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PEDRO ACOSTA – MOTO 3 WORLD CHAMPION 2021

Pedro Acosta vince il Mondiale Moto3 all’esordio nella categoria, in sella alla KTM Ufficiale del Team Ajo Motorsport.

Nessuno ci avrebbe puntato un euro ad inizio anno, pochi lo conoscevano, pochi lo avevano visto correre prima della gara inaugurale del Qatar. In pochi conoscevano quel diamante grezzo, nascosto nei meandri di qualche miniera sperduta della Murcia (ci sono miniere li?).

GP Jerez 2019, classe Moto3 del CEV. Box del Team Fondazione Andreas Perez 77, con Tatay (99), Acosta (37), Kawakami (83)

Ricordo una delle prime gare in cui lo vidi correre, era il CEV 2019 e mi colpì il compagno di team di un certo Carlos Tatay (futuro vincitore della Rookies Cup 2019) che vinse quel GP a Jerez. Pedro finì 4°, ai piedi del podio ma con una gara superlativa.

Mugello 2019, gara Red Bull Rookies Cup. Acosta (37) e Dupasquier (50)

La coppia Tatay-Acosta regalò spettacolo per tutto il 2019, giocandosi alcune gare della Red Bull Rookies Cup 2019. In particolare al Mugello colse il suo primo piazzamento di rilievo, chiudendo a soli 15 anni al 2° posto il campionato dei “bibitari”.

Nel 2020 c’è stata la vera esplosione dello “Squalo”. È stato in grado di tener testa (e di vincere) la Rookies Cup ed ha rischiato di vincere pure il Mondiale Junior (CEV). I segnali che avesse qualcosa di “unico” erano davvero chiari, infatti il Pruestel GP si era garantita la sua firma per il 2021 ma il team di Aki Ajo non si fece scappare l’opportunità di “tesserarlo”.

Pedro Acosta vince la Red Bull Rookies Cup 2020.

Anno 2021. L’anno della “rivoluzione”.

Non si era mai visto un rookie così nella classe cadetta. Maverick Vinales e Romano Fenati sono stati gli unici, che ricordi negli ultimi anni, ad avvicinarsi a prestazioni “simili” ma non hanno saputo concretizzare il talento espresso nel primo anno, vuoi per caratteristiche personali e vuoi per carenze del team.

C’é da dire che Pedro Acosta ha goduto di una struttura tra le migliori, se non la migliore. Quella di Aki Ajo. 

GP di Portimao 2021. Nel round 1 vince e bissa il successo del Qatar.

Il talento Murciano ha costruito la sua vittoria nella prima parte del Mondiale. Nella gara d’esordio ha chiuso 2°, poi la splendida vittoria nella seconda gara in Qatar partendo addirittura dalla Pit-lane, alla quale sono susseguite le perle di Portimao (foto) e Jerez. In quelle 4 gare ha costruito un gap incredibile su Foggia, capace di disputare una seconda parte di stagione ad altissimi livelli e meritevole tanto quanto Acosta.

Che gli Dei del Motociclismo fossero dalla parte di Acosta lo si è visto negli incidenti in cui è rimasto coinvolto, per colpe non sue, e che lo hanno visto uscire incredibilmente incolume.

In una parte centrale del Campionato, nella quale paga in alcune cose di inesperienza, riesce a vincere al Sachsenring ma il vero miracolo lo fa ad Assen dove arriva 4° dopo un incidente bruttissimo nelle prove (moto gli è salita addosso). Nel GP successivo ha addirittura vinto (Styria).

Nell’ultima parte di Mondiale ha fatto il possibile contro uno straripante Denis Foggia tanto da conservare un ottimo gap in vista delle ultime due gare. Arrivare a Portimao con la possibilità di vincere il Mondiale, qualora avesse vinto la gara, era un occasione in cui Piloti del genere non si lasciano pregare.

La condotta di gara a Portimao è stata da Campione con un bagaglio di esperienza incredibile. A pochi giri dalla fine, quando era in testa alla corsa, si è voltato ed ha lasciato sfilare 4 Piloti rientrando in 6^ posizione. Chiaro segnale che stava giocando al gatto col topo.

Il finale di gara è stato disgustosamente rovinato da Darryn Binder. E qui si apre un capitolo a parte… Xavier Artigas ha lottato degnamente, cedendo il passo ad Acosta (non avendone per star davanti). Jaume Masia ha lottato come un guerriero sia contro Foggia che contro il suo stesso compagno di team, andandosi poi a stendere (quello che ultimamente gli riesce meglio). Quindi la mia domanda è ⁉️👇

Caro Darryn, ho capito che “it’s Racing Baby” ma perché rovinare la lotta al Titolo di un altro Pilota sapendo che l’unica cosa che ti giochi è il nulla cosmico visto che ti sei già fatto pagare un posto in MotoGP per il 2022⁉️

Chissà se risponderà…

Onore al nostro Denis Foggia, che ha corso una seconda parte di stagione a livelli altissimi con condotte di gara davvero paurose, figlio anche del lavoro egregio (come sempre) di uno dei team più forti del Motomondiale.

Occhio al 2022.

Il prossimo anno debutterà in Moto2, nel team Ajo che ha dominato la categoria quest’anno. E se Raul Fernandez ha sfiorato il Titolo Mondiale all’esordio non vedo perché non possa succede lo stesso con Pedro.

Succederà, eccome se succederà.

 

✍️ Francky

MOTOGP 2021-GP D’ARAGONA MOTORLAND

Aragon, pista bellissima spersa nel deserto spagnolo.

Il tracciato è bello ed affascinante, ricco di curve di varia ampiezza, qualche saliscendi e tratti lenti misti ai veloci: insomma un tracciato completo come direbbero quelli bravi.

La MotoGp riparte da qui per un back to back Spagna-Italia che, nelle intenzioni del leader Fabio Quartararo, dovrebbe essere l’occasione per spegnere ogni velleità dei propri rivali. Il francese ha gli strumenti per farlo nel polso e sotto il sedere, ma anche nelle manchevolezze dei suoi avversari. Benintesi (è un attimo essere fraintesi) Fabio non ha e non sta rubando nulla, ma qualche recriminazione gli altri ce la devono avere per forza.

Chi scrive è un amante delle imprese leggendarie, degli “one-shot” rider. Non a caso nel cuore si porta imprese storiche come quelle degli australiani Bayliss a Jerez, Vermuelen A le Mans, ma anche Anthony Gobert a Philipp Island con la Bimota. E come non ricordarsi quella di Max Biaggi a Suzuka?

No, non sto divagando. Questa era una semplice premessa per introdurre la speranza di assistere ad un’altra impresa epica. Ma quanto sarebbe bello vedere Maverick Vinales vincere al debutto con l’Aprilia?

Tantissimo, perché quel matto dello spagnolo in fondo se lo merita pure. Magari non vincerà mai un mondiale ma il talento ce l’ha sia per l’impresa storica che per un titolo. Poco male se non dovesse riuscirci, in fondo la storia del motociclismo è piena di talenti immensi che hanno raccolto meno di quanto avrebbero potuto proprio a causa della loro testa di……..

Maverick non è stato trattato bene in questi anni dai giapponesi di Iwata. E’ vero, noi non siamo nel box e tante dinamiche non le possiamo giocoforza conoscere. Ma dall’esterno qualche indizio l’abbiamo avuto.

Domenica il mio tifo sarà tutto per lui e per l’Aprilia che ben ha figurato a Sstone dieci giorni fa. Aleix Espargaro è amico di Maverick sin dai tempi della Suzuki ed ha già dichiarato di essere disponibile a svelare le sue “conoscenze” della RS che porteranno in pista entrambi. Vedremo.

In fondo questa stagione ci ha già regalato un momento epico con il ritorno alla vittoria di Marquez. Perché non poterne vedere un altro?

A proposito di Marc. Ha preso le misure della velocità, ha preso quelle della durata nell’arco della gara, NON ha ancora preso le sue. Sta cercando di strafare andando in overdrive ed è proprio su quest’aspetto che deve fare un piccolo passo indietro. E’ vero, lui ha tante e troppe aspettative su se stesso, ma guida una moto che oggi pare non uno, ma almeno due gradini sotto la concorrenza migliore. Deve resettarsi e darsi tempo per tornare in alto, perchè non deve dimostrare niente a nessuno.

Nel momento in cui scrivo sono alte le probabilità di rivedere anche il nostro Franco Morbidelli di rientro dopo l’operazione al ginocchio. Avrà bisogno di rodarsi, quindi le aspettative su di lui sono proporzionate alle sue condizioni attuali. Pessima la scelta di farlo andare nel team principale orfano del suo fedele Ramon Forcada. Il miglior tecnico Yamaha resterà in SRT Petronas a far da balia a Jake Dixon e poi a Dovizioso a partire da Misano. Rompere un equilibrio come quello che si era creato tra i due è discutibile seppur ci sono dei contratti in essere. Credo sia mancata la volontà di Iwata stessa, perché i contratti si possono sempre “aggiustare” quando questa c’è. Spero che tale binomio possa ricomporsi almeno nel 2022, vista l’esperienza ripetuta più volte dai vari Rossi e Vinales con risultati pessimi.

E i ducatisti? Potrebbero anche pensare che uno di loro questa gara la possa anche vincere. La moto c’è, i piloti pure, eppure manca sempre un centesimo per fare un soldo. Sono tifoso di Pecco, lo sapete, e per questo sono anche stato molto critico nei suoi riguardi. A caldo è sempre difficile essere lucidi e dopo SStone la delusione era tanta. Però ci deve esser pur qualcosa di vero nelle sue dichiarazioni contro la Michelin. Non poteva essere così brutto dal sabato alla domenica senza una motivazione valida. Ok, magari gli manca un pezzo per arrivare a vincere, ma almeno sarebbe rimasto nel gruppo invece di sprofondare come ha fatto la scorsa gara.

Sulla Michelin le ombre aleggiano da illo tempore…. Mi voglio fremare qui.

Occhio alle KTM che erano e restano delle schegge impazzite e alla solidità delle Suzuki che se mettono insieme i tasselli vendono sempre cara la pelle.

Per i piloti Honda? Dovrebbe essere dura, anche se è pur vero che il giapponese cadde mentre era in testa lo scorso anno e che Alex Marquez fece la più bella gara dell’anno rischiando pure di vincerla.

Buon divertimento

* Franco Morbidelli rientrerà soltanto a Misano, qui ad Aragon correrà ancora una volta il britannico Crutchlow.

 

Salvatore V

(immagine in evidenza tratta dal sito ufficiale WSBK)

CUORE E PALLE – VINCERE CON LE SLICK SUL BAGNATO – AUSTRIA GP

Quando si vincono gare così, con le gomme slick su un circuito che via via va bagnandosi, non è mai un azzardo, non è mai questione di culo, non è mai fortuna. Si tratta di "cuore e palle". Oggi abbiamo assistito ad una vittoria incredibile, che rimarrà nella storia. E lasciamo fuori i discorsi del "non si gioca il titolo" perché con le slick sul bagnato ti giochi la vita. Un "highside" è dietro l'angolo, soltanto i Cavalieri più temerari rischiano il tutto per tutto. Per questo parlare dei temi in grassetto ad eccezione del "cuore e palle" è una mancanza di rispetto assoluto verso questi ragazzi.

Vince Binder ma che spettacolo…

La bandiera crociata, che segnalava gocce d’acqua in pista, ha iniziato a sventolare sin dalle prime fasi di gara. Lo spettacolo è stato di prim’ordine con Bagnaia, Quartararo e Marquez assolutamente una spanna superiore agli altri.

Oggi non era la gara di Jorge Martin, che indubbiamente non ne aveva per stare con quei tre davanti. Non era la gara di Joan Mir che è apparso in difficoltà, rispetto a domenica scorsa, in condizioni di asciutto. Non è stata assolutamente la gara di Joan Zarco, che si stende prendendo le redini di Jack Miller.

La gara è stata dominata, per 25 giri, dal trio la davanti. Se per Bagnaia e Quartararo non potevano esserci dubbi, personalmente mi hanno stupito due cose:

👉 L’assenza dal gruppo di testa del Campione del Mondo, incapace di partire in prima fila da quando è approdato in MotoGP (A secco anche in Moto2…). In difficoltà per tutta la gara Joan Mir, nonostante il nuovo dispositivo Holeshot tanto acclamato domenica scorsa…

👉Marc Marquez. Io non mi aspettavo 25 giri con quella intensità, probabilmente l’avrebbe anche vinta senza lo stop. Ma aldilà di quello, il fatto di vederlo li davanti qui in Austria è un campanello d’allarme che dovrebbe risuonare per tutti. Non manca molto per vederlo come siamo abituati, considerando anche che è il primo back to back fatto dal suo rientro. Il 2022 è più vicino di quanto sembri, circa 8 GP…

Iker Lecuona. Immagine MotoGP.com

Gara da incorniciare anche per Iker Lecuona, personalmente il migliore insieme al vincitore. A ridosso della top 10 per tutta la gara, è risalito il P9 nei giri in cui si è messo a piovere ed è rimasto in pista con le slick. Al penultimo giro era addirittura sul podio, ha chiuso 6°. Personalmente vista la giovane età gli darei un’altra opportunità in MotoGP.

Al giro 25 la pioggia…

Ultima curva, rientro ai box per il cambio moto. Ultimi 3 giri da percorrere per tutti.

Quando ormai mancavano 3 giri alla fine, il gruppo di testa è composto da Marquez, Bagnaia, Martin, Quartararo, Binder e Mir. Proprio in quel momento Marquez decide di rientrare seguito a ruota da tutti eccetto da Binder. Il sudafricano, tutto cuore e palle, tira dritto e rischio il tutto per tutto. Rischio che ha pagato visto che soltanto una parte della pista era completamente bagnata soltanto all’ultimo giro.

 Marquez tira come un dannato e scivola, mentre Bagnaia e Mir vanno a prendersi uno splendido podio con Mir subito dietro. Perde punti e terreno Quartararo. Oltre a Mir anche Aleix Espargaró, Valentino Rossi, Marini, Lecuona ed Alex Marquez tirano dritti con le slick sul bagnato. Tanta roba…

Il Mondiale ha visto il “tonfo” di Zarco, che segue di un GP quello di Miller. Ducati esce davvero sconfitta da questo doppio weekend in Austria, che ha visto la resa di ben due Piloti candidati al Titolo. Rimane soltanto Pecco Bagnaia…

Ad onor del vero Zarco è ancora lì, ma reggerà il contraccolpo di vedere un rookie, suo compagno di team, costantemente più veloce di lui si questa pista?

Classifica Mondiale👇

Ipoteticamente mancano 7 Round alla fine, i prossimi GP di Silverstone🇬🇧, Aragon 🇪🇸 e Misano 🇸🇲 sono certi. Da valutare Austin 🇺🇲e Malesya🇲🇾 mentre non ci sono problemi per i due finali di Portimao🇵🇹 e Valencia🇪🇸. Se non ci saranno Austin e Malesya sicuramente vedremo altre ” doppiette”.

Appuntamento il 29 agosto sul circuito di Silverstone. Vedremo Vinales nel Team Factory⁉️ Pronto Cal Crutchlow per sostituirlo e Jake Dixon in Petronas al posto di Morbidelli.

✍️Francky

 

(Immagine utilizzate tratte dal sito MotoGP.com)

MOTOGP 2021- GP DI GERMANIA SACHSENRING

PREMESSA

Vista l’esperienza delle ultime gare in cui non avrei preso il pronostico manco leggendo la classifica alla fine della gara, mi riservo di dire che, come le partite di calcio partono tutte dallo 0-0, anche le corse di moto partono con il semaforo rosso e tutti schierati nello spazio di pochi metri.

SVOLGIMENTO

Weekend di gara e ritroviamo una delle piste che nel 2020 sono saltate dal programma per la pandemia.

Si sbarca al Sachsenring per il Gp di Germania, un circuito che gira praticamente sempre a sinistra e sul quale il marziano Marc Marquez ci vince dal primo anno in cui è sbarcato nel motomondiale. Dal 2010 contando la bellezza del 100% nel rapporto partecipazioni/vittorie: una il 125, due in Moto2 e ben 7 in MotoGp. Siamo nel suo regno.

(immagine tratta da twitter)

Forte sui circuiti sinistrosi da sempre, il tracciato amico potrebbe aiutare il catalano a fare un altro piccolo step verso il recupero completo. Se aggiungiamo il fatto che siano proprio le curve a destra quelle più complesse nel suo attuale stato di forma, allora qualche bella speranza di ritrovarlo sul podio a fine gara la possiamo anche coltivare. In fondo ha ragione Lucchinelli quando dice che durante la gara è comunque sempre ad un centinaio di metri dal primo… Manca quell’ultimo pezzo che in Germania potrebbe arrivare foss’anche estemporaneo.

Si scontrerà con i soliti in vetta al Campionato che non sono disposti a fare sconti.

Il circuito è parecchio impegnativo nella ricerca della messa a punto in quanto le moto restano in piega per davvero tanto tempo e con pochi allunghi di motore dove la meccanica Ducati possa fare la differenza come in altre piste. Quindi favorite dovrebbero essere le dueruote con maggiore maneggevolezza e maggior messa a punto elettronica. Non si possono quindi non menzionare le Yamaha con Quartararo che pare essere diventato una garanzia al contrario di Vinales che brancola ancora nel buio una domenica si e l’altra pure. Vedremo se il lavoro del nuovo capotecnico Silvano Galbusera comincerà a manifestarsi nelle prestazioni dello spagnolo se sarà l’ennesimo tentativo che non vedrà il buon fine che dovrebbe avere.

Essendo meno importante il motore potrebbe venir su anche il nostro Franco Morbidelli, o almeno ci speriamo. Tra la moto vecchia e qualcosa di impalpabile che è successo all’interno di quel box. Il team Petronas è passato da un 2020 memorabile che ne ha fatto il miglior team della stagione con ben 5 vittorie di tappa, a brancolare nel buio più assoluto dei primi Gran Premi 2021.

Circuito per moto maneggevoli quindi vengono in mente subito le Suzuki. Rins forse sarà della partita se riuscirà ad essere “fit to race” alle visite mediche, ma difficilmente potrà avere speranze da podio dopo l’operazione al braccio subita dopo essersi schiantato in bici a Barcellona contro un mezzo dell’organizzazione…(fermo).. Resta Mir che sarebbe pure ora arrivasse a due vittorie nella categoria visto che ha la corona d’alloro 2020 sotto il casco.

Le Ducati? E chissà… Sulla carta è uno dei circuiti più complicati per loro ma quest’anno hanno vinto anche a Jerez. State calmi: è vero che Miller ha vinto dopo che Quartararo ha accusato il male al braccio. Chi vince ha sempre ragione (quasi) e lui era lì ad un tiro di schioppo e nulla vieta di pensare che avrebbe potuto riprendere il francese lo stesso.

Tra i ducatisti vedo bene Zarco su questa pista, mentre di Pecco non parlo più per scaramanzia e per Martin ci va ancora un attimo di pazienza.

Rivedremo le KTM sugli scudi? Credo proprio di si, perché il nuovo telaio funziona bene e i piloti (quelli ufficiali) ci sono. Non saranno ancora maturi per vincere un campionato, ma per le gare sono prontissimi, soprattutto Oliveira che riesce ad avere più visione del funambolico Binder.

Honda? “se Marquez si party”. Tutto è sempre nelle mani di Marc. Policio Espargaro ha lamentato pubblicamente di trovarsi in una situazione tecnica simile a quella in cui si era trovato nei primi tempi KTM. Un affermazione forte soprattutto perché Dani Pedrosa è passato proprio dall’altra parte.

Ci lamentiamo spesso della gestione piloti dei bolognesi ma se a Borgo Panigale si piange a Tokio non si ride proprio negli ultimi anni.

 

Moto2

Il figlio di Wayne ha già un posto sicuro nella classe maggiore per il prossimo anno. In Ktm lo hanno messo nelle condizioni di correre sereno e poter star davanti a quel cagnaccio che si ritrova a pranzo e cena nell’Hospitality KTM. Saranno verosimilmente loro due a giocarsi la gara, con i nostri italiani Bez E Diggia a provare a rompere le loro uova nel loro paniere.

Lowes si è perso un’altra volta e la sequenza di cadute di cui è stato protagonista gli ha tolto il piglio col quale aveva cominciato la stagione.

Sulla Moto2 ho una considerazione. Sino a inizio 2019 si parlava di gente come Baldassarri e Luthi in lotta per la vittoria finale. Dopo l’introduzione del gommone sono desaparecidi.

 

Moto3

Ahi Ahi! La direzione gara ha l’obbligo di stabilire regole e di fare un briefing pre-gara che resti nella storia.

Della parte sportiva sarà lecito ricominciare a parlarne dopo aver avuto la riprova che i ragazzini abbiano messo la testa a posto per quanto è possibile lo facciano degli adolescenti cresciuti ancora non troppo. Quanto accaduto a Barcellona è peggio di quanto accaduto al Mugello in termini di premeditazione. L’oggetto moto è già pericoloso di suo senza andarsela a cercare… figuriamoci cercandosela.

Buona gara a tutti

Salvatore V.

 

(immagine di copertina tratta da Motori magazine)

MOTOGP 2021- GP DI CATALUNYA BARCELLONA

Mugello-Montmelò. Una settimana di distanza e si continua a fare sul serio accendendo i motori sull’asfalto di un altro circuito “classico” della MotoGp. Lo si fa con la morte nel cuore e senza un ragazzino che in Toscana ha lasciato la propria vita inseguendo una passione.

Il mondo non si ferma, va avanti ed anche il Motomondiale segue la stessa regola. Ci si sarebbe potuti fermare almeno al Mugello?   E se fosse successo a qualcuno della classe maggiore come accadde con Simoncelli? Non entriamo nel merito: la polemica su un blog lascia il tempo che trova e mai cambierà lo stato delle cose. Bisogna andare avanti, ritrovare il sapore di questo dannato sport che ci ha regalato tante gioie ma anche parecchi dolori.

La stagione ha preso la piega franco-giapponese di Quartararo-Yamaha che con tre vittorie “lidera” la classifica generale: ben 24 punti di vantaggio su Miller che a sua volta precede le altre due Ducati guidate da Bagnaia e Zarco.

Sei gare sono sufficienti per poter intravedere una tendenza. Quattro vittorie Yamaha e due della rossa di Borgo Panigale potrebbero far pensare ad un netto vantaggio a favore della moto giapponese, ma non è così. La seconda Yamaha in classifica generale è quella di Vinales sesto a ben 41 punti dal suo compagno di box, mentre la classifica dei piloti Ducati (escludiamo Martin per ovvie ragioni) è molto più omogenea. A leggere i numeri viene subito all’occhio che Fabio ci stia mettendo molto del suo, vivendo un momento di grazia molto più duraturo di quei weekend spot che lo scorso anno ci fece vedere.

Quartararo è in forma strepitosa su una moto che funziona bene solo sotto le sue natiche, mentre la Ducati (udite udite) pare essere diventata la macchina più versatile in grado di andar forte in mano a tanti. Non sembra vero eh? Eppure si evince questo dalle gare portate a termine nel 2021.

I piloti rossi hanno qualcosa da recriminare, Pecco Bagnaia in primis. Manca la vittoria, manca quello step che lo possa portare a rendere al meglio portando anche a casa il risultato grosso in maniera continuativa. Ce la farà? Ce lo auguriamo tutti per il bene del ragazzo, della Ducati e del campionato.

Da “sommo” conoscitore della MotoGp non ho dato credito alcuno alla KTM per l’appuntamento del Mugello: e infatti….. Oliveira è andato (e anche bene) a podio dando l’impressione che le ultime modifiche fatte sulla moto austriaca possano permettere agli arancioni di tornare tra i primi in pianta stabile. La pista spagnola potrà essere sin da subito una cartina di tornasole e ci dirà se potremo annoverare gli austriaci tra i vincitori di tappa 2021.

Tra la Toscana e Barcellona Morbidelli dovrebbe essere andato a farsi un tuffo nell’acqua di Lourdes dopo questo sciagurato inizio stagione. E’ vero che se guidi uan moto “vecchia” e parti dal gruppo aumenti i rischi in fase di partenza, però capitano tutte a lui. Il fatto di non avere una moto ultima generazione quest’anno è molto più penalizzante considerati i distacchi minimi che in griglia troviamo. Perdere pochi decimi in una delle varie sessioni significa faticare troppo sia in qualifica che in partenza: ormai la stagione ha preso una piega irrecuperabile.

Honda.. no Marquez no party.

Devo ripetermi. Il discorso sulla RCV andrebbe approfondito, perché qui si tratta ormai di scelte strategiche sbagliate che affondano le radici negli anni passati. La vittoria manca dal 2019, e dobbiamo andare a ritroso sin al 2017 per ritrovare un pilota che non sia Marquez vincente su una moto dell’ala dorata. Parliamo addirittura di Pedrosa, e dobbiamo tornare a cinque anni fa ed alla vittoria estemporanea del 2016 di Jack Miller per trovarne uno non griffato HRC. Dove è finita quella moto che andava bene per tutti e per tutte le stagioni? Puntare su un solo uomo ha pagato fino a quando Marquez ha retto. Sono scelte, più o meno consapevoli ma pur sempre scelte.

****ERRATA CORRIGE**** Dalla regia mi suggeriscono che Cal vinse in Argentina 2018 su Honda. Il senso del discorso cambia poco perchè fu una gara ad eliminazione. Ma per la precisione va detto.

Suzuki in ripresa e Aprilia alla quale manca l’ultimo piccolo passo completano il quadro dei partecipanti. Sarà la volta buona per vincere la seconda gara della carriera per Mir che a Barcellona è di casa? Magari anche Rins deciderà di restare in piedi? Aleix Espargararo tirerà fuori dal polso destro la prestazione della vita a casa sua?

 

MOTO2

I due galletti del team Ajo ormai sono diventati padroni della specialità. Sam Lowes non si sta smentendo neanche quest’anno, alternando prestazioni monstre a scivolate assurde che pesano sulla classifica.

Gli italiani, surclassati a casa loro, dovranno vincere in trasferta. Hanno le moto per farlo sia Diggia che Bezzecchi.

 

MOTO3

Un compagno di giochi in meno… altro non serve dire.

 

Salvatore V.

(immagine di copertina tratta da funonalisitecnica)