm Up Lap:

Se un pilota entra nel Pit Lane dopo il Warm Up lap e cambiare le gomme (asciutto / bagnato), dovrà partire dalla Pit Lane e scontare un Ride Through. Se mantiene le stesse gomme, parte dalla Pit Lane, ma senza Ride Through.

Partenza di massa dalla corsia box:

Come concordato con i piloti, non è sicuro che più di 10 piloti possano iniziare la gara dalla pit lane.

Nel caso di più di 10 piloti in fila alla Pit Lane per la partenza della gara, sarà sventolata la bandiera rossa e una nuova procedura di partenza avrà luogo (avvio rapido).

Se meno di 10 piloti inizieranno la gara dalla Pit Lane, seguiranno la procedura corrente. Questa afferma che i piloti che arrivano all’uscita pit lane saranno indirizzati ad allinearsi in fila nell’ordine in cui arrivano, e non possono superare la linea di uscita della corsia. Ci saranno modifiche nei circuiti dove la linea è troppo vicina al semaforo della corsia box.

Un pilota ha ancora la possibilità di cambiare la moto senza alcuna penalità dopo aver visto le condizioni della pista durante il primo giro di allineamento, la Pit Lane è aperta per 5 minuti.

Moto spenta in griglia:

Se un pilota spegne la moto in griglia, non può tentare di riaccenderla (vedi Marquez) e deve essere riportato in Pit Lane.

Vi lascio con i soliti orari TV:

Sky

Domenica 3 Giugno
11:00 Gara Moto3
12:20 Gara Moto2
14:00 Gara MotoGP

TV8

Domenica 3 GIUGNO
11:00 Gara Moto3
12:20 Gara Moto2
14:00 Gara MotoGP

 

Saluti

Davide_QV

GRAZIE LO STESSO DOVI!!!

Davide Dovi non è riuscito a sconfiggere Golia Marc, non è bastato il tanto cuore che ci ha messo, ma quando hai davanti un Marquez,  che nonostante debba fare solo il compitino e per l’ennesima volta si salva da una caduta e successivo passaggio in via di fuga, per difendersi da un attacco di Zarco, capisci che manco se gli spari lo batti. L’alieno Spagnolo è troppo il più forte in pista e stramerita ogni cosa che sta ottenendo nella sua carriera. ONORI AL CAMPIONE DEL MONDO 2017!!!

Peccato subito quel salvataggio del 93, veder finire la corsa del Forlivese nella ghiaia, sarebbe stato più giusto il tributo di salire almeno sul podio, ma il cuore messo anche oggi, correndo sopra i problemi di una moto difficile su questo tracciato, rende già merito all’impresa di averci provato.

Poi, l’umanità del Dovi la si vede appena rientrato al box, con la frase: “Bravo Marquez, ha fatto la differenza. Noi un anno esagerato”

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE ancora DESMODOVI, per il bel mondiale che ci hai regalato!!! Ora la testa del vincente ce l’hai, riprovaci alla grande nel 2018.

E poi c’è lui, il solito che anche se vince, nessuno si ricorda di lui, il solito Pedrosa, che lotta come un leone con Zarcò, portandosi a casa il meritato trionfo. Zarcò penso stia avendo gli incubi per il 2018 che lo vedrà correre con le M1 del 2017, penso che in Tech3 chiederanno di continuare con la 2016 piuttosto, anche visto il weekend di gara davvero pessimo avuto dai due ufficiali.

What’s a race in moto3!!!!

Pronti via e subito Martin, Rodrigo e Mir che prendono il largo, ma Rodrigo al secondo giro esagera, va in terra, Mir lo deve schivare andando in ghiaia e rientra 19esimo. Gara ormai alle ortiche per il campione del mondo, ma lui non molla, e con un ritmo da vittoria, nonostante i sorpassi da fare, in 12 tornate, riesce ad essere nuovamente secondo e andare a chiudere in quella posizione la gara.

Semplicemente pazzesco, un modo ulteriore per far capire quanto si sia meritato il titolo e quanto forte sia questo pilota, ha fatto una cosa stile Marquez nel 2012 alla sua ultima corsa di moto2 (MM93 vinse quella corsa)

Gara fantastica anche per i duelli per il terzo gradino del podio, preso da Ramirez, che diventa la miglior Ktm stagionale, mentre Martin centra la sua prima vittoria in questa classe. Gran rischio per Digiannantonio, che cade in rettifilo agganciandosi in scia, fortunatamente schivato da tutti.

In Moto2 cosa dire? la Ktm pare aver trovato la formula per rendere la sua moto quasi imbattibile, con i suoi due alfieri nuovamente sul podio in prima e terza posizione. Oliveira pare il candidato alla corsa al titolo 2018, ma Binder non starà li a guardare. Ottimo secono il campione del mondo 2017 e il nosto Bagnaia che conquista il titolo di rookie of the year, chissà che il prossimo anno non se la giochi con le Ktm.

Ed ora aspettiamo i test 2018 di martedì 😉

Saluti

Davide_#GRAZIELOSTESSODESMODOVI_QV

I TITOLI IRIDATI SON SEMPRE PIù VICINI

Penso che prima o poi, in Motogp, si inizierà a considerare l’opzione di farsi piantare un ferro nella gamba, per poter correre più forte. Stiamo parlando dell’incredibile Miller, che dopo poco più di 20 giorni dall’intervento alla gamba, per la frattura della tibia, al pronti via scatta come un razzo e si ficca davanti a tutti per un 6 o 7 tornate, restando poi a battagliare con i più forti, per gran parte della gara e chiudendo settimo, una corsa favolosa…GRANDISSIMO.

La gara di oggi della classe regina, pareva simile a una normale gara di moto3, con un gruppone di 7 moto li tutte vicine, in un insieme di corpi a corpi anche irruenti, dove nessuno ha mancato di dare il suo contributo, chi prima chi dopo. Il primo a dar via alle danze, è stato il solito ed immancabile Zarcò, che si prende dentro con Marquez al tornantino di curva 4. Il Francese aggancia la sua ruota anteriore su quella posteriore dello Spagnolo e solo un miracolo non li vede volare a terra entrambi. Tuttavia questo è solo uno dei tanti, come il taglio di Iannone su Vinales in curva 1, con il pilota yamaha che si deve tirar fuori dalla bega, finendo largo e perdendo un sacco di posizioni. Un’altra eclatante è stata la ruotata sulla spalla, comminata da Marquez a Valentino in uscita dalla curva 2. I due piloti erano in piega sui 180-200 km/h e finiscono con il prendersi dentro, pazzesco. Tuttavia un serie di duelli che non hanno innervosito nessuno, forse perchè se le sono risolte in pista, tornandosele per tutta la corsa.

Alla fine, a spuntarla è sempre quel demonio di Marquez, che è sembrato attendista per tutta la corsa, fino a quando ha dato la sua ultima zampata, portandosi a casa un meritato trionfo, ponendolo ancora più leader del mondiale, grazie anche alla prestazione opacissima di Dovizioso e delle Ducati, mai così in crisi su un tracciato come quello Australiano. Le moto di Borgo Panigale proprio non si son mai trovate a loro agio per tutto il weekend, con grossi problemi di setting e le cadute dei vari piloti, han levato anche quella poca fiducia che avevano del mezzo. Infatti il miglior Ducatista si rivela essere Redding, che chiude 11 esimo, mentre il Dovi, artefice anche di un errore a inizio gara, non si spinge più in la di un opacissimo 13esimo posto. Non fa meglio di lui Lorenzo, che giunge 15esimo.

Ora la corsa per il titolo è davvero una cosa ardua, con il 93 di casa Honda che può chiudere il discorso già in Malesia, visti i 33 punti di vantaggio. Le probabilità che ciò avvenga sono elevate, ma non facciamoci pronostici e godiamoci quel che viene.

Il podio viene completato dalle due Yamaha, che su questo tracciato dal buon grip, non si ritrovano afflitte dai loro normali probemi di gomma, permettendo ai due campioni di essere in corsa per la vittoria, fin quasi la fine. L’Italiano forse aveva il passo per rimanere assieme a Marquez fin gli ultimi metri, ma gli attacchi di Zarcò e Iannone, lo han fatto distanziare di quel secondo, che poi è stato impossibile recuperare. Vinales nell’ultimo giro, prima si libera di Iannone e poi di volata sul rettifilo, toglie il podio al Francese di tech3.

In moto2 è arrivata la prima vittoria ktm, per giunta con doppietta, nella classe di mezzo, grazie ad Oliveira che diventa il primo Portoghese a vincere una corsa in questa classe. Il podio viene chiudo da un ottimo Morbidelli, che allunga a 29 ounti il suo vantaggio su Luthi, che ottiene un deludente 10 posto. Anche per lui come per Marquez, Sepang potrà essere il match ball, per chiudere il discorso titolo.  Brutta la caduta fra Schrotter e Pasini, con il primo che perde la moto sul curvone, venendo preso pieno dall’Italiano, fortunatamente conclusasi senza problemi per i due piloti.

In moto3, arriva la nona vittoria di Mir e con due gare d’anticipo, conquista il meritatissimo titolo iridato. Titolo che non è mai stato in dubbio per tutta la stagione, un pilota davvero fortissimo e di un livello superiore a quello di tutti gli altri rivali, aspettiamolo il prossimo anno in moto2, c’è margine che faccia vedere il suo valore anche li.

Saluti

Davide_#rememberSIC_QV

MOTOGP 2017 – MOTUL GRAND PRIX OF JAPAN

Ci sono ancora 100 punti in palio, quindi la corsa al titolo è ancora quanto mai aperta per Marquez, Dovizioso e Vinales, ma il favorito resta il pilota della Honda, che sembra non sbagliare nulla, oltre ad essere in perfetta forma ed in totale simbiosi con la moto. E’ noto a chiunque che la pista Giapponese, risulta essere la pista di casa di Honda, quindi anche questo aspetto, va tutto verso il campione in carica.

Il tracciato è stato spesso terra di ottimi risultati per Honda e Yamaha, ma anche Ducati non ha mai sfigurato e proprio lo scorso anno, lo stesso Dovi era riuscito ad arrivare molto vicino a Marquez, quindi teniamoci in pò di ottimismo, anche se l’esito delle ultime corse, porta l’ago della bilancia a favore del leader di classifica.

Sulle moto non paiono in arrivo modifiche di sorta, se non i soliti affinamenti di ogni gp, resterà da vedere quali saranno i comportamenti dei vari compagni di scuderia. Difficile pensare a scenario di grosso aiuto, perchè Pedrosa vorrà pur sempre vincere, Rossi ha voglia di far vedere la sua forza, dopo il suo gran recupero e la buona corsa ad Aragon e Lorenzo è carico a mille, per la ricerca della sua prima vittoria in Ducati.

In ogni caso, aspettatevi un weekend, dove si farà molto parlare di cosa ci sia nel codone Ducati, si stan sentendo le sparate più incredibili, che portano a pensare a una sorta di mass damper, fino a un bilanciatore inerziale, che limita l’impennata, passando per qualcosa che funziona tipo un giorscopio, andando a rendere migliore la moto in curva. Chiacchere da bar insomma.

In Moto2 ci sarà la solita lotta fra Morbidelli e Luthi, dove anche qui l’Italiano è favorito, visto il suo incredibile numero di vittorie stagionali, ma non diamo per spacciato chi è secondo a soli 21 punti dal leader.

In Moto3 c’è il primo mach ball per il titolo di Mir, titolo mai in discussione per tutta la stagione.

Vi lascio i soliti orari per il GP:

Sky:

Sabato 14 ottobre
Ore 05:35  qualifiche Moto3
Ore 07:10  qualifiche MotoGP
Ore 08:05  qualifiche Moto2

Domenica 15 ottobre
Ore 04:00  gara Moto3
Ore 05:20  gara Moto2
Ore 07:00  gara MotoGP

TV8:

Sabato 14 ottobre
Ore 05:35  qualifiche Moto3
Ore 07:10  qualifiche MotoGP
Ore 08:05  qualifiche Moto2

Domenica 15 ottobre
Ore 04:00  gara Moto3
Ore 05:20  gara Moto2
Ore 07:00  gara MotoGP

Saluti

Davide_#tuttopuòsuccedere_QV

Le vittorie dei tre leader di campionato

Ebbene si, in tutte e tre le classi del motomondiale è arrivata la vittoria, meritatissima, di colui che è leader di classifica, in un mix di gare tutte spettacolari, finite senza mai momenti di noia per lo spettatore.

La gara della Motogp ha visto trionfare Marquez. Al via il pilota Spagnolo partiva con la doppia soluzione hard, difficile da portare in temperatura nei primi giri, tanto da costringerlo a stare fra il quarto e il quinto posto nei primissime tornate, con qualche considerevole difficoltà nei cambi di direzione e staccate. Infatti la gara del 93 è stata costellata di molti errori, con qualche rischio pure di caduta, assieme a staccate sbagliate, come quella su Rossi e Lorenzo. Ciò nonostante, non c’è stata speranza per nessuno, nei tentativi d’impensierirlo, da qua a fine campionato, pare che ci sarà poca speranza di batterlo, se continua a correre in questo modo.

Pedrosa, reo di una partenza non felice, forse avrebbe potuto fare meglio di quel suo ottimo secondo posto, grazie ad un finale di corsa davvero fantastico, peccato il troppo tempo perso dietro a Vinales, perchè forse avrebbe potuto duellare con il compagno di Box.

Lorenzo ha trovato abbastanza feeling con la sua Ducati, su una pista che a lui è sempre piaciuta, andando a concludere terzo, dopo una gara passata per la gran parte del tempo in testa. Non ne aveva per vincere, perchè il ritmo di gara non è stato velocissimo, visto che tutti han cercato di conservare gli pneumatici per il finale, tuttavia ottimo e concreto, un applauso del tutto meritato.

Vinales chiude quarto, con una gara molto opaca, non vedendolo mai assieme al gruppo dei primi. Le velleità iridate si fan sempre più complicate, per colui che ad inizio stagione pareva il candidato certo all’iride 2017.

Rossi, non ci sono più aggettivi e parole per definire questo pilot., Cosa si può dire ancora di uno, che dopo meno di 25 giorni dall’intervento alla gamba, monta in sella e fa terzo in prova, chiudendo una ottima gara, che lo ha visto per molto tempo stare in seconda posizione dietro a Lorenzo, salvo cedere nel finale, sia per l’usura della gomma e forse anche un pò di dolore. A fine gara non pareva sofferentissimo, anzi, magari aveva un pò di fiatone, ma semplicemente, ha scritto ancora una pagina storia, a una carriera da leggenda!

Espargarò, buonissimo sesto, con una Aprilia molto efficace su questo tracciato, dando segno di una sempre maggiore competitività del mezzo. Ottime basi per il 2018.

Dovizioso, un capitolo davvero amaro quello di oggi, con una gara davvero troppo sottotono, per uno che ha velleità iridate. Un setting forse non perfetto, abbinato ad una soluzione di gomme probabilmente non ottimale, ed ecco che i punti persi su Marquez son tanti. Ancora non è deciso nulla, ma a Motegi ci vorrà subito una sveglia, assieme a un risultato di livello, che vada a sottrarre punti a Marquez, per sperare di rimettersi in lizza per il titolo.

In moto2 è arrivata una nuova vittoria per Morbidelli, tornato a far sentire la sua voce da vincente, dopo la caduta di Misano. L’Italo Brasiliano non ha avuta vita facile, con un Pasini abbastanza mai domo, che ha provato in tutte le maniere di portare a casa la vittoria. Sorpassi e contro sorpassi non son mancati, come pure qualche entrata un pò cattiva, ma sono le corse, ed alla fine ha vinto il più forte. Chiude il podio Oliveira, con la sua ktm sempre più in ordine prestazionale. Luthi fa quinto, ritrovandosi dopo una gara abbastanza opaca, a 21 punti dalla vetta.

In moto3, ancora una volta Mir fa vedere la chi è il più forte, siglando pure il record di vittorie stagionali in moto3, record che probabilmente migliorerà ancora nelle prossime gare, visto quanta differenza fa. Oggi pareva di un’altro pianeta, anche quando era dietro, in pochissimo tempo ha inanellato una serie di sorpassi pazzeschi, con staccate che solo lui era capace di fare. A Motegi avrà il primo shot per chiudere il discorso campionato. A podio anche i nostri piloti tricolore, con una Digiannantonio e  Bastianini rispettivamente secondo e terzo. Qualche polemica c’è stata per gli eccessivi zig zag in rettifilo di Mir, ma la direzione corsa ha ritenuto il tutto regolare.

Saluti

Davide_#seeyouinMotegi_QV