Lancia Rally 037: L’ultima due ruote motrici iridata

Quando Torino insegnava al mondo come fare e vincere i rally

 

E’ doveroso che cominci questo scritto con una breve premessa in quanto arriva con un ritardo notevole rispetto a quanto promesso ai colleghi di redazione. Quando presi l’impegno dissi a me stesso: che vuoi che sia? Un gioco da ragazzi, perché in fondo scrivi del mito a quattro ruote più importante della tua adolescenza, un eccellenza della tua città che hai vissuto in prima persona, che vuoi che sia?

Ed invece? Invece la tastiera è diventata il crocevia di sensazioni contrastanti, di nostalgie, di rabbie, di polemiche e di interrogativi. La prima stesura è venuta talmente bene che saremmo finiti al gabbio sia io che il Boss… non che non avremmo trovato di che raccontarci tra quattro mura, però il buonsenso ha prevalso e ho deciso che troveremo dei luoghi più adatti di una casa circondariale qualsiasi.

Ho riprovato altre volte in questi due mesi e, nonostante il mio menefreghismo nei riguardi della forma, rileggendomi ho capito che non avrei passato il controllo della netiquette neanche bippandomi da solo……

Per cui ho scelto di narrare semplicemente i fatti salienti in maniera più “distaccata” possibile, lasciando a chi vorrà commentare lo spazio di eviscerare i perché, i percome ed i perchi si è passati da una Torino Caput Mundi (dell’auto) alla situazione attuale.

immagine tratta da rollingsteel.it

I Fatti

Dopo la parentesi Fiat con la 131, ad inizio degli anni 80 maturano le condizioni per il ritorno del marchio Lancia nei rally a rinverdire i fasti della Fulvia e soprattutto della Stratos. La federazione vara il Gruppo B, ovvero una categoria più “libera” che permette di partecipare mettendo in produzione solo 200 esemplari per ottenere l’omologazione per partecipare al mondiale.

I tedeschi di Audi si sono già abbattuti sul Mondiale con la trazione integrale e la loro “Quattro” che pare un panzer indistruttibile spinta anche da un motore turbo. A Torino si ritrovano per le mani una vettura più “convenzionale” nei concetti base, ovvero una trazione posteriore a motore posteriore che monta ancora i carburatori e “solo” un compressore volumetrico… Lo svezzamento della 037 comincia in qualche rally del 1982 tra tante difficoltà, eppure a Torino ci credono: affidabilità e leggerezza unite ad un reparto sospensioni di livello sono i punti di forza. Per il 1983 arriveranno l’Iniezione elettronica, un ulteriore alleggerimento e modifiche aerodinamiche per sconfiggere i crucchi…..

Per farlo però serve una stagione perfetta, una di quelle in cui non sbagli nulla e spaventi il tuo avversario battendolo nelle circostanze in cui lui pensa di vincere a mani basse..Per realizzare l’impresa Cesare Fiorio,  condottiero di tante battaglie per il Gruppo Fiat, riporta a casa Walter Rohrl lasciandogli di fianco la “bandiera” Marku Alen, l’altrettanto fedele Attilio Bettega, Vudafieri e Tarozzi.

Ad essere sinceri sino in fondo, sulla carta ci sono solo una gara e mezza realmente favorevoli alla 037: le “tutto asfalto”, ovvero il Tour De Corse e, forse, il Montecarlo a patto di non trovar neve e ghiaccio sulle Alpi francesi a gennaio (facile, vero?)

Quando metti in macchina uno come Walter al Monte hai già vinto almeno la metà delle speciali a prescindere, ed infatti il crucco non si fa pregare vincendo la prima gara dell’anno tirandosi in scia uno spettacolare Alen. E tutto ciò nonostante il ghiaccio ed il verglass che in alcune PS avrebbero dovuto demolire il ritmo delle 037. Guida magistrale per entrambi ma anche colpo di genio di quel “caino” di Cesare: forte di un team di ricognitori di livello altissimo decide di riproporre un amarcord di fine anni 60, ovvero il  cambio gomme in Prova Speciale laddove le condizioni erano “miste” asciutto/verglass, situazione prevedibilissima in alcuni scollinamenti del sud della Francia….Per essere più veloci i tecnici “inventano” anche un mostro di pistola pneumatica in grado di smontare contemporaneamente i 5 bulloni. Tutto perfetto al primo tentativo e PS vinta.. Peccato che nella prova successiva a meno 20 gradi la condensa formatasi nel circuito dell’aria ammutolisce le pistole e costringe ad usare le chiavi manuali!!!! Il risultato non cambia.

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Rohrl vince al Monte, la SUA gara, portandosi dietro il Finnico-Italiano Markku per una doppietta storica e si cominciano a minare le certezze teutoniche….

Evitando accuratamente le gare in cui non si poteva far altro che perdere, vedi la Svezia sulla neve, si arriva al Tour de Corse dove i torinesi non possono fallire. E cosi è: cappotto con Alen, Rohrl, Vudafieri e Tarozzi nell’ordine..Quaterna!

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….e le due gare favorevoli Torino le porta a casa…ma non può bastare.

Servono una gara magistrale all’Acropolis vinta dal tedesco con in scia Alen: le pietre greche demoliscono l’affidabilità delle Audi Quattro che avrebbero dovuto vincere a mani basse ed esaltano la piccola Lancia: la prima Quattro è solo terza…..Achille ha ucciso Ettore.

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Walter compie un altro capolavoro sulla ghiaia neozelandese e Attilio Bettega porta a casa un terzo posto fantastico: siamo all’esaltazione? Ancora no…

Ghiaia e ancora ghiaia anche in Finlandia dove un divino Markku Alen riesce a finire terzo a 49 secondi dalla prima Audi dopo quasi 4 ore e mezzo di cronometro e 50 tappe, portando a casa altri punti pesanti: un solo secondo a tappa di svantaggio dopo 473 Km con una due ruote motrici…mi fermo qui.

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Ed il finlandese fa un’altra gara della vita proprio a San Remo. Sul misto ghiaia/asfalto toscano (all’epoca era li che ci si correva) straccia tutti trascinandosi in coda anche Rohrl e il nostro Attilio….Tripletta!!!

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IL MONDIALE MARCHE TORNA A TORINO

La 037 ed il team Lancia Martini tornano sulla vetta del mondo e, ad oggi, restano gli ultimi Iridati a due ruote motrici della storia!

Il titolo piloti 83 finirà nelle mani di Mikkola complice la rinuncia della Lancia agli ultimi due rally in preda ad una rivalità tra Alen e Rorhl che portò il tedesco a trasferirsi in Germania l’anno successivo.

 

Ma ormai il tempo delle due ruote motrici era passato e nel 1984 l’arrivo della Peugeot in forma ufficiale con la 205 T16 mise più auto tra la Lancia e la vetta delle gare. Il tour de Corse 1984 fu l’ultima vittoria della 037 ed anche l’unica di quella stagione.

Il team era parallelamente impegnato a sviluppare il progetto della Delta S4 che li occupò anche in tutto il 1985 avaro di soddisfazioni sino al debutto vincente della stessa al Rac e funestato dalla disgrazia di Attilio Bettega nel Rally suo e della Lancia, il Tour de Corse…….

immagine tratta da rallyssimo

Nel frattempo a Torino era sbarcato LUI: Henri…….

Cominciò a deliziare tutti con i traversoni sulla 037 e rese sublimi gli ultimi giorni del Gruppo B.

Non si possono trovare parole nel descrivere quella notte al freddo ed al gelo al Monte per vederlo passare un attimo davanti agli occhi sul Turinì con la sua S4 numero 7……

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Portò i rally ad un livello impensato ed impossibile sino ad allora….Ma mi fermo qui perché oltre mi è difficile andare quando si parla di Henri.

La Lancia continuò a vincere a mani basse con l’introduzione del Gruppo A, riuscendo addirittura a vincere un Mondiale dopo aver lasciato quel gioiello della Delta in mano ad un team privato….

Dopo? Ah, dopo……

Questo è un altro argomento che lascio a chi vorrà parlarne perchè io rischierei davvero tanto visto il livore che mi è rimasto dentro.
Perché il marchio Lancia è scomparso? Perché?

Ditelo voi.

Salvatore Valerioti

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FORMULA ONE SEASON REVIEW: 1986

La stagione 1986 riportò noi Rossi ai “fasti” del 1980 ossia a chiudere l’anno senza vittorie. Se ben rammento senza nemmeno aver mai percorso sia pure un solo giro in testa. D’altra parte in situazioni di continuità regolamentare completa è difficile che la stagione entrante non sia virtualmente una prosecuzione del trend di quella uscente. E la 156/85 come ben rammentiamo naufragò mestamente da Settembre 1985 in poi. La F1-86 che andò a rimpiazzarla fu presentata poco più di una settimana prima del GP inaugurale a Rio de Janeiro. Nacque così bene che dopo le prove del venerdì i giornalisti chiesero al Team se non fosse stato meglio correre ancora con la 156/85. Son cose belle che fan bene all’amor proprio del tifoso Rosso, come no. Il 1986 dal punto di vista tecnico fu l’apogeo dell’era turbo col regolamento che, imponendo 1.500cmc come cilindrata massima ma “ammettendo sistemi di sovralimentazione”, in sintesi costringeva tutti ad usare il turbo. Fu anche l’ultimo anno a pressioni di sovralimentazione libere, le quali dovevano fare i conti 1 con la tenuta delle turbine e dei propulsori e 2 della capacità massima di serbatoio che calava sensibilmente dai 220 litri del 1985 ai 195 dell’anno in oggetto. Un calo di un 10% abbondante che rappresenterà a tutti gli effetti una sfida non da poco per Teams e Piloti. Esordisce la Benetton che rileva la Toleman l’anno dopo la sua prima pole in F1 al Ring con Fabi, la motorizza BMW ed affianca Berger a Teo. La gommatura Pirelli si rivelerà spesso determinante per la sua competitività inclusa ovviamente la vittoria di Gerhard a  Mexico City. Rosberg fa un erroraccio epocale mollando la Williams Honda a favore della Mclaren Tag. Quest’ultima era una macchina da guidare in punta di fioretto alla Prost anzichè a sciabolate alla Mansell come la Williams. Chiuderà con 0 vittorie sulla macchina con la quale il Nasone si confermerà WDC, roba da Cheever insomma non da ex WDC. Piquet molla una Brabham in mezzo disarmo rimpiazzando Keke in Williams, scelta ottima per la sua carriera. Pinotto torna a correre in F1 con la Ligier affiancando Jacquot la cui carriera terminerà a Brands Hatch nel terribile incidente alla prima partenza. Quasi dimenticavo: non pago di aver fatto licenziare Elio de Angelis quello che parlava con Dio chiede ed ottiene un compagno di squadra da levargli il sonno la notte: il Conte Johnny Dumfries. L’anno dopo la Honda gli regalerà Satoru Nakajima. Niente male per uno che si considerava il più forte in giro senza ancora aver vinto nulla di importante, vabbè. Il già citato Elio firma per la Brabham trovando Patrese come compagno di squadra. Murray gli mette a disposizione la BT55 ossia la famigerata “sogliola” che per esser sviluppata come Cristo comanda avrebbe bisogno di un budget da top team anziche di quello di uno nel quale chi comandava stava staccando la spina. Ad aggiungere la tragedia al danno Elio perderà la vita in una sessione di test privati al Castellet dopo il GP di Monaco. I mezzi di soccorso ci misero quasi un quarto d’ora ad arrivare sul punto dell’incidente dove Elio moriva intrappolato nella BT55 che si era capottata. Se ne andava così un Pilota di classe ed un colto gentleman non a caso scoperto da Colin Chapman mentre correva per la Shadow. Ciao Elio

THE BRAZILIAN GP: RIO 23/03/1986

 

(IMMAGINE DA MOTORSPORT IMAGES)

Pole di ASdS, Mansell finisce fuori gara al primo giro tentando il sorpasso. Per i cazzotti tra i due dovremo aspettare fino a Spa 1987. Prost rimonta da nono a primo ma poi rompe il suo TAG. Ferrari mai in gara, vince il Carioca Piquet dimostrandosi ancora una volta profeta in casa. Ritirate entrambe le Ferrari dopo non esser mai state in gara. Sarà un anno fantastico

THE SPANISH GRAND PRIX: JEREZ 13/04/1986

(IMMAGINE DA ROAD TO SPORT)

ASdS concede il bis in Spagna e, portandola a casa la domenica, si issa in testa al Mondiale vincendo di pochi millesimi sul rimontante Mansell. Prost completa il podio, entrambe le Ferrari si ritirano di nuovo con Johansson che la tuona in fondo alla Dry-Sac per un cedimento dei freni più degno di un’ARNA che non di una Ferrari di F1. Sarà un anno fantastico (cit)

THE SAN MARINO GP: IMOLA 27/04/1986

(IMMAGINE DA LAT IMAGES)

ASdS suona la terza (pole) di fila e parte di nuovo al palo. La nuova normativa sui 195 litri di capacità massima dei serbatoi miete vittime su vittime trasformando il GP in un economy run per coloro che non finiscono il carburante in pista. Vince Prost tagliando il traguardo a secco davanti a Piquet e Berger il quale conquista così il suo primo podio in carriera. Le Rosse chiudono quarta e decima il GP di casa e restano sul Santerno 3 giorni per una sessione privata di test atta a capire se la F1-86 era davvero sbagliata. Avrebbero potuto evitarsi i test

THE MONACO GRAND PRIX: MONTECARLO 11/05/1986

(IMMAGINE DA WORDPRESS.COM)

Unica pole dell’anno per Prost che vince la seconda gara di fila. Completa la doppietta Keke, ASdS chiude terzo. La sessione di test privata ad Imola dopo il GP porta i suoi frutti alla Ferrari che vede i suoi due alfieri chiudere decimo e ritirato. Il sospetto che la F1-86 fosse stata disegnata da un branco di scimmie comincia a serpeggiare nel Paddock

ELIO DE ANGELIS, 26/3/1958 – 15/05/1986

(IMMAGINE DA BLOG F1)

THE BELGIAN GRAND PRIX: SPA 25/05/1985

(IMMAGINE DA REDDIT)

Di questa gara rammento Prost che viene centrato da Berger al via, fa un giro con una gomma a terra, la cambia, riparte doppiato e chiude sesto. La gara va a Mansell davanti a Senna e, udite udite, le due Ferrari di Johansson ed Alboreto. Questo tremendo 1986 sarà comunque il miglior mondiale della carriera di Stefan il quale a fine anno sopravanzerà di ben quattro posizioni e di tre podi complessivi il povero Michele. Il quale però segnerà il miglior podio Rosso dell’anno col secondo posto in Austria

THE CANADIAN GRAND PRIX: MONTREAL 15/06/1986

(IMMAGINE DA PINTEREST)

Mansell si ripete al Gilles Villeneuve di Montreal chiudendo imperiosamente primo davanti ad un ottimo Prost ed al compagno di squadra Piquet. Male le Ferrari con Stefan out e Michele ottavo, quella di Spa pare essere stata la classica rondine che non fa primavera

THE AMERICAN GRAND PRIX: DETROIT 22/06/1986

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Ed arrivò la prima vittoria di ASdS su un tracciato cittadino. Fu una gara stranissima nella quale ad un certo punto in testa si ritrovarono le due Ligier di Jaquot e Pinotto, col primo che chiuderà poi secondo davanti all’onnipresente Prost. Là in cima al WDC è guerra serrata a tre tra Prost/Senna/Mansell con Piquet più attardato

THE FRENCH GRAND PRIX: LE CASTELLET 06/07/1986

(IMMAGINE DA PINTEREST)

Dopo la tragedia di Elio in Maggio si corre per la prima volta sul Castellet “ridotto” con una bretella che collega la zona subito dopo il traguardo al Mistral tagliando fuori la zona dell’incidente. Al solito è l’ipocrisia a farla da padrona, Elio morì perchè i soccorsi arrivarono con un ritardo inaccettabile e non per via di una pericolosità oggettiva del tracciato. E si presume che in occasione di un weekend di gara i soccorsi siano in numero sostanziosamente più nutrito rispetto ad un giorno di prove private. Mansell torna alla vittoria davanti a Prost e Piquet, ritiro per ASdS. Rosse entrambe mai in gara, hurrah

THE BRITISH GRAND PRIX: BRANDS HATCH 13/07/1986

(IMMAGINE DA LAT IMAGES)

Di questa gara rammento l’incidente di Jacquot al primo start che pose fine alla sua carriera. Stretto a muro dal gruppo si ruppe le gambe e quando recuperò decise che ne aveva avuto abbastanza della F1. Mansell vince nuovamente a Brands dopo il 1985, secondo si piazza Piquet e terzo Prost. Senna nuovamente ritirato perde contatto col duo di testa del Mondiale. Doppio ritiro Rosso, olè

THE GERMAN GRAND PRIX: HOCKENHEIM 27/07/1986

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Meraviglie della formula consumo neovarata ad inizio anno. Prost finisce la benzina nel Motodrom e la sua Mecca si ferma all’ultima curva del GP con lui che la spinge al traguardo fermandosi appena prima, probabilmente per evitare lo svenimento di Mansell a Dallas 1984. Chiuderà comunque sesto sia pure doppiato di un giro. La gara va a Piquet che torna al successo dopo la gara d’inizio anno a Rio, secondo Senna e terzo Mansell. Fiammata iniziale di Michele che passa Mansell nel Motodrom salvo poi ritirarsi, ritiro pure per Stefan che viene comunque classificato undicesimo

THE HUNGARIAN GRAND PRIX:  BUDAPEST 10/08/1986

Minuto 01:07. Tutto il resto è noia. No, non ho detto gioia (cit)

THE AUSTRIAN GRAND PRIX: ZELTWEG 17/08/1986

(IMMAGINE DA MOTORSPORT GRAND PRIX)

Si va in Terrasanta senza il Santo, ritiratosi a fine 1985. Prost recupera 9 punti su Mansell/Senna/Piquet tutti e tre ritirati. Le Rosse, stradoppiate, chiudono seconda e terza col bottino di gara più alto dell’anno ma c’è poco da festeggiare anche se noialtri ai tempi festeggiammo eccome. Si va a Monza ora

THE ITALIAN GRAND PRIX: MONZA 07/09/1986

(IMMAGINE DA TWITTER)

Di questa gara rammento due cose: la prima è Michele che salta tutta la giornata del venerdì per una caduta in doccia a casa sua. La seconda è che in gara resta (inspiegabilmente, data la pochezza del cesso che guida) appiccicato alle due Williams per tutta la fase iniziale della competizione salvo poi fare un errore in uscita dalla seconda chicane dopo il via e ritirarsi qualche giro dopo. La gara va a Nelson con Mansell secondo, ritiro per Senna e bandiera nera per Prost che era partito dai box col muletto dopo che la macchina da gara lo aveva piantato in asso dalla prima fila

THE PORTUGUESE GRAND PRIX: ESTORIL 21/09/1986

(IMMAGINE DA YOUTUBE)

Nessuna sorpresa in Portogallo con Mansell primo, Prost secondo e Piquet terzo. ASdS quarto virtualmente da l’addio alle possibilità di diventare WDC. Chiudono la zona punti le due Rosse. La kermesse di Estoril conferma la bontà della prima edizione, il circuito è probante per il set-up e selettivo per i Piloti. Ora tutti in Messico

THE MEXICAN GRAND PRIX: MEXICO CITY 12/10/1986

(IMMAGINE DA LIVE GP)

Tutti pensano che Mansell perse il Mondiale 1986 ad Adelaide per via del famigerato scoppio di un suo pneumatico posteriore. 0Personalmente reputo invece lo abbia perso qui in Messico, in un weekend assolutamente atipico per le due Williams Honda che, dopo quattordici gare nelle quali erano state largamente in grado di vincere sempre, si ritrovano quarta (Nelson) e quinta (Nigel) al traguardo, doppiate!!!! Le Goodyear in Messico non funzionano proprio e Prost da larga dimostrazione della sua maestria assoluta di gestione di gara (darà il bis in Australia NDR) chiudendo secondo e tenendo aperta la possibilità matematica di far suo il WDC ad Adelaide.  Terzo Senna, escluso matematicamente dalla possibilità di vincere il WDC nel giorno in cui Gerhard Berger, grazie anche ad una schiacciante superiorità delle sue Pirelli, sigla la prima vittoria in F1 per lui ed il Team Benetton. Il miglior modo per benedire il contratto Ferrari firmato di fresco per il 1987

THE AUSTRALIAN GRAND PRIX: ADELAIDE 26/10/1986

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Di questa gara si è detto e scritto di tutto negli ultimi 34 anni. A me piace ricordarla come un capolavoro tattico della Mclaren e di Prost. Il team di Woking manda avanti allo sbaraglio Keke, alla sua ultima gara in F1, nella speranza che le due Williams abbocchino e strapazzino meccanica e gomme inseguendolo. Al netto di un Mansell più guardingo del solito va esattamente così, anche se il nodo della gara fu la foratura a Prost che lo costrinse ad un cambio gomme in un momento strategicamente favorevole nell’ottica di gestione del resto della gara. Mansell subirà poco dopo il noto scoppio della sua gomma posteriore sinistra e sarà costretto al ritiro mentre Piquet, in testa e col WDC in tasca, viene richiamato ai box in via precauzionale. La cosa consegna gara e Mondiale, a mio parere meritatissimamente, a Prost. Il quale chiude davanti al Carioca ed a Stefan Johansson, suo nuovo compagno di squadra per il 1987

(IMMAGINE DA YOUTUBE)

 

LIQUI-MOLY BATHURST 12 HOURS

La 12 ore di Bathurst anno dopo anno è diventata sempre più una delle gare di riferimento per le GT a livello mondiale, accostandosi a 24 ore di Spa e Nurburgring. Con l’espansione della GT3, questa gara in terra australiana si è imposta in breve tempo nel panorama internazionale, tanto da diventare la tappa d’apertura dell’Intercontinental GT Championship lanciato dalla SRO. Il livello dei team e la grande partecipazione più o meno ufficiale dei costruttori contribuiscono a creare gare combattute e veramente tirate. Ma il fascino reale che rende unica questa gara è dato dalla fantastica pista di Mount Panorama con i suoi vertiginosi saliscendi e le magnifiche “Esse” cieche a sfiorare i muretti in picchiata. E’ una pista unica al mondo che ha tutte le caratteristiche che un tracciato dovrebbe avere: curve cieche, curve in contropendenza, rapidi trasferimenti di carico in velocità, lunghi rettilinei, frenate violente, riprese da bassa velocità in salita, frenate in discesa, muretti vicini che non perdonano e molti altri dettagli. In più la 12 Ore mette alla prova i piloti con la difficoltà della partenza in notturna e il rapido sorgere del sole che li abbaglia….tutto ciò con le vetture di altre classi più lente in pista.

Quest’anno la classica australiana raggiunge un nuovo record con 33 GT3 in pista e quasi 40 auto in totale. Inoltre nel 2020 sono confermati ben 9 costruttori impegnati in tutte le gare dell’IGTC: Mercedes, Audi, BMW, Porsche, Bentley, Ferrari, Lamborghini, Aston Martin e Honda. Molte delle case principali si servono come negli anni scorsi di team basati in Asia-Oceania supportati in maniera ufficiale dal costruttore; ancor più evidente è la presenza di specialisti di Bathurst impegnati regolarmente nel campionato australiano V8 Supercars. Alcuni dei campioni sono Van Gisbergen, Lowndes, Mostert, Whincup e Kelly.

La Porsche torna in difesa della vittoria “last minute” dell’anno scorso, schiera ben 3 vetture in classe PRO, così come Audi con il team Valvoline e Mercedes-AMG che porta al debutto la versione EVO della sua GT3. Per quanto riguarda la Bentley ci sono le due Continental ufficiali M-Sport, come le due nuove Aston di R-Motorsport iscritte nella PRO. Una sola vettura a testa per Ferrari, BMW, Honda e Lamborghini in lotta per la vittoria assoluta.

Fare dei pronostici è veramente difficile perché negli anni scorsi c’è sempre stata qualche neutralizzazione nel finale di gara a ricompattare il gruppo e sono scaturite grandi battaglie fino alla bandiera a scacchi. Non vediamo l’ora di vedere cosa accadrà domani!

ORARIO PARTENZA: h. 19.45 italiane di Sabato 1° Febbraio

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Buona gara!

Aury

Il BRING dice la sua sulle decisioni di YAMAHA

Mettere qualche twitt o un breve posto sui vari social era troppo risicato, per un argomento così scottante e dibattuto.

Cosa dire, manco iniziata la stagione 2020 che ormai il focus è incentrato sulla stagione 2021…cose che già non capisco in F1, meno che meno in MotoGP. Perchè? Semplice, basti guardare cos’è successo lo scorso anno con Lorenzo.

Ma torniamo al focus contratti;

Al netto di un Rossi che quasi sicuramente è alla sua ultima stagione, era dato praticamente per scontato il passaggio di Quartararo nel team ufficiale (occhio che da Misano aveva già una M1 ufficiale) . Già, il Francese ha mostrato buone prestazioni la scorsa stagione ed è arrivato vicino alla vittoria in qualche occasione, avendolo già in casa, era giusto dargli questa occasione.

Che sia un pilota per puntare al titolo, attualmente non vi è sicurezza, restando pur sempre un pilota che per ora ha mancato tutte le attese in Moto3 e in Moto2, pur se coadiuvato dai migliori team. Reggerà la pressione di chi deve dare le indicazioni di sviluppo? Vediamo nel 2020 se migliorerà rispetto al buon 2019.

Vinales, una buona riconferma per lui, ma pur essendo un suo seguace, ritengo che non sia il cavallo di razza per impensierire o mettere in difficoltà Marquez. Si è capace di gare fantastiche dove va in fuga, ma per riuscirci, dovrebbe avere una M1 molto ma molto forte, basterà?

Lorenzo, se dovesse tornare ad essere il pilota che era prima degli incidenti di Aragon e Thailandia, sarebbe un bell’affare per Yamaha, ma riusciremo a rivedere quel pilota? Se dovesse continuare ad essere quello dell’annata in Honda, potrebbe persino essere un danno nello sviluppo della M1

Ora mi darete del pessimista, probabile, ma chi è onesto sa che è la realtà dei fatti.

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Attualmente, senza una moto che sia superiore ad Honda e che renda possibile colmare il gap di valore di Marquez, sarà impossibile sperare che finisca l’era del Re Spagnolo.

Si sarebbe potuto scegliere altri piloti? No, attualmente per vedere delle stagioni combattute, c’è bisogno che il 93 decida di smettere per manifesta superiorità (forse dopo aver battuto ogni record)

Segnatevelo, in Thailandia arriverà la conferenza stampa dell’addio alla MotoGP di Rossi (di lui parlerò solo quel giorno)

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Saluti

Davide_QV

FORMULA ONE SEASON REVIEW: 1985

In queste reviews tutti san già tutto quindi penso che l’interesse vero e proprio risieda nel dire cosa non si sa e/o il proprio punto di vista, condivisibile o meno. La vulgata racconta che il povero Michele perse questo Mondiale per il passaggio dalle turbine KKK a quelle Garrett effettuato prima di Monza, GP al quale il nostro si presentò con 3 punti di ritardo dal Nasone francese. Balle: la 156/85 era alla frutta come sviluppo di telaio e soprattutto aerodinamica tant’è vero che, anche a portare a termine le ultime quattro gare del Mondiale (Monza/Brands/Kyalami/Adelaide, tutte finite in un arrosto del turbo Garrett salvo forse Adelaide ove se ben rammento cedette il famigerato “pezzo da 500 lire”), Prost il titolo lo vinceva lo stesso passeggiando perchè forse ma dico forse Michele la metteva sul podio in Australia ma nelle altre tre gare stava facendo fatica a metterla nei punti con le due Williams e le due Lotus ormai saldamente davanti alle Rosse in prova ed in gara (della Mecca di Prost già sapete). E’ invece interessante l’analisi del Mondiale fino a Zeltweg, GP dal quale Michele ed Alain uscirono a pari punti (50) nel WDC. Michele pagò caro un guasto di affidabilità ad Imola, indi quei due pisquani di Piquet e Patrese non trovarono nulla di meglio da fare a Monaco che tuonarsela una contro l’altro sul rettilineo del via causando indirettamente la foratura che costò la vittoria al nostro, poi secondo dopo una furiosa rimonta. La cancellazione di Spa, prevista due settimane dopo Monaco, fu avversa a Michele che dopo le qualifiche del venerdì era in Pole con Prost ultimo quando poi il sabato cedette l’asfalto tipo a Dallas l’anno prima e la Direzione Gara optò per rimandare la gara a Settembre dopo Monza.

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Ecco diciamo che con questi tre eventi avversi in meno assieme al “non” passaggio dalle KKK alle Garrett forse ma dico forse Michele poteva dire la sua fino alla fine del Mondiale. Tipo insomma arrivare ancora matematicamente in corsa ad Adelaide. Vero pure che dopo la vittoria di Monza Prost si mise a correre con un braccio fuori dall’abitacolo quando invece la superiorità del suo pacchetto era tale che, in caso di lotta vera e propria, avrebbe guidato ben diversamente. Due annotazioni veloci veloci da leccarsi le orecchie: Testa d’Uovo fiuta la possibilità di essere il primo TP nella Storia a vincere due WDC con entrambi i Piloti per due anni di fila al che rifila per tutto l’anno al Santo componentistica di quart’ordine costringendolo ad una sequela di ritiri raccapricciante. Sua Santità si vendicherà mandandolo a dar via il c**o disobbedendo agli ordini di Scuderia a Zandvoort segnando così la sua ultima vittoria in carriera. Il Prete proverà a fare come Dennis nel 2008 con decisamente meno successo (ride). Il Vecchio invece (siamo tornati nel 1985) straccia il contratto con le superbe KKK passando alle acerbe Garrett temendo che la nazionalità delle prime favorisse la Porsche che equipaggiava le Mecca. Per evitargli di fare una stronzata galattica del genere sarebbe servito un Furia plenipotenziario in sella al Cavallino, invece c’era quel viscido figuro di Imola 1982 ed i suoi soci. Punto

07/04/1985 THE BRAZILIAN GP: RIO

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Vince Prost ma il debutto della 156/85 è decisamente solido: Michele si piazza ottimo secondo e Pinotto quarto. Quest’ultimo verrà licenziato immeditamente dopo la gara con la scusa di imprecisati “problemi fisici”. La verità non si seppe mai ma puzzò sempre di storiaccia. Elio chiuse il podio della gara di apertura del Mondiale

21/04/1985 THE PORTOGUESE GP: ESTORIL

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Prima, schiacciante (e bagnata) vittoria in F1 di ASdS imprendibile per tutti dall’inizio alla fine. Prost la tuona in pieno rettilineo vittima dell’acquaplaning, penserà di aver toccato il fondo sull’acqua ma arriverà una domenica di primavera del 1991 a fargli cambiare idea. Michele si piazza nuovamente secondo e si issa in testa al WDC, terzo chiude Gianni sulla Renault con la livrea più bella che ci sia mai stata in F1

05/05/1985 THE SAN MARINO GP: IMOLA

(IMMAGINE DA YOUTUBE)

Leviamo le cazzate dal tavolo anche qua: al box Ferrari sapevano perfettamente che Stefan Johansson non avrebbe finito la gara. Gli dissero di alzare a dismisura la pressione del turbo (fino al 1987 rimarrà libera) per favorire la sua imperiosa rimonta che lo porterà al primo posto sapendo che i consumi non gli avrebbero consentito di terminare il GP. Si sperava più o meno impunemente in una Bandiera Rossa esposta assieme alla Bandiera a Scacchi (sic) che ovviamente non si vide e quindi Stefan finì il carburante a quasi due giri dalla fine. Verrà comunque classificato sesto dopo la squalifica di Prost, primo, per aver corso sottopeso. La vittoria andrà all’intelligente De Angelis il quale, mentre il compagno di squadra farà il fenomeno salvo finire la benzina a 3 giri dalla fine, gestirà da Campione gara e benzina meritandosi ampiamente la vittoria

19/05/1985 THE MONACO GP: MONTECARLO

(IMMAGINE DA F1 SPORT)

Partiamo dalle prove: quello che parlava con Dio dopo averla messa in pole il sabato esce due volte a gomme finite per impedire agli altri di migliorare il suo tempo. Scandaloso l’impeding a Michele, che chiuderà subito dopo di lui in classifica, con la Gazzetta dello Sport che domenica mattina titola:”il Commendatore Ferrari ordina ad Alboreto una bistecca alla Senna sulla griglia di partenza”. Al via ASdS scatta in testa, manomette (disinserendolo) il limitatore di giri contravvenendo gli ordini precisi del suo box e rompe il V6 Renault come da programma. Michele è in testa e sta dominando quando fora sui detriti del già citato incidente Piquet/Patrese. Perde tantissimo tempo, riparte terzo dai box, passa Elio in pista e chiude secondo dietro ad Alain “più culo che anima” Prost

16/06/1985 THE CANADIAN GP: MONTREAL

(IMMAGINE DA F1 SPORT)

Il picco più alto della 156/85. Doppietta schiacciante di Michele e Stefan con quest’ultimo fermato dai box avendone più del primo alle prese con problemi di misfire. Prost chiudendo terzo intelligentemente commenta che è finendo sul podio in gare avverse come questa che si vince il Mondiale. Quanta verità

23/06/1985 THE USA GP: DETROIT

(IMMAGINE DA RACEFANS.NET)

In Canada aveva debuttato l’ultima evoluzione del V6 turbo Honda che già alla gara dopo a Detroit vince in modo schiacciante con Keke. Punto di svolta per la stagione del Team di Grove che da ora in avanti si giocherà la vittoria in ogni gara. Stefan e Michele chiudono secondo e terzo col muretto che curiosamente non impone uno scambio di posizioni in un GP nel quale Prost di ritira. Mah

07/07/1985 THE FRENCH GP: PAUL RICARD

(IMMAGINE DA CIRCUS F1)

Ultima vittoria della Brabham in F1 e prima della Pirelli in F1. Brutto ritiro di Michele con Prost terzo e Keke secondo. Pauroso incidente di ASdS a Signes per un cedimento meccanico. Buon quarto Stefan che passa sul Mistral il povero Elio all’ultimo giro con quest’ultimo che commenterà:”la Ferrari andava 30kmh più forte di me”

21/07/1985 THE BRITISH GP: SILVERSTONE(IMMAGINE DA AYRTON SENNA DA SILVA.COM)

ASdS parte in testa e lì rimane finchè non finisce la benzina a 4 (!!!!) giri dalla fine. Vince Prost con Michele ottimo secondo (con 28 litri di benzina rimasti nel serbatoio) e Laffite terzo. La gara è a tutti gli effetti un’ecatombe di affidabilità e consumi

04/08/1985 THE GERMAN GP: NURBURGRING

(IMMAGINE DA MOTORSPORT IMAGES)

Se Montreal 1985 è stato l’apice della 156/85 Nurburgring 1985 sarà quello della carriera di Michele Alboreto il quale parte settimo e vince in modo schiacciante annichilendo prima il Leader Rosberg poi Prost che inseguendolo finisce in testacoda all’ultima curva per chiudere secondo. Terzo nuovamente Laffite. Michele se ne va dalla Germania in testa al Mondiale con 5 punti di vantaggio su Prost. Sarà la sua ultima vittoria in F1 e l’ultima volta che starà in testa al Mondiale da solo. Fa rabbia, vero?

18/08/1985 THE AUSTRIAN GP: ZELTWEG(IMMAGINE DA PINTEREST)

Il povero Mandingo si produce in gara in un incidente simile a quello di Gilles (e Didier) portando a casa la pelle ma non il contratto con la Ligier con Guy che lo licenzia subito dopo. Vince Prost con ASdS secondo, Michele chiude ottimamente terzo dopo un weekend tutto in salita. Si riparte dall’Austria coi due contendenti per il titolo a pari punti, 50

25/08/1985 THE DUTCH GP: ZANDVOORT(IMMAGINE DA MOTORSPORT TOTAL.COM)

Inizia la discesa. Michele si qualifica male e nel finale di gara è costretto giù dal podio dai continui zigzag di quello che parlava con Dio. Davanti è ancora più ilare la cosa con Sua Santità che si fa beffe di Dennis e della componentistica di quart’ordine rifilatagli tutto l’anno e non fa passare Prost mettendo a segno la sua ultima vittoria in F1

08/09/1985 THE ITALIAN GP: MONZA(IMMAGINE DA MOTORSPORT.COM)

Ferrari come detto nell’introduzione passa da KKK a Garrett prima della gara, Michele si qualifica settimo ed è anonimamente sesto quando cede il turbo USA. Solita botta di sfiga per Prost che, mentre è secondo ad una vita da Rosberg, eredita la vittoria per il cedimento del motore del finnico. Resto del podio brasiliano con Piquet che precede ASdS. Il Mondiale di fatto finisce qua coi 12 punti che separano Michele da Prost a 4 gare dalla fine

15/09/1985 THE BELGIAN GP: SPA 

(IMMAGINE DA TWITTER)

In pole a giugno, ritirato a settembre dopo non esser mai stato in gara. Povero Michele. Vince ASdS davanti a Mansell con Prost che, in virtù del terzo posto, porta a 16 i punti di vantaggio sul nostro. Penosa scena ai box Ferrari con la 28 di Stefan che cade dai cavalletti durante il pit. Poveri noi, eravamo già nel 1986 e non lo sapevamo….

06/10/1985 THE EUROPEAN GP: BRANDS HATCH(IMMAGINE DA ART  AND GENIUS)

Game over: Prost parte malissimo e viene sopravanzato da entrambe le Ferrari che partivano molto più indietro. Michele come da copione rompe il turbo mentre Mansell mette a segno finalmente la sua prima vittoria in carriera (alla fine della sua quinta stagione completa….) chiudendo davanti ad ASdS ed Alain che, col terzo posto, chiude i conti per il WDC assicurandosene matematicamente la vittoria essendo ormai 20 punti in vantaggio su Michele. Olè

19/10/1985 THE SOUTH AFRICAN GP: KYALAMI

“Quello che da fortemente fastidio è che la Ferrari non è stata superata in performance solo dalla Mclaren, ma anche da Williams e Lotus” –  De Adamich/Grand Prix

Prima doppietta della storia per la Williams-Honda col Mansueto che precede Keke. Terzo il neoiridato Prost. Ferrari mai in gara come da copione. E’nnamo

03/11/1985 THE AUSTRALIAN GP: ADELAIDE

(IMMAGINE DA RACEFANS.NET)

Primo GP d’Australia della Storia della F1 sul meraviglioso tracciato di Adelaide che diverrà un appuntamento fisso fino al 1995 quando pagherà colpe non sue per via dell’incidente di Hakkinen, dovuto al dechappamento di una gomma della sua Mclaren. Vince Keke dopo un duello senza esclusione di colpi con ASdS (Autosprint titolerà “nemico pubblico numero 12” scrivendo delle scorrettezze di quello che parlava con Dio). Secondo Laffite e terzo il povero Streiff. Epico quarto posto di Ivan Capelli, alla seconda gara con la Tyrrell dopo Brands Hatch, che chiuderà in preda al dolore per una lesione al fondoschiena provocata da un taglio procuratosi in gara nell’abitacolo. Michele si ritira dopo aver rischiato di fare un bel risultato. L’anno si chiude, il 1986 sarà senza vittorie e c’era da aspettarselo perchè di solito quando il Ferrarista resta con l’amaro in bocca l’anno dopo gli va pure peggio. Vedasi Gilles tra il 1979 ed il 1980

(IMMAGINE IN EVIDENZA DA MOTORIEMOTION.IT)

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