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DUCATI E IL REBUS PILOTI 2021

Come nel gioco delle sedie , la fine delle trattative per l’ingaggio dei piloti per la stagione 2021 ha visto la Ducati fare la figura di quello che, finita la  musica, rimane senza una sedia dove sedersi e finisce con le terga sul pavimento.

Hanno provato a ingaggiare i piloti più ambiti del mondiale in scadenza di contratto, ovvero quasi tutti quelli dei top team ad esclusione di Rossi, sul quale, francamente a Borgo Panigale hanno già dato abbastanza…

Dato per scontata (pre coronavirus…) la partenza di Dovizioso e di un Petrucci che poco ha convinto nel 2019 , il rifiuto dei vari Marquez, Vinales, Quartararo fino ad arrivare a Rins hanno costretto il management Ducati a confrontarsi con lo spettro di un 2021 senza un pilota top da far sedere sulla propria moto.

immagine da oasport.it

Una prospettiva piuttosto inquietante per un team che negli ultimi 4 anni ha vinto più GP di Yamaha ed è stato il più ostico avversario della Honda.

Come si è arrivati a questa situazione? A mio parere per tre diversi motivi:

  • il management Ducati si è dovuto confrontare con una riduzione del budget riservato ai piloti a causa dell’abbandono dello sponsor  TIM a partire dal 2018.
  • Il trattamento di Lorenzo da parte dei vertici della Ducati Corse non è stato proprio rassicurante nei confronti dei piloti che pensavano di accasarsi a Borgo Panigale, e prima di lui ci sono stati i “casi” Stoner, Capirossi, Rossi, Melandri…
  • La Ducati, nonostante la “cura Dall’Igna” resta una moto che è difficile da portare alla vittoria e complessa da gestire, come il caso Lorenzo ha insegnato.

Mentre il primo punto può essere più o meno facilmente superabile, dato l’interesse piuttosto concreto per Marquez a cui è stato presumibilmente offerto un contratto adeguato al suo status attuale, gli altri due punti sono elementi dissuasivi che hanno scoraggiato molti di quei piloti che hanno pensato di avere più da perdere invece che guadagnare dall’approdo in Ducati.

Nessun pilota attualmente al vertice della motoGP vuole fare la “fine” di Rossi o Lorenzo che hanno incontrato enormi difficoltà ad adattare il proprio stile di guida alla Desmosedici.

immagine da amotomio.it

A questo si aggiunge il fatto che, storicamente, in Ducati è più importante la moto che il pilota, un pò come succede sull’altra rossa che sta di casa a Maranello e ha due ruote in più. Considerando l’ego (giustamente) ipertrofico di uomini che rischiano andando a 300 km/h su due ruote, il fatto di non essere presi nella giusta considerazione non è certo un fattore attrattivo per chi volesse affrontare la sfida Ducati.

Risultato? Difficoltà a troveare sostituti adeguati a Dovizioso al termine di un ciclo piuttosto lungo in Ducati, un Petrucci che nonostante la vittoria al Mugello ha deluso le aspettative, Bagnaia che ha avuto enormi difficoltà ad adattarsi alla moto nel 2019 e un MIller, veloce, temerario ma incostante in gara e con una spiccata tendenza all’errore.  I piloti del team privato Avintia hanno ancora meno voce in capitolo trattandosi di Rabat e di un Zarco che non ha potuto far vedere se in grado di tornare ad essere un pilota di livello in sella a Ducati.

L’incertezza legata al Coronavirus potrebbe offrire un assist involontario a Ducati portando al rinnovo di Dovizioso almeno per un altro anno (2021 ndr). Per Petrucci la situazione è più complessa perchè il pilota umbro davvero non ha convinto al suo primo anno sulla Desmo ufficiale e  potrebbe vedersi scavalcato da un MIller che, nonostante una certa incostanza di rendimento, è più giovane di 5 anni e con un potenziale superiore.

Ciabatti, direttore sportivo Ducati Corse, ha recentemente dichiarato che nel mirino ci sono tre piloti giovani, Baldassarri, Bastianini e lo spagnolo Martin. E non ha del tutto escluso un eventuale (ma speriamo anche di no…) ritorno di fiamma con Andrea Iannone.

Insomma nulla fa pensare che per il 2021 (o 2022 dato che questo 2020 sarà praticamente nullo) in Ducati arrivi un “pesce grosso” ma che anzi, escluso Dovizioso che rimane una garanzia, gli altri pretendenti alle Desmo che contano non sembrano avere il pedigree di quelli che possono portare la Ducati alla vittoria.

Verrebbe da pensare che ai vertici Ducati non interessi più di tanto vincere di nuovo il titolo in MotoGP quanto alimentare l’idea che Ducati sia una moto non per tutti, “bella e impossibile” e che abbia sempre e comunque un’importanza superiore a qualsiasi pilota la possa guidare.

immagine da cuoredesmo.com

Da un certo punto di vista se lo possono anche permettere: Ducati non ha mai venduto e fatturato come in questo periodo storico,con la V4 Panigale top seller nella categoria delle sportive e un marchio sempre in crescita e di tendenza tra gli appassionati.

D’altronde il dna Ducati piuttosto intransigente è ben radicato, considerando che lo stesso Ing. Preziosi, “padre” della Gp7 iridata, ebbe modo di dichiarare che per chi progetta la moto l’imperativo è raggiungere sempre e comunque il top delle prestazioni e della velocità potenziale della moto, e che la guidabilità della stessa è solo un problema del pilota e non deve essere un cruccio per chi la progetta.

Considerando la situazione attuale, tutto fa supporre che solo l’arrivo di un pilota come l’attuale Marquez potrebbe riportare la Ducati al vertice. Per lo spagnolo sarebbe una bella sfida, vincere con una moto così iconica e che non sia una Honda ma evidentemente qualcosa, oltre al tappeto rosso srotolato da Honda ai suoi piedi, lo ha fatto desistere. Scommettiamo cosa possa essere stato?

*immagine in evidenza da sport.sky.it

Rocco Alessandro

FORMULA ONE SEASON REVIEW: 1995

Giunse infine il 1995. Il primo anno senza Ayrton Senna e l’ultimo della cosiddetta Ferrari “vecchio corso” che da quello successivo avrebbe invece intrapreso la strada che, sia pure faticosamente e costosissimamente, non solo l’avrebbe riportata al Mondiale ma avrebbe scritto pagine di dominio che si pensavano irripetibili fino a quando AMG non è arrivata a dominare ancora più nettamente l’era ibrida fin dal suo primissimo inizio. Il Mondiale in se è molto poco interessante: il Kaiser si ritrova per le mani una Benetton che ora monta l’agognato V10 Renault ed il tempo di prenderle le misure (al netto della vittoria in Brasile il suo sarà un inizio in sordina, condito peraltro dall’erroraccio di Imola in gara) e per Hill, che invece partirà bene, non solo non ci sarà più storia ma darà pure prova di una palese inadeguatezza nei corpo a corpo più serrati come gli errori di Silverstone e Monza dimostreranno in modo palese. Il Kaiser, vittima in entrambi i casi, sbollita la rabbia dirà che Damon paga salato non aver corso in Kart e quindi non essersi fatto l’occhio a modo in quella categoria per quanto concerne le ruotate. Benetton vince anche il WCC grazie alle 9 vittorie del Kaiser ed alle 2 dell’ottimo Herbert. Ferrari mette in pista un’ottima vettura, la 412T2 che per l’ultima volta vedrà un V12 di Maranello come propulsore. Alesi vince finalmente il suo primo GP in Canada e potrebbe vincerne pure altri 5 (Argentina, Monaco, Monza, Nurburgring, Suzuka) ma resta sempre vittima di qualcosa che non va per il verso giusto. Incluso il junior team della Benetton, ossia la Ligier, che in Argentina ed a Monaco usa i suoi piloti per proteggere il Kaiser dalla furiosa rimonta di Jean. Ma se a Baires il sorpasso riesce (anche se troppo tardi per andare a prendere Hill) a Monaco invece ci scappa la frittata con Brundle ed è ritiro. Dopo la già citata vittoria di Montreal Alesi chiede il rinnovo a Montezemolo in diretta TV. La Ferrari per tutta risposta sigla un accordo stratosferico in tutti i sensi con Michael Schumacher per gli anni successivi anche se ne da notizia solo quasi due mesi dopo, ossia al GP d’Ungheria. A Monza sulla 412T2 di Jean si rompe un cuscinetto di una ruota mentre sta vincendo in carrozza, ai box piange sulla spalla di Jean Todt. Salvo poi mandarlo a dar via il culo la gara dopo, curiosamente sempre in diretta TV nel dopogara, per via di un evitabilissimo Team Order che lo costringe a non passare Berger ma anzi ad accodarsi. Al Ring guida magistralmente sul bagnato ed è in testa finchè a due giri dalla fine e gomme finite non è sopravanzato dal solito Kaiser mentre invece a Suzuka, altra gara bagnata, è costretto più volte a rimontare fino al ritiro definitivo che lo costringe per l’ultima volta in Rosso a rinunciare ai sogni di gloria. Chiuderà l’annata con un contatto con il Kaiser all’hairpin di Adelaide in gara a seguito del quale rientra ai box ritirandosi lamentando un’imprecisata rottura alla sospensione anteriore. La macchina resterà intatta per volere di Jean Todt fino a fine novembre quando il Kaiser la userà per scendere per la prima volta in pista a Fiorano senza lamentare anomalia alcuna. Anzi dicendo che con quel V12 lui avrebbe vinto il Mondiale con comodo.

THE 1995 BRAZILIAN GRAND PRIX: INTERLAGOS, MARCH THE 26TH

(FOTO DA RACEFANS.NET)

In Brasile senza Ayrton per la prima volta. La gara la vince il Kaiser davanti a DC e Berger ma nel dopogara i primi due vengono squalificati per benzina non conforme al regolamento e la vittoria viene data a Gerhard. Benetton e Williams ricorreranno in appello ed il Kaiser assieme a DC riavranno vittoria e secondo posto ma ai Teams non verranno ridati i punti per il WCC

THE 1995 ARGENTINIAN GRAND PRIX: BAIRES, APRIL THE 9TH

Bella vittoria di Hill con Alesi che viene ostacolato all’inverosimile da Panis mentre sta provando a raggiungere il Kaiser, che poi riuscirà a superare. Qualcuno anni dopo avrà poi il coraggio di lamentarsi delle Sauber che in fase di doppiaggio si levano di mezzo al volo quando vedono Rosso eh

THE 1995 SAN MARINO GRAND PRIX: IMOLA, APRIL THE 30TH

(FOTO DA FORMULAPASSION)

Brutta gara del Kaiser che la stampa malamente lasciando via libera ad Hill che si issa così in testa al WDC. Sarà la sua prima volta da quando corre in F1 ma pure l’ultima per quest’anno visto che già dalla gara dopo il Kaiser ritroverà la quadra e prenderà il largo. Doppio podio Rosso con Alesi che precede Berger

THE 1995 SPANISH GRAND PRIX: BARCELONA, MAY THE 14TH

(FOTO DA TWITTER)

Il Kaiser rimette le cose a posto al Montmelò vincendo imperiosamente davanti ad Herbert e Berger. Solo quarto Hill

THE 1995 MONACO GRAND PRIX: MONTECARLO, MAY THE 28TH

1995 MONACO GP.
The Ferrari’s of Gerhard Berger and Jean Alesi collide with the Williams of David Coulthard at the first start of the race.
Photo: LAT

Come detto nella prefazione gara tremenda per Alesi che viene mandato a muro dal doppiato Brundle mentre era in lotta per la vittoria. Vince il Kaiser che prende il largo nel Mondiale. Secondo Hill, terzo Berger

THE 1995 CANADIAN GRAND PRIX: MONTREAL, JUNE THE 11TH

Finalmente. Fi-nal-men-te. Jean guida magistralmente su asfalto viscido all’inizio e poi su asciutto capitalizzando magistralmente il guasto al cambio del Kaiser che lo costringe a rallentare. Curiosamente il podio lo vedrà assieme ai due piloti che affiancheranno il Kaiser nella sua epopea in Rosso. Uno agli inizi, l’altro durante il quinquennio d’oro

THE 1995 FRENCH GRAND PRIX: MAGNY COURS, JULY  THE 2ND

(FOTO DA PINTEREST)

Il Kaiser rimette le cose in chiaro vincendo alla sua maniera a Magny Cours. I due alfieri della Williams lo “scortano” sul podio

THE 1995 BRITISH GRAND PRIX: SILVERSTONE, JULY THE 16TH

(FOTO DA TWITTER)

Cappella epocale di Hill nel complex del T3 che elimina sia se stesso che il Kaiser. Alesi non riesce a riacciuffare Herbert che così segna la sua prima vittoria in F1. I più giovani ignorano che Johnny-boy era considerato l’astro nascente del Motorsport inglese a fine anni 80 e che la sua carriera fu pesantemente segnata da un tremendo incidente nelle categorie inferiori che lo fece debuttare in F1 nel 1989 ancora claudicante e lo lasciò a vita con una gamba più corta dell’altra

THE 1995 GERMAN GRAND PRIX: HOCKENHEIM, JULY THE 31ST

(FOTO DA FORMULAPASSION)

Il Kaiser centra la vittoria che l’esplosione del V8 Cossie gli negò l’anno prima. Al traguardo precede Hill ed uno straordinario Berger che rimonta dal fondo della griglia fino al podio

THE 1995 HUNGARIAN GRAND PRIX: BUDAPEST, AUGUST THE 13TH

(FOTO DA RACEFANS.NET)

La Ferrari annuncia il Kaiser per il 1996 e gli anni seguenti e lui, magicamente, finisce fuori dai punti in gara. Doppietta d’ordinanza Williams ed altro terzo posto per Berger

THE 1995 BELGIAN GRAND PRIX: SPA, AUGUST THE 27TH

(FOTO DA MOTORSPORT IMAGES)

Il tempo di tornare nella “sua” Spa ed il Kaiser fa vedere al mondo chi è il migliore. Famosissimo il suo stint di gara su slick e pista bagnata nel quale sopravanza Hill su gomme rain. Il tutto partendo sedicesimo per una qualifica infelice. Il Re di Spa è morto, viva il nuovo Re

THE 1995 ITALIAN GRAND PRIX: MONZA, SEPTEMBER THE 10TH

(FOTO DA FORMULAPASSION)

Due Ferrari in testa con mezzo giro di vantaggio sul terzo. La prima perde una telecamera che colpisce la seconda costringendola al ritiro. Poi ha un cedimento meccanico su un particolare di quint’ordine che le costa la vittoria. A noi Rossi son capitate pure domeniche così nel nostro ventennio nero eh

THE 1995 PORTUGUESE GRAND PRIX: ESTORIL, SEPT. THE 24TH

(FOTO DA LAT IMAGES)

Prima vittoria di DC in carriera in una gara nella quale la Williams si mostra superiore alla Benetton ma il Kaiser riesce comunque a sopravanzare Hill grazie ad un caparbio sorpasso al nuovo hairpin. Tristissimo team order di Todt ad Alesi di un’inutilità imbarazzante che comunque scatenerà l’ira funesta del franco-siciliano come descritto nella prefazione

THE 1995 EUROPEAN GRAND PRIX: NURBURGRING, OCT. THE 1ST

(FOTO DA LAT IMAGES)

Peccato, Jean. In una gara corsa in condizioni bagnate prima, miste poi ed asciutte alla fine il nostro Alesi finisce le gomme a 2 giri dalla fine subendo la rimonta del Kaiser che lo priva di quello che sarebbe stato un successo leggendario. Peccato!

THE 1995 PACIFIC GRAND PRIX: AIDA, OCTOBER THE 22ND

Aida, Japan, 20th – 22nd October 1995, RD15.
3rd placed Damon Hill on the podium with winner Michael Schumacher and a soaked Flavio Briatore of Benetton. Portrait. Podium.
Photo: LAT Photographic/Williams F1. Ref: 1995williams29

Vivaddio dopo questa la F1 chiuse con Aida. Doppio trionfo Benetton col WDC ed i WCC messi in bacheca matematicamente con due gare d’anticipo

THE 1995 JAPANESE GRAND PRIX: SUZUKA, OCTOBER THE 29TH

(FOTO DA MOTORSPORT IMAGES)

Nono ed ultimo successo stagionale del Kaiser in una gara che vede il nostro Jean come protagonista assoluto. Finiremo per annoverarla come l’ennesima anzi l’ultima grande occasione persa ma tant’è, poche cose hanno emozionato quanto vederlo correre in Rosso!

THE 1995 AUSTRALIAN GRAND PRIX: ADELAIDE, NOV. THE 12TH

(FOTO DA YOUTUBE)

Nella foto qua sopra Hakkinen è in stato di incoscienza (!!!!) dopo il suo incidente. Verrà tenuto in coma farmacologico per giorni prima di procedere con la terapia necessaria. Il suo ritorno nel 1996 avrà un che di miracoloso ed il bis mondiale 1998/1999 sarà un vero e proprio inno alla vita da parte di un Pilota senza macchia e senza paura. La gara si svolge in un clima da ultimo giorno di scuola con gli alunni ad ingozzarsi di Girelle Motta e Fanta anzichè seguire le lezioni. Il Kaiser e Jean si agganciano all’hairpin e si mandano a cagare dopo il ritiro. DC la tuona contro l’ingresso del box all’entrata del suo pit in gara facendo una coglionata peggiore di quella di Monza quando si girò nel giro di ricognizione. Vince Hill, che sa già di un nuovo compagno di squadra in arrivo per il 1996. Si chiama Jacques, ed il suo cognome per noi Rossi significa Leggenda

(IMMAGINE IN EVIDENZA DA MOTORSPORT IMAGES)

CIAO BECO

Ciao Beco

Era tanto tempo che volevo scriverti. Ne sono passati di anni eh… ti chiederai perché proprio adesso. In realtà ho sempre pensato che ne avessero diritto prima i tuoi più grandi tifosi, non io.  Io non ero quello che esultava tutte le volte che vincevi, perché quando accadeva le mie rosse ti finivano sempre dietro…

Il primo ricordo che ho di te è un’intervista che ti fece Ezio Zermiani che tu ancora non eri un pilota di Formula 1. Ascoltavo distrattamente la Tv quando ti ho sentito parlare in italiano ed hai attirato la mia attenzione perché lo parlavi bene al punto di sembrare uno dei nostri.

Mi piacevi, ma mi facevi anche incazzare nei tuoi primi anni: le volte che le McLaren e le Williams non vincevano speravo spuntasse una rossa ed invece apparivi tu. Ma ti ammiravo e ti rispettavo smodatamente per questo.

Quando ti diedero la McLaren però ero dalla tua parte e non da quella del francese. Vincevate in continuazione e non se ne poteva più… ma eri il mio preferito tra i due perché eri quello giovane, non avevi ancora vinto un mondiale, ed io tifo sempre per quelli che se la vogliono e se la devono sudare di più..

E a te la fecero sudare eh… ricordi quando te ne tolsero uno vinto sul campo? Già lottavi contro ipocrisie e politica. E non hai idea di quanta ce ne sia oggi in quel mondo, non lo accetteresti. Mi facesti incazzare un anno dopo, anche se in cuor mio ti avevo assolto subito perché lo sapevo che sarebbe finita a quel modo.

Eri dannatamente bravo diamine, come pochi mai visti, ma cominciai ad amarti davvero nel momento in cui finisti di dominare e ti trovasti a combattere contro mezzi meccanici molto migliori dei tuoi, riuscendo a batterli spesso e volentieri..

In questi giorni qui è tutto fermo, sai? E’ arrivato un virus e ci dicono che il mondo cambierà. Di tempo per riflettere e pensare ne abbiamo, ed io ho voluto stare con te per qualche istante dopo tutti questi anni perché manchi… manchi tanto. Lo so è passato tanto tempo forse troppo, ma mi perdonerai.

Pensa che è fermo anche il carrozzone di cui facevi parte… Si, si l’hanno fermato anche se a te sembra impossibile. Ma non lo riconosceresti più. Sapendo come la pensavi già allora non ne faresti parte da un pezzo anche se fossi rimasto qui con noi. E’ cambiato, sembra un altro sport.

Non c’è più il rumore dei motori come ai tuoi tempi. Adesso le monoposto non gridano più, sussurrano perché… sai che ancora non l’ho capito… E l’elettronica? Quella che ti avevano tolto poi l’hanno rimessa e poi l’hanno ritolta e adesso le auto hanno anche le batterie come i modellini radiocomandati…

Com’era la frase che dicevi? “Non esiste curva dove non si possa sorpassare”. Sono cresciuto con in testa questa frase e adesso mi dicono che è una cazzata: hanno un tasto sul volante che gli modifica l’alettone e passano solo sul dritto, quindi le curve non servono.. Il mondo alla rovescia amico mio, tutto al contrario.

Ti ho già rubato troppo tempo ma ti faccio una piccola confessione prima di lasciarti andare. Sono venuto tante volte ad Imola dopo quel cazzo di giorno. Sono passato da quella curva girando per quel circuito centinaia di volte in questi anni, ma non ho mai avuto il coraggio di guardare quel muro, di fermarmi a salutarti laddove ti hanno fatto una statua. Mi scuserai per questo, ma sono certo che piangerei come quel giorno di tanti anni fa e come sto facendo adesso. Perché tu non lo potevi sapere ma eri un mio amico.

Adesso ti lascio chiedendoti un’unica cosa…salutami tutti gli altri…tu sai chi.

Firmato

Uno che ti voleva bene

 

(immagine in evidenza tratta da newatlas.com)

#ONTHISDAY 20 ANNI DI GLORIA. L’IMPRESA DI IZUTSU E KAWASAKI

Era bello quando le “wild card” arrivavano sul circuito di casa e davano sonore lezioni di guida ai Piloti Titolari.

Oggi è diventata quasi un eccezione, anzi quasi impossibile. Però negli anni precedenti avveniva spesso, creando notevoli mal di pancia🤗

Sul circuito di Sugo (Giappone) sono state scritte pagine indimenticabili di storia ( un certo Doohan in sella ad una Yamaha nel 1988 vi dice niente⁉️)

#OnThisDay

Sono passati 20 anni da quando un “quasi 30enne” venuto da Osaka, mise a ferro e fuoco il paddock intero. Quello che sarebbe diventato (pochi mesi dopo) il Campione Nazionale Giapponese 2000 SBK vinse entrambe le manche, pole position e record del circuito in gara.

Izutsu in sella alla Kawasaki ZX7RR – Immagine WorldSBK

In sella al suo unicorno verde fece sognare milioni di appassionati, riportando al successo la verdona di Akashi dopo quasi 4 anni sulla pista di proprietà Yamaha (minchia signor Presidente…)

In gara 1 un rocambolesco incidente al via levò di mezzo sia Bayliss che Bonstrom, ed Haga, Edwards e Chili non poterono nulla contro la Furia del cavaliere verde.

In gara 2 andò in scena nuovamente lo show del Pilota Kawasaki che si mise a battagliare con il Campione Nazionale Giapponese in carica Yoshikawa. I Piloti Titolari nulla poterono contro lo strapotere imposto dal “Cavaliere di Akashi” che trionfò anche in gara 2, anzi sia Edwards che Haga ribadirono che…

“Con loro su questa pista è inutile rischiare, è un circuito molto particolare e loro sono dei matti. Non hanno nulla da perdere, noi ci giochiamo il Mondiale”

 

In testa Haga su Yamaha R7, sullo sfondo la verdona di Izutsu con i numero 64. Immagine WorldSBK

 

Quel giorno era il 30 Aprile 2000, venne scritta una pagina indimenticabile del Motorsport.

Quel Pilota è Hitoyasu Izutsu.

 

“Cavalieri di Akashi”

 

Francky

FORGHIERI AL BAR MOTORSPORT

In questo periodo l’astinenza da “competizione” aguzza spesso e volentieri l’ingegno. Al di là del proliferare delle varie gare virtuali sulle quali i giudizi sono contrastanti, ho avuto la fortuna di imbattermi per caso nelle dirette che Thomas Biagi sta facendo su YouTube a Facebook il lunedì sera.

(Immagine tratta da giornalesm.com)

Con pochissimi mezzi a disposizione e grazie alle sue conoscenze nel mondo delle corse Thomas è riuscito ad “inventarsi” il Bar Motorsport, un bar virtuale dove invita personaggi storici che possono parlare a braccio, senza una vera scaletta e con domande che possono essere fatte in tempo reale dal pubblico che interagisce in diretta da casa. Da questa settiman è anche riuscito ad aggiungere quel tocco di femminilità che mai guasta, anzi, visto che si parla di Veronique Blasi.

Mi permetto di scriverne perché ho trovato veramente appassionante il fatto che gli invitati parlino senza troppe formalità, raccontando la parte bella delle corse, gli aneddoti che giocoforza non possiamo conoscere e che raccontati ad anni di distanza dai diretti protagonisti hanno un sapore speciale.

E arriviamo al punto di queste righe, ovvero i racconti di Forghieri. Lunedì 27 aprile Biagi è riuscito ad avere proprio Furia che fino a quando è riuscito ad essere in collegamento, ha raccontato qualche perla delle sue. A sorpresa Thomas ha messo dentro anche il mitico Ezio Zermiani che ha aggiunto un po’ di sale e che nelle prossime settimane sarà protagonista di una puntata dedicata.

SERATA PANATHLON ALLA MASERATI

(Immagine tratta da Formulapassion)

Sentire raccontare le storie dall’Ingegnere è sempre emozionante. La sua voce ti affascina, ti porta indietro nel tempo, di fa tornare quello che nelle asettiche corse moderne spesso latita… LA PASSIONE.

Bello l’episodio raccontato di quando a Daytona si ritrova con un’auto distrutta al venerdì con il personale da mandare a riposare in vista della 24h. Chiede un uomo in aiuto a Chinetti (importatore Ferrari per il Nord America), che gli da un carrozziere per aiutare a ricostruire l’auto in una notte. Missione compiuta e Forghieri, non sapendo quanto dare al tecnico gli da 200$ che poi dovrà “giustificare” al Vecchio. A lui sembrò una spesa folle, salvo poi trovare in aeroporto il carrozziere che ripartiva da Daytona con il suo Jet privato.

(Immagine tratta da pinterest)

Anche Zermiani è stato “magnanimo” raccontando di quando dal Sestriere chiese un passaggio in elicottero a Gilles. Doveva andare a Torino nella sede Rai per montare il servizio che aveva appena finito di girare. Appena salì sull’elicottero vide una serie di cartine e mappe stradali e chiese a Gilles il motivo per cui le tenesse. Il canadese gli rispose candidamente come al solito: ho appena cominciato a volare e non so ancora come orientarmi, quindi seguo dall’alto le strade che percorrerei in auto…

Peccato che il collegamento con Furia si sia interrotto ma guardate il video: è una forma di espressione genuina molto distante da quello a cui la TV “preparata” ci ha abituato da ormai troppo tempo, ovvero lo spettacolo senza la passione. Qui io ne ho ritrovata. E il Bar Motorsport ha promesso che l’Ingegnere ritornerà con un altro appuntamento dedicato appena sarà possibile.

 

Per questo grazie a Thomas Biagi che lunedì prossimo ha in programma una nuova puntata con ospiti a sorpresa del passato.

A voi i commenti, grazie

Salvatore Valerioti

(immagine in evidenza tratta da CircusF1)