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VERSTAPPEN VINCE AD INTERLAGOS. ALONSO FE-NO-ME-NA-LE.

Nel sabato brasiliano, il buon Rubens ci ha informato che sua nonna vive ancora nei pressi del circuito, e c’è da immaginare che quest’anno non si aspettasse di divertirsi molto. Perché Max ha dimostrato, fin dalle prove, di averne molto, ma molto, di più degli avversari. Già nella inutile gara del sabato, dal quarto in poi, Russell, si sono beccati oltre un secondo al giro. Solamente Norris è sembrato potere tenere il passo, e, da quanto si è capito l’olandese avrebbe potuto rifilare un secondo al giro pure a lui.

Garetta sacrificata per la Ferrari, per “la migliore comprensione delle gomme.”. Peccato che per Leclerc la gara vera non cominci nemmeno, causa perdita dell’idraulica nel giro di ricognizione e conseguente botta contro le barriere.

Allo spegnimento dei semafori le due Aston, sorprendentemente in seconda fila dopo i disastri delle due gare precedenti, partono al rallentatore e si fanno bruciare da Norris ed Hamilton.
Dietro, Albon si tocca con Hulkenberg che a sua volta tocca Magnussen. L’inglese sbatte violentemente contro le barriere e, dopo 3 giri di Safety Car, la gara viene sospesa.

Si riparte dopo mezz’ora, e, come al solito, Verstappen va via come un razzo, seguito da Norris e Alonso. Al giro 8, l’inglese tenta un timido attacco, ma Max lo rimanda subito a più di un secondo, e la lotta per il primo posto finisce qui.

Al giro 19 Hamilton apre la serie dei pit-stop, imitato al giro successivo dal suo compagno di squadra. Viene richiamato anche Perez, al momento in quarta posizione, ma è troppo tardi Lewis, che aveva superato poco prima che si fermasse ai box, gli ripassa davanti. Al sudamericano, pardon, messicano della Red Bull basta però un giro per riprendersi la posizione.

Al giro 27 si ferma anche Alonso, al momento terzo. Il suo compagno di squadra Stroll, con le gomme a mescola media appena montate, si sta facendo beffe delle due Mercedes, e in Aston Martin decidono di montarle subito anche allo spagnolo. Al giro successivo si fermano anche Norris e Verstappen.

Al giro 46 Russell, sprofondato in nona posizione, apre la serie delle seconde soste, imitato al giro successivo da Perez e da Hamilton. La fermata della seconda guida della Red Bull obbliga anche Alonso, sempre terzo, a fermarsi per non perdere la posizione sul podio. Al giro 58 si ferma Verstappen, mentre Norris si ferma 2 giri dopo.

Quando mancano 10 giri alla fine, le prime due posizioni sono al sicuro, mentre infuria la battaglia per il terzo posto, fra Perez e Alonso. Il messicano passa lo spagnolo a due giri dalla fine, ma Nando non demorde e si riprende la posizione all’ultimo giro con un sorpasso da paura. Tutto questo dopo avere avuto la Red Bull in zona DRS per 20 giri. I due tagliano il traguardo separati da soli 53 millesimi.

Finisce così con Verstappen alla 17a vittoria stagionale, con Norris a fargli da scudiero e Alonso a gioire per il podio ritrovato. Seguono Perez, Stroll, con l’altra rediviva Aston Martin, Sainz con una Ferrari inesistente, Gasly, Hamilton con una Mercedes letteralmente sparita durante il week-end, Tsunoda e Ocon.

Prossima fermata: Las Vegas. Aspettiamoci una americanata senza precedenti. E chissà che non decidano di sorprenderci anche nel risultato.

P.S. per fortuna che c’è il GP di Las Vegas a tenere un po’ vivo l’interesse. Altrimenti il finale di questo campionato sarebbe uno dei più inutili della storia.

P.S. 2 Ad Austin e in Messico le Aston Martin non andavano da nessuna parte e stazionavano in fondo al gruppo. Le voci di una vendita del team, e di un abbandono di Alonso, si rincorrevano, e, sorpresa delle sorprese, le due verdone si ritrovano in seconda fila, con Stroll improvvisamente ritornato forte. E finiscono pure sul podio con Nando. Di queste stranezze se ne vedono anche in MotoGP, evidentemente nel motorsport di oggi è facile rimescolare le carte. D’altra parte, come ha spiegato lo stesso Nando, le macchine di oggi sono molto complicate, e basta poco per passare dalle stelle alle stalle. 

P.S. 3 Per Leclerc si sta per concretizzare la terza stagione a secco di vittorie su 6 corse con la Ferrari. Solo Alesi e Berger hanno fatto di meglio (o di peggio). E nella sfortuna assomiglia sempre di più al francese.

P.S. 4. Una macchina perde l’idraulica nel giro di ricognizione. L’altra parte al rallentatore e il pilota dichiara pubblicamente che spera che buttino via la frizione appena tornati a Maranello. Anche in questo sembra di essere tornati a 30 anni fa. Ci vorrebbe di nuovo un francese al comando per farla ritornare grande. Ah, no, c’è già.

P.S. 5. Il francese ha detto che erano molto concentrati sulla gara. Talmente concentrati che si sono dimenticati di iniziarla.

F1 2023 – GRAN PREMIO DEL BRASILE

Ultima gara del trittico di Ottobre per il circus che, in un tripudio di sostenibilità, tornerà tra due settimane a Las Vegas per l’esordio dell’omonimo GP.

Si arriva ad Interlagos, per uno dei GP più iconici che sono rimasti nel calendario mondiale. Una pista che attualmente emoziona di più per quello che c’è stato in passato piuttosto che per il presente ma tant’è, forse l’ultima nota da ricordare si riallaccia proprio al presente dominatore della classifica piloti quando diede una bella dimostrazione delle sue capacità di guida sul bagnato qualche anno fa. Era ancora nella fase “Versbatten”, adesso va per la 17esima affermazione del 2023, roba impensabile fino a qualche tempo fa.

Si correrà l’ultima sprint race, per cui poco tempo per tutti per studiare gli assetti. Nel pomeriggio di venerdì qualifiche per la gara di Domenica e il giorno successivo quelle per la sprint race.

Per un mondiale che ormai ha davvero ben poco da dire c’è però il circoletto rosso che squadre come la Mercedes hanno fatto sulla gara brasiliana. Considerando il buon stato di forma di Hamilton e il fatto che a Interlagos la Mercedes è sempre andata piuttosto bene, potrebbe scapparci la seconda gara non targata Red Bull dell’anno, a suo modo un evento.

immagine da formula1.it

Come detto i grigi di Stoccarda faranno di tutto per cercare di vincere e far si che non sia solo la Ferrari ad avere rotto l’egemonia Red Bull in questo 2023. Hanno dalla loro la buona prestazione del Messico e una motore che, a detta di Wolff, ha risolto qualche problema di efficienza a livello di turbo.

Dall’altra parte invece la Ferrari non arriva con armi altrettanto efficaci. A Interlagos sono importanti efficienza aerodinamica della vettura e minimizzare il degrado gomme, aspetti in cui la rossa è migliorata ma non è proprio lo stato dell’arte. Considerando anche che in Messico il motore ha girato depotenziato in gara per evitare problemi, la previsione per la gara brasiliana non è proprio rosea. Certo, complice anche la lunghezza limitata della pista, rimane la possibilità di una buona qualifica ma l’impressione è che molto dovrà essere giocato sulla capacità già dai primi giri del venerdì di avere una monoposto con un buon setup, cercando poi di migliorarlo senza dover inseguire una prestazione che non si ha il tempo di trovare.

immagine da motorbox.com

Anche la McLaren potrebbe puntare alla vittoria, se riescono a non incasinarsi nelle qualifiche come fatto in Messico. Al momento si fa preferire più Norris che Piastri, un pò in calo ultimamente.

Per gli altri, tolta Aston Martin che ormai ha da tempo perso lo status di contendente ai podi e rischia di non essere tra la prime 10 posizioni, occhi puntati sulla Williams e su Alpha Tauri con il redivivo Ricciardo. Interlagos non è Citta del Messico ma l’australiano sembra essere nel mood giusto per dare fastidio anche in questo weekend. Difficile aspettarsi grossi exploit da Alfa Romeo, Haas e Alpine, sia per la pochezza dei piloti (Alfa Romeo) sia per limiti della monoposto (Haas e Alpine).

immagine da f1ingenerale.com

Pirelli porterà le mescole C2, C3 e C4 e si aspetta gara su due soste considerando l’alto degrado delle gomme.

Come già detto, difficile trovare motivi di interesse per queste ultime gare del mondiale. Intendo motivi di interesse puramente sportivi perchè se la buttiamo sull’intrattenimento allora ce ne potrebbere essere a iosa ma non penso sia il target a cui puntiamo, a differenza di Liberty Media. Dal punto di vista sportivo c’è da valutare se essere contenti di una vittoria Mercedes che rompa, eventualmente, il dominio Red Bull. Per quanto mi riguarda non ho dubbi e preferisco che Verstappen le vinca tutte fino ad Abu Dhabi se proprio non puà vincere una rossa. E già che ci siamo potrei anche affermare che tra le due rosse ovviamente vorrei veder vincere la 16, ma questa sì, visti i recenti avvenimenti, sembra essere davvero utopia.

*immagine in evidenza da adtesportsacademy.com

Rocco Alessandro