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MOTOGP 2022- OLIVEIRA DOMINA IN INDONESIA

Veniamo subito al dunque.
Nel weekend Indonesiano, in quel di Mandalika, il vero vincitore è la donna sciamano che ha allontanato le pioggie torrenziali ed ha permesso ai Piloti di darsi battaglia, scongiurando una
gara al lunedì. (In Indonesia si doveva correre).
Cosa non ci è piaciuto? Come al solito la gestione gomme. Michelin ha cannato ancora una volta a mio avviso, portando gli pneumatici utilizzati nel medioevo per correre su un tracciato il cui asfalto era completamente nuovo.
Nota a margine, situazione completamente differente dai test (a che cosa servono?) e zero dati per tutti.
In tutto questo marasma sia la Honda che la Suzuki, le moto che avevano fatto passi avanti più grandi rispetto allo scorso anno, hanno faticato non poco.
Marquez per poco non si ammazzava con un highside terribile, dopo averne salvati un po’.
Stesso rischio corso da Pol Espargaró, che è stato un tantino più fortunato.
Pol non le ha certo mandate a dire a Michelin, mentre in Suzuki ringraziano la pioggia e la pista
bagnata.

LA GARA
Miguel OLIVEIRA stupisce soltanto chi non aveva visto le prove, perché specialmente nei turni con pista fredda aveva mostrato un bel passo. Con bagnato ha letteralmente soppiantato gli avversari. Guida pulita, precisa e senza sbavature. Nel finale in totale controllo.
Chi esce vincitore è soprattutto il Campione del Mondo in carica, autore di una gara superlativa ed intelligente. Dapprima tenta di rimanere davanti, quando capisce che era troppo rischioso
spinge e nel finale con pista meno bagnata risale fino al 2° posto.
Ed in Ducati cosa fanno?
Semplicemente quello che auspicavo da inizio anno. Il Team Factory è in piena crisi esistenziale, con il Prescelto dal Signore che non riesce a trovare la quadra e Jack Miller che arriva dietro al privato Zarco.
Lasciatemi dire una cosa. Il Team Pramac, prima con Martin e poi con Zarco, oltre a Bastianini con Gresini hanno dimostrato una cosa: La GP22 (GP21 per Enea) è la moto da battere, la migliore in assoluto. Possiamo dire lo stesso de Team Factory? Secondo me no. Ed in Ducati si stanno mangiando le mani guardando in casa KTM ed in particolare a quel signore che di nome fa Francesco e cognome Guidotti.
A mio avviso errore madornale.
La strada è lunghissima e consideriamoli incidenti di percorso ma a Borgo Panigale deve suonare la sveglia, perché il loro Pilota di punta ha raccolto soltanto 1 punto in 2 gare.
Sarà bello adesso leggere i commenti sulla prestazione di Darryn Binder. Pista sconosciuta, pioggia e una MotoGP salendo dalla Moto3. Chiude in Top10 a mezzo secondo dalla KTM del
fratello ed a soli 11″ dalla Yamaha di Franco Morbidelli.
DITEMI VOI SE QUESTO NON È UN FENOMENO.
Alla faccia di chi ha passato gli ultimi anni a sfotterlo in diretta TV e sui socials, tutti Piloti da Play Station…
Il Mondiale è ancora all’inizio e personalmente aspetto l’Europa per tirare le somme. I prossimi due GP, in Texas ed in Argentina, ci diranno quanto Marquez sarà in grado di vincere questo
Mondiale.

(immagine di copertina tratta dal web)

Francky

Motogp 2022 – Pertamina Gran Prix of Indonesia

La Motogp torna in Indonesia dopo 25 anni di pausa e lo fa sul nuovo tracciato di Mandalika che sorge in una zona paradisiaca dedita al turismo.

Le 17 curve per 4300 metri finora hanno ospitato solo il mondiale superbike nel 2021. Tutti i team sono stati qui a febbraio per i test invernali e per quanto sperimentato nell’occasione si sono create aspettative elevate sia sul fronte dello spettacolo che delle prestazioni.

E’ solo la seconda tappa del lungo campionato che ci aspetta e sicuramente è troppo presto per qualsiasi considerazione “definitiva” o per instaurare processi sommari ma bisogna ammettere che la tappa di Losail ha evidenziato una serie di situazioni interessanti.

Da una parte ci sono belle conferme come quella di Bastianini e del team Gresini; bisogna ricordare che già a febbraio, proprio nei test di Mandalika, Bastianini mostrò l’irriverenza con cui avrebbe affrontato la sua seconda stagione in motogp.
Allo stesso tempo per qualcuno rischia di diventare già una sessione di esami, per di più di riparazione. E’ ad esempio il caso della Ducati ufficiale e di Checco Bagnaia o di Vinales con l’Aprilia.

Nei test di febbraio la Honda lasciò intravedere. dopo molti anni, la volontà e la capacità di sviluppare un progetto “Marquez indipendente” e mostrò un gran passo con Espargarò. Losail ha confermato l’obiettivo con il podio di Pol e il quinto posto di un Marquez sulla via del recupero definitivo.  E si prospettano tempi duri per gli avversari.

Mi piace tantissimo la squadra Aprilia subito ai piedi del podio con Espargarò, i cui risultati inorgogliscono l’italianità di un progetto che non ha lontanamente il potenziale economico dei concorrenti. Peccato per il sempre più enigmatico e indecifrabile Vinales.

La squadra KTM nella prima gara ha largamente confermato le sensazioni positive dell’inverno; la prima piazza d’onore stagionale è sicuramente un ottimo brodino dopo il difficilissimo 2021.

Il team Suzuki ha raccolto una buona prestazione a Losail ma sicuramente non all’altezza delle attese e del meraviglioso motore che sono riusciti a mettere in pista, l’unico che non teme il desmosedici in rettifilo.

Venendo a Ducati, detto della meravigliosa favola Bastianini e annesso team Gresini (i migliori capitoli li dobbiamo ancora vedere!) il pericolo è di assistere ad una transizione dalle stelle invernali alle stalle estive. E’ necessario tornare immediatamente alle prestazioni “attese” ad evitare che l’abbondanza di piloti e di moto in pista producano rivalità e guerre fratricide interne. Ho anticipato che è troppo presto per le sessioni di riparazione, ma il pericolo è a mio modo di vedere reale.

Anche il campione in carica non fa troppi salti di gioia; già a febbraio Quartararo mise il dito nella piaga dei pochi cavalli (pochi e poco addomesticati) del suo motore Yamaha e in settimana il mal di pancia crescente lo ha indotto a guardarsi già apertamente attorno per il futuro. Non sembra prospettarsi una stagione memorabile per Iwata.

Nel contesto mi dispiace molto per il Morbido che francamente meritava un miglior rientro dopo il recupero completo sul piano della salute; merita (!?) una nota a parte Dovizioso che forse ripensa già a un progetto abbandonato troppo frettolosamente. Poteva essere una bella storia. Ma non è ancora ora di giudizi.

 

Moto 3 – Moto 2

Le gare Moto3 assomigliano a un attacco degli indiani nei film western di una volta. Sempre uno spasso. Dopo i trionfi tricolore di Losail è destino che non sia sempre così grassa. Non è il caso di abituarsi. O forse si?

Forza Celestino.

Gli orari del weekend

Ven 18 marzo
FP1 Moto3 2.00
FP1 Moto2 2.55
FP1 MotoGP 3.50
FP2 Moto3 6.15
FP2 Moto2 7.10
FP2 MotoGP 8.05

Sab 19 marzo
FP3 Moto3 2.00
FP3 Moto2 2.55
FP3 MotoGP 3.50
Q1 Moto3 5.35
Q2 Moto3 6.00
Q1 Moto2 6.30
Q2 Moto2 6.55
FP4 MotoGP 7.25
Q1 MotoGP 8.05-8.20
Q2 MotoGP 8.30-8.45

Dom 20 marzo
Warm Up Moto3 3.00
Warm Up Moto2 3.20
Warm Up MotoGP 3.40

Race Moto3 5.00
Race Moto2 6.20
Race MotoGP 8.00

Immagini dal web

MOTOGP 2022- QATAR POST GP

UNA DOMENICA BESTIALE – POST GP DEL QATAR

 

 È stato come su un campo di battaglia norreno, o nei territori della Mercia fate voi, soltanto che eravamo in pieno deserto a Losail. Tutti aspettavano il valoroso guerriero di rosso vestito che avrebbe domato le dune del Qatar cavalcando il suo Lupo rosso. Ma si sa in battaglia  nulla è scritto, nulla è come il fato lascia presagire. Ed ecco che, nel momento piú buio della battaglia con tutte le tre le punte di diamante del proprio schieramento, spunta dal nulla lui.

Come una Valchiria sul suo cavallo alato cinge la mano a guerrieri caduti e risolleva le sorti della battaglia portando in trionfo la vecchia GP21. Come il sole su un campo di girasoli…

 

 

IL GRAN PREMIO

Tutti aspettavano Bagnaia, pure Martin. Lo spagnolo ha sbagliato la partenza (dalla pole) e si è ritrovato molto indietro, mentre quella vecchia volpe di Marquez ne ha approfittato subito  portandosi in testa alla gara. Primi giri come sempre al cardiopalma  e poi il primo vero colpo di scena.

Premessa… Chi vi scrive è dai test di novembre che sente la puzza di quello che poteva accadere e siccome qualche pelo bianco sulla barba inizia a spuntare, ci aveva preso. Martin sará il primo dei problemi per Ducati, poi verrá Marquez. Martin fará implodere il Box Factory.

Come è andata a finire? Martin gli ha stampato una pole strepitosa in faccia, mentre Pecco ha cannato miseramente le qualifiche. Peggio ha fatto in gara che, col sangue agli occhi, ha azzardato un sorpasso sbagliando la staccata. Si è steso ed ha steso anche l’incolpevole Martin. Per fortuna che aveva rinnovato il contratto altrimenti finiva come con Iannone…

Se Bagnaia e Martin piangono, Jack Miller e Zarco non ridono. Jackass accusa problemi elettronici e Zarco chiude nelle retrovie si becca 10” da Bastianini. Luca Marini con una GP22 Ufficiale si becca 27 secondi (in 22 giri) dal vincitore che guida una Moto più vecchia della sua. È tutto bellissimo.

 

Tornando a Bagnaia, le cui dichiarazioni post gara sono peggio della gara stessa, viene in mente quella citazione tanto cara al suo maestro, quel “tira il culo arrivar dietro”. No perché se dici “Bastianini guida e basta mentre io faccio anche il tester” ti attiri tutta energia negativa da tiraggio di culo neanche fossi una ciminiera turca (che ho scritto???).

 

I Campioni del Mondo? Quartararo è scomparso, mentre Joan Mir  ha dato flebili segni di vita. Se Quartararo ha la scusante del motore poco performante ( 10 km/h rispetto alla Suzuki di Mir), il Campione 2020 ha toccato la high speed (357.4) piú alta del weekend. Ció non vuol dire che Suzuki ha il motore più performante di tutti bensì  che riesce ha scaricare perfettamente tutta la potenza a terra soprattutto in uscita di curva. Entrambe hanno chiuso 6^ (Mir) e 7^ (Rins).

 

Chi ride sotto ai baffi e quella ritrovata vecchia volpe di Marc Marquez che, nonostante la paga presa da Pol Espargaró , si porta a casa 11 punti nel peggior circuito esistente per lui. In HRC possono per il momento esser contenti perché  la moto funziona davvero. Quanti anni erano che non vedevamo i due Piloti HRC battagliare in testa alla gara? Da tanto.

La mia sensazione è che dal lato Marquez abbiano sbagliato la scelta della posteriore, sarei stato curioso di vederlo con la M dietro. Pura curiositá. Bellissima la gara di Pol che sembra aver finalmente trovato la quadra a questa moto. È in attesa di rinnovo, con Quartararo e Mir (oltre ad Acosta) che aspirano a quella sella serviva partire forte.

Se Ducati piange con un occhio solo, in Yamaha è una valle di lacrime. Quartararo si becca 10” mentre Morbidelli arriva a 6” dal francese. Dovizioso sembra un rookie mentre il buon Darryn Binder chiude ai piedi della zona punti arrivando subito dietro al Campione del Mondo Moto2 2021. Guidava una Moto3 lo scorso anno…

Nessuno dei piloti Yamaha è stato realmente competitivo in tutto il weekend. La ragione mi dice di aspettare perché siamo alla prima gara ma l’istinto mi sussura che sará una debacle clamorosa tanto quella Suzuki nel 2021.

 

Gioiscono sia in casa Aprilia che in casa KTM. Aleix Espargaró  ha svolto una gara perfetta, senza errori e sbavature e si è meritatamente preso il 4° posto dietro al fratello, ed ha dato oltre 20” di distacco al compagno di team Vinales. Sicuramente il lavoro di questo inverno ha pagato, adesso non resta che attendere anche Maverick. Brad Binder sfiora la vittoria e si conferma la vera punta di diamante del team Austriaco. Bisognerá capire se questa è una delle 5 gare all’anno che KTM disputa bene o se hanno finalmente trovato la quadra…

 

Prima gara dell’anno,  4 costruttori nelle prime 4 posizioni racchiusi in soli 2.2 secondi. Questa è la MotoGP odierna, da qualche anno a questa parte. Appuntamento al prossimo GP in Indonesia, a Mandalika sperando che l’asfalto tenga…

 

Francky

MOTOGP – Grand Prix of Qatar 2022

Siamo a Losail per il primo dei 21 gran premi di questa lunga stagione che terminerà il 6 novembre a Valencia.
La stagione più lunga di sempre ad emulare il calendario F1 e chissà se questo elemento contribuirà a sparigliare le carte in tavola. Carte in tavola che, comunque le si giri, tendono a evidenziare sfumature di rosso ( incrocio di dita d’obbligo).
Questa è anche la prima stagione senza Valentino Rossi in griglia. Per come sono andate le ultime stagioni si può pensare che dal punto di vista sportivo non sarà troppo traumatico. Dal punto di vista dello spettacolo invece chissà se i ricordi e il team VR46 saranno sufficienti per continuare a dipingere di giallo le tribune degli autodromi. Non saprei.

Credo sia sbagliato cercare un nuovo Valentino.  Piuttosto la griglia vede  tanti piloti italiani come ai bei tempi.  La vera scommessa è portare sul gradino più alto chi ha già dimostrato il suo valore e trasformare in campioni quelli che oggi sono belle promesse.

Questo primo appuntamento stagionale è stato preceduto dalle consuete sessioni di test invernali che hanno confermato il trend di fine stagione e mostrato forti velleità nella maggior parte dei team. Alla fine vincerà solo uno ma il divertimento si prospetta di alto livello.

Vediamo le squadre.

Yamaha

L’apertura spetta al team campione del mondo, la Yamaha ufficiale con la quale Quartararo ha meritatamente portato a casa il titolo 2021. Nonostante il titolo la moto aveva evidenziato carenze in termini di cavalli rispetto a praticamente tutte le altre marche. I test hanno mostrato che a Iwata hanno preso il problema sottogamba o comunque l’hanno sottovalutato rispetto alle attese del campione del mondo in carica creando malcontento già prima di iniziare. Vedremo se durante la stagione saranno in grado di tirare fuori qualche cavallo in più dal cappello.
La squadra ufficiale conferma il campione del mondo Quartararo e Morbidelli; quest’ultimo, dopo una stagione di problemi fisici, conta di riprendersi una posizione al top di griglia.
Il team satellite WITHU che rimpiazza il glorioso Petronas, schiera il debuttante Binder (un altro fratello in Motogp!) a fianco di Andrea Dovizioso. Dopo il rodaggio del finale di stagione scorso, per AD04 non è sicuramente più “tempo delle mele” e dovrebbe essere arrivato il momento di aprire il “gas”. Vedremo.

Ducati

Ducati ha terminato la stagione scorsa con una moto “perfetta” e quest’anno le hanno in pratica solo riverniciate aggiungendo qualche pennellata di nero ma conservando il meraviglioso rosso. In questa logica conservativa rientra anche la scelta di Bagnaia di scartare la nuova versione del desmosedici rinunciando a una manciata di nuovi cavalli in favore della perfezione di erogazione.
Ai due team ufficiali confermatissimi con Bagnaia e Miller a Borgo Panigale e Zarco e Martin in Pramac si è aggiunto il team Gresini con Di Giannantonio e Bastianini; quest’ultimo è stato protagonista di un finale di stagione che lascia ben sperare.
Debutta con la motorizzazione Ducati anche il team VR46 MOONEY e schiera a fianco del confermato Luca Marini un volenteroso Marco Bezzecchi. Dopo le figuracce legate a sceicchi improbabili e a sponsorizzazioni fantasiose ha il compito non facile di tenere vivo il ricordo del 46. Vedremo.

Honda

Honda negli ultimi tempi ha lavorato sodo per fornire una moto più addomesticabile anche da piloti che non siano Marc Marquez e forse questo cambio di strategia è la vera grande novità, un tentativo di rimediare all’impossibilità di schierare un team vincente senza il 93. Ma al di là dei buoni propositi anche i cordoli sanno che la vera grande questione (speranza) dell’annata riguarda il recupero di Marc dai problemi fisici che lo hanno accompagnato ormai per troppo tempo. I test sono stati molto promettenti e anche Marc è sembrato desideroso di cercare il limite (e l’asfalto) come ai bei tempi. Il team ufficiale ha confermato Pol Espargaro copiato anche dal team satellite LCR che ha confermato Nagakami e Marquez junior.

Aprilia

Aprilia sta facendo le cose per bene a passi nemmeno tanto piccoli. La moto ha sempre dettato il passo durante i test invernali e sembra arrivato il momento delle soddisfazioni per Aleix Espargaro e della rivincita (su se stesso) per Vinales. Il lavoro di Rivola & C. merita di essere ripagato dai risultati. Dita rigorosamente incrociate.

Suzuki

La Suzuki si presenta con i confermatissimi Mir e Rins. Le prestazioni dei test sono state buone, la moto sembra non essere il problema principale per questo team. La vera domanda è se il fresco ingaggio di Livio Suppo consentirà di porre termine alla vedovanza da Brivio. Sicuramente non è un innesto di poco conto. Vedremo.

KTM

Ktm schiera un team completamente nuovo sul fronte piloti, promuovendo i piloti di Moto2 alla classe regina. Raul Fernandez è sicuramente uno dei talenti più cristallini espressi dalla moto2 e si affianca a Remy Gardner che se ha il DNA del padre …
Un team da osservare a mio parere.

Buon campionato a tutti.

I principali orari della copertura televisiva di sky e di TV8 (orari fra parentesi)

SABATO 5 MARZO
Ore 9.25: PL3 Moto3
Ore 10.20: PL3 Moto2
Ore 11.15: PL3 MotoGP
Ore 13.30: Qualifiche Moto3
Ore 14.25: Qualifiche Moto2
Ore 15.20: PL4 MotoGP
Ore 16.00: Qualifiche MotoGP

DOMENICA 6 MARZO
Ore 11.00: Warm up Moto3, Moto2, MotoGP
Ore 13.00: Gara Moto3 (tv8 18,30)
Ore 14.20: Gara Moto2 (tv8 19,50)
Ore 16:00 Gara MotoGP (tv8 21.30)

 

 

Immagini dalle presentazioni dei team e dal web

UN VOTO AL 2021 DELLA MOTOGP

Dare voti dal divano è un’arte. Noi siamo tutti artisti in un modo o nell’altro ed anche io mi cimento nel fare il professore ed assegnare un voto. Giochiamo un po’…

MOTOMONDIALE VOTO 7

La sufficienza è d’obbligo. Gare bellissime, moto competitive per tutti, Piloti vicinissimi anzi troppo vicini. Possibile che il livello dei Piloti sia così alto oppure c’è lo zampino di qualcos’altro sul software unico della centralina che non sappiamo?!?  Nota dolente gli pneumatici… Troppi Piloti si sono lamentati di prestazioni diverse tra prova e gara. “Qualquadra non cosa”. Il voto sarebbe 0 se dovessi tener conto della Moto3 e di come sono state gestite le cose per buona parte del Campionato…

Immagine MotoGP.com

FABIO QUARTARARO VOTO 10

È il Campione del Mondo. Il 10 è d’obbligo. Ha retto praticamente da solo la baracca Yamaha forte di 5 vittorie e 12 podi totali in 18 gare. Pilota velocissimo anche in prova, è partito dalla prima fila in 14 occasioni (5 pole). In alcune gare ha corso con intelligenza portando fieno in cascina.

Vincere con questa M1 è stato il vero miracolo.

 

FRANCESCO BAGNAIA VOTO 9

È il primo degli sconfitti. Ha avuto la Moto più forte del lotto ma non ha saputo capitalizzare questo vantaggio, frutto di alcun errori nella prima parte di stagione. Anche lui velocissimo in prova, con 12 partenze dalla prima fila (6 pole) e 4 vittorie con 9 podi totali. Punto debole? Ha sofferto la pressione in Italia (Mugello e Misano è caduto). Reggerà nel 2022?

 

JOAN MIR VOTO 6.5

Irriconoscibile. Nessuna vittoria e 6 podi, fatica tantissimo in qualifica (0 pole), una sola partenza dalla prima fila. Una seconda parte di stagione con tanti errori di guida (Miller docet) ed una Suzuki mai realmente competitiva. Il 2020 ha tratto in inganno anche lui. Il talento c’è tutto, ma magari serve altro per dimostrarlo. Sarà il 2022 l’ultimo anno in Suzuki viste le sirene HRC?

 

JORGE MARTIN VOTO 8.5 (ROOKIE)

Talento naturale messo in condizione, da Pramac e Ducati, di esprimersi al meglio. Si conferma velocissimo in qualifica (4 pole) ed una vittoria (Doha GP) con altri 3 podi. Vince meritatamente il Premio Rookie of the year. Bagnaia non si era adattato così alla MotoGP nel suo anno di esordio. Nel 2022 non avrà pressioni a differenza di Pecco.

 

MARC MARQUEZ VOTO 7

Cosa gli vuoi dire? Sta fermo un anno, rientra e vince più GP (Austin, Sachsenring e Misano) di tutti gli altri Piloti che non hanno lottato per il Titolo. Nel 2022 sarà un osso duro per tutti.

 

JACK MILLER VOTO 7

È il miglior uomo squadra possibile. È molto incostante ma è quello che serve ad un Team. Non tutti possono essere prime donne, Jack non lo è. Due vittorie, 8 partenze dalla prima fila ma con una propensione a stendersi in gara che lo rende non appetibile al Titolo.

 

JOHANN ZARCO VOTO 5.5

Il Titolo di miglior Pilota Indipendente lascia l’amaro in bocca. Ha guidato quasi tutte le MotoGP in griglia (gli mancano Aprilia e Suzuki), è al 5° anno in MotoGP ma non ha ancora vinto un GP. Godeva di moto ed appoggio Ufficialissimo e questo risultato non è sufficiente. Rimandato al prossimo anno.

 

MAVERICK VINALES VOTO 4

Ma davvero è questo Maverick Vinales?! Stagione assurda per Mav che al netto dei GP di Losail ed Assen (1°-2°) è uno dei più grandi sconfitti di quest’anno. Il suo compagno di Team vince il Mondiale, lui a metà stagione si scorna con Jarvis e si accasa in Aprilia. Sarà un lungo 2022…

 

BRAD BINDER VOTO 5

Una vittoria (Austria) e quattro piazzamenti in Top5. Poi l’oblio. Soltanto 8 volte accede in Q2, mai una prima fila. Alcune gare di carattere, con rimonte molto decise. Sempre a punti (Ad eccezione del Montmeló) fanno sì che chiuda il Mondiale alle spalle di Zarco, che guida un missile terra aria. Non male.

 

ALEIX ESPARGARÓ VOTO 6

Pilota molto veloce in qualifica, soltanto in tre occasioni non accede al Q2. Il podio di Silverstone è stata la ciliegina sulla torta in una stagione in cui l’Aprilia sembra essersi avvicinata alla concorrenza. Manca l’ultimo step. Meglio del fratello.

 

POL ESPARGARÓ VOTO 5

Non c’ha capito nulla neanche lui, soprattutto quando aveva la baracca in mano, nei test invernali e nella prima parte del campionato. Silverstone (5°) e Misano (2°) gli unici risultati di rilievo. Non è Marquez e si vede. Anche per lui la prima parte del 2022 sarà cruciale.

 

ALEX RINS VOTO 4

Un solo podio (Silverstone) per il resto tanta ghiaia. Cade troppo, soprattutto quando conta in gara. Il suo compagno di team l’ha doppiato nei punti. Probabilmente avere una Suzuki lo porta a rischiare di più in staccata, chissà nel 2023 su un’altra moto… Anche per lui, in scadenza, prima parte 2022 fondamentale.

 

ALEX MARQUEZ VOTO 3

Purtroppo è un pesce fuori d’acqua. Questa Honda non si adatta assolutamente alla sua guida, deve urgentemente cambiare moto altrimenti rischia di abbandonare il circus o essere l’eterno fratello di… Suzuki si libera nel 2023…

 

ENEA BASTIANINI VOTO 6 (ROOKIE)

Primo anno in MotoGP, con la moto più vecchia del lotto. Prima parte di stagione sottotono, nella seconda parte viene fuori alla grande entrando in Top10 negli ultimi 6 GP. Il confronto con il compagno di Team (Luca Marini) è palese. Il 2022 avrà una GP21. Tanta roba…

 

LUCA MARINI VOTO 4 (ROOKIE)

Confronto impietoso con Bastianini che ha più del doppio dei suoi punti nonostante abbia una moto addirittura più vecchia rispetto a quella di Marini. Nel prossimo anno dovrebbe avere la Ducati Ufficiale. Marini paga bene, speriamo valga quei soldi. Unica nota positiva? È stato l’unico a portare la moto al traguardo in tutti i GP.

Immagine MotoGP.com

COSTRUTTORI

DUCATI. VOTO 10. Poche chiacchiere, è la moto più forte del lotto. 2022 Mondiale Piloti d’obbligo.

YAMAHA. VOTO 7. Accendere un cero a Quartararo sarebbe cosa buona e giusta. Per il resto scandalosa la gestione Piloti, specialmente nel Team Petronas.

HONDA. VOTO 5. Fare compagnia a Yamaha, cambiando il Pilota al quale accendere un cero. HRC rischia il collasso…

SUZUKI. VOTO 5. La partenza di Brivio ha fatto più danni di quanto pensiamo. La moto ha qualcosa in meno rispetto a Yamaha e Ducati.

APRILIA. VOTO 6. Ennesima stagione con le concessioni, il gap di è ridotto. Nel 2022 stagione verità.

KTM. VOTO 3. Quelle rare volte che funziona, tutti ad osannare Pedrosa. Considerando che non funziona quasi mai con chi dobbiamo prendercela? Con Michelin? Tech3 scandaloso, soprattutto nella gestione Piloti… Zarco ci aveva visto lungo.