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MOTOGP 2021-GP DI SAN MARINO E DELLA RIVIERA DI RIMINI

I ragazzi della MotoGp passano dalla sabbia dal deserto della Spagna alla sabbia della Riviera Adriatica per il classico appuntamento di settembre senza nemmeno fermarsi a casa. Misano e dintorni saranno in festa.

Si arriva sull’Adriatico cavalcando l’onda dell’entusiasmo della vittoria di Bagnaia e della sua Ducati ancora fresca. Una vittoria entusiasmante, cristallina per il modo in cui è maturata e soprattutto contro chi è maturata.

Anche le tribune gialle saranno in festa: potranno rendere omaggio una volta di più al Valentino nazionale, ed avranno l’opportunità di fare le prove generali della mega festa d’addio che si terrà tra un mese per l’ultimissima in Italia. Il calendario di quest’anno concede ancora questa opportunità dopo il viaggio di andata e ritorno per il Texas.

Ben venga, perché, che piaccia o meno ai suoi detrattori, si gira una delle pagine più importanti di tutta la storia del motociclismo: è giusto e rispettoso che il Vale nazionale venga celebrato come merita sulla pista a due passi da dove è nato e cresciuto. Ma di questo ci occuperemo a tempo debito.

I favoriti per la gara di Misano?

Impossibile non pensare ai ducatisti che possono arrivarci col monopattino elettrico e le infradito.

Bagnaia stava già dominando lo scorso anno sino a quando non l’ inghiaiò soffocandoci in gola l’urlo che è arrivato dopo un lungo anno d’attesa. Ci arriva con il ruolo del favorito che però potrebbe pesargli sulle spalle. Tra i “piloti rossi” all’appello con la vittoria manca solo Zarco che sembra essersi re-infilato in un loop. Ha perso quella luce negli occhi che gli era tornata nell’ultimo anno e mezzo. Sembra di rivedere il pulcino bagnato dei tempi in cui si vestiva d’arancione in KTM. Dai Giovanni, coraggio.

Fabio Quartararo scende in pista con il compito di gestire il suo vantaggio prestando attenzione a non commettere passi falsi sdraiandosi in gara. Un eventuale zero darebbe fiducia ai suoi avversari, soprattutto se questi conquistassero il bottino pieno. Il vantaggio è ancora cospicuo, ma il rischio di sbagliare scelte di setup o di incappare in un treno di gomme “fallaci” c’è. Non glielo auguriamo, ma sarebbe il sale per questo finale di stagione

Occhio a Marc Marquez. Se diamo per scontato che Pecco abbia compiuto un’impresa battendolo ad Aragon lui (arrivato sotto il secondo di distacco) ha fatto una gara maiuscola e si iscrive d’ufficio sulla lista dei candidati alla possibile vittoria. Ciò che è “particolare” è che sia lì con una moto che ormai è dichiaratamente inferiore alle altre. Ma Marc è Marc, senza dubbio.

Vinales e l’Aprilia saranno più vicini al vertice. Volere o volare lo spagnolo ha preso confidenza con moto e pista proprio con dei tests dedicati in Romagna quindi avrà qualche chances in più di ben figurare. La vittoria? No, ma magari…

Ritroveremo il nostro Frankie Morbido e lo ritroveremo in sella all’Ufficialissima M1 del team interno. Finalmente il nostro ce l’ha fatta ad averla dopo che l’han fatto correre con tutti gli ibridi possibili ed immaginabili. Non sarà semplice ripartire da dove meriterebbe essere. Non sarà semplice perché tutti questi mesi senza moto, in un team nuovo, con un capotecnico diverso peseranno nell’economia del weekend. Ma sarà bello rivedere il suo sorriso e la sua calma olimpica.

Naturalmente, dopo tutte queste parole, spunterà una KTM dal fondo (magari Oliveira che pare sia andato a “chi l’ha visto” portoghese) e vinceranno gli austriaci.

Prima di chiudere voglio dedicare due righe ad Enea Bastianini. Il ragazzo è bravo e mi è simpatico. E’ sfigato perché domenica scorsa ha fatto un garone oscurato dalla prima volta di Bagnaia. Il ragazzo non fa nulla per sembrare diverso da quello che è. E’ genuino, scrive in italiano sui socials e si mette dietro con la “stessa” moto il fratellino del pilota più famoso del mondo. Il tutto senza essere nell’Academy. A me piace, e manco poco.

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(immagine tratta da motorigrandprix)

 

Moto2

Prosegue l’assolo dei due alfieri del team KTM che guidano una Kalex con motore Triumph. Se la vedranno loro due anche questa volta con ogni probabilità. Raul Fernandez sta pagando un po’ di inesperienza rispetto al compagno australiano, ma è indubbiamente il più veloce quasi tutte le domeniche. Gli altri troppo discontinui per poterli impensierire. E’ vero che quando i nostri arrivano in Italia mettono il turbo, ma non sarà semplice non farsi sopraffare dalla foga. Bezzecchi e Diggia potrebbero regalarci una gioia.

 

Moto3

Per i nostri alfieri vale quanto detto sopra. I piloti per vincere la tappa li abbiamo, in primis Fenati e Foggia che hanno vinto le ultime due gare. Ma ci sono anche Antonelli e Migno. Troveranno un Pedro Acosta particolarmente su di giri perché non vince più da un mese e domenica scorsa se ne è tornato a casa con un bel “zero” punti che non gli avranno certo migliorato il morale.

Sarà la solita “corsa più pazza del mondo”, far pronostici non serve: Serve solo divertirsi.

 

Salvatore V.

 

(immagine in evidenza tratta da twitter)

LA PRIMA VOLTA “PIU'” SPECIALE DI PECCO

E’ sempre speciale vedere un giovane arrivare in vetta al top del Motorsport mondiale.

Tanti anni di corse, di campionati, di piloti, eppure quando assisti alla loro prima volta la soddisfazione e l’emozione sono sempre tanto grandi.

Quando accade ad un pilota italiano è ancora più speciale. Se accade a un pilota italiano che cavalca una moto italiana lo è ancor di più…. What else? Che quel pilota italiano sia nato e cresciuto a pochi chilometri da te… Ma siamo sicuri che basti? No, perché quel ragazzo decide di mettere la prima in carriera battendo in pista il Re.

Grazie Pecco, grazie infinite per l’adrenalina di ieri, per la gioia e per l’urlo che ho dovuto soffocare dentro.

Ho scientemente evitato di guardare la gara in diretta perché me lo sentivo, forse. Ed è stato bello seguirla a distanza. Mi sono sentito come ai bei tempi del passato, quando le notizie arrivavano per radio e via telefono ai membri della squadra. Un salto indietro di 50 anni permesso al sottoscritto sig. Nessuno dai nuovi mezzi di comunicazione.

Ci voleva Pecco…ci voleva. Forse è la volta che la carriera svolti per sempre grazie a quel talento che non è mai mancato ma che non si è mai riusciti a mettere insieme alla domenica in Motogp. La vittoria poteva arrivar prima, le occasioni ci sono state, ma intanto è arrivata e ce la godiamo in attesa della prossima che arriverà, eccome se arriverà…

Perché tanta gioia? In fondo Pecco è già un Campione del Mondo. Vero, ma diciamocela tutta. Quanto vale in più una vittoria di gara nella Top Class rispetto ad un mondiale in una classe inferiore? Tanto, troppo, ed oggi Pecco è salito nel ristretto mondo degli eletti che ce l’hanno fatta.

Oggi vedo un ragazzo che ce l’ha fatta dopo tanti sacrifici e testate sull’asfalto, dopo tanta ghiaia nella tuta e nelle mutande. E vedo con un altro occhio anche un aspetto che poco mi è piaciuto in questi mesi: il traino di Valentino in ogni turno di qualifica. L’ho criticato anche io per questo, ma oggi ho provato a diventare Pecco per un attimo e forse ho capito. Che ci piaccia o meno Rossi ha fatto abbastanza per lui e per sostenerlo. Comprendo che Francesco possa avere un debito di riconoscenza nei suoi riguardi per l’aiuto a scalare le posizioni delle classi inferiori, per l’appoggio nei momenti difficili che noi non possiamo conoscere.

Volete mettere la soddisfazione? Il nostro, come milioni di altri ragazzini in giro per il mondo, è cresciuto col mito di VR negli occhi e nel cuore. Volete mettere l’orgoglio di sapere che lo stia aiutando in qualcosa? Si, un comune mortale (sino a ieri) come Pecco che aiuta un’icona del motociclismo mondiale, che dico una, “L’ICONA” del motociclismo degli ultimi vent’anni. In fondo altro non ha fatto che fare ciò che tanti nipoti hanno fatto con i propri nonni. Da piccoli sono stati accuditi dagli stessi, accompagnati a scuola e presi per mano per attraversare la strada. Diventati grandi hanno contraccambiato facendo il loro bastone della vecchiaia ed aiutandoli con il proprio braccio a fare le scale. Il semplice fatto che Francesco Bagnaia da Chivasso si sia adoperato per farlo fa onore al ragazzo ed ai valori che la sua famiglia gli ha inculcato.

Che dite? Che sono diventato buonista dalla sera alla mattina? No, ma oggi va così e ci credo a dispetto di ciò che chi legge avrà voglia di contestare. Ognuno la pensi come vuole, tanto mi interessa il giusto e non di più..

Ma che bello che è stato?

Uno può prendere la laurea con una vittoria: aggiudicarsi contemporaneamente anche il master è da pochi eletti. Perché la prima volta in Spagna ha un suo grandissimo perché.. E’ la terra che ha prodotto (tolto il fenomeno Stoner) tutti i titoli mondiali del post-Valentino Rossi e la maggior parte delle vittorie di tappa. Perché ieri dopo Pecco ci sono finiti tre-spagnoli-tre e ben sette-titoli-sette mondiali Motogp. Perché ieri Pecco NON ha vinto sfruttando le debolezze e le mancanze altrui. Perché ieri Pecco ha battuto un Marquez in gran spolvero. Perché ieri Pecco non ha avuto timore di tirare le staccate al migliore di tutti, forse il migliore di sempre.

Cosa accadrà domani? E chi lo sa? Meglio non saperlo,  ce ne toglieremmo il gusto….

Ciò che importa oggi è che Francesco Bagnaia da Chivasso potrà raccontare ai propri nipoti di fronte al caminetto che quel giorno, il 12 settembre 2021, lui ha battuto tutti, ha battuto la sfiga, ha battuto gli spagnoli, ha battuto un certo Marc Marquez.

Grazie Pecco. Cento di questi giorni.

Salvatore V.

 

(immagine in evidenza tratta da sportitalia)

MOTOGP 2021-GP D’ARAGONA MOTORLAND

Aragon, pista bellissima spersa nel deserto spagnolo.

Il tracciato è bello ed affascinante, ricco di curve di varia ampiezza, qualche saliscendi e tratti lenti misti ai veloci: insomma un tracciato completo come direbbero quelli bravi.

La MotoGp riparte da qui per un back to back Spagna-Italia che, nelle intenzioni del leader Fabio Quartararo, dovrebbe essere l’occasione per spegnere ogni velleità dei propri rivali. Il francese ha gli strumenti per farlo nel polso e sotto il sedere, ma anche nelle manchevolezze dei suoi avversari. Benintesi (è un attimo essere fraintesi) Fabio non ha e non sta rubando nulla, ma qualche recriminazione gli altri ce la devono avere per forza.

Chi scrive è un amante delle imprese leggendarie, degli “one-shot” rider. Non a caso nel cuore si porta imprese storiche come quelle degli australiani Bayliss a Jerez, Vermuelen A le Mans, ma anche Anthony Gobert a Philipp Island con la Bimota. E come non ricordarsi quella di Max Biaggi a Suzuka?

No, non sto divagando. Questa era una semplice premessa per introdurre la speranza di assistere ad un’altra impresa epica. Ma quanto sarebbe bello vedere Maverick Vinales vincere al debutto con l’Aprilia?

Tantissimo, perché quel matto dello spagnolo in fondo se lo merita pure. Magari non vincerà mai un mondiale ma il talento ce l’ha sia per l’impresa storica che per un titolo. Poco male se non dovesse riuscirci, in fondo la storia del motociclismo è piena di talenti immensi che hanno raccolto meno di quanto avrebbero potuto proprio a causa della loro testa di……..

Maverick non è stato trattato bene in questi anni dai giapponesi di Iwata. E’ vero, noi non siamo nel box e tante dinamiche non le possiamo giocoforza conoscere. Ma dall’esterno qualche indizio l’abbiamo avuto.

Domenica il mio tifo sarà tutto per lui e per l’Aprilia che ben ha figurato a Sstone dieci giorni fa. Aleix Espargaro è amico di Maverick sin dai tempi della Suzuki ed ha già dichiarato di essere disponibile a svelare le sue “conoscenze” della RS che porteranno in pista entrambi. Vedremo.

In fondo questa stagione ci ha già regalato un momento epico con il ritorno alla vittoria di Marquez. Perché non poterne vedere un altro?

A proposito di Marc. Ha preso le misure della velocità, ha preso quelle della durata nell’arco della gara, NON ha ancora preso le sue. Sta cercando di strafare andando in overdrive ed è proprio su quest’aspetto che deve fare un piccolo passo indietro. E’ vero, lui ha tante e troppe aspettative su se stesso, ma guida una moto che oggi pare non uno, ma almeno due gradini sotto la concorrenza migliore. Deve resettarsi e darsi tempo per tornare in alto, perchè non deve dimostrare niente a nessuno.

Nel momento in cui scrivo sono alte le probabilità di rivedere anche il nostro Franco Morbidelli di rientro dopo l’operazione al ginocchio. Avrà bisogno di rodarsi, quindi le aspettative su di lui sono proporzionate alle sue condizioni attuali. Pessima la scelta di farlo andare nel team principale orfano del suo fedele Ramon Forcada. Il miglior tecnico Yamaha resterà in SRT Petronas a far da balia a Jake Dixon e poi a Dovizioso a partire da Misano. Rompere un equilibrio come quello che si era creato tra i due è discutibile seppur ci sono dei contratti in essere. Credo sia mancata la volontà di Iwata stessa, perché i contratti si possono sempre “aggiustare” quando questa c’è. Spero che tale binomio possa ricomporsi almeno nel 2022, vista l’esperienza ripetuta più volte dai vari Rossi e Vinales con risultati pessimi.

E i ducatisti? Potrebbero anche pensare che uno di loro questa gara la possa anche vincere. La moto c’è, i piloti pure, eppure manca sempre un centesimo per fare un soldo. Sono tifoso di Pecco, lo sapete, e per questo sono anche stato molto critico nei suoi riguardi. A caldo è sempre difficile essere lucidi e dopo SStone la delusione era tanta. Però ci deve esser pur qualcosa di vero nelle sue dichiarazioni contro la Michelin. Non poteva essere così brutto dal sabato alla domenica senza una motivazione valida. Ok, magari gli manca un pezzo per arrivare a vincere, ma almeno sarebbe rimasto nel gruppo invece di sprofondare come ha fatto la scorsa gara.

Sulla Michelin le ombre aleggiano da illo tempore…. Mi voglio fremare qui.

Occhio alle KTM che erano e restano delle schegge impazzite e alla solidità delle Suzuki che se mettono insieme i tasselli vendono sempre cara la pelle.

Per i piloti Honda? Dovrebbe essere dura, anche se è pur vero che il giapponese cadde mentre era in testa lo scorso anno e che Alex Marquez fece la più bella gara dell’anno rischiando pure di vincerla.

Buon divertimento

* Franco Morbidelli rientrerà soltanto a Misano, qui ad Aragon correrà ancora una volta il britannico Crutchlow.

 

Salvatore V

(immagine in evidenza tratta dal sito ufficiale WSBK)

IL PRINCIPE SOLITARIO – SILVERSTONE POST GP

Oggi è storia.

Parleremo dopo del GP, adesso voglio soffermarmi su Aprilia ed al Pilota che ha regalato il primo podio nella storia della casa di Noale nell'era MotoGP. Sudore, fatica, momenti bui e tante critiche (anche da parte di chi scrive) e mille dubbi sul Pilota che ancora non aveva espresso il massimo con la RS-GP. Mancava sempre qualcosa sul finale, ma oggi Aleix Espargaró ha portato la RS-GP sul podio di un tracciato leggendario come Silverstone. Oggi è storia amici miei, rimarrà negli annali. Troppo facile chiedere scusa adesso, ma lo farò lo stesso. Scusa Aleix e complimenti.
Primo podio storico per Aprilia nell’era MotoGP. Immagine MotoGP.com

In gara non c’è trippa per gatti. Quartararo recita la parte del macellaio e li trita tutti quanti. Uno ad uno, a cominciare dal Campione del Mondo in carica, Joan Mir, che nella giornata di ieri aveva avuto parole molto “interpretabili” su Quartararo.

Immagine eloquente. Pericolo… Fonte MotoGP.com

“Tutti gli altri stiamo andando piano per qualcosa, la pista non è perfetta. I tempi sono più alti del 2019 e soltanto lui va forte” J.Mir

Domanda… Cosa è cambiato dal 2019 ad oggi⁉️ Ve lo dico io, la carcassa Michelin. Joan Mir ha lanciato il sasso tirando indietro la mano. Ma la pista parla sempre ed anche oggi lo ha fatto. Lui è arrivato un eternità dietro il compagno di team Alex Rins mentre Fabio ha risposto in pista.

Giornata nera per tanti.

Silverstone è stata indigesta per tanti Piloti ad iniziare da Marc Marquez. Un Marquez ritrovato, che va forte in prova segno che il braccio non è più un problema. Cade sempre più spesso e sempre più forte, la mancanza di fiducia in questa Honda lo sta condizionando non poco. Non è una bestemmia dire che il problema di Marc è l’approccio alla gara più che la condizione fisica, sembra di rivedere il Marc della prima parte del 2015…

Un erroraccio mette fine alla sua gara ed a quella dell’incolpevole Jorge Martin.

Bagnaia e Rossi in qualifica. Immagine MotoGP.com

Un’altra giornata nera per Pecco Bagnaia. Sono un suo grande estimatore ma ciò non compromette la mia capacità di giudizio. Sembra il nipotino che accompagna il nonnetto a prender la pensione all’ufficio postale. In ogni maledetto turno di prove, ogni sessione ed ogni Run si tira dietro Valentino Rossi.  Ottimo in prova ma gara assolutamente da dimenticare, sicuramente come “Mamma Academy” insegna avrà una scusa anche per oggi…

Fossi nel management Ducati inizierei a pormi qualche domanda, perché non è normale che un Pilota Factory si tiri dietro un Pilota di una casa rivale…

Non tutto è da buttare.

Dopo la “Pole” l’alfiere HRC “Pol” regala una bellissima gara al team Repsol, certo non è una vittoria o un podio ma lo è per lui, soprattutto vedendo l’altro lato del box e la rivalità acerrima che c’è tra loro. Che sia la fine di un incubo? No, per me Silverstone è un tracciato particolare, mi auguro di sbagliare.

Jack Miller ha sfiorato il podio, qui a Silverstone con la Ducati non è mai una certezza però lui è arrivato vicinissimo. Ma quello che mi fa pensare di più è la prestazione di Iker Lecuona. Ha fatto in ottima gara e ribadisco che paga il fatto di essere l’ennesimo Spagnolo, qualora non trovi posto in MotoGP il prossimo anno. Il Team clienti Yamaha ha scelto di puntare su Dovizioso (ci sarà da ridere parecchio se dovesse fare flop…) mentre a me sarebbe piaciuto vedere sulla M1 un talentino come Iker che ha fame e voglia di “arrivare”, tenuto conto che è il più giovane in pista.

Alex Marquez. Immagine MotoGP.com

Gioia anche per Alex Marquez che in condizioni di grip “minore” riesce a guidare meglio di quello che ci ha fatto vedere finora. Chiude al 7° posto battagliando sia con Bagnaia che con Mir, dando un segnale forte. “Io ci sono ma ho la moto sbagliata” sembra gridare. Mi piacerebbe vederlo su un’altra moto, sicuramente dal 2023 saremo accontentati.

In chiusura…

Cal Crutchlow, Pilota del Test Team, in sostituzione di Vinales. Immagine MotoGP.com

Cal Crutchlow ha sostituito, per questo GP, Maverick Vinales nel Team Factory. Ha chiuso fuori dalla zona punti, il problema e l’imbarazzo per qualcuno è che ha chiuso davanti a Valentino Rossi. Crutchlow è un Pilota del Test Team…

https://twitter.com/FranckyHawk29/status/1431954427955515401?s=19

Mondiale “Capitolo chiuso”⁉️

Ni. Può perderlo soltanto staccando la spina il buon Fabio, che però ha una fame tale che potrebbe vincerle tutte. In classifica Mondiale allunga e se ne va…. La lotta è per il “primo dei perdenti come dice Ago”.

Classifica Mondiale MotoGP. Immagine MotoGP.com

 

✍️ Francky

 

 

MOTOGP 2021- BRITISH GP SILVERSTONE

Dodicesimo appuntamento con la MotoGp e le classi inferiori di scena a Silverstone che lo scorso anno aveva passato la mano.

Pensando ai team Yamaha mi viene in mente il gioco delle sedie. Avete presente quello in cui si sta in piedi e si gira in tondo fino a quando c’è musica e quando la musica tace ci si deve accaparrare un posto a sedere? Manca sempre una sedia e chi resta in piedi esce dal gioco…e si toglie ancora una sedia per il giro successivo.

Credo che anche nel box facciano fatica a capire chi si ritroveranno da un weekend all’altro. Proviamo a far ordine. Nel team ufficiale, oltre all’ovvio Quartararo ci troveremo Crutchlow in sostituzione del bimbo cattivo Vinales. Lo stesso che stava sostituendo Gerloff, che stava sostituendo Morbidelli che rientrerà al fianco di Quartararo in sostituzione di Cal appena guarito. Dixon sarà il sostituto di Morbidelli in Petronas, che è stato sostituito da Gerloff che è stato rimpiazzato da Crutchlow ma che verrà sostituito da Morbidelli…. che suo padre al mercato comprò.. E chi sarà il sostituto di Morbidelli/Gerloff/Crutchlow/Dixon in SRT una volta finito il gioco? Udite udite, nientepopodimeno che Andrea Dovizioso a partire da Aragon (presumibilmente). E sarà il compagno di team di Valentino Rossi da lì a fine campionato…Perchè in SRT avrebbero dovuto lanciare le giovani promesse.

Non si capisce più nulla. l mercato piloti più “stantio” della storia della MotoGp è diventato il più pazzo in corso di campionato. E chi resterà senza sedia? Il nostro Savadori, che dovrà cedere il manubrio a Maverick Vinales sin da Aragon o Misano. Poi posso sbagliare (di solito mi capita) e venir smentito dopo due minuti in cui ho pubblicato lo scritto come è accaduto un paio di GP fa..

E se si parla di gestione piloti vuoi farti mancare l’ennesima perla Ducati? E no! Con l’esplosione delle prestazioni di Jorge Martin si sono insinuate voci all’interno del box rosso ufficiale. Miller e Bagnaia, tronfi di un biennale a testa, sono già sulla graticola per cui uno dei due dovrà far posto allo spagnolo sin dal prossimo anno.. Annamo bbene dicono a Roma.

Pensiamo alla gara, che è meglio.

(immagine tratta da gpone)

Come dicevamo in principio, la pista di Silverstone ci manca dal 2019 per le note vicende in cui il pianeta è stato coinvolto.

Fu una gara stupenda che vide Rins beffare di un niente Marc Marquez dopo una battaglia entusiasmante. Finì sul podio anche Vinales a 6 decimi e Rossi portò a casa un onorevolissimo quarto posto precedendo l’altra Yamaha di Francky Morbido. Sesto fu Cal Crutchlow e settimo Danilo Petrucci. Ecco, al netto di miracoli, nessuno di questi sette riuscirà a replicare la posizione di due anni fa. L’unico con qualche speranza è Marquez perché era e resta un iradiddio nonostante le limitazioni. Per gli altri la vedo durissima. Alex Rins a partire da quel giorno in cui raggiunse il picco, la vetta delle proprie prestazioni, ha cominciato un inesorabile discesa in termini di risultati ma soprattutto di prestazioni sulla moto. Accade a tanti, ma vedere un talento come il suo sdraiarsi con la frequenza degli ultimi tempi è davvero un peccato. Poi parliamo per giorni di migliorie tecniche sulle moto, di holeshot etc etc, e spesso dimentichiamo che per un pilota di moto (soprattutto) la confidenza con il mezzo e nei propri mezzi conta infinitamente di più di tante diavolerie tecniche ipercostose.

Il leader del mondiale è uscito dal doppio appuntamento austriaco con più vantaggio di prima grazie a due prestazioni “normali” su una pista ostica per Yamaha. E’ stato aiutato anche dai regali dei suoi diretti avversari, in primis Zarco che è riuscito anche a sdraiarsi una volta. In terra d’Albione avrà più chance di incrementare il vantaggio sul secondo che è diventato il nostro Pecco. A lui l’onere di tenere vivo il mondiale con la prima vittoria che ancora tarda ad arrivare e che ormai è d’obbligo se vuole restare in corsa ma anche nell’olimpo della categoria. Non gli sono rimaste troppe prove d’appello prima di finire in quella “terra di nessuno” dove si sono persi in tanti, troppi. E’ in sella ad una moto che ha vinto tre gare e seconda a vittorie di tappa solo a Yamaha. Una moto che ha permesso a tre dei suoi piloti di essere tra i primi cinque in classifica generale ed il quarto non è lì solo perchè ha corso la metà delle gare (vincendone una ndr).  L’ora è scoccata da un pezzo e Pecco ha i minuti contati.

Non ci resta che vedere tre gare, che divertirci e che tifare ognuno per i propri beniamini, con la speranza che lo spettacolo trionfi e che vinca il migliore.

Buone gare a tutti.

 

Salvatore V

 

(immagine in evidenza tratta dal sito Moto.it)