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MERCATO MOTOGP: VALENTINO ROSSI AL CAPOLINEA. FORSE SI, FORSE NO.

“Valentino Rossi annuncia il ritiro dalle competizioni del Motomondiale” cit.

Fosse successo nel GP di Sepang del 2010 sarebbe stato uno shock non indifferente, in un sol colpo avrebbe scalzato, senza tanti patemi, i “vecchi” Agostini ed Hailwood dalla vetta dell’Olimpo.

Mi rompo la gamba al Mugello, torno a tempo di record, firmo con Ducati, dopo poco più di un mese salgo sul podio a Laguna Seca ed a Sepang consegno una paga non indifferente alla combriccola… 

Annunciare il ritiro quel giorno avrebbe fatto impallidire anche Stoner, il cui ritiro, anni dopo, sarebbe risultato quasi insignificante.

Invece no. Vale è andato avanti. Testa dura, indubbiamente durissima. La debacle Ducati, il salvataggio di Ezpeleta (garantendo in suo futuro in Yamaha) il ritorno alla vittoria ed il Mondiale sfiorato nel 2015.

Se i primi 10 anni di MotoGP hanno mostrato al mondo il cannibale, gli ultimi 10 hanno mostrato l’uomo… Con tantissimi limiti, soprattutto caratteriali ed emotivi.

Circuito di Le Mans, 2017. Scivola a pochissime curve dalla fine mentre era dietro Vinales.

Non ci girerò intorno… La debacle Yamaha degli ultimi 3 anni è colpa ANCHE di Valentino Rossi, della voglia di controllare tutto, dirigere tutto, credere di avere sempre un vantaggio per se da utilizzare contro il compagno di team. È naturale, lui è un maschio alpha.

Valentino non si è accorto che sta invecchiando, non si è accorto che il suo fisico non regge il confronto con i nuovi leoni.

Per quanto un Atleta possa allenarsi con costanza e dedizione non riuscirà mai a tenere il passo di un 20enne, è la natura umana.

Circuito di Sepang, 2018. In testa per tutta la gara davanti a Marquez, a 4 giri dalla fine butta tutto al vento cadendo a causa di un suo errore.

Peró a me questo Valentino piace. Indomito mettendosi sempre in gioco. Come un leone che non accetta di esser stato spodestato e mandato in esilio dal nuovo branco dominante.

Eppure mi chiedo perché continuare ⁉️ Gli ultimi 3 Mondiali sono stati un calvario, in ben due occasioni (2017-2019) è arrivato dietro al compagno di team al primo anno sulla M1 (Vinales e Quartararo). Nel caso del francese è ancora più singolare visto che guidava una moto “clienti”…

Circuito di Valencia, 2018. Per tutta la gara in lotta per la vittoria, a poche tornate dalla fine scivola nuovamente nel momento clou.

Gli “esperti” dicono che Valentino SENTA TROPPO LA MOTO, la conosce talmente bene da perdere tempo nelle piccolezze durante i setup della libere. Andate a rivedere quante volte quest’anno è finito fuori dalla top 10 nelle libere e quante pole hanno fatto i compagni di Team… IMBARAZZANTE.  Sapete cosa significa⁉️ MANCANZA DI VELOCITÀ.

Eppure continuare sarebbe la scelta più logica, vuoi mettere vincere una gara dopo i 40 anni e diventare il primo nell’era MotoGP a farlo⁉️ Lanciando un messaggio non indifferente… “Dai Marc vediamo se a 40 anni sei ancora qua”

Ciò che mi lascia perplesso è il modo in cui è stato scaricato dal Team Factory a gennaio con l’ufficializzazione di Quartararo fino al 2022 al suo posto. Quasi a dire “adesso son cazzi tuoi”.

Poi questo continuo tira e molla con Razali e Petronas, alla fine probabilmente l’accordo si farà perché “ce lo chiede il biiissniss 💲💲💲💲”

Voci di corridoio danno per certo l’accordo con i Malesi, in coppia con Morbidelli fino al 2021 con opzione per il 2022. Di certo questo stop (causa Covid) non ha aiutato per niente, anzi forse ha solamente allungato l’agonia inutilmente.

Dal momento in cui mi ritirerò mi aspetto solo grande tristezza. (VR il 28.5.2020)

Eppure qualcosa non torna. Yamaha lo silura. Prende il baby Quartararo che lo ha appena suonato come una zampogna e dulcis in fundo richiama, come tester della M1, il suo più grande rivale ed unico a batterlo sulla stessa moto, JORGE LORENZO.

Ma perché ⁉️ Perché richiamare addirittura Lorenzo⁉️😂

Non vi torna qualcosa eh⁉️ La mia idea è semplice. In Yamaha si son rotti le scatole ed hanno tagliato la testa al toro dopo i continui affronti del Pilota “che indirizza lo sviluppo Yamaha”….

Prima il telaio, poi le gomme, poi il motore infine l’elettronica. Il risultato⁉️ Uno schifo. Le scuse di Tsuda sono stata la parte più scabrosa dell’intera vicenda.

Yamaha ha chiesto scusa ma nel contempo ha cominciato ad ascoltare Vinales, che pian pianino ha riportato Yamaha alla vittoria.

54 gare – 1 vittoria – 13 podi – 1 pole – 580 punti per Rossi nel triennio contro Vinales.
57 gare – 6 vittorie – 19 podi – 9 pole – 634 punti per Vinales nel triennio contro Rossi.

Il resto è storia.

“Mi dicono che Yamaha non va bene, ma io vado forte uguale” (F. Quartararo)

Eppure son convinto che, qualora riuscisse a vincere una gara quest’anno, annuncerebbe immediatamente il ritiro al parco chiuso prima del podio, non prendendo parte a nessun’altra gara per il resto della stagione lasciando da vincente, in fondo ci spero anche io.

 

In bocca al Lupo caro Vale…con la speranza che tu mi smentisca, facendo diventare questo pezzo “popolare” come quello dei tuoi “consigli” a Stoner e Ducati quando eri un Pilota Yamaha.

 

Francky

 

 

Immagini tratte dal sito MotoGP.com

MOTO GP: SI RIPARTE

Quanto tempo è passato⁉️ Un eternità.

Eravamo tutti li a fare il countdown a fine anno per l’inizio del Motomondiale in Qatar…. Personalmente vorrei pensare che il tempo si sia fermato, invece non è così.

Il Motomondiale si rimette in marcia e Dorna rilascia il nuovo calendario valido per la stagione 2020. Vi anticipo… Non sarà come gli altri anni, non sarà un Mondiale come siamo stati abituati ma sarà pur sempre un Campionato del Mondo.

L’errore da non commettere sarà quello di dire, tra qualche mese “eh vabbè ha vinto un Mondiale striminzito, sempre sugli stessi circuiti”…

Il colpo d’occhio va subito alla nazione ospitante dei GP… Sembra il CEV😂 permettetemi. Seconda cosa che risalta è il nome del GP nei casi di “doppietta” sullo stesso circuito.

A Jerez, Spielberg, Misano, Aragon e Valencia si correrà per ben due volte; pertanto la Dorna ha pensato bene di dare il nome diverso al secondo GP. Trovo bellissimo leggere quel “GP di Emilia Romagna”, un omaggio ad una terra magnifica che ha dato tanto a questo sport e soprattutto ad un Popolo “indomabile”, che nonostante le batoste si è sempre rimboccato velocemente le maniche.

Andiamo ad analizzare più nel dettaglio questo calendario.

 

Round 1-2 (19 luglio-26 luglio) Jerez 🇪🇦

Ultime vittorie: 2018 Marquez 2019 Marquez

Favorito: Marquez

Le prime due gare si correranno sul circuito di Jerez de la Frontera, campo di mille battaglie e soprattutto di scontri tra titani (Doohan/Criville, Rossi/Gibernau, Marquez/Lorenzo).  Nelle ultime due stagioni ha vinto Marc Marquez, consolidando il suo potere su una pista sempre “ostica” nei suoi confronti. Sembra strano ma non va in pole a Jerez dal 2014😱

 

Round 3 (9 Agosto) Brno 🇨🇿

Ultime vittorie: 2018 Dovizioso 2019 Marquez

Favorito: Vinales

Il terzo Round andrà in scena su uno dei circuiti più belli in assoluto. Sul tracciato di Brno lo scorso anno trionfò Marquez ma fu la gara del 2018 a fare drizzare i peli… Quella battaglia tra Dovi, Marc e Jorge vinta in volata dal Pilota Italiano… Circuito molto interessante soprattutto per la Yamaha, rinvigorita da un Vinales e Quartararo più in forma che mai.

 

Round 4-5 (16 agosto-23 agosto) Spielberg 🇦🇹

Ultime Vittorie: 2018 Lorenzo 2019 Dovizioso

Favorito: Ducati

Riusciranno gli invasori a conquistare il feudo “Ducati”⁉️ Dal 2016 hanno trionfato Iannone, Dovizioso, Lorenzo, Dovizioso. Il buon Marquez, in Austria, ha sempre preso la “paga” (capita anche a lui raramente) all’ultimo giro. Gli “invasori” avranno due gare per provare a battere i Ducatisti…

 

Round 6-7 (13 settembre-20 settembre) Misano🇮🇹

Ultime vittorie: 2018 Dovizioso 2019 Marquez

Favorito: Marquez

Al Santa Monica di Misano(Sorry Simoncelli World Circuit) si correranno due GP e si preannunciano due weekend “infuocati” soprattutto se dovesse essere la stagione d’addio di Rossi. Su questo circuito il più vincente è (udite udite, a casa loro….) Marc Marquez. Dovranno fare i conti con lui…

 

Round 8 (27 settembre) Catalunya 🇪🇦

Ultime vittorie: 2018 Lorenzo 2019 Marquez

Favorito: Quartararo

Solamente una gara sul circuito tanto caro a Jorge Lorenzo e dove (a casa loro) il più vincente è Valentino Rossi. Lo scorso anno rimanemmo a bocca aperta dinanzi alla prestazione del Rookie Quartararo… Vinse Marquez ma tutti gli occhi erano puntati sul giovane francese che quest’anno sarà l’uomo da battere sul circuito catalano.

 

Round 9 (11 ottobre) Le Mans 🇫🇷

Ultime vittorie: 2018 Marquez 2019 Marquez

Favorito: ⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️ Il GP si correrà ad Ottobre ed in Francia farà freddo. Pioverà ⁉️ Probabile. Io dico prima vittoria KTM🤫 Espargaró…

Ad ottobre inoltrato si correrà in Francia….. Sulla pista di Le Mans si daranno battaglia e sarà una tappa fondamentale. Non saranno ammessi errori poiché si correrà in condizioni completamente diverse da quelle alle quali sono abituati i Piloti. I setup saranno diversi rispetto allo scorso anno, almeno Michelin gioca in casa e potrà tornare a fare “gommini” ad hoc 🤫

 

Round 10-11 (18 ottobre-25 ottobre) Aragon🇪🇦

Ultime vittorie: 2018 Marquez 2019 Marquez

Favorito: Marquez

Sembra di correre nel deserto marziano…. Ed abbiamo pure il marziano. Il Pilota di Cervera domina incontrastato da anni e questa è la “sua” tappa fondamentale per il Titolo. Si correranno due gare al Motorland di Aragon e sono sicuro che farà impazzire il paddock… A buon intenditore 😉

 

Round 12-13 (8 Nov-15 Novembre) Valencia🇪🇦

Ultime vittorie: 2018 Dovizioso 2019 Marquez

Favorito: Probabilmente si giocheranno il Mondiale in questo Round…

Nel “kartodromo” (come ama definirlo qualcuno) probabilmente si deciderà un Mondiale cortissimo. Un Mondiale corto (13 gare) vuol dire che non si possono commettere errori. Errori che sicuramente verrano commessi e che quindi terranno il Mondiale aperto sino ai round finali.

I circuiti di Austin 🇺🇸, Thermas Rio Hondo 🇦🇷, Chang 🇹🇭 e Sepang 🇲🇾 sono ancora in forse per il Mondiale, sarebbe una “manna dal cielo” per l’intero Circus semmai si dovessero correre.

Non ci resta che ricominciare da dove avevamo lasciato… Il conto alla rovescia 🕑🕜🕐🕧🕛

 

P.S. Ho inserito il mio favorito per ogni round, non in base ad un calcolo matematico da professore universitario, semplicemente è un pronostico fatto mentre ero in sella alla mia Artemide… Ad ognuno il suo😉

Francky

LOVE YOU NICKY…

Son passati 3 anni.

Son passati così velocemente… Sembra quasi non sia mai accaduto. Poi ti fermi a pensare e dici “cazzo ma Nicky non c’è più”….

Ma chi Nicky⁉️ No Nicky sarà di traverso in qualche curvone del paradiso facendo incazzare San Pietro che vuole dormire (quel vecchiaccio…)

Hayden trionfa a Sepang sotto la pioggia, riportando la vecchia Fireblade sul gradino più alto del podio… Immagine Motociclismo.it

Non riesco a pensare a quel giorno, la memoria va subito ad altro. La memoria va a quel diluvio di Sepang dove con quella ferraglia giapponese (si… Quella Fireblade era ferraglia in confronto alla Ninja, alla R1, alla Gixxer ed il resto…) riuscì a sfangarla e vincere una gara magistrale sul circuito della Malesia.

 

Non riesco a pensare a quel giorno. La memoria va subito a quel botto dell’Estoril. Fossi stato in lui avrei preso a testate il buon Pedrosa (buono si fa per dire… Era da prendere a legnate). Nicky in testa al Mondiale e Pedrosa, nel corso del 4° giro,si buttò gridando “banzaaaiiii” finendo in terra e trascinando il povero Nicky.

Circuito Estoril anno 2006. Il Rookie Daniel Pedrosa stende clamorosamente il caposquadra Nicky Hayden, in piena lotta per il Titolo…in un tentativo di sorpasso “azzardato al 4° giro. Lo stesso Pedrosa che anni dopo (2013) si lamentò di Marquez…. Immagine MotoGP.com

Quei pugni di rabbia nella sabbia li erano diretti proprio al piccolo spagnolo (il karma avrebbe provveduto…).

Non riesco a pensare a quel maledetto giorno. La memoria va a Valencia, la memoria va a quella bandiera a stelle e strisce che sventola lungo il circuito, alle lacrime di Nicky,  quello fu il vero sogno Americano.

Immagine MotoGP.com

Il sogno di ogni Pilota, realizzato all’ultima gara della stagione e battendo il Campione del Mondo in carica, riuscendo nell’impresa di essere il primo Pilota ad interrompere la dinastia di Valentino Rossi.

Non riesco a pensare a quel maledettissimo giorno. La memoria va a Laguna Seca anno 2002. Ero un ragazzino motodipendente (ad oggi cambia solamente l’età) e guardavo con stupore quel ragazzo in sella ad una splendida RC51.  Riesce quasi a piazzarsi sul podio dando la paga a tutti gli altri “Yankee” presenti quel giorno.

14 luglio 2002. In foto il celebre “cavatappi” di Laguna Seca. Nicky Hayden col numero 69 dietro a Ben Bostrom. Immagine Motosprint.

Quel giorno Nicky entro nel mio ❤️

Ciao Nicky e mi raccomando…. Falli incazzare lassù mettendoti di traverso.

 

Francky

DUCATI E IL REBUS PILOTI 2021

Come nel gioco delle sedie , la fine delle trattative per l’ingaggio dei piloti per la stagione 2021 ha visto la Ducati fare la figura di quello che, finita la  musica, rimane senza una sedia dove sedersi e finisce con le terga sul pavimento.

Hanno provato a ingaggiare i piloti più ambiti del mondiale in scadenza di contratto, ovvero quasi tutti quelli dei top team ad esclusione di Rossi, sul quale, francamente a Borgo Panigale hanno già dato abbastanza…

Dato per scontata (pre coronavirus…) la partenza di Dovizioso e di un Petrucci che poco ha convinto nel 2019 , il rifiuto dei vari Marquez, Vinales, Quartararo fino ad arrivare a Rins hanno costretto il management Ducati a confrontarsi con lo spettro di un 2021 senza un pilota top da far sedere sulla propria moto.

immagine da oasport.it

Una prospettiva piuttosto inquietante per un team che negli ultimi 4 anni ha vinto più GP di Yamaha ed è stato il più ostico avversario della Honda.

Come si è arrivati a questa situazione? A mio parere per tre diversi motivi:

  • il management Ducati si è dovuto confrontare con una riduzione del budget riservato ai piloti a causa dell’abbandono dello sponsor  TIM a partire dal 2018.
  • Il trattamento di Lorenzo da parte dei vertici della Ducati Corse non è stato proprio rassicurante nei confronti dei piloti che pensavano di accasarsi a Borgo Panigale, e prima di lui ci sono stati i “casi” Stoner, Capirossi, Rossi, Melandri…
  • La Ducati, nonostante la “cura Dall’Igna” resta una moto che è difficile da portare alla vittoria e complessa da gestire, come il caso Lorenzo ha insegnato.

Mentre il primo punto può essere più o meno facilmente superabile, dato l’interesse piuttosto concreto per Marquez a cui è stato presumibilmente offerto un contratto adeguato al suo status attuale, gli altri due punti sono elementi dissuasivi che hanno scoraggiato molti di quei piloti che hanno pensato di avere più da perdere invece che guadagnare dall’approdo in Ducati.

Nessun pilota attualmente al vertice della motoGP vuole fare la “fine” di Rossi o Lorenzo che hanno incontrato enormi difficoltà ad adattare il proprio stile di guida alla Desmosedici.

immagine da amotomio.it

A questo si aggiunge il fatto che, storicamente, in Ducati è più importante la moto che il pilota, un pò come succede sull’altra rossa che sta di casa a Maranello e ha due ruote in più. Considerando l’ego (giustamente) ipertrofico di uomini che rischiano andando a 300 km/h su due ruote, il fatto di non essere presi nella giusta considerazione non è certo un fattore attrattivo per chi volesse affrontare la sfida Ducati.

Risultato? Difficoltà a troveare sostituti adeguati a Dovizioso al termine di un ciclo piuttosto lungo in Ducati, un Petrucci che nonostante la vittoria al Mugello ha deluso le aspettative, Bagnaia che ha avuto enormi difficoltà ad adattarsi alla moto nel 2019 e un MIller, veloce, temerario ma incostante in gara e con una spiccata tendenza all’errore.  I piloti del team privato Avintia hanno ancora meno voce in capitolo trattandosi di Rabat e di un Zarco che non ha potuto far vedere se in grado di tornare ad essere un pilota di livello in sella a Ducati.

L’incertezza legata al Coronavirus potrebbe offrire un assist involontario a Ducati portando al rinnovo di Dovizioso almeno per un altro anno (2021 ndr). Per Petrucci la situazione è più complessa perchè il pilota umbro davvero non ha convinto al suo primo anno sulla Desmo ufficiale e  potrebbe vedersi scavalcato da un MIller che, nonostante una certa incostanza di rendimento, è più giovane di 5 anni e con un potenziale superiore.

Ciabatti, direttore sportivo Ducati Corse, ha recentemente dichiarato che nel mirino ci sono tre piloti giovani, Baldassarri, Bastianini e lo spagnolo Martin. E non ha del tutto escluso un eventuale (ma speriamo anche di no…) ritorno di fiamma con Andrea Iannone.

Insomma nulla fa pensare che per il 2021 (o 2022 dato che questo 2020 sarà praticamente nullo) in Ducati arrivi un “pesce grosso” ma che anzi, escluso Dovizioso che rimane una garanzia, gli altri pretendenti alle Desmo che contano non sembrano avere il pedigree di quelli che possono portare la Ducati alla vittoria.

Verrebbe da pensare che ai vertici Ducati non interessi più di tanto vincere di nuovo il titolo in MotoGP quanto alimentare l’idea che Ducati sia una moto non per tutti, “bella e impossibile” e che abbia sempre e comunque un’importanza superiore a qualsiasi pilota la possa guidare.

immagine da cuoredesmo.com

Da un certo punto di vista se lo possono anche permettere: Ducati non ha mai venduto e fatturato come in questo periodo storico,con la V4 Panigale top seller nella categoria delle sportive e un marchio sempre in crescita e di tendenza tra gli appassionati.

D’altronde il dna Ducati piuttosto intransigente è ben radicato, considerando che lo stesso Ing. Preziosi, “padre” della Gp7 iridata, ebbe modo di dichiarare che per chi progetta la moto l’imperativo è raggiungere sempre e comunque il top delle prestazioni e della velocità potenziale della moto, e che la guidabilità della stessa è solo un problema del pilota e non deve essere un cruccio per chi la progetta.

Considerando la situazione attuale, tutto fa supporre che solo l’arrivo di un pilota come l’attuale Marquez potrebbe riportare la Ducati al vertice. Per lo spagnolo sarebbe una bella sfida, vincere con una moto così iconica e che non sia una Honda ma evidentemente qualcosa, oltre al tappeto rosso srotolato da Honda ai suoi piedi, lo ha fatto desistere. Scommettiamo cosa possa essere stato?

*immagine in evidenza da sport.sky.it

Rocco Alessandro

TB #21

Se chiudo gli occhi e penso al MOTOCICLISTA con tutte le maiuscole mi appare l’immagine di cui sotto.

(Immagine tratta da Motosprint)

 

Per un motociclista praticante non sempre questa immagine coincide con il più titolato o il più forte…più facilmente con chi gli ha regalato le emozioni più decise e toste. Se poi questo guida un’oggetto molto simile al tuo almeno nel nome e nella forma ed è quasi tuo coetaneo, ecco che immedesimarti è un attimo.

“Troy Bayliss ingaggiato da Ducati Corse per sostituire sua maestà King Carl Fogarty”

Mi sembrò di aver letto una barzelletta, una bestemmia visto chi andava a sostituire. E chi lo conosceva? Era il 2000…. Un’epoca in cui le informazioni viaggiavano ad una velocità decisamente inferiore.

Non sapevo che avesse vinto il BSB nel 1999 e che Ducati lo avesse spedito in Usa a vincere il campionato AMA SBK sulla Ducati Vance & Hines… si, proprio quella di Gobert e Bostrom…(pole al debutto sulla pista più facile del mondo….Daytona!).

 

(immagini del 1999 e del 2000 tratte da daiedegasforum)

Poi uno lavora anche, ha una propria vita familiare, sociale e non è che può seguire tutte le categorie possibili ed immaginabili del pianeta: non sapevo chi fosse….

Tardozzi e Ciabatti lo vogliono per la SBK mondiale in sostituzione di King Carl e lui debutta a Sugo sdraiandosi DUE volte DUE alla prima curva di entrambe le gare: complimenti eh! Lo sostituiscono per Donington con Luca Cadalora (ecco uno degno di Carl) ma tornano sui propri passi e lo rimettono in squadra a partire dal GP successivo in Italia.

Un pomeriggio di una domenica qualsiasi lui che fa? Va a Monza su una pista che aveva visto prima solo in Tv ed entra nel cuore dei ducatisti e dei motociclisti con uno dei più spettacolari sorpassi della storia delle moto.

A Monza ho messo le ruote della mia moto e, pur essendo un semplicissimo amatore, ho un’idea chiara di cosa voglia dire uscire dalla Parabolica e aprire la manetta al massimo arrivando a palla alla prima variante: fa spavento! Lui lo fa con 4 moto davanti e pianta una staccata passando in sequenza Yanagawa, Haga, Chili ed Edwards: guardandolo in Tv avrei scommesso la casa che non sarebbero bastate neanche le reti per fermarlo vista la differenza di velocità con cui ci si infilò rispetto a Colin che aveva già esagerato….. Eppure… con in sottofondo le urla di Gio Di Pillo entra per primo e resta in piedi..

Son passati vent’anni dal momento in cui mi innamorai di Troy. Tutto il 2000 fu una battaglia ad ogni curva con 4/5 piloti su moto diverse, perché oltre a quelli sopracitati c’era pure l’altro Aussie sull’Apriliona al secolo Troy Corser, un fermone, vero? Fu spettacolo ma non vittoria finale.

Il posto nel cuore dei Ducatisti conquistato sin da subito. Non era facile sostituire il mosto sacro Foggy, uno duro, cattivo, vincente e che non mollava mai. Lui ci riuscì. Con le stesse armi, con la stessa tenacia dell’inglese, ma con gli occhi dolci e gentili che si contrapponevano allo sguardo da Killer glaciale di Carl a cui i tifosi della rossa erano abituati.

Il mondiale arrivò l’anno dopo, già nel 2001 vinto davanti al Campione Mondiale in carica Colin Edwards e a quella Honda che aveva addirittura costruito una bicilindrica ad hoc per correre nel mondiale SBK e vincerlo.

Troy vince tre delle sei vittorie stagionali tra Monza e Misano: arriva all’ultimo appuntamento di Imola da campione in carica e vuole dare spettacolo. Ducati gli prepara una colorazione replica Paul Smart e lui ci mette l’anima per dare una gioia ai tifosi di casa. Da tutto, anche di più…. e si fracassa una clavicola in uscita dalla seconda delle Rivazza di gara 1: questo è TB21!

(Immagine tratta da Ducatistiblog)

Queste righe non vogliono essere un elenco delle sue vittorie e dei suoi numeri. Quelli li potete leggere ovunque. Credo che un pilota diventi un idolo in base a quante emozioni riesca a suscitare nei suoi ammiratori, in base a quanta gioia riesca a trasmettere con il suo modo di stare in pista e subito dopo fuori, appena si toglie il casco. E Troy è nato col sorriso stampato in volto, con la voglia di dare sempre il 100% ad ogni gara, ad ogni staccata ad ogni curva, anche quando perde, perché si è divertito ed ha divertito dando ogni goccia di sudore e spremendo ogni cavallo dalla sua moto ed ogni grammo di gomma dai suoi pneumatici..

E fu così anche il giorno della gara delle gare ad Imola 2002. Fu una sconfitta, ma appena tolto il casco fu un sorriso smagliante conscio di aver dato tutto. Io c’ero quel giorno, ero li nel retro paddock quando scese a firmare gli autografi dopo la cerimonia del podio che aveva consegnato a Edwards il suo secondo mondiale SBK. Lui era sorridente, soddisfatto di aver fatto e dato tutto ciò che poteva. A noi tifosi era bastato ed avanzato.

(immagine tratta da Bayliss.it)

Dopo la prima esperienza non esaltante in MotoGp, ad inizio 2006 se ne torna in SBK dove trova una nuova moto la 999 e soprattutto delle gomme nuove, le Pirelli al posto delle Michelin usate precedentemente anche in GP.

Naturalmente non ci sono parole, dichiarazioni pompose, adattamenti a moto e gomme… solo silenzio, sorrisi e manetta aperta…Vince il Mondiale un’altra volta.. A fine stagione va a Valencia per l’ultima della Stagione Motogp in sostituzione di Gibernau titolare infortunato: sale su un’altra moto “nuova” con gomme Bridgestone nuove e che fa? Vince il Gp promettendo di non salire mai più su una moto da Gran Premio….. per tutta la gara gli altri lo videro da questa inquadratura…

(immagine tratta da motorinews24)

Per capire l’anima di Troy dobbiamo però arrivare a Donington 2007 SBK. Toseland è forte e la Honda CBR anche: Bayliss vuole schiantare il suo avversario per il titolo proprio a in casa sua. In Gara 1 parte a bomba e se ne va riuscendo nel suo intento di accumulare un vantaggio esagerato in pochi giri. Avrebbe potuto cominciare a controllare la gara, ma Troy non ne è capace: si sdraia malamente fuori da una curva veloce e la mano gli resta sotto la moto al punto di massacrarsi un mignolo. Si precipita in clinica mobile per farselo amputare e correre gara 2: il dito se ne va, ma lui non può correre perché ha preso un colpo ad un testicolo che è gonfio come una arancia e lui manco se ne accorto.. Questo è Troy….

Quando sei il più grande devi smettere da vincente. Per il 2008 Ducati gli mette sotto il culo la nuova 1098 tutta da sviluppare: per lui sarà l’ultimo anno, l’ha promesso alla moglie, ma vuole lasciare il segno. Ha un inizio di stagione sfavillante ma le Yamaha di Haga e Corser non gli rendono la vita facile. Potrebbe chiudere il discorso a Vallelunga con quattro gare di anticipo e invece si ingarella con Haga dando l’anima fin quando non esagera e va a raccogliere la ghiaia col culo nel corso dell’ultimo giro..

Tardozzi ebbe il suo da fare per tenerlo calmo… ma per l’appuntamento di Magny Course in Francia ci riesce. Lo convince a trattenersi in gara uno e con il terzo posto arriva anche il terzo mondiale…

E’ la liberazione. Quando Troy corre senza dover far calcoli è semplicemente divino, imbattibile.

Vince gara due e fa doppietta nell’ultimo appuntamento stagionale di Portimao chiudendo da imbattuto ed imbattibile. Tolto il casco saluta tutti da RE con di fianco la moglie felice di averlo finalmente tutto per se…

La carriera agonistica di Troy si chiude a 39 anni, con un decennio in cui ha dato spettacolo e trasmesso la gioia di correre ai suoi tifosi. Il “carrozziere di Taree” si ritira da Campione del Mondo. Mai una parola fuori posto, mai una lite, mai un bisticcio nonostante le carenate date e prese in pista. Sempre e solo gioia straripante dai suoi occhi ogni volta che toglieva il casco.

Resta l’unico pilota in grado di vincere con quattro moto completamente diverse della stessa marca in due categorie differenti…se non è un’icona Ducati lui chi mai?

(Immagine tratta da ducatistiintegralisti.it)

Grazie Troy

Firmato un tuo tifoso..

Icemankr7

 

(immagine di copertina tratta da Worldsbk.com)