DALLE PAROLE (PESANTI) AI FATTI

Come poteva concludersi un weekend, che è iniziato con uno scontro verbale fra Dovi e Jorge, se non con un duello proprio fra questi due? La Ducati continua a confermarsi la miglior moto del lotto partenti, ed è un vero peccato pensare a tutti quegli zeri, ed occasioni sprecate, che ci son state fin qui.

La Desmosedici erano 10 anni che non trionfava su questo tracciato e ieri l’ha fatto pure con una doppietta convincente, con i suoi due piloti molto a loro agio fra le curve, mai impiccati o troppo al limite. Dietro di loro un Marquez forse guardingo, conscio del grosso vantaggio che ha sui suoi rivali, ma che tuttavia non pareva averne per sopravanzare i primi due.

La Ducati mostra una capacità di adeguarsi in tutti i tracciati, dando segnali di grosso miglioramento anche nelle piste che a lei son state ostiche, ma una gestione errata dei piloti, abbinata a delle linee di sviluppo, che a sto punto non erano quelle corrette per Jorge, ha finito per avere i suoi alfieri a distacco di quasi 3 vittorie dal leader.

Il prossimo weekend si va a Zeltweg, dove le due rosse sono ancor più le favorite, anche in virtù della stupenda vittoria di Dovi nel 2017 e fa ancora più male pensare al botto di Jerez, la caduta di Le Mans e Barcellona per Dovi, senza le quali, la corsa per il titolo sarebbe stata probabilmente ancora aperta. Dall’altro lato, sarebbe stato stupendo poter avere il Lorenzo attuale, si da inizio stagione. Ieri JL99 ha corso una gara strana rispetto ai suoi soliti standard, senza andare a liderare, ma bensì attendendo e poi rimontando nei giri finali, arrivando meno stanco, sia lui, che la moto e le gomme. Se gli fosse riuscito il doppio sorpasso all’ultima S, su Marquez e Dovizioso, sarebbe stata la manovra del secolo.

Parentesi Yamaha, invalutabile per Vinales, spedito fuori da una collisione a tre a inizio gara, anche se non ha dato cenni di grosso feeling per tutto il weekend. Nel caso di Rossi, il vecchietto è sempre li, sia in qualifica, che in gara. Purtroppo la moto continua ad avere difficoltà di trazione e consumo gomme, portandolo a non riuscire a seguire il ritmo dei primi 3, concludendo con un positivo quarto posto, che però non rende felice nessuno. Nei test post gara, verranno portate delle novità, am pare nulla che possa far fare un salto alla M1 e l’Austria non sarà terra amica, anzi. Continua a rimaner strana la posizione di Rossi e Yamaha in classifica, visto che la M1 è decisamente la terza forza in campo.

Suzuki pare aver nuovamente perso la bussola, dopo aver dato dei buoni segnali nelle scorse gare. Aprilia e KTM non pervenute, situazioni attualmente abbastanza imbarazzanti.

In Moto2. c’è l’altro “Rossi” (Marini) che pare finalmente esser riuscito a capire come diventar veloce, trovando anche qui conferma dei buoni risultati della gara Tedesca. Bello il duello fino alla fine con Oliveira, con il Portoghese che vince la gara, sottraendo il primato di classifica a Bagnaia. L’Italiano si è ritrovato in una lotta serrata con Bladassarri, perdendo la possibilità di duellare con i primi due nel finale.

In Moto3, la solita gara spettacolare, con un serpentone di 21 piloti a giorcarsi il podio. Gara vinta da Di Giannantonio, davanti a Canet e Kornfel, ottenendo il suo primo trionfo nel motomondiale. Bezzecchi si irporta in testa alla classifica, approfittando dell’infortunio di Martin.

Saluti

Davide_QV