F1 2024 – GRAN PREMIO D’ITALIA

Archiviata la tappa olandese e’ gia’ ora del ‘tempio della velocita”, autodromo di Monza, Gran premio d’Italia.

Appuntamento classico del mondiale formula uno che ha sempre avuto delle caratteristiche atipiche e premiato chi magari fino a questo momento non ha particolarmente brillato.

Proprio per questo motivo, complice un’elevata velocita’ media sul giro e un numero limitato di curve, grossa attesa nel capire chi avra’ il pacchetto piu’ competitivo.

Grande attesa e aspettativa soprattutto per Ferrari, che gia’ da tempo ha indicato il circuito brianzolo come favorevole. La Rossa portera’ a Monza un pacchetto di aggiornamenti che nelle speranze dei tecnici di Maranello potranno consentire di massimizzare la prestazione e ridurre il gap dalle concorrenti nelle proseguio della seconda parte di stagione.

immagine da funoanalisitecnica.com

Inutile dire che il focus del weekend per i rossi sara’ la qualifica del sabato, evento il cui esito determina buona parte del risultato della gara domenicale. E qui’ vengono le dolenti note poiche’ proprio al sabato nelle ultime gare la Ferrari e’ parsa debole (con l’eccezione della pole/non pole di Spa). Partire dietro a Monza certificherebbe in anticipo una gara molto difficile, eventualita’ assolutamente da evitare.

Per contro in Ferrari dovranno poi replicare l’ottima prestazione vista in gara in Olanda, impronosticabile dopo le brutte qualifiche del sabato.  Insomma, mettere insieme i pezzi e nel modo giusto, cosa che a Maranello riesce ben poco ultimamente.

A Monza Red Bull sara’ chiamata alla rivincita dopo la scoppola rimediata in Olanda da Verstappen e soci da parte di McLaren. Marko gia’ grida ‘al lupo, al lupo’ in merito alle prestazioni della RB20 in terra olandese ritenute insufficienti per portare a casa i due titoli. Verstappen invece predica calma ma e’ inevitabile che qualche preoccupazione sara’ venuta anche a lui, parso davvero senza armi nel Gp di casa.

McLaren ci ha provato a perderlo il gp d’Olanda con una partenza disastrosa ma questa volta la loro superiorita’ in pista ha avuto la meglio su tutto. Attesi ovviamente ad una conferma a Monza, fosse anche solo se considerare anche il titolo piloti alla portata. Verstappen continua ad avere un bel vantaggio, 70 punti, ed e’ improbabile che l’olandese possa fare peggio che secondo nelle gare rimanenti ma visto l’esito della gara olandese e’ doveroso farci un pensierino. Piu’ ‘scontato’ invece il aggiungimento del titolo contruttori, soprattutto per un Perez che continua ad avere un rendimento insufficiente.

immagine da newsauto.it

Mercedes dovra’ riprendersi dopo il passo falso in Olanda, complice una vettura poco stabile e veloce, accusata di essere troppo sensibile alla variazione delle condizioni  atmosferiche e di temperatura. Gli aggiornamenti montati saranno confermati a Monza e i tecnici inglesi si dicono fiduciosi di farli funzionare meglio che a Zandvoort.

Da segnalare l’appiedamento di Sargeant a favore di Colapinto in Williams. Evidentemente la macchina distrutta nelle libere del gp olandese e’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, considerando anche lo scarsissimo apporto alla causa dato dal pilota statunitense.

Atteso anche il debutto dell’ormai prossimo pilota ufficiale Mercedes Kimi  Antonelli nelle prove libere del gp monzese. Davvero un debutto importante per il pupillo di Wolff cresciuto fin dai primi passi dall’academy Mercedes che ha rapidamente scalato le gerarchie fino al non ancora ufficiale ma ormai scontato passaggio in F1. Un debutto in casa davanti ad un pubblico ‘nemico’ ma che non manchera’ di supportare calorosamente il ritorno di un pilota italiano in pista.

immagine da fuoripista.net

Tante incognite in questo Gp d’Italia: asfalto rifatto e rendimento delle gomme tutto da verificare. Pirelli porta le mescole piu’ morbide a disposizione e l’evoluzione della pista sara’ il dato principale da comprendere per i team. Atteso bel tempo e temperature alte, quanto meno non dovrebbero esserci incognite sul rendimento in base alle temperature.

A conti fatti sia Ferrari che Mercedes potrebbero rivelarsi l’ago della bilancia nella lotta tra McLaren e Red Bull, soprattutto in una gara come questa. Monza potrebbe rivelarsi ben peggiore per Red Bull in termini di punti conquistati se anche solo Ferrari riuscisse a lottare per la vittoria. La classe di Verstappen mettera’ la classica pezza ma l’incognita sara’ di quanto grosso sara’ il buco da coprire.

*immagine in evidenza da artribune.com

Rocco Alessandro

BASTIAN CONTRARIO “Il bivio”

La ripresa del mondiale, dopo le vacanze estive, è partita subito in quarta nel weekend olandese con inevitabili sorprese e conferme. Di sicuro le squadre che hanno dato conferme e sorprese, hanno un unico comune denominatore che è quello che si trovano tutte ad un bivio del loro percorso, dove le scelte che opereranno, andranno a condizionare il resto della stagione se non addirittura l’inizio della prossima.

La prima squadra che si trova ad un bivio e che nell’immediato dovrà correre ai ripari, anche con scelte dolorose, è proprio la Red Bull di Max Verstappen. Ormai è acclarato che McLaren (come più volte ribadito su queste righe) è il riferimento tecnico e, se il campione del mondo non riesce a vincere nemmeno a casa sua, dove oltretutto viene sverniciato di prepotenza in rettilineo da un rinvigorito Norris prima e, umiliata la sua squadra dopo con il giro più veloce ottenuto dal pilota inglese della squadra di Woking, con le gomme che in teoria dovevano essere sulle tele, allora per i bibitari è giunto il momento di suonare l’allarme rosso. A Milton Keynes si sono abituati bene ed in fretta al 2023, in luogo del quale credevano (probabilmente), che la festa sarebbe durata fino al 2025 ed invece devono fare i conti con una realtà che si chiama McLaren, la quale a sua volta, ha recuperato quasi due secondi alla corazzata di Max. Proprio per questo la Red Bull è ad un bivio che è quella di fare un all in portando nuovi aggiornamenti, rischiando di sbagliare ancora di più di quanto già non hanno fatto, oppure tenere botta fino alla fine del mondiale portando solo accorgimenti del caso. Diciamocela tutta, ormai il mondiale costruttori è bello che è andato perché con questa McLaren, comunque la si metta, ha due piloti che sono costanti nel portare punti pesanti alla causa di Woking a differenza della Red Bull la quale è ad un bivio anche per quanto riguarda la presenza del compagno di Max. Mi riferisco a Perez naturalmente, il quale tra le qualifiche e la gara, ha dato un “timido” segnale di ripresa solo che come ho sottolineato, il suo segnale è stato davvero minimo visto e considerato che è finito dietro la Ferrari di Carlos Sainz, il quale a sua volta è partito dalla quinta fila. Per Sergio le cose si mettono davvero male, ed ora che si è creato il precedente di sostituire il pilota, in corso di stagione, della Williams (il bivio chiamato “Tengo o non tengo Sargeant” lo avrebbero dovuto affrontare molto prima di finire in bancarotta a causa del pilota americano!) sarà molto più semplice per Red Bull operare una analoga scelta, anche se rimango convinto che il messicano rimarrà almeno fino al GP di casa. Del resto la vita è fatta di scelte ed il bivio di Red Bull si chiama: “Strada che porta al mondiale piloti o ad entrambi i titoli”? Per quanto detto in precedenza, la scelta da che parte andare senza correre troppi rischi e, soprattutto senza perdere Max (e Marko!), è presto presa.

La scelta Red Bull incredibilmente si sposa perfettamente con quella proprio della McLaren, la quale a sua volta del mondiale piloti ha fatto abbondantemente capire che al momento non è un a priorità, per non dire che non se ne frega un beneamato visto e considerato che, contro quella bestia di Max, considerando soprattutto il vantaggio che ha, è praticamente impossibile riuscire nell’impresa di raggiungerlo. Ciò non è vero per quello costruttori appunto ed infatti continuando per questa china, la McLaren per il GP degli Stati Uniti, avrà superato i bibitari con buona pace di Horner, Wachè e compagnia cantando. Di sicuro lo stesso Norris, con l’ennesima partenza cannata dalla pole, ha dimostrato che al momento non è all’altezza di rivaleggiare con il campione olandese a parità di mezzo e, per fortuna sua al momento questa parità non esiste, ed infatti si è permesso il lusso di sverniciare Max (davanti al suo pubblico) in pieno rettilineo con tanto di giro veloce nel finale. Grande prova di forza da parte della scuderia di Woking la quale, come già detto più volte, ha fatto un lavoro magistrale nel recuperare il gap nei riguardi dei bibitari i quali al momento non possono che accusare il colpo. Il guaio di McLaren e la fortuna di Red Bull, è che hanno una coppia di piloti che sebbene hanno preso gusto a primeggiare, è anche vero che sono incostanti come risultato pesante visto che non riescono a massimizzare il potenziale del mezzo che hanno. Prova ne è che il deludente Piastri addirittura non riesce a raggiungere il redivivo LeClerc, il quale a sua volta compie l’ennesimo miracolo, portando la SF24 a podio in un circuito cosi ostico come quello di Zandvoort. L’aiuto di Piastri risulterebbe prezioso, se riuscisse a rimanere incollato sempre al suo compagno di squadra per rubare più punti possibili al suo diretto avversario, cosa che non avviene e, caso mai fosse lui a trovarsi davanti a Norris, cosa farebbe McLaren? Anche questo è un bel punto di domanda dove a mio avviso, per quanto dimostrato sino ad ora, la strada da scegliere da parte del muretto papaya risulterebbe facile anche se amara, che è quella cioè di non favorire l’inglese ai danni del compagno australiano sia perché al momento, come già detto, il titolo piloti non è una priorità e, sia per evitare di non sfasciare la squadra. Se i valori in campo rimarranno tali anche per l’anno prossimo, questo bivio per McLaren sarà molto più arduo da affrontare e comunque, sempre meglio trovarsi in una situazione del genere che in quella in cui si trova la Rossa.

Ferrari in Olanda avrebbe dovuto correre in difesa ed invece ha giocato il ruolo di terza forza conclamata (AMG è stata la vera delusione del weekend considerando come aveva concluso il mondiale prima della pausa estiva), raggiungendo un inaspettato podio grazie ad un LeClerc che dimostra sempre di più quella maturità agonistica che nel 2022 gli mancava: la gestione della gara e quindi delle gomme da parte del monegasco, ha esaltato, dando una iniezione di fiducia non da poco in vista dell’imminente GP d’Italia che si disputerà domenica prossima. Fiducia che viene avvalorata dalla prepotente rimonta di Sainz, il quale a sua volta, il weekend di gara praticamente nemmeno l’aveva svolto! Che coppia di piloti che ha la Rossa, di una solidità unica nel suo genere considerando lo scenario attuale che c’è in pista! Ferrari, che è stata la vera sorpresa del GP olandese, è ad un bivio non da poco: infatti per il GP di casa, Maranello porterà aggiornamenti che non solo dovranno servire a ben figurare davanti ai suoi tifosi, addirittura ne decreteranno il successo o meno dell’attuale gestione tecnica, visto e considerato che proprio da questi upgrade si capirà se veramente in Gestione Sportiva hanno capito come risolvere i problemi che affliggono la SF24, oppure se si fanno le solite chiacchiere sensazionalistiche. Ferrari è molto fiduciosa in tal senso, visto che hanno capito (a loro dire) dove hanno sbagliato, per non parlare di un certo tipo di informazione che pompa la notizia in modo quasi irresponsabile. Infatti ammesso che gli aggiornamenti funzionino, dubito che questi saranno miracolosi, sia perché i miracoli in F1 non esistono e sia perché gli altri di certo non stanno a guardare. Di sicuro sarebbe un segnale di svolta non da poco, perché imboccare (finalmente) la strada giusta, significherebbe raddrizzare una stagione che è partita in modo positivo (eravamo seconda forza) e che purtroppo sta terminando male (ora siamo la quarta!) e, soprattutto sarebbe un ottimo auspicio per l’anno prossimo. Il bivio da inforcare per Ferrari si trova a Monza e, scegliere in che direzione andare sperando che la direzione sia quella giusta, spetta solamente alla Rossa.

Buon GP d’Italia a tutti.

Vito Quaranta

LE NON PAGELLE DI ZANDVOORT 2024

Da quando Zandvoort è rientrata nel Circus non sono ancora riuscito a decidermi se giudicarla una gran bella pista oppure, al contrario, un circuito da videogioco che unito alla discoteca a cielo aperto in cui gli organizzatori si ostinano a trasformarla rischia di creare uno spettacolo di terz’ordine per chi è appassionato. La versione “storica” che è stata salutata l’ultima volta nel 1985 da Sua Santità (cit. Andras) Niki Lauda era completamente diversa, veloce e rischiosa mentre in questa sua moderna rivisitazione è tortuosa e macchinosa: quale sarà meglio? Non aiuta venire subito dopo Spa e solo la pausa estiva ha mitigato un confronto che, forse, sarebbe stato impietoso. Di contro c’è che le nuove telecamere giroscopiche montate sulle vetture hanno reso i camera car di Zandvoort, grazie all’inclinazione ondivaga di molte sue curve, i più sbalorditivi della stagione. I banking di curva 3 (Hugenholtzbocht) e 14 (Arie Luyendykbocht) sono decisamente i più vistosi del mondiale insieme alla storica Arquibancadas di San Paolo del Brasile e la prospicienza del Mare del Nord favorisce anche un meteo ballerino che non fa mai male. Infine, ho avuto la netta impressione che i piloti si divertano moltissimo a guidare tra le dune olandesi.

Ben venga, dunque.

Dal punto di vista tecnico McLaren si conferma regina su questa tipologia di pista e i nuovi aggiornamenti portati proprio qui in Olanda accentuano il già ampiamente previsto dominio. Dominio che però si è visto con Norris e non con Piastri il che lascia spazio a qualche dubbio. Delude RBR che, a casa di Max, voleva portare a casa la vittoria e non ci è riuscita e se Max non fosse… be’, Max!, dubito assai che avrebbero visto il podio. Ancora più deludente Mercedes che dopo i recenti successi era certamente chiamata a ben altra prestazione. Sorprende, di contro, Ferrari che in gara si dimostra molto efficace con entrambi i piloti e capace di un ritmo secondo solo a quello del vincitore.

Le strategie in un circuito così corto e contorto, nelle condizioni tecniche viste quest’anno, propendevano verso una unica sosta con l’unica incognita rappresentata dal momento più utile per effettuarla. In questo senso solo Mercedes, tra i top team, si è arrischiata su una doppia sosta, con rosse nel finale, che non ha portato nessun reale vantaggio ed anzi ha penalizzato Russell facendogli perdere la posizione su Perez: non una bellissima figura da parte dei grigi.

La palma della peggior figura, però, va alla Williams che qui porta importanti aggiornamenti ma non si accorge che il nuovo fondo è più largo di ben 3 millimetri (un’enormità in questo ambito) di quanto consentito dal regolamento. Squalifica dalle qualifiche inevitabile e la bella prestazione di Albon è stata vanificata.

E visto che l’impressione che i piloti, in quel di Zandvoort, si divertono assai allora mi domando quanto si siano divertiti durante il Gran Premio.

NORRIS

Direi che il più divertito di tutti è landino nostro che finalmente centra il risultato che il pronostico gli assegnava. A dir il vero, pareva più concentrato che divertito e le performance che ha mostrato sulle pallide spiagge olandesi sono state superlative. Una qualifica con i fiocchi lo pone in pole position con distacchi siderali a Max, secondo, e al team mate, terzo che fanno strabuzzare gli occhi: rispettivamente 4 e 5 decimi in un giro da 1.10. Il segnale è stato potente. Dopo aver dribblato tutte le domande e le provocazioni dei giornalisti su quale posizione avrebbe occupato alla curva Tarzan in gara il nostro si è evidentemente concentrato più sul piano gara che su altro. La partenza tutt’altro che impeccabile stavolta non inganni troppo: Piastri dietro di lui è partito nello stesso identico modo, cioè male. Considerando che a differenza di Lando, Oscar è sempre scattato ottimamente al via è evidente che stavolta qualche problemino di troppo ci sia stato per entrambi i papaya. La cosa interessante, tuttavia, è che Lando non si è preoccupato affatto e ha passato una dozzina di giri a studiare il comportamento di Max. Quel che ha visto dev’essergli piaciuto assai: Max non se ne andava come invece ha fatto tante volte in passato. Inoltre, la facilità con cui si è messo a 1.5 sec lasciava intendere che di margine, sotto il piede, ce ne fosse parecchio. Decide quindi di non strapazzare le gomme e di muoversi a tempo debito. Cosa che avviene puntualmente dopo il 15° giro in cui si piazza a distanza DRS e comincia a infastidire Max. Dopo una buona difesa al 17° giro Max non può nulla in quello successivo in cui il buon Lando fa un sorpasso congegnato perfettamente e con una facilità impensabile fino a poco tempo fa. Dopo il sorpasso il suo ritmo scende di un secondo (e più) rispetto a prima e comincia a scavare un solco che cresce vistosamente di giro in giro. Max ci prova a stargli vicino ma non gli riesce il che ha dell’incredibile. Crollato a circa 6 secondi Max pitta, forse con un certo anticipo rispetto ai programmi, per provare a sparigliare le carte e vedere se con le bianche può opporre maggiore resistenza. Lando non deve fare altro che marcarlo a uomo, cosa che puntualmente fa, e di lì in avanti non sbaglia nulla e sfodera un ritmo incontenibile sia per Max che per gli altri. Il giro veloce fatto proprio all’ultimo (specialità di casa Verstappen, peraltro) dimostra che probabilmente ha guidato anche con un certo margine. Che dire? In questo GP Lando ha dato una dimostrazione di superiorità straordinaria, finalmente conforme alle aspettative di tutti gli addetti ai lavori. L’arrivo in parco chiuso, le interviste, il retro-podio e il podio, sono scevri dalle esultanze scanzonate che tutti ci aspettavamo. Più che segno di determinazione mi sono parse un po’ forzate, come se stesse trattenendosi volutamente per eseguire il compito di mostrare al mondo che lui è ben altro che il simpaticone da social media che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Con Max praticamente non ci ha parlato, nessun sorriso e nessuna pacca sulle spalle: avrà studiato appositamente questo atteggiamento? Qualcuno forse gli ha suggerito che troppa guasconeria e “amigaja” con Max lo stava di fatto limitando rendendolo succube? Per quel che mi riguarda ciò che conta è quanto dice la pista e non gli atteggiamenti da 185a strada dei bassifondi di N.Y.. Sorridi Lando! Che ne hai ben donde!

VERSTAPPEN

Il divertimento del week end di Max si è esaurito nei primi tre giri del GP quando, dopo l’eccellente scatto al via e la conquista della prima posizione sembrava potersi permettere la quarta di fila in casa sua con il consueto perfezionismo che ne contraddistingue da ormai parecchio tempo la guida. Il sorriso, però, dev’essersi spento assai presto dietro la visiera quando si è reso conto che nonostante i suoi sforzi Lando non si scostava di un millesimo dal secondo e mezzo di distacco che aveva deciso di mantenere. Subito il sorpasso subito al 18° giro, poi, deve aver riso ancora meno vedendo che pur guidando al meglio delle sue possibilità non riusciva a stargli dietro. Infine, il suo volto dev’essersi piegato in una smorfia di preoccupazione quando, nell’ultimo terzo di gara, non solo crollava a 20 secondi da Lando ma non riusciva nemmeno a creare un distacco rassicurante dallo splendido Leclerc visto a Zandvoort. Alla fine fa buon viso a cattivo gioco, conscio che il distacco in classifica piloti è ancora sufficientemente ampio ma sono pronto a scommettere che domande ed interrogativi, dietro la sua visiera, cominciano ad apparire assai numerose. Non sei l’unico, caro Max, ad attendere Monza con una certa trepidazione: se Lando dovesse confermare questa superiorità Max dovrà concentrarsi a gestire le restanti gare del mondiale e non è certo qualcosa che è abituato a fare. Ce la farà?

LECLERC

Top del week end insieme a Lando (e Gasly), il buon Charles mi sa che si è divertito molto più di quanto potesse aspettarsi. E dire che le premesse non erano delle migliori. Tra prove libere e qualifiche non è che Ferrari avesse mostrato granché in questa pista. La partenza di Charles è però strepitosa e poi sorprende per un ritmo notevole fin dai primi giri che gli consente di tenere con molta facilità quello di Piastri. Facilità sorprendente visto che stando ai commenti in tempo reale stava anche gestendo le gomme e ancora di più se si pensa a quanto bene stava facendo Norris là davanti e che presumibilmente stesse facendo anche Piastri. Non contento, Charles ad un certo punto si mette negli scarichi di Oscar e si fa vedere negli specchietti. Tenta anche degli attacchi al 23° e 24° giro che costringono Oscar a difendersi. A quel punto il suo retrobox prende la miglior decisione del week end e decide di anticipare il pit per tentare l’undercut non solo su Oscar ma anche su Russell che era un paio di secondi più oltre. Operazione riuscitissima. Russell prova a marcarlo “a uomo” ma non ci riesce. A questo punto McLaren, conscia che Oscar sarebbe comunque finito dietro a Charles, rinuncia al pit e decide di allungare lo stint per altri 9 giri scommettendo su una maggior freschezza delle gomme verso fine gara. Calcolo corretto, aggiungo, che però non fa i conti con la strana Ferrari vista oggi e con il sorrisone di Charles nel trovarsi così competitivo nonostante gli evidenti problemi di anteriore. Infatti, quando Piastri, dopo il suo pit al 33° giro, recupera e supera agevolmente Russell tutti si aspettano che faccia un sol boccone di Charles che raggiunge altrettanto agevolmente. E invece? E invece niente! Oscar ci prova in tutti i modi ma non solo non riesce a portare attacchi a Charles ma fa fatica persino a tenere il suo ritmo. Sta dentro e fuori il DRS ma non porta mai un attacco degno di questo nome per tutto il resto della gara e tutto questo, si badi, per ben 30 giri! In molte riprese si è visto l’anteriore della SF-24 scappare verso l’esterno della curva (specie in quelle a dx ma è normale visto che si percorreva il circuito in senso orario) ma il controllo di Charles non solo era superlativo ma i crono, in quelle occasioni in cui è capitato, non pativano alcuna perdita. Il ritmo per tutto il secondo stint è stato pari se non superiore a quello di Verstappen il che è tutto dire. Considerando che Sainz ha mostrato un ritmo analogo Ferrari esce da Zandvoort con un umore decisamente migliore rispetto a quello con cui ci è entrata. E in parco chiuso, a fronte di un Norris con poker-face, Max con espressione perplessa, il sorriso di Charles era tutto un programma. Vedremo se gli aggiornamenti previsti per Monza riportano la rossa là davanti: Lando non aspetta altro. E noi pure.

PIASTRI

Ecco il primo busillis del week end. Se Lando ha dato segnali di forza impressionanti cosa possiamo dire di Oscar? Sembravano su due vetture diverse! Già in qualifica, Oscar subisce un distacco siderale da Lando il che non è consueto. Per sua fortuna gli vale comunque il terzo posto in griglia. In gara parte nello stesso modo di Norris, cioè male. Nel primo stint con gomme gialle non solo non riesce a impensierire seriamente Russell ma deve stare per tutto il tempo attento a Leclerc. Evita di subire il sorpasso in pista (che sembrava ormai maturo) da quest’ultimo solo perché in Ferrari decidono di fare undercut. In questo frangente, una volta deciso di proseguire con il “plan A”, cioè quello di pittare poco prima di metà GP, ci si aspettava che avrebbe staccato un ritmo almeno pari a quello del suo compagno di squadra rendendo l’overcut su Russell e Leclercconcreto. E invece, dopo un paio di giri sotto l’1.16, ritorna a girare con i tempi precedenti. In questo modo è costretto a rientrare dietro a Leclerc e Russell. Poco male, si pensava, perché se avesse tenuto un ritmo simile a quello del compagno di squadra non avrebbe avuto problemi a recuperare il podio o, addirittura, a impensierire la seconda posizione di Max. E se effettivamente Russell viene ripreso in soli 6 giri e agevolmente superato altrettanto non si può dire del resto della gara. Arriva, questo sì, sotto a Leclerc ma di lì in avanti fatica a tenerne il ritmo nonostante gomme più “giovani” di ben 9 giri. Insomma, una McLaren a due facce quella vista a Zandvoort con un Norris imprendibile ma un Piastri più o meno sul livello degli altri. Una differenza simile, tra i due, si era già vista a Budapest durante il pasticciaccio dell’ultimo stint con un Norris che performava 7 decimi al giro meglio di Piastri. A questo punto, che a Oscar non piacciano i tracciati tortuosi pare ormai assodato. Malino.

SAINZ

La sfortunata rottura del cambio nelle FP del venerdì lascia Carlos ad armeggiare con l’assetto per tutto il sabato con l’effetto di non riuscire a centrare il Q3. Alla domenica però è tutto un altro guardare. Così come Leclerc il nostro scatta in modo eccellente al via e poi fa una gara sostanzialmente parallela a quella del compagno di squadra. Nel secondo stint, in particolare, è praticamente il più veloce in pista dopo Norris. La sorprendente Ferrari della domenica si può spiegare forse solo con la temperatura un po’ più alta che ha consentito, in tutta evidenza, di sfruttare le gomme molto meglio che nei due giorni precedenti. Sorprende il ritmo con le bianche di entrambi i ferraristi, secondo solo a Norris come già detto, e che lascia ben sperare se gli aggiornamenti previsti per Monza funzioneranno, per un finale di campionato ancora più spettacolare di quanto già visto finora. Bene così!

PEREZ

Un po’ meno deludente rispetto ad altre opache prove viste quest’anno ma pur sempre deludente. Così come a Spa non fa fatica a entrare in Q3 (sia pur con i soliti distacchi siderali da Max) ma in gara parte malino e, soprattutto, non riesce a impensierire nessuno dei piloti che, di volta in volta, si trova davanti. Viene graziato dalla sconsiderata decisione del muretto Mercedes di pittare Russell nel finale quindi il sesto posto è tanto di guadagnato. Se Perez continua così, tuttavia, ho idea che già a Singapore vedremo qualcun altro in cima alla classifica costruttori. Mah!

RUSSELL e HAMILTON

Ecco il secondo busillis del GP d’Olanda. Mercedes, dopo le straordinarie prove degli ultimi GP si ritrova all’improvviso in fondo al gruppo dei top team e non di poco. In qualifica Russell è fenomenale, considerata la vettura che aveva a disposizione, ma Hamilton si ferma (e pure male) in Q2. Una piccola nota sulla penalità per impeding subita da quest’ultimo. In quel frangente Hamilton non solo non era in traiettoria ma si è anche portato ai margini esterni della pista proprio per cercare di non ostacolare chi sopraggiungeva dietro. Mi pare tutt’altra situazione rispetto al tipo di ostruzione che normalmente viene penalizzata. Piuttosto è stata una situazione sfortunata per Perez. Ad ogni modo Russell parte bene ma poi va piano, letteralmente!, e lo fa per tutta la gara e con tutte le mescole. Inspiegabile il cambio gomme nel finale che regala una posizione a Perez. Hamilton va un po’ meglio ma anche lui non brilla: fa molta fatica a riportarsi in zona punti e con le bianche è piantato. Sulle rosse va molto meglio di Russell ma era ormai troppo lontano per sperare in qualcosa di meglio. Direi che in Mercedes si sono divertiti assai poco.

GASLY

Eccellente prova del francese che con un mezzo decisamente poco performante riesce comunque a conquistare una strepitosa Q3 in qualifica. Da notare che se avesse ripetuto il suo tempo del Q2 sarebbe partito ancora più avanti. In gara parte benissimo superando le due AM e capitalizza il primo stint in modo eccezionale. Non si fa impaurire da strategie differenti dalla sua (vedi Hulk) e porta un nono posto impensabile alla vigilia. Bravissimo!

ALONSO

AM sorprende in qualifica, più con Stroll (che però poi si perde) che con Fernando a dir il vero, e ottiene un Q3 nient’affatto scontato. In gara parte male ma come suo solito porta a termine una corsa intelligente che lo mette nei punti. Siamo decisamente lontani dalle sue ambizioni ma meglio di così non poteva fare.

NOTE DI MERITO

Hulkenberg fa il solito mega undercut pittando tra i primi e riesce a condurre quasi tutta la gara in zona punti prima di dover vedere il passo a Gasly e Alonso nel finale. Comunque buona gara

NOTE DI DEMERITO

Tsunoda da quando ha perso la speranza della promozione in RBR sembra un po’ perso

Stroll sembrava velocissimo in qualifica ma poi “cicca” il giro decisivo in Q3, parte male, va peggio e poi fa una stupidaggine in entrata box beccandosi una penalità. Voto? -24!

NOTE CHE CI SONO STATI UN SACCO DI DOPPIAGGI

Inconsueto, in questa stagione, il numero di piloti doppiati che partono già dalla nona posizione di Gasly e con le Sauber doppiate due volte. Così, a memoria, non si era ancora visto nel 2024. La differenza di ritmo tra i top team e gli altri qui è stata decisamente importante.

NOTA DEL SORPASSO PIU’ TRAFFICATO DELL’ANNO

Divertente e per fortuna senza conseguenze il sorpassone che si è visto al giro 40. Magnussen, con gomme talmente vecchie che in Pirelli hanno poi trovato fossili di Ammoniti, si è trovato a cominciare il rettilineo 20 km/h più lento dei quattro che lo seguivano: Gasly, Albon, Stroll e Alonso. Questi l’hanno tutti sorpassato aprendosi a ventaglio, chi a destra di Magnussen, chi a sinistra. Scommetto che al buon Kevin siano tremati, e non poco, i polsi!

Ci vediamo a Monza!

 

NORRIS VINCE IL GP D’OLANDO. VERSTAPPEN COMPRA UN BINOCOLO.

Paesi bassi. Oppure Olanda, Ma, soprattutto, Verstappenland, visto che da quando il circus è ritornato sulle dune di Zandvoort, il GP è sempre assomigliato ad un party privato della famiglia di Max. Ma quest’anno non c’erano le premesse per comprare lo champagne. 

La qualifica, infatti, vede Norris nettamente davanti a Max, con Piastri subito dietro. Ma allo spegnimento dei semafori, come al solito, Lando diventa Buzzanca e si fa fregare dall’olandese. Stesso discorso per Piastri, superato da Russell.

Per 17 giri, Norris se ne sta calmo ad 1 secondo di distacco, ma poi rompe gli indugi e, dopo un timido tentativo andato a vuoto, al giro 18 svernicia Max e passa al comando. Sorprendentemente, il padrone di casa non ne combina una delle sue, pur sapendo benissimo che la macchina arancione l’avrebbe rivista solo in parco chiuso.

Al giro 25 Leclerc tenta l’undercut su Piastri, che stava provando ad attaccare da diversi giri. L’australiano non si ferma, mentre Russell sì, ma perde la posizione su Charles. 

Al giro 28 si ferma Verstappen, che era precipitato a 6 secondi da Norris ed era pure a rischio di perdere la posizione dal ferrarista. Al giro successivo si ferma anche George.

L’ultimo a fermarsi, inspiegabilmente tardi, é Piastri al giro 33. L’australiano a questo punto é quinto dietro all’inglese della Mercedes.

A metá gara, Norris é al comando con 8 secondi di vantaggio su Verstappen e 13 su Leclerc.

Al giro 40 Piastri svernicia Russell e si riporta in quarta posizione. Va poi alla caccia di Leclerc che raggiunge dopo pochi giri.

Ma gli ultimi 30 non riservano altri sorpassi per le prime posizioni, e la gara finisce con Norris che rifila 20 secondi a Verstappen, Leclerc incredibilmente terzo a soli 4 secondi dall’olandese, e Piastri che ha molto da recriminare su partenza e strategia. Seguono un ottimo Sainz, Perez, Russell, Hamilton, Gasly e Alonso.

Prossima fermata: Monza. Dove la Ferrari porterà una grande quantità di aggiornamenti. Che, si spera, non facciano la fine dei precedenti.

P.S. gli inglesi chiamano le pause stagionali “silly season”. E di stupidaggini ne abbiamo sentite veramente tante, a partire dalla frenata asimmetrica vietata, che avrebbe trasformato la RB20 in una macchina mediocre. La cosa ha tenuto banco per 3 settimane e mezzo, per poi essere smentita con forza da “quelli che ne sanno”, oltre che, soprattutto, dai team avversari. Posto che, in effetti, il trick era troppo banale perchè centinaia di ingegneri potessero pensare di usarlo, nessuno ci ha spiegato come mai da Miami una monoposto dominante è diventata la terza, a tratti la quarta, forza. E’ molto probabile che la storia della frenata sia il classico specchietto per le allodole che nasconde qualcosa di ben più grave. Un po’ come la storia del flussometro nel 2019 per il motore Ferrari.

P.S. 2 Alla McLaren mancano solo da sistemare partenza e strategie, dopodichè le possono vincere tutte da qui alla fine. Avendo Stella come TP, c’è da star sicuri che lo faranno molto in fretta.

P.S. 3 In Ferrari “sono solo a pochi decimi”.

P.S. 4 ma davvero Sainz è convinto di avere fatto una buona cosa a firmare per una squadra che è talmente messa male da sbagliare di 3 mm la costruzione di un pezzo per il quale ha ricevuto pure gli ingombri al CAD, e da avere bisogno dei soldi di uno che gli sfascia 3 macchine, facendogli spendere ben più dei soldi che ha ricevuto?

P.S. 5 abbiamo visto saltimbanchi e maghi, a quando la sfilata di giraffe, elefanti e cammelli davanti alle macchine schierate?

P.S. 6 clean air is queen

P.S. 7 in Renault decidono di chiudere il programma di sviluppo del motore 2026 e di rivolgersi a Mercedes, ma non dicono niente ai dipendenti interessati. Vive la France (anche se chi comanda non è francese).

F1 2024 – GRAN PREMIO D’OLANDA

Finita la pausa estiva e’ nuovamente tempo di F1 che ricomincia il suo tour con il gran premio d’Olanda sul rinnovato circuito di Zandvoort.

Si arriva dal secondo successo stagionale di Hamilton, gentilmente ”donato” dal suo team mate Russell trovato sottopeso al termine del vittorioso gran premio del Belgio. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Hamilton con almeno due vittorie nel 2024. Merito certo di una Mercedes ritornata al top della performance ma anche di un pilota forse dato troppo presto per bollito.

Il trend delle ultime sette gare dovrebbe far preoccupare e non poco la Red Bull. Dal gp di Monaco a quello del Belgio Verstappen ha vinto ”solo” due volte di cui una in maniera piuttosto rocambolesca e praticamente regalata dalla McLaren in Canada dove quest’ultima era parsa nettamente superiore.

immagine da rossomotori.it

Se e’ pur vero che l’olandese ha ampiamente limitato i danni nei restanti gp e ha sfruttato il fieno in cascina accumulato nella primissima parte di stagione, cosa che gli consente di guidare la classifica con 78 punti su Norris e addirittura 100 su Leclerc, il trend delle ultime sette gare mostra come la Red Bull non sia piu’ il famigerato ”benchmark” tra le monoposto e solo gli errori degli altri team, vedi McLaren e Ferrari unito al talento dell’olandese, gli hanno consentito di arrivare alla sosta estiva con un vantaggio piu’ che rassicurante.

Cosa aspettarsi dalla ripresa delle ostilita’? Tutti sono piuttosto curiosi di verificare se la famosa rettifica al regolamento imposto dalla Fia sulla frenata asimmetrica, quindi un intervento diretto su presunti congegni illegali presenti sulle monoposto, possa affossare ancora di piu’ le prestazioni della Red Bull. Proprio il team austriaco e’ il maggiore indiziato di sviluppo e utilizzo di un meccanismo che consentiva appunto di variare la potenza frenante sull’assale posteriore, in pratica consentendo di utilizzare settaggi di sospensioni rigidi ottimali nelle curve veloci e con il  sistema, ora ufficialmente vietato,  che invece aiutasse la monoposto ad essere agile nei tratti lenti.

Siamo sempre nel campo dei rumors e delle voci di paddock, ufficiamente niente e’ stato scoperto e sanzionato ma sembra di vivere una situazione simile al famigerato ‘motorone’ Ferrari della stagione 2019, quando la Fia scopri’ qualcosa di illegale o comunque ai limiti del regolamento e interveni’ per porre rimedio.

Curiosita’ nel capire anche se qualche altra monoposto avra’ un effetto negativo sulle sue prestazioni dato che la Red Bull non sembra essere l’unico team coinvolto.

Fatto sta che per Verstappen si prospettano gp molto piu’ combattuti che in passato, cosa che ha gia’ fatto emergere aspetti del ”vecchio” Verstappen, come l’estrema rudezza nei sorpassi o il nervosismo in gara. Neanche a dirlo se prima dei recenti sviluppi Perez era sulla linea di galleggiamento ora e’ definitivamento sprofondato, buon per lui che abbia gia’ firmato il prolungamento del contratto…

immagine da funoanalisitecnica.com

Per quanto riguarda i rivali, detto della Mercedes che arriva in Olanda forte dei tre successi negli ultimi quattro gp, la McLaren e’ attesa ad una prova di efficienza sull’anomalo circuito olandese, caratterizzato dalle curve sopraelevate 3 e 14. Ben piu’ importante in ogni caso sara’ sfruttare una eventuale, minima, superiorita’ in pista per arrivare al successo, forse il fattore piu’ limitante in assoluto per la squadra di Woking quest’anno. Chiamato ad un cambio di passo anche Norris, piu’ volte troppo falloso nei confronti di Verstappen negli momenti topici.

Ferrari arriva avvolta come al solito in un alone di incertezza. Troppi gli alti e bassi in questa stagione per aspettarsi qualcosa di sicuramente positivo a Zandvoort, comsiderando anche la pista olandese non e’ mai stata amica da quando e’ rientrata in calendario. A Maranello si dicono certi di aver capito come stabilizzare il retrotreno agendo sui flussi verso il diffusore, vedremo se avranno ragione.

Nella parte bassa della classifica occhi puntati sulla Williams che portera’ un corposo pacchetto di aggiornamento con l’obbiettivo di lottare costantemente e senza troppa pena per i piazzamenti a punti. Anche Haas e Alpine arrivano con ottimismo considerando le buone performance delle ultime gare.

Ci si aspetta una gara con una lotta serrata soprattutto in qualifica che storicamente ha visto scarti minini tra le monoposto. Data la difficolta’ di sorpasso proprio la qualifica avra’ un peso cruciale sull’esito della gara. Il meteo sembra aggiungere una ulteriore variabile dato che e’ annunciata pioggia al sabato e asciutto alla domenica. In ogni caso bisognera’ avere sangue freddo e sfruttare il momento giusto per piazzare il giro veloce in qualifica.

Chiudiamo con una considerazione su una ”polemica” innescata da Kyle Larson, campione Nascar nel 2021, e dai media USA. Il pilota statunitense si dice convinto di essere piu’ completo dell’olandese, in particolare dice che avrebbe molta piu’ difficolta’ Verstappen ad andare forte con le vetture Nascar che lui su quelle di F1. E un suo collega statunitense cita anche una presunta ”arroganza” dei media non USA sulla superiorita’ dei piloti F1 rispetto a quelli che corrone nel motorport a quattro ruote USA.

immagine da planetf1.com

Premesso il fatto che e’ impossibile giudicare nel merito dato che non c’e’ mai stata la possibilita’ seppur remota di un confronto oggettivo, sorprende la facilita’ e, questa si’, arroganza da parte di Larson di dichiararsi superiore all’olandese. Una dichiarazione inutile e patetica considerando che, in primis da parte di chi l’ha detta, c’e’ la consapevolezza di non poter essere smentito mancando un vero confronto tra i due. I napoletani direbbero che Larson sta ‘facendo ammuina‘ ovvero agitarsi a vuoto, in questo caso per avere attenzione e/o soddisfare una certa frustrazione in merito al fatto di non essere sufficientemente considerato rispetto ai colleghi europei. Una cosa e’ certa, come al solito gli statunitensi non brillano per educazione e modestia e questo ne e’ un altro esempio, che fa il paio con il fatto che la squadra campione NBA si autoproclami ‘campione del mondo’. Magari e’ vero ma come ha avuto modo di dire il campione olimpico dei 100m, lo statunitense Lyles, ‘world champions of what?!’

*immagine in evidenza da geobrugg.com

Rocco Alessandro