La settimana scorsa, mi sono speso su queste righe nel dimostrare perché Binotto avesse avuto ragione su tante scelte, nonostante in molti invocassero già da tempo la sua testa. Ebbene ora mi trovo ad ingollare il calice amaro della cocente sconfitta magiara, punto più basso (fino ad ora!) raggiunto dalla Beneamata del team principal italo elvetico. Del resto lo scrissi no? Su queste righe non si tifa, si analizza e si ragiona.
Non c’è ragione sulla scelta operata dal muretto rosso (così ci leviamo subito il dente dolente), questo ormai è palese. Eviterò di tediarvi su cosa avrebbero dovuto fare realmente, anche perché c’è gente molto più brava di me nel descrivere ciò. Ormai anche i sassi hanno capito che il punto debole del Scuderia Ferrari è il reparto strategie, punto debole che è divenuto addirittura il principale nemico di se stessa, più della Red Bull. Al che arriviamo al nodo gordiano del mefitico problema e cioè mozzare la testa del colpevole Rueda… bene! La mia domanda a questo punto è: chi al posto suo? Quali conseguenze, in seguito, per via di questo appiedamento? Onestamente mi rendo conto di essere impopolare (che bastian contrario sarei altrimenti?), eppure cerco di pensare alle conseguenze di questo gesto in corso d’opera. Ci ritroveremmo con una squadra fortemente debilitata, principalmente dal punto di vista motivazionale, con un’ammissione di resa incondizionata. Allo stato attuale la Ferrari è come la Kriptonite… nessuno la vuole toccare, per il semplice motivo che già normalmente la pressione è alle stelle… figuriamoci ora. In Ferrari se sei assunto devi vincere subito, a differenza delle altre squadre, ed ora si invoca a gran voce il salvatore di turno.
Non c’è ragione in questa attitudine comportamentale e non sta né in cielo e né in terra una situazione del genere. Cosa dovrebbero dire in McLaren, giusto per citare un esempio, dato che non vincono da eoni? Che una parte del muretto debba essere quanto meno rivista, è fuori di discussione, solo che se l’esercizio deve essere a chi fa rotolare la testa del Rueda di turno il più lontano possibile, il sottoscritto non lo sa come va a finire. Purtroppo la domanda rimane sempre la stessa: chi al posto suo? Davvero si crede che Binotto non abbia pensato a questo problema? Davvero si crede che ci sia la fila alla porta solo perché il blasone del nome è altisonante? Davvero si crede che la stratega della Red Bull faccia tutto da sola perché genio? La verità è che Ferrari non è pronta per vincere il mondiale, nonostante si sia presentata puntuale all’appuntamento del 2022 con una F1- 75 strepitosa e purtroppo fragile.
Proprio la monoposto (una delle migliori mai uscite da Maranello), è stata un enigma. Non c’è ragione infatti che una bestia, come la chiama Charles, come la F1-75 sia letteralmente crollata nel freddo della pista ungherese che improvvisamente è divenuta “front limited” e quindi completamente a favore della Red Bull di Verstappen, a differenza e, clamorosamente direi, della pista francese, la quale sulla carta era proprio a favore dei bibitari e che poi stava per regalare la vittoria a Charles, prima che sbagliasse.
Non c’è ragione che i due piloti della Rossa avessero sensazioni e dichiarazioni completamente diverse: lo spagnolo coerente con le dichiarazioni di Binotto e il monegasco nel verso completamente opposto al suo team principal. Lo stesso monegasco, che una volta risolta la pratica Sainz prima e Russell dopo superandolo prendendosi non pochi rischi, come mai non si è imposto sulla squadra? Verstappen, nel portare la macchina sulla griglia di partenza, poco prima della partenza, si è reso conto che le Hard proprio non andavano (giro di riscaldamento!) e la squadra, fidandosi (anche) delle sensazioni del pilota, ha cambiato su due piedi la strategia. Charles come mai non ha insistito nel rimanere in pista quando ha capito che sulle medie andava bene? La completezza dell’olandese rispetto al suo avversario rosso è anche in questi dettagli. Sia chiaro, lungi da me nell’addossare la croce a Leclerc, il quale ha dovuto fare gli straordinari, eppure non c’è ragione nel suo comportamento e quindi in quello di non essersi ostinato nel rimanere in pista. Charles è la prima volta che si gioca il mondiale, mi auguro che stia facendo tesoro di questa esperienza, in quanto gli verrà utile negli anni a venire, soprattutto per colmare la lacuna che ancora ha e cioè la visione di gara. Verstappen è stato esaltato per la condotta di gara, che per carità, sebbene sia stata apparentemente impeccabile, di certo non è stata esente da errori e comunque l’olandese, forte di tutta la tranquillità di cui può godere, non ha dovuto fare altro che fare il suo mestiere e attendere gli eventi. Con sessanta e passa punti di vantaggio (ora sono ottanta), chiunque si sarebbe comportato a quel modo… chi glielo faceva fare di spingere? Red Bull non ha fatto altro che seguire il copione giusto ed in questo caso il demerito (o regalo) Ferrari vale più della loro bravura. Persino AMG ne ha approfittato, di fatto è stata una grande festa dove era la Rossa che offriva! Ciò che attualmente fa più specie non è tanto il distacco con Red Bull, quanto quei “miseri” trenta punti che separano AMG dalla Rossa. Ci si potrebbe soffermare sul ragionamento che la classifica è bugiarda, in quanto il potenziale della W13 non vale quello della F1-75, eppure i fatti dicono l’opposto perché le gare sono contornate da mille sfaccettature e l’affidabilità, gli errori dei piloti e soprattutto gli errori del muretto alla fine fanno punteggio eccome.
In tutto questo marasma, aggiungo che non c’è ragione nel comportamento della tifoseria anti Binotto e degli stessi tifosi Ferrari. Posso capire lo sconforto dovuto a quanto visto domenica scorsa, posso capire la rabbia inziale eppure sono inaccettabili determinati comportamenti dove taluni hanno aspettato proprio questo momento per dare addosso al bistrattato Binotto e poter fare a gara a chi beccava più consensi possibili. La fiera dell’assurdo. Cosa sarebbe stata la Scuderia di Schumacher – Todt – Brawn ai tempi di twitter? Cosa si sarebbe detto (il 1996 è stato il primo anno e non vale mai) a fine 1997? Cosa nel 98’? Avrebbero chiesto la testa di Todt appesa ad una picca nel 99’? Come si può essere così ottusi e, quindi, con la vista ottenebrata nel chiedere di vedere rotolare la testa (ho letto queste testuali parole purtroppo) di Binotto, il quale sebbene sia il responsabile della squadra è anche colui che ha creato i presupposti per ritornare al vertice? Si manda via lui e chi viene? Inoltre colui che lo sostituirebbe davvero si crede che possa fare qualcosa nell’immediato? Questa è semplicemente follia, perché si rimanderebbe di anni un programma vincente già avviato. Soprattutto Binotto, andando via, porterebbe con se tutti i segreti tecnico regolamentari della F1-75 e vi assicuro che c’è la fila nell’assumere il team principal rosso. La cacciata di Aldo Costa e di James Allison non hanno insegnato nulla? Tempo un paio d’anni (il regolamento attuale è in vigore fino al 2026) e chiunque ne raccoglierebbe i frutti di tale sapere. Non c’è ragione in tutto questo… non ve n’è alcuna!
Vito Quaranta