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MOTOGP 2021- GP DI CATALUNYA BARCELLONA

Mugello-Montmelò. Una settimana di distanza e si continua a fare sul serio accendendo i motori sull’asfalto di un altro circuito “classico” della MotoGp. Lo si fa con la morte nel cuore e senza un ragazzino che in Toscana ha lasciato la propria vita inseguendo una passione.

Il mondo non si ferma, va avanti ed anche il Motomondiale segue la stessa regola. Ci si sarebbe potuti fermare almeno al Mugello?   E se fosse successo a qualcuno della classe maggiore come accadde con Simoncelli? Non entriamo nel merito: la polemica su un blog lascia il tempo che trova e mai cambierà lo stato delle cose. Bisogna andare avanti, ritrovare il sapore di questo dannato sport che ci ha regalato tante gioie ma anche parecchi dolori.

La stagione ha preso la piega franco-giapponese di Quartararo-Yamaha che con tre vittorie “lidera” la classifica generale: ben 24 punti di vantaggio su Miller che a sua volta precede le altre due Ducati guidate da Bagnaia e Zarco.

Sei gare sono sufficienti per poter intravedere una tendenza. Quattro vittorie Yamaha e due della rossa di Borgo Panigale potrebbero far pensare ad un netto vantaggio a favore della moto giapponese, ma non è così. La seconda Yamaha in classifica generale è quella di Vinales sesto a ben 41 punti dal suo compagno di box, mentre la classifica dei piloti Ducati (escludiamo Martin per ovvie ragioni) è molto più omogenea. A leggere i numeri viene subito all’occhio che Fabio ci stia mettendo molto del suo, vivendo un momento di grazia molto più duraturo di quei weekend spot che lo scorso anno ci fece vedere.

Quartararo è in forma strepitosa su una moto che funziona bene solo sotto le sue natiche, mentre la Ducati (udite udite) pare essere diventata la macchina più versatile in grado di andar forte in mano a tanti. Non sembra vero eh? Eppure si evince questo dalle gare portate a termine nel 2021.

I piloti rossi hanno qualcosa da recriminare, Pecco Bagnaia in primis. Manca la vittoria, manca quello step che lo possa portare a rendere al meglio portando anche a casa il risultato grosso in maniera continuativa. Ce la farà? Ce lo auguriamo tutti per il bene del ragazzo, della Ducati e del campionato.

Da “sommo” conoscitore della MotoGp non ho dato credito alcuno alla KTM per l’appuntamento del Mugello: e infatti….. Oliveira è andato (e anche bene) a podio dando l’impressione che le ultime modifiche fatte sulla moto austriaca possano permettere agli arancioni di tornare tra i primi in pianta stabile. La pista spagnola potrà essere sin da subito una cartina di tornasole e ci dirà se potremo annoverare gli austriaci tra i vincitori di tappa 2021.

Tra la Toscana e Barcellona Morbidelli dovrebbe essere andato a farsi un tuffo nell’acqua di Lourdes dopo questo sciagurato inizio stagione. E’ vero che se guidi uan moto “vecchia” e parti dal gruppo aumenti i rischi in fase di partenza, però capitano tutte a lui. Il fatto di non avere una moto ultima generazione quest’anno è molto più penalizzante considerati i distacchi minimi che in griglia troviamo. Perdere pochi decimi in una delle varie sessioni significa faticare troppo sia in qualifica che in partenza: ormai la stagione ha preso una piega irrecuperabile.

Honda.. no Marquez no party.

Devo ripetermi. Il discorso sulla RCV andrebbe approfondito, perché qui si tratta ormai di scelte strategiche sbagliate che affondano le radici negli anni passati. La vittoria manca dal 2019, e dobbiamo andare a ritroso sin al 2017 per ritrovare un pilota che non sia Marquez vincente su una moto dell’ala dorata. Parliamo addirittura di Pedrosa, e dobbiamo tornare a cinque anni fa ed alla vittoria estemporanea del 2016 di Jack Miller per trovarne uno non griffato HRC. Dove è finita quella moto che andava bene per tutti e per tutte le stagioni? Puntare su un solo uomo ha pagato fino a quando Marquez ha retto. Sono scelte, più o meno consapevoli ma pur sempre scelte.

****ERRATA CORRIGE**** Dalla regia mi suggeriscono che Cal vinse in Argentina 2018 su Honda. Il senso del discorso cambia poco perchè fu una gara ad eliminazione. Ma per la precisione va detto.

Suzuki in ripresa e Aprilia alla quale manca l’ultimo piccolo passo completano il quadro dei partecipanti. Sarà la volta buona per vincere la seconda gara della carriera per Mir che a Barcellona è di casa? Magari anche Rins deciderà di restare in piedi? Aleix Espargararo tirerà fuori dal polso destro la prestazione della vita a casa sua?

 

MOTO2

I due galletti del team Ajo ormai sono diventati padroni della specialità. Sam Lowes non si sta smentendo neanche quest’anno, alternando prestazioni monstre a scivolate assurde che pesano sulla classifica.

Gli italiani, surclassati a casa loro, dovranno vincere in trasferta. Hanno le moto per farlo sia Diggia che Bezzecchi.

 

MOTO3

Un compagno di giochi in meno… altro non serve dire.

 

Salvatore V.

(immagine di copertina tratta da funonalisitecnica)

MILLER E DUCATI SI PRENDONO ANCHE LE MANS

Jack Miller è estro, genio, sregolatezza e divertimento. Potrà pur non essere un pilota da titolo mondiale, ma se vince le gare a questo modo su QUELLA Ducati, beh allora diventa un cliente difficile per tanti.

Gara “asciuttabagnasciutta” e quando le condizioni sono pazze bisogna sempre fare i conti con Jack che oggi la va a vincere di prepotenza, di acume e di intelligenza.

Si parte sull’asciutto con Vinales che prende il comando in breve e comincia ad allungare fino a quando l’acqua non lo “scioglie” nelle posizioni di rincalzo. Al primo cambio moto dell’anno sbagliano in tanti: entrambi i ducatisti che si beccano due long lap penalty per eccesso di velocità in corsia box, mentre Quartararo sbaglia proprio la piazzola andando su quella del compagno e pagando un long lap anche lui.

Chi non sbaglia questi momenti è sempre Marc Marquez che dopo una partenza prudente con le prime gocce d’acqua si riporta a ridosso dei primi e li passa tutti durante il cambio moto andando in testa. Purtroppo l’acqua non fa sconti e Marc la lancia nella ghiaia mentre è leader della gara. Ma il leone non si arrende mai e riparte per poi scivolare nuovamente per troppa foga: sarà per la prossima, perché la voglia di rischiare e la mentalità sembrano rimaste intatte.

(immagine tratta da sportfair)

Il “pazzo” Jack è stato intelligente nello scontare i due lap penalty quando si è reso conto che ne aveva di più di Quartararo in testa. E’ stato bravo al punto di girare negli stessi tempi del francese nonostante i due “giri lunghi”. Da quel momento non ce ne è stato più per nessuno perché passato Fabio ha avuto modo di allungare e di gestire il rientro garibaldino di Zarco che, cambiata moto, è tornato su come un demonio sino a sorpassare e lasciare sul posto Quartararo issandosi in quella seconda posizione che ha permesso la seconda doppietta Ducati di fila.

Podio completato da un ottimo Quartararo che ha dato l’impressione di volerci provare ma di non averne a sufficienza oggi. Intelligentemente si è preoccupato di salvare il suo primo podio sull’acqua e riprendersi la testa del mondiale visto che ne aveva l’occasione.

Chi ha perso la testa della classifica è il nostro Pecco Bagnaia che, dopo un venerdì ed un sabato disastrosi ed una prima parte di gara terribile, è riuscito a sfangare anche questa: sono segnali da cogliere perché è lì in alto senza ancora aver imparato a vincere, figuriamoci dove potrebbe essere quando avrà imparato. Il chivassese era terz’ultimo, è uscito dal cambio moto beccandosi la stessa penalità del compagno ed è riuscito lo stesso ad agguantare un quarto posto: questa settimana avrà da porsi molte domande seppur può esser soddisfatto di quanto fatto vedere oggi.

Piove, siamo in Francia e si rivede anche Danilo Petrucci che arriva in coda alla Ducati con la quale vinse nel 2020. Iniezione importante di fiducia sia per lui che per Ktm, anche se le gare si corrono prevalentemente su asciutto ed urgono soluzioni.

Maverick Vinales esce anche questa domenica con le ossa rotte da una gara che avrebbe dovuto portargli più punti e forse anche una vittoria. Al di là della decima posizione, fanno paura quei quasi 40 secondi di distacco dal suo compagno di box quando ad inizio gara sembrava averne di più.

In scia allo spagnolo è arrivato Valentino autore della sua ormai consueta gara e incolpevole attore di un contatto a tre nei primissimi giri con Espargaro e Morbidelli finito nella ghiaia. Franco ha ripreso dopo quattro giri mostrando estrema professionalità, anche se è servito giusto come passerella. Valentino è finito undicesino dopo essere partito nono e dopo che tre piloti partiti davanti a lui (Marquez, Pol Espargaro e Morbidelli) sono caduti. Significa aver perso 5 posizioni sui piloti che lo seguivano in griglia, in una di quelle gare in cui si poteva tentare il colpaccio.

Gara disastrosa per i piloti Suzuki. Se Mir è uscito subito (e mai pervenuto a dire il vero) Rins era partito forte ma è caduto sul più bello come spesso gli capita. Ok, oggi era più facile cadere che stare in piedi, ma per lui sta diventando troppo frequente.

Per non far torto ai giapponesi anche a Noale hanno collezionato un doppio zero. In questo caso la responsabilità è della moto perché si sono rotti due motori quando sia Savadori che Espargaro si stavano comportando molto bene. Un vero peccato perché oggi poteva accadere anche qualcosa di veramente bello.

Tra quattordici giorni si ritroveranno tutti al Mugello, pista molto favorevole a Ducati viste le caratteristiche, la conoscenza e la storia degli ultimi anni.

I tre ducatisti che seguono Quartararo in classifica generale sono chiamati alla prima tripletta della storia rossa. Ci sono le possibilità ed i piloti per riuscirci. Sarebbe fantastico.

 

Salvatore V.

(immagine di copertina tratta da motorbox)

MOTOGP 2021 – SHARK GRAND PRIX DE FRANCE

Francia, terra di grandi duelli e culla di una passione innata per le corse.

Il circuito è da sempre luogo di grandi sfide e punti di svolta per molte carriere, o quel posto dove qualcuno ha mostrato tutto il coraggio e la volontà di correre, per esserci  a tutti i costi.

La stagione 2021 sta evolvendo fra certezze che diventano incertezze, previsioni che sfumano e attese che non sbocciano.

È ancora troppo presto per far bilanci e tirar somme, però cosa si può dire?

Ducati chiamata a confermare quanto di buono si è visto a Jerez, su una pista solitamente avara d’emozioni per lei. (Fatta eccezione il 2020, con la vittoria sul bagnato di Petrucci)

Miller carichissimo dopo la vittoria di Jerez, Bagnaia pronto a salire finalmente sul gradino più alto, a sigillo di quella costanza prestazionale che ha da inizio stagione e uno Zarco che può giocare in casa. Grandi aspettative ce ne sono.

Quartararo sembrava dover essere il dominatore, ma la ricaduta dei problemi al braccio e una nuova operazione appena effettua, possono inficiare negativamente sulla gara e sul proseguo stagionale.

Vinales manca le attese continuamente e non par dare quelle certezze necessarie alla Yamaha. Morbidelli ancora non si capisce perché Yamaha non gli fornisca la moto ufficiale, ma così resterà per tutto il 2021. Rossi…arriverà prima la notizia del suo ritiro, o la moto con cui correrà la VR46 nel 2022?

Per la casa di Iwata un weekend che parte in salita, pur essendo la moto che ha vinto di più sinora.

Marquez ancora lontano dal tornare ad essere l’alieno che conoscevamo e quel cercare il limite di Jerez, con quei voli spaventosi, iniziano ad essere un pesante campanello d’allarme. Non si discute un personaggio come lui, ma sono segnali di una lucidità venuta un po’ meno e rischi fin troppo grossi. Ovvio che la Honda è ben lontana dalla moto facile da settare e dall’esser definita vincente, basti vedere il poco che raccolgono gli altri alfieri.

Suzuki con i suoi piloti che iniziano a lamentare il deficit di motore che ha la moto, è abbastanza evidente che riescano agilmente a stare al passo dei rivali, ma poi non possano passarli o vengano sverniciati con facilità. Rins e Mir si ritrovano a dover massimizzare i risultati e migliorare le qualifiche, per sperare di salire sul podio.

Aprilia in costante sviluppo, ma le attese per un debutto in gara del Dovi restan vane, visto che per tutto il 2020 ci saranno solo occasionali sedute di test, come quelli appena fatti in questi giorni. Sarà sicuramente d’aiuto per Espargarò, ed entro fine stagione mi attendo una vittoria.

Ktm, indecifrabile e ancora troppo lontana da quella moto che stupiva lo scorso anno.

Moto2

MV Agusta e NTS avranno delle deroghe per poter portare delle evoluzioni alle carene e forcelle, che attualmente erano ferme alle configurazioni 2019, permettendogli di migliorare le prestazioni.

Attendiamoci bei duelli fra Bezzecchi, Di Giannantonio, Lowes e il solito Gardner.

Moto3

Sarà ancora Acosta show? Tutto il resto il solito congruo numero di speronate, carenate, augurandosi di non rivedere strike all’ultima curva, come a Jerez.

Domenica 16 maggio, orari TV;

SKY

  • Ore 10.05 MotoE Gara
  • Ore 11.00 Moto3 Gara
  • Ore 12.20 Moto2 Gara
  • Ore 14.00 MotoGP Gara

TV8

  • Ore 13.00 Differita MotoE Gara
  • Ore 14.00 Differita Moto3 Gara
  • Ore 15.15 Differita Moto2 Gara
  • Ore 17.00 Differita MotoGP Gara

 

Saluti

Davide_QV

LA MOTOGP ALLA ROVESCIA: A JEREZ DOPPIETTA DUCATI

Finalmente è arrivata la prima vittoria 2021 targata Borgo Panigale. Per assurdo è arrivata sulla pista più ostica per la rossa, addirittura con una doppietta. E per assurdo la stessa vittoria è arrivata con il pilota che era apparso più in crisi tra quelli “bolognesi” in questo inizio stagione.

Un Jack Miller in palla (da poco operato di sindrome compartimentale) raccoglie il comando quando Fabio Quartararo, mattatore per due terzi di gara, vien colpito dal dolore all’avambraccio destro per la stessa sindrome di Jack e scivola in fondo alla classifica per fermarsi al tredicesimo posto.

Vincere ha sempre un gusto speciale, e poco contano le circostanze in cui la vittoria matura, perché chi vince ha sempre ragione e la bandiera a scacchi è un giudice implacabile.

Jack è stato commovente al punto di commuoversi anche lui scoppiando in lacrime una volta tolto il casco. L’australiano sembra freddo ma ha quel calore tipico degli australiani che li rende gli anglosassoni meno anglosassoni di tutti. Non piace a tutti, non vincerà un mondiale ma una gara di MotoGp non la vinci mai per caso e per lui questa non era neanche la prima volta.

(immagine tratta da motorbox)

La festa Ducati è completata dal secondo posto di Pecco Bagnaia: alla viglia era proprio lui il maggior indiziato per portare a casa la prima vittoria emiliana della stagione, ma anche senza riuscirci ancora (perché ci riuscirà) con questo secondo posto balza in testa alla classifica generale. Dalle sue dichiarazioni si è capito che ad inizio gara ha forse risparmiato troppo la sua gomma posteriore ricominciando a spingere solo quando la vetta era ormai troppo lontana. Deve mettere a punto questo dettaglio: prima ci riuscirà prima ci farà urlare il suo nome per primo sul traguardo.

La giornata “italiana” ha avuto la sua ciliegina sulla torta col podio di Franco Morbidelli. Tonico, concreto e costante è diventato una garanzia anche guidando una M1 My2019 della quale si sono già dette troppe cose da tutti in quest’inizio stagione. Direi che ad Iwata è arrivato il momento di porsi delle domande, questo a prescindere dal fatto che il suo compagno di squadra abbia la versione più aggiornata, ma proprio perché sia Vinales che Quartararo hanno mostrato di non aver cambiato il mood 2020: la naturale predilezione per il gioco dell’altalena. In ottica mondiale sarebbe nel loro stesso interesse avere qualche attenzione in più per il Morbido, a prescindere dai soldi che sborsa Petronas.

Gli altri? Abbiamo visto un opaco Mir, un opaco Vinales, un opaco Zarco, un opaca KTM.

Eppure, con il quarto posto di Nakagami, il quinto di Mir ed il sesto di Espargarò, ritroviamo Ducati, Yamaha, Honda, Suzuki, Aprila nelle prime sei posizioni: fantastico. Non fosse che Ducati ne ha messe due davanti sarebbe forse stato un risultato da segnare negli annali.

Marquez ha fatto più che il suo. E’ caduto in prova, è caduto nel warm up, è arrivato nono e gli hanno tolto la tuta a fatica. Direi che ci siamo, ovvero si sente meglio e spinge tornando a cadere quando non c’è nulla da perdere esattamente come ha sempre fatto. La prestazione arriverà, ben consapevoli tutti che la moto che guida non è la migliore del lotto e che è stata “orfana” delle sue cure per oltre un anno.

(immagine tratta da oasport)

In ultimo dedico qualche riga a Valentino Rossi. Ormai sono anni che non capiamo più cosa stia accadendo. La discesa sembra non arrestarsi più.

(immagine tratta da zazoom)

L’abbiamo visto arrivare lungo alla Dry Sack quando non lottava contro nessuno se non contro se stesso. L’abbiamo visto seguire linee che non sono quelle “normali”. In questo modo si sta depauperando l’onore per una carriera che ha avuto dell’incredibile per tanto tempo. Bisogna trovare il coraggio di dire basta, perché mi da l’idea del pugile suonato messo di forza su un ring a prendere pugni solo per pensare all’incasso del botteghino. Qualche anno fa il codazzo mediatico che lo sosteneva faceva tenerezza quando trovava motivazioni improbabili. Adesso sono diventati ridicoli senza rendersi conto che, in questo modo, danneggiano l’immagine del loro Campione.

Ci vediamo a Le Mans tra 14 giorni.

Salvatore V

(immagine in evidenza tratta da Repubblica)

YAMAHA M1 DA FAVOLA – QUARTARARO DOMINA L’ ALGARVE – POST GP

“Se l’è presa di forza, come piace a noi in vecchio stile MotoGP, tirando dall’inizio alla fine come una gara di velocità si rispetti. Sempre più padrone della M1…”

La M1. Quella vecchia bistrattata moto Giapponese che soli pochi mesi fa veniva additata da stampa e TV (Italiane) ed addetti ai lavori (Italiani) come la “mela dell’Eden” della MotoGP (scegliete voi chi fosse Eva e chi Adamo…).

Eppure ha vinto 11 degli ultimi 20 Gran Premi… Fabio Quartararo vince di forza, com’era logico che facesse viste le FP, su un circuito bellissimo come l’Algarve. I saliscendi di Portimao esaltano le caratteristiche della nuova M1 e sin da venerdi “El Diablo” batte un passo mostruoso, unico a scendere sotto il 40.

Gara che regala subito brividi ed emozioni come la bagarre tra il Campione del Mondo Mir ed il rientrante Marquez, quando prima viene superato “bruscamente” da Mir e poi rischia di essere tamponato a causa di un suo block pass ai danni proprio di Marquez 👇

Curva 3, scontro Marquez/Mir. Foto MotoGP.com

Molti gli spunti interessanti, in primis la bellissima partenza a”Old style” di Vinales che sceglie di partire a spinta con la sua M1 come facevano in 500 negli anni 80 (ironia), alla prima curva è praticamente ultimo, buttando nel gabinetto un intero weekend di gara mentre il Compagno di team lo bastonava senza pietà.

In casa Ducati bene ma non benissimo. Bagnaia è autore di una rimonta da favola che in altri tempi e modi sarebbe stata incensata dalla stampa neanche fosse il Dio del vento, ottimo lavoro di Pecco che, al netto della porcata di sabato (si lo so è il regolamento ma quella bandierina non si vedeva) prende il massimo da Portimao, qui Quartararo aveva un altro passo. Jack Miller continua a stupire tutti e sceglie sempre la strada più semplice, dopo le opache gare in Qatar (9° entrambe).👇

Jack Miller scivolata. Immagine MotoGP.com

Il suo Mondiale, a meno di una vittoria a Jerez, è già finito qui. Anche Zarco , dopo aver condotto una prima parte di gara ad altissimi livelli appena viene superato da Bagnaia si fa prendere dalla foga ed perde l’anteriore.

Scivolata di Zarco. Immagine MotoGP.com

Un brutto colpo per il Francese che perde punti preziosi da Quartararo, ma che a mio avviso non mina la sua leadership interna al Team Ducati. Lo reputo il faro del progetto ed insieme a Bagnaia si giocheranno il podio Mondiale.

Bella la gara delle Suzuki, con entrambi i cavalieri di Hamamatsu che spingono sin dall’inizio della gara. Il Campione del Mondo accusa molto nella prima parte a cospetto di un Rins stratosferico che poi incappa in un altro errore (ennesimo).

Scivolata di Rins. Immagine MotoGP.com

Anche lui sa di aver buttato un occasione ghiotta. Nel 2020 era infortunato per buona parte della stagione ma quest’anno non ha scusanti. Il duello in casa Suzuki è solo all’inizio e sarà il leitmotiv del 2021 e della lotta per il Mondiale. Ottima la gara di Brad Binder (5° e prima KTM) in sella alla KTM che vede l’Europa e ritorna la luce. Risale dalla 15^ posizione segno che se ne hai, la partenza da dietro non è una scusante.

Morbidelli (Yamaha M1 2019) in bagarre con Binder (KTM RC16 2021) e Bagnaia (Ducati GP21) Immagine MotoGP.com

Grande gara anche per Franco Morbidelli che da buon Italiano generico medio si arrangia con quel che ha, come fosse uno scappato di casa. Situazione assurda quella del vice Campione 2020 che si ritrova a lottare, contro i Piloti più forti, con una M1 2019 ibrida. Nonostante ciò arriva 4° a pochi decimi dal podio. Chapeau, il compagno di team non si è neanche visto.

Chiudono la Top10 Aleix Espargaró in 6^ piazza davanti al rientrante Marc Marquez (un miracolo la sua gara) ed Alex Marquez (finalmente prende i primi punti iridati). Ottima 9^ posizione per Enea Bastianini che è il migliore dei Rookies quest’oggi. 10° Nakagami, coriaceo dopo la brutta caduta delle FP. Vinales 11° (rimango senza parole onestamente) e Marini 12° che incassa un eternità da Bastianini, troppo il Gap tra i due sulla stessa moto, IMHO non so quanto sia convenuto comprare il posto di Avintia con le due Moto3, probabilmente sarebbe stato più produttivo (per il Motociclismo Italiano) mantenere il team nella piccola cilindrata. 

Chiudo così👇

Marc Marquez, il Campione. Immagine MotoGP.com

Marc Marquez non ha nulla da dimostrare a noi ( i Titoli 2016 e 2017 parlano chiarissimo), ha soltanto da dimostrare a se stesso. Dimostrare di essere ancora un Pilota competitivo. Quelle lacrime non sono di dolore, bensì di paura. Paura di non potercela fare, ed invece lui è riuscito a ritornare in sella dopo 9 mesi e tre operazioni arrivando in TOP10, quindi altamente competitivo, ha avuto le risposte che cercava. Il futuro prossimo ci dirà se Marc ritornerà a vincere ancora in quella che è la MotoGP più competitiva di sempre, quella che dall’arrivo Michelin è stata la più combattuta di sempre in ogni GP. Lui ha raggiunto il suo apice come Atleta nel 2019 (Tutte le gare 1°-2° eccezion per il Texas dove stava dominando) all’etá di 26 anni. Adesso sta a lui decidere quanto allungare questa parabola (la sua capacità Atletica deciderà per quanto farlo), che prima o poi inizierà inesorabilmente, come per tutti gli Atleti, a scendere. Bentornato Campione.

Classifica Mondiale.

✍️ Francky