BASTIAN CONTRARIO (XXII): All in

Nel circuito più falso del mondiale si consuma il risultato più falsato di sempre, con le due McLaren che vengono squalificate per eccessiva usura del plank, andando cosi a pareggiare la magra figura con la Ferrari e, addirittura andandola a giustificare perché un domani, chi analizzerà la storia della F1, potrà dire che “Anche i campioni del mondo hanno subito la stessa sorte, quindi non era un problema solo della Rossa”. Intanto la F1 di Liberty Media ottiene quello che ha sempre sperato e desiderato e cioè, un all in pazzesco che si consumerà negli ultimi due GP. Già perché a pensare male, ed io sono un sospettoso come pochi, questa doppia squalifica praticamente inimmaginabile, arriva in maniera provvidenziale per la F1, per Verstappen e per lo stesso Piastri.

Infatti se c’è un’immagine che mi ha particolarmente colpito, è stata quella del sorriso del due australiani che abbandonavano il paddock, immediatamente dopo la lapidaria notizia: mi riferisco naturalmente ad Oscar Piastri e, al suo manager Mark Webber, i quali non hanno potuto trattenere la gioia del (non) risultato evidentemente. Infatti se la classifica che abbiamo visto, immediatamente dopo lo sventolare della bandiera a scacchi fosse stato validata, per Oscar i giochi erano definitivamente finiti, invece con questo doppio zero Oscar potrà ancora giocarsela, perché gli errori ormai sono all’ordine del giorno e tutto ancora può succedere. Dal sorriso di Piastri (e di Webber) questo si evince, anche se il sottoscritto poco ci crede visto e considerato lo stato di forma del giovane pilota McLaren, il quale ormai non vede il podio dall’estate. Questa situazione cosi paradossale è solo frutto della politica attuata dalla McLaren, la quale pur di recuperare il povero Lando, si è messa in condizioni di rischiare di perdere un mondiale praticamente già vinto. L’all in della McLaren è pazzesco perché sebbene Lando conserva ancora un ampio margine, è anche vero che egli non può più permettersi uno zero in casella e, questo mentalmente pesa tantissimo se si considera che sarebbe potuto arrivare in Qatar, permettendosi il lusso anche di andare a sbattere. Del resto Norris sebbene stia godendo di un ottimo momento agonistico rimane sempre Norris e, la partenza della quale ci ha deliziato, lo sta a dimostrare: allo spegnimento dei semafori ha voluto fare “il Verstappen” e, alla prima curva, ha rimediato solo una figura “alla Norris” regalando la vittoria a Max, il quale da par suo, fa quello che deve fare in una condizione di altissima pressione: non sbagliare nulla e massimizzare sempre il risultato. Se si pensa al distacco siderale che Piastri aveva, sia su Norris che su Max al ritorno delle vacanze estive, sembra quasi incredibile che il mondiale 2025 abbia preso questo epilogo. McLaren invece è voluta andare incontro alle esigenze di uno smarrito Norris (i set up della sospensioni anteriori sono stati ritoccati per avvicinarsi alle sue esigenze di guida), il quale d’incanto ha iniziato a martellare risultati e, di contro, Oscar nemmeno sapeva stare più in pista quando poi, bastava amministrare il vantaggio conquistato e vincere il titolo piloti in carrozza, magari proprio assieme a quello Costruttori.

La doppia squalifica da parte della McLaren a mio giudizio, pesa anche di più di quella Ferrari, perché sebbene i rossi sono “giustificabili” visto che avevano perso la bussola già nei test di febbraio (momento in cui hanno capito che il 2025 era andato a brave signore), i papaya invece rimediano questa bastonata dopo aver vinto il titolo marche e, da una squadra campione del mondo questo risultato è inaccettabile, oltre che quanto meno sospetto. Per carità non sto affermando che in McLaren si siano auto sabotati, solo che risulta difficile credere ad un errore così grossolano a meno che, durante tutta la loro stagione, non abbiano giocato con le altezze finche gli era possibile. Fatto sta che ora la McLaren, nella terra delle luci e delle slot machine, ha giocato una mano che li ha portati a far vincere il banco in maniera pesante, ed ora già in Qatar, dovranno giocarsi il tutto per tutto. In cosa consiste questo all in? Considerando che mancano due GP alla fine, con un weekend sprint di mezzo, considerando che quella bestia di Verstappen è a pari merito con Oscar e, a meno ventiquattro punti dal primo in classifica, l’unica cosa che McLaren può fare è quella di ricorrere agli ordini di scuderia, chiedendo a Piastri di proteggere il compagno. Di fatto McLaren ha basato tutta la sua politica da “mulino bianco” sul mantra del “i nostri piloti sono liberi di correre”, mentre ora viste le condizioni in cui si sono andati a ficcare, sono ampiamente giustificati nel chiedere all’australiano un aiuto. La domanda, a riguardo di questo argomento, non è tanto se Oscar lo farà quanto se egli potrà farlo: già perché se analizziamo le sue ultime gare, il buon Piastri non è mai stato da podio e, non vedo dunque come possa aiutare Norris nella sua rincorsa mondiale se ormai è sempre abbonato tra il settimo ed il quarto posto. Norris dal canto suo, gli basta arrivare sempre secondo indipendentemente da chi arriva primo tra i due inseguitori e quindi riuscire a portare a casa il risultato. Il vero all in dell’inglese dei papaya infatti sarà proprio quello di mantenere la calma, cosa che non ha fatto allo start nel Nevada.

Chi ringrazia invece è Verstappen il quale da par suo, conscio che comunque la montagna da scalare rimane altissima, si gode il momento andando a porre il sigillo su una stagione da incorniciare comunque vada e, soprattutto andando a mettere pressione sulla fragile McLaren, la quale continua a dimostrarsi non all’altezza del mezzo che hanno partorito. Caso mai Verstappen dovesse laurearsi campione del mondo, sarebbe merito suo o demerito dei papaya? A mio modesto giudizio sarebbe più la seconda per un semplice motivo: l’olandese nonostante non abbia avuto un mezzo all’altezza per potersi confrontare con la MCL-39 (almeno fino all’estate), non ha cambiato di una virgola il suo atteggiamento che è sempre stato quello di un campione che non ha mai sbagliato nulla, ha sempre dato il massimo in tutte le situazioni, soprattutto quelle più difficili e, quando c’era da vincere lo ha fatto. McLaren di contro questo mondiale poteva solo perderlo e di fatto stanno facendo di tutto per riuscirci. Già nel prossimo weekend vedremo un Verstappen diverso, ancora più cattivo di quello a cui siamo stati abituati, perché egli sa benissimo che il Qatar è il suo personale all in, se vuole tenere vive le speranze fino ad Abu Dhabi. A tal proposito dunque non meravigliatevi di vedere scintille, perché ora come ora siamo entrati in “zona Verstappen”.

Chi gongola su tutti è la F1 e quindi Liberty Media che, con quanto successo domenica scorsa ci va a nozze e, saprà sapientemente pompare lo spettacolo. Peccato che lo show che abbiamo visto a Las Vegas non sia degno e, all’altezza di quanto viene offerto in pista dato che dobbiamo assistere, a distanza di tre anni, ancora a tombini che saltano, commissari in pista con tutto il circo che girava, per non parlare della pacchianata non sense della macchina Lego elettrica e tutta rosa. Topolino poi è stata la degna conclusione a tutto quello show, ad uso e consumo delle telecamere, che francamente ci potevano risparmiare. Per fortuna che il vero show, quello che conta è in pista e, il nostro Kimi ci ha deliziato con la sua guida da consumato esperto, nonostante fosse solo al suo ventiduesimo GP ed abbia compiuto da poco diciannove anni. Cosa è accaduto all’italiano che d’incanto inizia a divorare la pista, tanto da far venire qualche mal di testa al suo compagno di squadra? Semplicemente Mercedes ha iniziato a fargli settare la macchina come meglio crede (assieme all’aiuto del suo team naturalmente) in modo da sentire meglio la macchina e, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Kimi sta crescendo, sta maturando e macinando esperienze e, ciò che più che conta, sta portando risultati pesanti a casa perché se c’è una cosa che in F1 ti assicura il posto fisso (che non esiste), è proprio quello di portare punti e podi al team. Con quella fantastica rimonta e soprattutto quel terzo posto (ottenuto grazie alla McLaren), Mercedes blinda il secondo posto Costruttori proprio all’ultimo anno del regolamento dell’effetto suolo, regolamento in cui non ci ha mai capito un gran che.

Il secondo posto nei Costruttori si sa è l’obiettivo del Presidente e soprattutto di Vasseur, il quale giudica il GP di domenica scorsa “Buono” e soprattutto la stagione della Ferrari “non drammatica”: con un LeClerc che spinge come un matto, sia in pista che davanti ai microfoni (alla facci di quello che ha detto il suo Presidente!) e, con un Hamilton che ha ritoccato (in negativo) un altro record personale, qualificandosi ultimo, non vedo perché non si debba credere al rubicondo Team Principal della Ferrari. Di fatto il Nostro sta contando ormai i giorni, visto che l’anno prossimo inizierà il suo di all in… probabilmente l’ultimo in Rosso se dovesse vincere il banco.

Buon GP del Qatar a tutti.

Vito Quaranta