Archivi tag: REDBULL

MOTOGP 2020- GP DI STIRIA

MOTORSPORT IS DANGEROUS

Ce lo siamo detti tante di quelle volte ma non abbastanza perché gli sproloquiatori del senno di poi lo capiscano.

Domenica scorsa sulla testa del Motomondiale si è appoggiata la proverbiale “manina”: senza quella poco ci potevano fare le regole, le chicane in mezzo al rettilineo o le vie di fuga più grandi.

Purtroppo firme “altisonanti” si sono mosse usando caratteri per criticare il circuito piuttosto che la velocità di queste moto. La coerenza è però ormai una chimera, perché se leggiamo che il RedBull Ring non è oggi adatto alle velocità della Motogp è vero che non lo era neanche al primo anno del 2016 visto l’irrilevante aumento di prestazioni in questo lasso di tempo.

La via di fuga inadeguata….E’ la stessa dal 2016 e ne parliamo solo adesso? Le moto di Zarco e Morbidelli non sono arrivate ad insaccarsi al limite della stessa, ma hanno semplicemente attraversato la pista come tante altre volte abbiamo visto su circuiti diversi da quello austriaco. Questa volta è stato tutto molto più “scenico” e pericoloso, ma fa parte del rischio che i piloti stessi accettano scendendo in pista. E la dinamica sarebbe stata la stessa anche con le Moto2 o le Moto3, perché alla pista ed alla casualità non è che interessi molto se accade a 320 Km/h o 295….

La chicane per rallentare….. La scivolata di Bastianini in Moto2 è avvenuta in uscita da curva 1…. Che mi si spieghi l’utilità di una variante messa 500mt più avanti nell’economia di questo incidente..

Si deve lavorare per la sicurezza ogni giorno, perché se oggi abbiamo la fortuna di rivedere all’ultima dell’anno tutti i piloti che hanno cominciato la stagione è merito dell’enorme lavoro svolto negli anni. Ma è altrettanto vero che una dose di imponderabile, di incontrollabile, di imprevedibile è insito in ogni corsa motoristica e spesso è quello che muove questi ragazzi a vivere la loro vita sul filo della velocità dandogli sapore.

Se non siamo in grado di accettare ciò allora chiudiamo tutto il Motorsport nel più breve tempo possibile.

Capitolo stampa italiana. Titoloni sul rischio che Valentino ha corso, fiumi di parole e articoli scritti da chicchessia…E Vinales? Solo qualche menzione giusto per onor di cronaca e che ci fa sembrare razzisti verso gli spagnoli: sulla griglia di domenica mi inginocchierò davanti la TV gridando Spaniards Live Better..

Vale ha rischiato ma Maverick ha rischiato doppio perché, oltre la moto di Morbidelli dietro la schiena, s’è visto passare quella di Zarco a pochi centimetri dalla testa.. Ci va equità cari giornalisti. Che poi si faccia il tifo per i nostri italiani quando si corre ci sta, ma non di fronte al rischio. Mi auguro che i giornali abbiano venduto qualche copia in più e che i loro siti abbiano ricevuto più visite, altrimenti…

Torniamo agli aspetti sportivi del Round 2 di Spielberg che è meglio.

I valori li abbiamo visti lo scorso weekend.

Dovizioso è in dovere (e in potere) di fare il bis approfittando del momento opaco delle Yamaha e dell’assenza di Marquez. Sarebbe un colpo ben assestato al campionato dopo solo una settimana dall’addio dato a Ducati.

I rivali più accreditati dovrebbero essere Rins e Pol Espargaro osservando il ritmo tenuto domenica scorsa. Tra i due il più pericoloso è Rins perché ben più consistente del pilota Ktm. Peccato la caduta perché la sua Suzuki è sembrata molto in palla e lui ha ancora quel quid in più rispetto al suo compagno Mir arrivato secondo cinque giorni fa.

Policio è sempre piuttosto falloso seppur guidi una Ktm davvero ottima in questo frangente di campionato: deve migliorare la concentrazione per arrivare a far bene con il traliccio di tubi austriaco che attualmente vale di più dell’HRC che andrà a pilotare il prossimo anno. La mancanza di concentrazione sarà dovuta al dubbio di aver fatto la scelta giusta?

Senza scorrere i piloti in uno sterile elenco gli Yamahisti devono risorgere dal torpore, chi per una ragione chi per un’altra, che li ha investiti appena usciti dalla Spagna. Fabio e Maverick devono tirar fuori gli attributi per stare lassù. Se per il secondo ci sono delle attenuanti per lo scorso round (frizione, Cit Stoner) per Fabio ce ne sono meno perché è apparso abbattuto e “lamentoso”: è più facile raggiungere la vetta che restarci.

No Marquez no Honda.

Incoraggianti i piccoli progressi Aprilia alla quale un pilota come Dovizioso sarebbe necessario come l’aria per respirare. Con Suzuki e Ktm migliorate al punto di poter lottare per la vittoria, con l’ultimo step di Aprilia potremmo arrivare a sei potenziali Case in grado di vincere almeno una gara. Roba da leccarsi i gomiti solo a pensare a due/tre anni fa. E a pensarci bene forse non è mai successo.

Speriamo che Massimo Rivola abbia il numero di Dovizioso…e che lo usi.

La pioggia prevista al sabato e alla domenica sarebbe una variante per sparigliare le carte. Anche lo scorso weekend le previsioni erano identiche ed abbiamo visto come è andata.

 

Moto2

Con Luca Marini balzato in testa al Mondiale ci si aspetta un’altra gara combattuta. Lo scorso GP Martin è stato bravissimo ad evitare che l’italiano si avvicinasse troppo ma questa domenica la musica potrebbe cambiare. Una RedBull Ktm Kalex Triumph ha vinto in Austria…..non ci credo che l’abbia potuto scrivere, eppure è giusto..

 

Moto3

Quando sei già in testa al Mondiale e vinci una gara con 49 millesimi sul secondo piazzato e 1’177 sul decimo…. Bravo Albert, il vantaggio in classifica è ampiamente meritato ma te la faranno sudare anche questo weekend. Ogni commento tecnico è superfluo visti i distacchi cronometrici.

 

Buone Gare a tutti

(immagine in evidenza tratta da Motorbox.com)

 

Salvatore V

BARCELONA PRESEASON TESTING I: FEBRUARY 19/21 2020

(IMMAGINE IN EVIDENZA DA MOTORSPORT IMAGES)

Ci siamo, le power units si riaccendono tutte assieme e la stagione 2020 inizia ufficialmente con la prima sessione di test prestagionali al Montmelò di Barcellona. Tre giorni ai quali seguiranno altri tre la prossima settimana sullo stesso circuito. Teams che girano tutti ovviamente con una sola vettura sulla quale si alterneranno i due Piloti titolari, ci si attendono importanti indicazioni sulla bontà o meno delle monoposto 2020 presentate nelle ultime due settimane. L’augurio è che stavolta Sebastian Vettel non faccia commenti sulla SF1000 dopo che lo scorso anno si produsse in uno sperticato elogio della SF90 già dopo il filming day e, come sappiamo, non vedemmo palla fino a Spa (sic). Scherzi a parte o quasi questi test prestagionali hanno dimostrato negli scorsi anni che le monoposto che poi si riveleranno maggiormente performanti nella stagione accumulano migliaia di giri senza problemi tecnici e senza cercare lo sparo ad uso e consumo dei tifosi. Penso ad esempio ad AMG nel febbraio 2016 che si permise due sessioni intere senza nemmeno un tentativo di qualifica pensando invece a costruire il dominio nella stagione entrante mettendo assieme qualche migliaio di giri sulle Medium Pirelli che si sarebbero rivelate di lì a poco la gomma strategicamente più importante in gara. Pensare che qualcuno riuscì invece a dire, in un crescente turbinio di “insaiders e capiscers”, che AMG stava avendo problemi di degrado. Quando si dice che la comicità involontaria fa spanciare dalle risate eh. Tornando a noi la curiosità è al solito molta, AMG e soprattutto Redbull si presentano al via dei test con monoposto fortemente modificate rispetto al 2019 mentre Ferrari, a detta di Binotto, dovrebbe avere le maggiori novità sotto alla pelle vista la fortissima somiglianza della SF1000 alla SF90. Di sicuro debutterà l’annunciato terzo elemento idraulico della sospensione anteriore (che, in ossequio ai regolamenti 2021 che lo vieteranno, verrà cassato a fine stagione) ed altrettanto di sicuro la Power Unit rossa sarà stata pensata per essere al Top come nell’ultimo terzo dello scorso Mondiale. Questo inizio di 2020 Ferrari assomiglia un pò all’inizio del 2017: un basso profilo al quale, proprio come allora, si sono aggiunte voci di dati non esattamente soddisfacenti al 100% dalle simulazioni in GDV. Tre anni fa Ferrari passò l’inverno trollando tutti, l’augurio ovviamente è che stiano facendo altrettanto.

Usiamo lo spazio qui sotto per commentare tutti e tre i giorni di tests di questa prima sessione prestagionale 2020, un saluto a tutti!

MOTOGP 2019- GRAN PREMIO MICHELIN DE ARAGON-MOTORLAND ARAGON

Aragona è una regione del nord-est della spagna, che confina con Francia (i Pirenei) con Catalogna, Castiglia e Valencia. La sua capitale è Saragozza e qualche anno fa ci han costruito nel mezzo un bel circuito con annessi parco tecnologico, area sportiva ed area culturale…

Il Mondiale latita di interesse quindi gli argomenti di cui parlare non sono moltissimi. L’unica speranza potrebbe essere quella di vedere una bella gara a fronte di un campionato ormai morto ammazzato. Però, molto realisticamente, anche questa aspettativa è mortificata dai numeri impressionanti di un tal pilota di nome Marc Marquez in questo 2019. Su 13 gare 7 vittorie, 5 secondi posti ed uno zero ad Austin quando era in testa con un distacco pari ad una sosta in autogrill. Se ci vogliamo mettere anche i 93 punti di delta sul secondo in classifica generale capite che diventa impresa ardua trovare argomenti di cui parlare… 93 punti sono 3 vittorie ed un terzo posto di vantaggio su Dovizioso che però, pur portando a casa tutto, sarebbe lo stesso dietro al marziano per il computo delle gare vinte in stagione. Di cosa parliamo?

Della tecnica…ah no!!! i motori sono congelati da inizio stagione quindi non abbiamo spunti e manco speranze che una Evo porti in alto le Suzuki o le Yamaha.

Marc è libero dal peso della conquista di un Campionato che oramai può vincere anche montando le gomme intermedie sull’asciutto. La “programmazione software” menzionata all’indomani della sconfitta austriaca può essere resettata permettendogli di correre ancora più sereno e pronto a mostrarci ciò di cui è capace, ovvero guidare alla grandissima. Proseguire a palare di Lui è superfluo e ridondante…

Meglio passare a parlare degli altri…o di ciò che ne è rimasto.

Fabietto Quartararo avrebbe meritato di vincere la sua prima gara già in Riviera. Si respira la sua vittoria, è nell’aria, anche se Aragon con quel rettilineo di un chilometro non ha le caratteristiche adatte alla sua moto e dovremo attendere ancora un po’. Il ragazzino ha sopravanzato i colleghi di marca nelle gerarchie interne, correndo con una moto meno sviluppata delle altre (si parla anche di 500 giri motore in meno) e sostituendo Vinales nelle speranze di trovare l’ater ego necessario a combattere il Marziano. Forse la Yamaha potrà aiutarlo perché sembra aver imboccato la strada giusta a Misano, tracciato che è stato definito più scivoloso rispetto agli anni scorsi da tutti i piloti, ovvero proprio la condizione sofferta dal 2017 a questa parte dalle moto di Iwata. Lo scopriremo nelle prossime puntate, perché sarebbe anche ora di vedere arginata la supremazia del binomio Marquez/HRC.

E l’Italia della classe regina?

Un bel sogno per tutti rivedere Vale costantemente in lotta per il campionato, in primis per chi scrive: mi piacciono le storie belle e ne verrebbero fuori parecchie a prescindere dal tifo e dalla simpatia/antipatia verso Rossi. Però l’età avanza e purtroppo non basta più l’esperienza per star davanti ai ragazzini terribili di questa new generation…l’asticella è alta e invecchiando la si raggiunge sempre più a fatica, anche in caso di Yamaha tornata competitiva.

Sarebbe bellissimo anche vedere la nazionale rossa a due ruote sempre viva a combattere con il marziano: non sta accadendo. Il Dovi ha perso la sua occasione buona nel 2017 e l’inerzia non è più dalla sua parte. Oltre a questo in quel box deve essere successo qualcosa che ha spezzato l’equilibrio che c’era. Forse la volontà di Dall’Igna di riprendersi Lorenzo ha incrinato il rapporto con il forlivese, forse HRC è riuscita a prendere un terzo piccione con la stessa fava con la quale indebolì sia Ducati che Lorenzo per questo 2019. Congetture, per carità, ma le evidenze dicono che pur con un ottima moto Ducati non riesce a puntare al bottino grosso nemmeno quest’anno.
Iannone? Ancora non è certo di essere dichiarato “fit to race”, ma in tutta onestà che cambia? Peccato, una bestemmia vedere tutto quel talento sprecato….

L’aria di casa potrebbe far bene a Rins reduce da un weekend romagnolo piuttosto opaco e anche a Policio Espargaro su una KTM che appare in grande crescita: a Misano è riuscito a tenersi dietro per diversi giri sia Rossi che Dovizioso oltre che far impazzire lo stesso Rins, ovvero tre moto già vincenti quest’anno. La cura Pedrosa sta portando i suoi frutti, in attesa che Marquez abbia il coraggio di salirci sopra come taluni cominciano a sussurrare. Nel frattempo ci è sceso Zarco che non terminerà la stagione sostituito da Kallio. Era inevitabile, probabilmente, ma questa storia è un brutto capitolo nella carriera del francese che rischia seriamente di uscire dal giro buono dopo tutte le premesse/promesse. Non ci sono “manubri buoni” liberi per il 2020 a meno di un colpo di scena HRC/Lorenzo che difficilmente vedremo.
Proprio qui ad Aragon nel 2018 cominciò la sequela di infortuni di Giorgio che lo hanno portato alla situazione attuale. Speriamo che il clima spagnolo gli dia un ulteriore spinta per quella risalita che in tanti auspichiamo per il suo bene ma soprattutto per quello del Campionato.

IMMAGINE TRATTA DAL SITO AUTOSPORT.COM

Adoro parlare dei giovani soprattutto se questi sono Italiani. Morbidelli sta facendo una stagione tutto sommato decorosa, non fosse per la presenza nel suo box di quel ragazzaccio che ha fatto cambiare tutta la prospettiva facendola sembrare deficitaria. Chi invece sta latitando è il mio concittadino Bagnaia: troppo falloso e troppe volte per prati (meglio cemento verde) per poter dare un voto positivo a questo debutto in MotoGp. Da suo estimatore mi auguro che il vento cambi in vista del 2020 perchè i numeri li ha..

A proposito di cemento verde……la Moto2. La sensazione del furto subito da Di Giannantonio non cambia pur riguardando le immagini dell’ultimo giro della scorsa gara cento volte, perché di furto si è trattato. Le immagini delle due infrazioni sono evidentissime ed innegabili. Se esiste la regola, a prescindere della comunicazione al pilota, va fatta rispettare, fine di ogni discorso. Altrimenti la regola non è una regola, ma un consiglio e quindi passibile di interpretazione. Fuori dalle interviste il nostro pilota ha commentato mestamente che non c’era un precedente all’ultimo giro (questa la motivazione della commissione) quindi Fernandez è rimasto il vincitore anche per far fede al cerimoniale TV. Ogni ulteriore commento sarebbe tempo perso. Furto degli spagnoli “a casa nostra”. PUNTO.

L’augurio e che la lotta per il Mondiale tragga giovamento da tale risultato, con i nostri che staranno a guardare gli spagnoli dopo due anni di dominio. Ed in effetti a pensar male si fa peccato ma di solito ci si azzecca: due mondiali a Zarco ed uno a testa a Morbidelli e Bagnaia significa solo che gli spagnoli non vincono dai tempi di Rabat, quindi è ora che anche quel trofeo torni in penisola iberica.

La Moto3 è costantemente la gara  più bella da vedere ma anche la più difficile da pronosticare. La bella storia Di Suzuki a Misano ha riconciliato con il cuore tanti tifosi sulla pista del Sic ed ha regalato l’ennesimo vincitore di tappa del 2019. La classifica è corta con Dalla Porta e Arbolino ancora in lotta aperta racchiusi in 30 punti. Sarà al solito la gara più entusiasmante… speriamo lo siano anche le qualifiche perché non se ne può più dei trenini a vapore…

Speriamo di divertirci e buona gara a tutti…

PS.

ATTENZIONE… la gara MotoGP andrà in onda alle ore 13 prima di quella della Moto2 per evitare la concomitanza con il GP di Singapore F1.

Salvatore Valerioti

Immagine in evidenza tratta dal sito moto.it

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Agosto da sempre è il mese del calciomercato: tifosi calciofili distesi al sole sognanti top players, imbeccati da sensazionali titoloni dei giornali sportivi…

Purtroppo o per fortuna invece in F1 la stagione del mercato piloti non è l’estate bensì la primavera: quando, come da consolidata tradizione, il venerdì del weekend del GP di Monte-Carlo iniziano le trattative per la stagione seguente.

C’è un’altra grossa sostanziale differenza tra il mercato calcistico e quello “formulistico”: i contratti dei top drivers sono da sempre molto più blindati e solidi di quelli firmati ormai su carta straccia dei top players pallonari…

Andiamo quindi ad analizzare la situazione del mercato piloti appena superato il giro di boa della stagione.

 

Ferrari Vettel e Raikkonen sono entrambi in scadenza a fine 2017, tutto fa pensare che la coppia Rossa resterà tale anche nel 2018; Vettel avrebbe già firmato un triennale a 40M a stagione (+ bonus, dicitura tanto in voga nel calcio) che lo renderebbe il pilota più pagato del pianeta, però la firma ufficiale con relativo annuncio tarda ad arrivare e questo alimenta i rumors sulla corte serrata Mercedes (con relativo fantomatico precontratto stipulato nel 2016)…

Secondo fonti da paddock l’ipotetico precontratto scadeva il 31 luglio ultimo scorso, quindi di riffa o di raffa una decisione in quel senso è già stata presa!

Nelle ultime settimane alcune fonti hanno riportato la notizia che Vettel vorrebbe il rinnovo solo per il 2018 tenendosi ogni porta aperta per la stagione 2019 quando di fatto i contratti di quasi tutti i top drivers saranno scaduti, chi scrive è convinto che questa ipotesi sia molto remota, possibile ma non probabile, più fattibile nel caso il classico biennale (1+1) con opzione automatica legata alla competitività Ferrari.

Altri rumors riportano di un braccio di ferro tra Vettel e Marchionne non sul compenso ma più sul nome del secondo pilota (ricordiamo che Seb non ha un agente che cura i suoi interessi, ma si appoggia ad un legale amico del padre solo per redigere i contratti importanti).

Ecco quindi che entra in gioco Raikkonen, da sempre il compagno prediletto di Vettel: Kimi dovrebbe accettare il rinnovo a 5M a meno di scelte improvvise (ritiro definitivo dalla F1) che al momento sembrano difficili, in quel caso la Ferrari punterebbe tutto e subito sul giovane monegasco Charles Leclerc, pilota di punta della FDA.

 

Mercedes Hamilton e Bottas hanno contratti molto diversi ma da analizzare attentamente: Hamilton è in scadenza a fine 2018 (attualmente al top nel ranking dei più pagati insieme ad Alonso) ma il suo mood inquieto rende il suo futuro sempre incerto, certe dichiarazioni (poi smentite) “potrei ritirarmi a fine anno e fare altro” non aiutano di certo a comprendere le sue reali intenzioni per le stagioni successive…

Bottas invece è in scadenza a fine 2017 con il contratto più anomalo di tutto il circus: chiamato in extremis a sostituire Rosbeg neo iridato-ritirato, ha un contratto che si basa sulle percentuali di punti relative al rendimento e ai punti di Lewis!

Bottas sta dispuntando una stagione ottima e di fatto molto sopra le aspettative del team e secondo fonti tedesche col discusso podio ottenuto sul traguardo di Budapest avrebbe praticamente incamerato il 90% del punti di Hamilton con rinnovo automatico per la stagione 2018.

Ma tra Brackley e Stoccarda come gestirano la spinosa rivalità che sembra nascere in classifica piloti?!

 

RedBull Racing Verstappen e Ricciardo hanno contratti blindati che scadono a fine 2019 (per Max) e a fine 2018 (per Daniel) ma la situazione nel team è solo di calma apparente!

Soprattutto alla luce dei recenti fatti di tensione del primo giro di Budapest culminati con lo speronamento e le relative parole grosse che sono volate tra i due compagni la situazione è calda e decisamente in divenire: non è un mistero che il team punti tutto su Verstappen, come pilota in pista e sostanzialmente come immagine del brand, questo però infastidisce Ricciardo che come prestazioni forse è dietro a Max ma come punti e concretezza è ampiamente davanti e la classifica lo dimostra.

Nel dopo Budapest c’è stato un incontro a quattro: Ricciardo, Verstappen, Horner, Marko per chiarire la situazione calda e ci risulta che Helmut Marko abbia difeso strenuamente l’operato di Max, ciò ha fatto imbestialire Daniel e certi media hanno infatti speculato sul possibile precontratto Ferrari che Ricciardo avrebbe firmato nel 2016 per il 2018 “traslato” in un 2017 per 2019 dopo Budapest…

Chi scrive pensa che per il 2018 sia praticamente impossibile vedere Ricciardo a Maranello, e forse anche nel 2019 se Vettel resterà in Ferrari, ma le vie del mercato sono sempre infinite! Horner ha precisato comunque che la coppia di piloti RedBull resterà la stessa anche nel 2018 al 100%…Staremo a vedere!

Per la cronaca anche se il clan di Verstappen aveva fatto trapelare delusione per le prestazioni della macchina e i continui ritiri dovuti alla PU Renault, facendo orecchie da mercante nel vero senso della parola, il team ha risposto inserendo il padre Jos nell’organigramma dirigenziale e la sorella Victoria nell’ufficio marketing del brand RedBull…basterà per trattenere Max ancora a lungo? Chissà…

 

ToroRosso A differenza della casa madre la situazione contrattuale nello junior team faentino è molto instabile! Sainz e Kvyat vanno in scadenza a fine 2018 (Carlos) e a fine 2017 (Daniil) ma con tanti, troppi rumors e polemiche in seno al team.

Pochi mesi fa Sainz è letteralmente sbottato con i media spagnoli affermando che si vede lontano dalla ToroRosso nella prossima stagione, cosa che ha fatto infuriare i vertici RedBull dal gran capo Mateschitz (che solitamente non entra in merito alle questioni sportive, delegando appunto il suo braccio destro Marko) in giù! Horner stesso, sempre molto pacato, si è detto molto infastidito da queste parole, per non parlare di Helmut Marko un vero e proprio generale di ferro che ha diritto “di vita e di morte” sui piloti RedBull da circa venti stagioni di motorsport del brand! Ricordiamo infatti gli scontri ai box con i vari Vergne e soprattutto Buemi con tanto di minacce…

Sainz però sembra il vero erede di Alonso non solo in pista ma anche in fatto di carattere ed è sempre più convinto di lasciare la ToroRosso nel 2018, per lui si parla di McLaren e Renault e più avanti amplieremo il discorso.

Kvyat invece sembra spacciato e sempre più vicino a lasciare la F1.

Dopo il caos nel 2016 e la retrocessione dalla RedBull alla ToroRosso sembrava fosse al passo d’addio nella categoria regina ma buone prestazioni di fine stagione scorsa e buone di inizio stagione attuale l’hanno letteralmente salvato, ultimamente gli errori e gli scontri intestini col compagno però sono aumentati, i punti portati a casa sempre pochi, chi scrive è convinto che il prossimo anno in ToroRosso ci sarà il francese Pierre Gasly vincitore della GP2 della scorsa stagione e giovane virgulto RedBull da anni.

 

Force India La situazione attuale del team rosa è sempre più rosea, sia per le prestazioni in pista che per la classifica ottima; i piloti stanno rendendo al meglio stimolandosi e punzecchiandosi a vicenda, forse persino pure troppo! Perez e Ocon sono comunque una coppia tra le meglio assortite del circus, Sergio va in scadenza a fine 2017 mentre Esteban a fine 2018.

Perez è da un paio di stagioni nella lista dei candidati al sedile Ferrari, anche sulla base degli sponsor messicani Claro e TelMex in comune con la Scuderia Ferrari, le ottime stagioni in Force India e i podi pesanti degli ultimi anni sono un ottimo biglietto da visita per chi dopo l’annata McLaren 2013 sembrava destinato all’oblio F1…

Per Sergio comunque si parla anche di Renault per il 2018, dove andrebbe a ricomporre la coppia affiatata delle passate stagioni con Hulkenberg, al momento il rinnovo in Force India ci sembra difficile ma se non si innescherà alcun effetto domino di volanti e sedili a breve, Perez potrebbe anche restare alla corte del latitante ricercato (UK a parte) Vj Mallya.

Ocon invece è davvero una della rivelazioni della stagione, il giovane francese ha stupito gli addetti ai lavori per maturità, costanza, ma soprattutto velocità e prestazioni nella prima stagione completa di F1!

Non per niente Esteban è da anni un pilota Mercedes, la sua carriera è appena iniziata ma lui stesso spera di arrivare presto a guidare una Freccia d’Argento anche con l’aiuto del suo manager Toto Wolff, comunque non deve avere fretta e a meno di tsunami di mercato dovrebbe restare un altro anno in Force India.

 

McLaren E’ forse il team al momento con meno certezze riguardo il futuro prossimo: Alonso è in scadenza a fine 2017, Vandoorne andrà in scadenza a fine 2018, ma le prestazioni deludenti del team, ormai in un vero e proprio baratro tecnico e tecnologico da tre stagioni, non fanno presagire nulla di buono.

Alonso, con Hamilton attualmente il più pagato dei top drivers, non ha fatto ancora trapelare nulla per la prossima stagione; potrebbe rinnovare ma senza garanzie tecniche di una PU Honda finalmente competitiva questa opzione sembra alquanto improbabile.

Per lui si parla anche di una possibilità in Renault al posto di Palmer, ma il progetto francese non convince totalmente; sempre aperte invece le strade LeMans e Indy stagione full time.

Stoffel a meno di decisioni improvvise dovrebbe rimanere a Woking forte del suo contratto 2018 e delle buone prestazioni realizzate nelle ultime gare che lo hanno visto praticamente al pari di Fernando in termini di risultati tra qualifiche e gara.

La vera pedina del mercato in casa McLaren però è la fornitura di PU: come già detto Honda è in una grave crisi tecnica sull’ibrido e ha appena perso il contratto 2018 con Sauber (firmato nemmeno un mese prima)!

Per la McLaren in passato si è parlato di motori Ferrari (marchiati Alfa Romeo) ma l’indiscrezione è stata subito smentita da tutte le parti, poi a inizio primavera sembrava cosa fatta la fornitura Mercedes (PU ex Manor già stoccate in magazzino) ma anche questa opportunità è sfumata quasi immediatamente!

Al momento è spuntata l’ipotesi PU Renault ufficiale (e non marchiata Tag Heuer stile RedBull) e questa idea sembra strettamente collegata allo scambio con Alonso (il cui contratto è intereamente pagato dai fondi Honda) senza troppi intoppi burocratici…

McLaren potrebbe restare con Honda cercando di resistere alla crisi senza fine con ulteriori capitali giapponesi in entrata? Possibile ma difficile al momento, situazione comunque tutta da verificare.

Se Alonso lascia il team si parla di Carlos Sainz come probabile erede, media spagnoli sono convinti di questo e lo confermano da circa un anno.

Sempre parlando di piloti nei recenti test di Budapest post GP si è in messo in gran luce il giovanissimo Lando Norris talento del programma giovani di Woking, insomma da tenere d’occhio per un futuro in F1.

 

Haas Sembra il team meno interessato dal mercato piloti, dato che poche settimane fa il team principal Guenther Steiner ha confermato ufficialmente la lineup attuale Grosjean Magnussen anche per il 2018, infatti sia Romain che Kevin avevano il contratto valido firmato per tutta la prossima stagione.

In questo caso però il condizionale è d’obbligo: da quando si è affacciato in F1 il team Haas è di fatto un team B della Ferrari e questo vale anche per il parco piloti non solo per le questioni tecniche legate alla galleria del vento; quindi chi scrive non mette la mano sul fuoco che la coppia 2018 della scuderia americana sarà effettivamente quella annunciata, anche perchè l’effetto domino del mercato che sposta sedili e cambia volanti non si è ancora innescato e pilotini rampanti come Leclerc o italiani scalpitanti come Giovinazzi sono sempre in agguato!

 

Williams La situazione del mercato di Grove è tutta in divenire infatti Massa e Stroll hanno il contratto che va in scadenza a fine 2017 però con prospettive diametralmente opposte: Felipe dovrebbe ritirarsi definitivamente, quindi uno slot importante si dovrebbe liberare (Alonso sta alla finestra), Lance invece al netto di un disastroso avvio di campionato, parzialmente rimediato da punti e un podio estivo, potrebbe rimanere ancora, anche perchè di fatto il team ormai è un feudo della famiglia canadese e il padre Lawrence è sempre più presente e non solo lato finanziario.

Si mormora che Stroll sr sia sempre più inserito a livello dirigenziale tanto da avere voce in capitolo anche su nuovi tecnici da assumere, un pò come avvenne con Paddy Lowe pagato di tasca sua nel vero senso della parola…

Da annotare che negli ultimi test ungheresi post GP alla guida della Williams si è rivisto l’italiano Luca Ghiotto, ottimo in GP3 qualche anno fa e che provò pure il simulatore RedBull di Milton Keynes, onore toccato a pochissimi piloti non facenti parte del brand.

 

Renault Attualmente per il mercato a Viry Chatillon ci sono solo due certezze: Hulkenberg confermato e Palmer silurato!

Nico con contratto anche per il 2018 è apparentemente tranquillo, Joylon invece non ha speranze di rinnovare il contratto in scadenza a fine 2017.

La Renault ha organizzato vari test estivi per valutare il possibile ritorno di Robert Kubica al posto di Palmer, anzi dati i buoni risultati di Robert si era parlato di un avvicendamento addirittura dal GP di Spa dopo la sosta, ma il contratto blindato redatto dal padre Jonathan ha reso vano questo tentativo a stagione in corso.

Quindi anche in Renault per il 2018 uno slot è libero, sulla carta al momento il favorito potrebbe essere proprio Alonso.

Da non scartare le suggestioni Perez e Sainz al posto di Palmer.

 

Sauber A Hinwil tira aria di rinnovamento a tutti i livelli: Frederic Vasseur al posto di Monisha Kaltenborn, contratto di fornitura PU Honda strappato dopo un mese dalla firma, entrambi i piloti Wehrlein ed Ericsson in scadenza a fine 2017…E dietro tutto questo sembra esserci la Ferrari! La Sauber infatti storicamente è sempre stato un team molto vicino a Maranello fin dai tempi di Jean Todt, ma le intenzioni Ferrari sono quelle di farne un altro team B (o C) dopo la Haas con tanto di nuova fornitura PU (dell’anno in corso come per la Haas e non più vecchie) piazzando pure i piloti FDA per fare esperienza.

Leclerc sembra il candidato ideale per un posto 2018, Giovinazzi pure ci spera ma per lui è più difficile anche perchè uno tra Ericsson che porta ingenti capitali scandinavi o Wehrlein pilota Mercedes protetto da Toto dovrebbe rimanere.

Chi scrive pensa che la coppia ideale sarebbe Leclerc Wehrelin per vedere chi vale di più tra i due, Pascal è un talento con un paio di stagioni in F1 e prestazioni ottime anche se altalenanti (punti iridati con la Manor) ma ha sofferto Ocon e la sua promozione in Force India e forse nelle gerarchie dei futuri piloti Mercedes, tanto che tra Bottas e Ocon rischia di vedersi complicare il futuro argento, ormai incalzato anche dall’altissimo George Russell che sempre più spesso si vede nel box vicino a Toto Wolff, dopo aver preso parte pure agli ultimi test prima della pausa estiva.

 

 

 

Filippo Vettel