Archivi tag: honda

MOTOGP 2020-GP DI SAN MARINO E DELLA RIVIERA DI RIMINI

Tre settimane di “vacanza” ed il Motomondiale ricomincia con una doppia Misano ed una Barcellona tutte d’un fiato.

Il campionato riparte sempre orfano del suo dominatore perchè Marquez continua la sua convalescenza/riabilitazione dopo l’operazione “sbagliata”.

In assenza del gatto i “topi” potranno continuare a ballare con Michelin che, a detta dei piloti, sceglierà il ballo più adatto all’occorrenza.

Tornerà invece Pecco Bagnaia fresco della firma su un nuovo biennale con Borgo Panigale. Alla pari del chivassese ha rinnovato anche Zarco (direttamente con Ducati) per un anno più un opzione per quello successivo. I bolognesi non annunceranno ancora la composizione dei tre team dei quali dovrebbero far parte anche Martin e Bastianini: ad oggi l’unico che sa dove guiderà è Jack Miller. Ci sono buone probabilità che le formazioni possano essere le sguenti:

Miller- Bagnaia/team interno

Zarco-Martin/Pramac

Bastianini/Avintia

(immagine tratta da Motosprint.it)

La pausa è stata anche utile a far “litigare” i costruttori. Ad inizio stagione (ed in fretta e furia) fu approvata la decisione di congelare i motori ad eccezione di quelli Ktm ed Aprilia che, a corto di risultati avrebbero potuto metterci mano dopo la prima gara del 2021. Peccato che Ktm i risultati li abbia comunque tirati fuori ma, forti delle decisioni passate, prima della gara di Spielberg gli autriaci hanno fatto sapere che con i loro motori attuali non avrebbero potuto “coprire” tutto il campionato 2021 per problemi di affidabilità. Tutto ciò pur utilizzando due unità in più degli altri team (come a loro concesso dagli accordi). Sarebbe servita l’unanimità per bloccare Ktm e il loro stesso “niet” li ha messi nelle condizioni di poter sviluppare un nuovo “supermotore”. Sono stati scaltri ed il prossimo anno potrebbero avere un vantaggio non indifferente.

(immagine tratta dal sito motogp.com)

Il circuito “Marco Simoncelli” rinvigorirà i nostri alfieri che quando si trovano a respirare l’aria della riviera di casa finiscono sempre per trovare qualche decimo in più nel polso. Ci si aspetta una bella gara da tutti loro, in primis da Andrea Dovizioso che resta quello con le carte migliori tra tutti per puntare al bottino grosso: in cerca di una sella per il prossimo anno DEVE far bene per forza.

Sarebbe romantico pensare ad un Valentino vittorioso che annuncia il ritiro, fossero vere le voci di un possibile accordo tra i responsabili di Petronas e lo stesso Dovizioso: i dirigenti del team malese si sono prodigati nella smentita ma tutto può essere visti i nomi in ballo.

Che dire della gara? Che il bello della stessa è che potrebbe vincerla chiunque visto l’andazzo del Campionato. Sembra che ciò dia quasi noia agli stessi appassionati che nelle stagioni scorse erano prodighi di critiche verso un campionato con gare troppo spesso scontate.

Ad opinione di chi scrive è invece fantastico non essere in grado di individuare il vero favorito scorrendo la entry list. Può accadere di tutto ed il contrario dello stesso e questo era il bello di tante corse del passato che abbiamo rimpianto per anni.

Quartararo, una delle Ktm, Dovizioso o Morbidelli, Rins oppure Mir su delle Suzuki particolarmente “vive”, Maverick “7vite” Vinales: tutti questi piloti hanno la possibilità di far bene e puntare al gradino più alto. Ciò è semplicemente quello che abbiamo più desiderato in tempi di “monotonia”: godiamocela e non rompiamo troppo i maroni con i lamenti.

 

Moto2

Classifica corta anche per i cadetti. Luca Marini trova la pista di casa con buone speranze di far bene per allungare sul suo conterraneo Bastianini che però venderà cara la pelle come tutti gli altri italiani la top. Attenzione a Jorge Martin in predicato di fare il salto in Gp che sarà un osso duto sia per la gara che per il Campionato: meglio fare quel salto con un iride in bacheca.

Peccato per Baldassarri che dopo un buon inizio 2019 siè perso in concomitanza con l’introduzione del “gommone” posteriore.

(immagine tratta da corsedimoto.com)

 

Moto3

E fatelo voi un pronostico…se ci riuscite. Questa categoria è l’unica ad avere un reale “padrone” in classifica generale, eppure è anche la categoria che ci riserva più sorprese ogni domenica.

Il cuore dice Vietti, la ragione non dice nulla perchè è impossibile..

(immagine tratta da ilcanavese.it)

 

Buone gare a tutti.

(immagine in evidenza tratta dal sito insella.it)

 

Salvatore V.

BMW M GRAND PRIX OF STYRIA POST GP

 

MotoGP

Per la prima volta nella storia la MotoGP fa tappa nel GP di Styria…. nell’anno della pandemia l’usanza di cambiare i nomi dei GP è comune e serve per dare una finta parvenza di novità a gare che si sono corse da poco sullo stesso tracciato. A conti fatti si torna a distanza di una settimana sullo stesso circuito, appunto il Red Bull Ring.

Pronti via e dopo appena due curve Espargaro per poco riesce a stendersi combinandone un’altra delle sue, la gara vede Mir, Miller e Nakagami più in forma di tutti. Suzuki, Ducati e Honda nelle prime tre posizioni, con la Suzuki di Mir che sembra davvero essere l’uomo da battere qui.

Le KTM sono veloci ma non riescono a prendere i tre li davanti, anzi il pole man Espargaro è costantemente messo sotto pressione da Rins.

La Ducati di Dovizioso è nel centro gruppo al sesto posto senza infamia e senza lode. Le Yamaha sono in una crisi totale, il leader di classifica Quartararo naviga oltre la decima posizione ed il compagno di squadra non fa meglio anzi, meglio invece Valentino ma senza acuti da sottolineare, l’unico che cerca di tenere alto l’onore dei tre diapason e Vinales il quale però è vittima di un incidente incredibile.

A 12 giri dalla fine, Vinales si trova senza freni alla staccata del rettilineo ed e’ costretto a gettarsi dalla moto in corsa a 200Kmh lasciandola schiantare sulle barriere la quale prende fuoco, gara ovviamente sospesa. In realtà il pilota Yamaha era già da qualche giro che lamentava problemi alla moto, queste Yamaha stanno facendo rischiare la vita ai propri piloti decisamente più del consentito, urge un cambio di rotta ad Iwata. Gara sospesa e così divisa in due parti, sembra una costante qui in Austria.

Parte 2

La seconda parte di gara è straordinaria con colpi di scena continui per un finale da libro cuore, innanzitutto possiamo dire che finalmente le KTM si ricordano il loro motto “Red Bull gives you wings” ed infatti Espargaro, Binder ed Oliveira si inseriscono nel gruppo di testa con Mir e Miller che vede finalmente anche un Dovizioso rigenerato dalla gomma morbida. La Ducati di Miller riesce ad avere la meglio di Mir e della sua Suzuki, ma il duo KTM formato da Espargaro e Oliveira (nel frattempo Binder con qualche lungo di troppo si è attardato) riesce a mettersi in contatto e regalarci tra i più bei finali degli ultimi tempi.

Arriviamo al giro finale: Miller ed Espargaro sembrano quelli destinati a giocarsi la vittoria, con Oliveira sornione alle loro spalle, Ducati e KTM in lotta tra loro, i due di testa si danno battaglia superandosi a vicenda un paio di volte, alla penultima curva Miller passa Espargaro che cerca di ripassarlo all’ultima curva ma i due arrivano a toccarsi leggermente e sporcarsi le traiettorie a vicenda, chi se ne avvantaggia è il portoghese che li infila entrabi e si invola versa la sua prima vittoria in MotoGP. Un finale esaltate che ancora una volta vede perdente lo spagnolo della KTM ma comunque una moto austriaca vincente in casa. Oramai le KTM sono una costante e non piu una sorpresa come anche le Suzuki che hanno fatto un passo in avanti davvero consistente, deludono le Yamaha e le Honda fuori dai giochi e senza una strada concreta che li porti fuori dal pantano. Dovizioso nonostante una gara opaca, quinto, riesce comunque a portarsi a soli tre punti da Quartararo leader della classifica mondiale, piu per demeriti del francese e della Yamaha che sono stati in grandissime difficolta così come Morbidelli, unica Yamaha decente all’arrivo è stata quella di Valentino Rossi che comunque è arrivato nono, dire debacle e’ poco!

Il 2020 con le sue stranezze ci sta regalando un campionato senza dominatori e con la possibilità per almeno 6/7 piloti di poter vincere ad ogni GP, uno spettacolo davvero stupendo probabilmente dato dalla mancanza del cannibale, ma anche dalla competitivita’ delle KTM e Suzuki che hanno fatto un passo in avanti notevole; al contrario Yamaha e Honda sono in crisi totale ma se almeno Honda puo vantare il miglior pilota, che una volta recuperato potra’ tornare a fare la differenza, la Yamaha ha bisogno di ritrovare se stessa, ad oggi e’ la 4/5 forza del mondiale.

Ordine di arrive: Oliveira, Miller, Espargaro

Classifica mondiale: Quartararo 70, Dovizioso 67, Miller 56

 

 

Moto 3

Prima vittoria in carriera per Celestino Vietti, il portacolori del team Sky VR46 si aggiudica una gara combattuta con costanti cambi di leadership ormai una norma per le gare di Moto3. Bellissimo ultimo giro nel quale Vietti in curva 3 passa Ogura e Arbolino e si porta in testa, il giapponese rimane un po attardato mentre il connazionale Arbolino cerca il contro sorpasso all’ultima curva non riescendoci e correndo anche qualche rischio, ma mantenendo la seconda posizione. Le due moto del team KTM invece hanno voluto prendere esempio dai loro colleghi più illustri della MotoGP e si sono autoeliminati. Da notare la folta compagine giapponese rappresentata dai vari Ogura, Suzuki, Toba e Sasaki i quali danno un po di speranza al sol levanter per il futuro.

Ordine di arrivo: Vietti, Arbolino, Ogura

Classifica mondiale: Arenas 106, Ogura 81, McPhee 67

Moto 2

La gara inizia con una sorpresa, dopo pochi giri il pole man Canet cade lasciando in terra ogni speranza di vittoria, spiace perché sembrava davvero in palla lo spagnolo vice campione del mondo Moto3.

Gara che ha visto il duo Martin e Bezzecchi stare sempre nelle prime posizioni, con Gardner ad inseguirli, ma obiettivamente lo spagnolo sembrava averne di più sia dell’italiano che dell’australiano. Ed infatti lo spagnolo passa per primo sul traguardo con Bezzecchi e Gardner a seguirlo, ma il colpo di scena arriva perentorio: la direzione gara lo ha retrocesso di una posizione per un track limit discutibile nella sua applicazione ma corretto nella sua fattispecie. Bezzecchi conquista così la vittoria e per la seconda volta nella giornata ci fa ascoltare l’inno di Mameli da parte di un pilota dello Sky team VR46. Marini conclude settimo mantenendo la prima posizione in classifica con soli 8 punti di vantaggio su Martin e Bestianini.

Ordine di arrivo: Bezzecchi, Martin, Gardner

Classifica mondiale: Marini 87, Martin 79, Bastianini 79

Immagini da: autosport.com, motogp.com, tekdeeps.com, en24news.com, automobilsport.com,automotorinews.it

MOTOGP 2020- GP DI STIRIA

MOTORSPORT IS DANGEROUS

Ce lo siamo detti tante di quelle volte ma non abbastanza perché gli sproloquiatori del senno di poi lo capiscano.

Domenica scorsa sulla testa del Motomondiale si è appoggiata la proverbiale “manina”: senza quella poco ci potevano fare le regole, le chicane in mezzo al rettilineo o le vie di fuga più grandi.

Purtroppo firme “altisonanti” si sono mosse usando caratteri per criticare il circuito piuttosto che la velocità di queste moto. La coerenza è però ormai una chimera, perché se leggiamo che il RedBull Ring non è oggi adatto alle velocità della Motogp è vero che non lo era neanche al primo anno del 2016 visto l’irrilevante aumento di prestazioni in questo lasso di tempo.

La via di fuga inadeguata….E’ la stessa dal 2016 e ne parliamo solo adesso? Le moto di Zarco e Morbidelli non sono arrivate ad insaccarsi al limite della stessa, ma hanno semplicemente attraversato la pista come tante altre volte abbiamo visto su circuiti diversi da quello austriaco. Questa volta è stato tutto molto più “scenico” e pericoloso, ma fa parte del rischio che i piloti stessi accettano scendendo in pista. E la dinamica sarebbe stata la stessa anche con le Moto2 o le Moto3, perché alla pista ed alla casualità non è che interessi molto se accade a 320 Km/h o 295….

La chicane per rallentare….. La scivolata di Bastianini in Moto2 è avvenuta in uscita da curva 1…. Che mi si spieghi l’utilità di una variante messa 500mt più avanti nell’economia di questo incidente..

Si deve lavorare per la sicurezza ogni giorno, perché se oggi abbiamo la fortuna di rivedere all’ultima dell’anno tutti i piloti che hanno cominciato la stagione è merito dell’enorme lavoro svolto negli anni. Ma è altrettanto vero che una dose di imponderabile, di incontrollabile, di imprevedibile è insito in ogni corsa motoristica e spesso è quello che muove questi ragazzi a vivere la loro vita sul filo della velocità dandogli sapore.

Se non siamo in grado di accettare ciò allora chiudiamo tutto il Motorsport nel più breve tempo possibile.

Capitolo stampa italiana. Titoloni sul rischio che Valentino ha corso, fiumi di parole e articoli scritti da chicchessia…E Vinales? Solo qualche menzione giusto per onor di cronaca e che ci fa sembrare razzisti verso gli spagnoli: sulla griglia di domenica mi inginocchierò davanti la TV gridando Spaniards Live Better..

Vale ha rischiato ma Maverick ha rischiato doppio perché, oltre la moto di Morbidelli dietro la schiena, s’è visto passare quella di Zarco a pochi centimetri dalla testa.. Ci va equità cari giornalisti. Che poi si faccia il tifo per i nostri italiani quando si corre ci sta, ma non di fronte al rischio. Mi auguro che i giornali abbiano venduto qualche copia in più e che i loro siti abbiano ricevuto più visite, altrimenti…

Torniamo agli aspetti sportivi del Round 2 di Spielberg che è meglio.

I valori li abbiamo visti lo scorso weekend.

Dovizioso è in dovere (e in potere) di fare il bis approfittando del momento opaco delle Yamaha e dell’assenza di Marquez. Sarebbe un colpo ben assestato al campionato dopo solo una settimana dall’addio dato a Ducati.

I rivali più accreditati dovrebbero essere Rins e Pol Espargaro osservando il ritmo tenuto domenica scorsa. Tra i due il più pericoloso è Rins perché ben più consistente del pilota Ktm. Peccato la caduta perché la sua Suzuki è sembrata molto in palla e lui ha ancora quel quid in più rispetto al suo compagno Mir arrivato secondo cinque giorni fa.

Policio è sempre piuttosto falloso seppur guidi una Ktm davvero ottima in questo frangente di campionato: deve migliorare la concentrazione per arrivare a far bene con il traliccio di tubi austriaco che attualmente vale di più dell’HRC che andrà a pilotare il prossimo anno. La mancanza di concentrazione sarà dovuta al dubbio di aver fatto la scelta giusta?

Senza scorrere i piloti in uno sterile elenco gli Yamahisti devono risorgere dal torpore, chi per una ragione chi per un’altra, che li ha investiti appena usciti dalla Spagna. Fabio e Maverick devono tirar fuori gli attributi per stare lassù. Se per il secondo ci sono delle attenuanti per lo scorso round (frizione, Cit Stoner) per Fabio ce ne sono meno perché è apparso abbattuto e “lamentoso”: è più facile raggiungere la vetta che restarci.

No Marquez no Honda.

Incoraggianti i piccoli progressi Aprilia alla quale un pilota come Dovizioso sarebbe necessario come l’aria per respirare. Con Suzuki e Ktm migliorate al punto di poter lottare per la vittoria, con l’ultimo step di Aprilia potremmo arrivare a sei potenziali Case in grado di vincere almeno una gara. Roba da leccarsi i gomiti solo a pensare a due/tre anni fa. E a pensarci bene forse non è mai successo.

Speriamo che Massimo Rivola abbia il numero di Dovizioso…e che lo usi.

La pioggia prevista al sabato e alla domenica sarebbe una variante per sparigliare le carte. Anche lo scorso weekend le previsioni erano identiche ed abbiamo visto come è andata.

 

Moto2

Con Luca Marini balzato in testa al Mondiale ci si aspetta un’altra gara combattuta. Lo scorso GP Martin è stato bravissimo ad evitare che l’italiano si avvicinasse troppo ma questa domenica la musica potrebbe cambiare. Una RedBull Ktm Kalex Triumph ha vinto in Austria…..non ci credo che l’abbia potuto scrivere, eppure è giusto..

 

Moto3

Quando sei già in testa al Mondiale e vinci una gara con 49 millesimi sul secondo piazzato e 1’177 sul decimo…. Bravo Albert, il vantaggio in classifica è ampiamente meritato ma te la faranno sudare anche questo weekend. Ogni commento tecnico è superfluo visti i distacchi cronometrici.

 

Buone Gare a tutti

(immagine in evidenza tratta da Motorbox.com)

 

Salvatore V

MOTOGP 2020- BRNO IL GIORNO DELLA PRIMA VOLTA

Che il 2020 fosse un anno “strano” a livello globale ormai l’avevano capito anche i cartelli stradali..

Ed è così che a Brno va in scena la gara che non ti aspetti con tutti i valori ribaltati nonostante una gara “regolare”: nessuna  caduta eccellente, nessuna rottura “nobile”.

Podio completamente inedito con il primo vero big relegato in quinta posizione e contemporanea perdita di verginità di Binder, Morbidelli,  Ktm ed team Avintia.

(immagine tratta da raisport.it)

La vittoria di Brad e del “Kappone” è stata perentoria, liscia, pulitissima e senza aiuti di alcun tipo: bravi, bravissimi davvero a saper gestire una gara con intelligenza senza prendere rischi.

Con la prima di KTM e di Binder c’è il ritorno alla vittoria di una moto anticonvenzionale,  con un telaio a traliccio tanto caro ad un’altra Casa che lo ha abbandonato: nella preview  si auspicava la conferma in gara dei progressi visti in prova e gli austriaci non hanno perso tempo: grandi.

Il ragazzo sudafricano è stato perfetto, temporeggiando ad inizio gara per preservare le gomme pur mettendosi davanti al proprio caposquadra Pol Espargaro. Poi ha cominciato a pestare secco sul proprio ritmo “mangiandosi” in sequenza le 5 moto che aveva davanti dopo i primissimi giri: 10 e lode Brad, ottimo.

Splendido il nostro Morbidelli secondo. Partito a fionda, ha lasciato sul posto anche “il nuovo che avanza” Fabio Quartararo, creandosi un gap che gli ha permesso di guidare la corsa in modo autorevole e sicuro per tanti giri. Bravo, salvo poi non poter nulla nei confronti del rimontante Binder.  Forte dell’intelligenza sportiva che lo contraddistingue è sceso  a miti consigli portando a casa il primo podio MotoGp della vita. Chi scrive ama i piloti “diversi” e Franco è uno di loro. Non ha la stessa Yamaha degli altri tre, ma non se ne è mai lamentato (seppur avrebbe dovuto avercela come da accordi iniziali)… ma va bene così.  Scuola diversa, molta umiltà e poche parole: 10 anche per Franco.

Ritorno sul podio di  Zarco.  Porta con se la prima Ducati in pista, targata Avintia, regalando al team indipendente la prima gioia iridata. Ironia della sorte ci torna nel giorno in cui la gara la vince quella KTM che lo aveva reso l’ombra di se stesso e lo aveva mandato in depressione. Chissà se sarà riuscito a godersi il risultato come dovrebbe…

Il pilota che va via da Brno con l’amaro in bocca più “amaro” di tutti è Policio Espargaro: sembrava scritto che il primo pilota in grado di fare il risultato grosso con la K potesse essere lui ed invece?  Si è ammucchiato in curva 1 con Zarco quando il suo compagno ormai era davanti. L’incidente con il francese è stato ambiguo perché frutto dell’incrocio di traiettorie dovute al suo rientro  verso il cordolo dopo un lungo: lo spagnolo doveva aspettarsi che al rientro avrebbe trovato Zarco in quel punto (incolpevole a mio vedere) e lo ha centrato mandando nella ghiaia una giornata che poteva e doveva essere molto diversa.

A tal proposito Zarco è stato penalizzato con un “long lap” che per fortuna non gli ha fatto perdere la posizione ma, con il senno di poi, il tempo per andare a recuperare Morbidelli. E’ stato illuminante vedere Ciabatti e Tardozzi imbestialirsi con la direzione gara molto più dei dirigenti Avintia, a dimostrazione che la giornata “bolognese” è stata disastrosa e che meriterebbe un analisi approfondita a se.

(immagine di motosprint.it)

Il primo big in classifica della gara “strana” è Valentino Rossi che (a detta della “TV di stato” della categoria) è stato immenso e commovente nelle difficoltà e nella voglia di lottare. Peccato che davanti gli sia finito un altro pilota la cui gara non è stata esaltata quanto dovuto: Alex Rins corre ancora attaccato con il nastro dopo la caduta di Jerez, e lo fa su una Suzuki che non ha ancora vinto gare e fatto podi in questo 2020. Benintesi, bravo Rossi ad aver fatto una gara più che onorevole, ma indispettisce il fatto che si tenga sempre e solo a far risaltare le sue gesta dimenticandosi di altri piloti quando gli stessi stanno facendo anche meglio.

E adesso? Il de profundis di tutti i big….

Quartararo è partito discretamente accodandosi a debita distanza dal suo compagno di squadra nelle fasi iniziali per poi precipitare risucchiato giro dopo giro da chiunque fosse a tiro.

Vinales non è stato degno di una sola inquadratura che sia una dalla partenza all’arrivo: ha preso i punti del quattordicesimo posto solo perché la gara è durata il tempo giusto di non fargli perdere altre posizioni.

Invidiose di Maverick, le Ducati si sono tenute lontane dalle telecamere anch’esse:  Dovizioso (terza desmomoto in pista due posizioni dietro Miller!!) solo undicesimo e Petrucci in scia al forlivese.

Tira un’aria bruttissima nel box rosso che non ci ha capito nulla per tutto il fine settimana su una pista che avrebbe dovuto esaltare le caratteristiche della moto e di Dovizioso stesso. L’aria del divorzio in corso incombe come in altre estati bolognesi recenti. Nella giornata del numero 33 (Binder, Bastanini e Verstappen) tre vittorie mondiali fanno 99…..JLO… (che non è Jennifer Lopez).

Jack Miller è stata la seconda Ducati in pista ben lontano dal podio di Zarco anche lui. L’australiano parla poco, non cerca mai scuse, è uno vero e sincero quindi si tende a credere alla sue parole. Al sabato ha lanciato una bomba in merito ai presunti favoritismi che Michelin possa riservare a piloti francesi come Quartararo e Zarco.. Di pancia si dovrebbe rifuggire dai complotti, ma Michelin ha storicamente prestato il fianco a queste “interpretazioni” quindi un fondo di verità potrebbe esserci.

La realtà è che con la nuova Michelin posteriore ci stanno litigando un po’ tutti a turno, primi fra tutti i ducatisti: tra questi l’unico ad aver dato l’impressione di capirla ha pensato di spaccarsi una gamba al sabato… Ironia a parte, forza Pecco torna presto che qui abbiamo bisogno di te.

Honda? Senza Marquez non si batte chiodo. Sono diventate tutte delle Aprilia qualsiasi: Incredibile!

Salva la faccia solo l’ottavo posto di Nakagami col team di Cecchinello. Il quindicesimo posto di Marquez jr a 25 secondi e Bradl ultimo a quasi un minuto sono drammatici.

 

Moto2

Enea “la bestia” ha concesso il bis con una gara maiuscola condotta dall’inizio alla fine e lasciando i suoi avversari a debita distanza senza possibilità di tentare di superarlo. Bastianini è maturato tantissimo e, seguito da quel vecchio marpione di Giovanni Sandi, pare aver raggiunto il top della tranquillità. Adesso è in testa al mondiale, con in scia quel Luca Marini che ha portato a termine una gara consistente in una giornata che aveva capito già dal sabato non sarebbe stata la sua. Ad oggi sono i due favoriti del mondiale.

 

Moto3

Il primo ad aver inaugurato la giornata delle “prime volte” risponde al nome di Denis Foggia. Anche per lui prima vittoria mondiale in modo netto e limpido. Non è facile nella categoria dei ragazzini fare una gara come la sua, perché è stato in testa per buona parte della gara con il resto del gruppone attaccato ai suoi scarichi ma incapace di sferzare attacchi decisi per togliergli il primato. Non l’hanno passato manco con le scie…… Altra vittoria tricolore nelle classi minori a sottolineare che il vento è cambiato.

(immagine tratta da repubblica.it)

 

A Brno c’è la fortezza di Spielberg. A trecento chilometri di distanza in Austria c’è la pista di Spielberg: ci si rivede da venerdì con il liquido refrigerante dei motori ancora caldo.

 

Salvatore V.

(immagine in evidenza tratta da automotornews.it)

MOTOGP 2020- GP DELLA REPUBBLICA CECA,BRNO

Terzo appuntamento del Mondiale 2020 in scena sul circuito storico di Brno in Repubblica Ceca, teatro di grandi soddisfazioni per i piloti e le moto italiane nel recente passato.

La notizia della settimana è la seconda operazione al braccio di Marc Marquez per la sostituzione delle placche che gli tenevano fermo l’omero. Non sarà in pista e, nel caso ci fosse stato, avremmo voluto vedere chi si sarebbe preso la briga di dichiaralo “fit to race”. Beninteso, il tentativo, la voglia di correre e primeggiare di Marc fanno onore al Campione e sono apprezzabili. Ma a Jerez si era esagerato: il risultato è ritrovarsi a cominciare questo mondiale da Misano a settembre…e con un calendario come quello di quest’anno si era detto sin dal principio che sarebbe stato deleterio il minimo errore.

Alla fine è accaduto quanto desiderato da tanti appassionati annoiati dal dominio del catalano: peccato che sia avvenuto in questo modo, peccato davvero…. Qualche domanda all’entourage di Marc e ad HRC andrebbe fatta eh….

Quindi spazio a tutto il resto della truppa….

A Brno la Ducati dovrebbe andare decisamente meglio che a Jerez, anche solo per i precedenti storici. Dovizioso dovrà sfruttare l’occasione e mettersi dietro le due Yamaha in ottica campionato per poi far di tutto e agganciarle grazie al doppio appuntamento austriaco decisamente a suo favore: è’ un momento cruciale che il forlivese non può e non deve fallire dopo il vantaggio che l’Imperatore ha concesso al resto del mondo. Ci si augura che il board di Ducati sia in grado di dargli la serenità che deve avere per giocarsi un’occasione che potrebbe non presentarglisi mai più: non riuscire a vincere questo mondiale sarebbe una mazzata per la carriera del pilota ed anche per l’immagine di Ducati dopo il filotto di secondi posti inanellati dal 2017 in poi.

Non sarà comunque facile perché i giovanotti in sella alle moto di Iwata venderanno cara la pelle. Quartararo è in forma strepitosa, ma un Vinales sottotono è a soli 10 punti di distacco, un nulla. In una stagione pazza e corta come questa è anche possibile che non vinca il pilota o il pacchetto migliore, e le condizioni di quest’anno paiono essere proprio quelle adatte affinchè ciò accada. La grande incognita di questo meraviglioso momento Yamaha sono però i due ritiri per guasti meccanici patiti da Rossi e Morbidelli a Jerez: sono un problema, così come aver già fatto girare nei due weekend spagnoli più motori tra quelli punzonati rispetto alla concorrenza, segnale che non dormono sonni tranquilli.

Valentino Rossi meriterebbe un altro discorso a se per l’ennesima volta, ma non lo faremo. Brno è stato un suo regno negli anni d’oro: ci si aspetta da una prova convincente in sella a quella moto che nel 2020 si è già guadagnata 5 posti sul podio su 6 disponibili.

Saranno in forma migliore anche gli altri due infortunati celebri del primo appuntamento dell’anno Rins e Crutchlow, quindi la lotta per le posizioni a ridosso del podio sarà più “affollata”.

Grande occasione per Pecco Bagnaia su una pista pro-Ducati. Al netto del ritiro di Jerez, la nota più importante è l’averlo visto perfettamente a proprio agio sulla Desmomoto: bello da vedere in ogni frangente di gara, in ogni fase di guida, che fosse la staccata piuttosto che il centro curva o l’uscita dalla stessa. Il lavoro fatto con a fianco Gabarrini (ex Stoner ed ex Lorenzo ndr) comincia a pagare, e paga al punto che anche il team ufficiale è arrivato a sbirciare nei dati del Chivassese:        FORZA PECCO IO SONO CON TE!                          (mi approprio democraticissimamente di uno spazio per urlare…. pace, pensate ciò che volete…)

Al terzo appuntamento dell’anno sarebbe anche ora di vedere i progressi KTM trasformati in qualcosa di più consistente: la moto è progredita ma manca la continuità sul passo gara, forse del mezzo ma anche dei piloti stessi…chissà se Zarco si è pentito..

 

Moto2

Dopo la tripletta tricolore di Jerez 2 non si può che continuare a sognare. Siamo autorizzati a farlo perché l’impressione dell’ultima gara è che non sia stato un fuoco di paglia o un evento estemporanea. Marini ha acquisito una grande padronanza della moto oltre che un eccellente sicurezza dei propri mezzi, diventando così il favorito numero uno per la gara e per il campionato. Grandi aspettative anche per tutti gli altri italiani sempre molto bravi, con l’unica eccezione di Baldassarri parecchio sotto tono rispetto allo scorso anno.   Prevedo gara in solitaria di Marini.

 

Moto3

Brno è pista con curve da percorrenza molto larghe e rettilinei lunghi. Scenario ideale per vedere il solito serpentone che si prenderà la scia non solo sul dritto ma anche nei curvoni, quando andrà bene e non si incroceranno le traiettorie di quattro insieme! Gara sicuramente da cardiopalma con spettacolo per tutta la sua durata.  Previsioni? Fatele voi….per me il pronostico è impossibile.

Buone gare a tutti e fate i bravi.

 

Salvatore V.

 

(Immagine in evidenza tratta dal sito motogpbrno.com)