PIASTRI VINCE SULLE ARDENNE. FERRARI SOSPESA.

L’università della Formula 1. Lo scrivo subito così soddisfiamo il requisito principale quando si parla di Spa.
A Spa c’è l’incognita pioggia. E anche questo l’ho scritto.

Però è proprio così. Primo: piove. Secondo: chi sta davanti qui ha manico, chi sta dietro o non ce l’ha o lo deve ritrovare.

Fatto sta che la garetta la vince Max (che il manico ce l’ha), tenendosi dietro le due McLaren, mentre Antonelli (che il manico ce l’avrebbe ma lo deve ancora far vedere tutto) rema nelle retrovie, assieme ad un altro, Hamilton, che il manico pare averlo smarrito.

Le qualifiche successive alla garetta vedono le due McLaren di Norris e Piastri, nell’ordine, davanti a Leclerc e Verstappen, con Antonelli e Hamilton fuori subito in Q1.

E la domenica piove, fin dalla mattina, con la gara di F3 annullata, quella di F2 corsa in condizioni difficilissime e, infine, quella di F1 che, dopo un giro di formazione abortito, parte con un’ora e venti di ritardo dietro la safety car, che rientra dopo 4 giri, e con partenza lanciata. 

È Piastri si libera subito di Norris, che commette il primo dei tanti errori di giornata, sbagliando l’uscita della source e facendosi sverniciare nel successivo rettilineo del Kemmel.

Le 2 McLaren se ne vanno e al giro 10 Leclerc e Verstappen sono a 8 secondi. Le pista si sta asciugando e le gomme aono già distrutte.

La Ferrari richiama Hamilton, che stava rimontando, per montare le slick. Al giro successivo entrano Piastri, Leclerc, Verstsappen e Russell.

Inspiegabilmente, Norris si ferma solo dopo altri due giri, e tanto basta per lasciarlo a 7 secondi dal compagno e condannarlo al secondo posto finale.

Con gomme da asciutto le due Ferrari per qualche giro reggono bene il ritmo delle McLaren. Max non è più una minaccia per Leclerc, mentre Hamilton è risalito fino alla settima posizione e si trova a pochi secondi dal compagno in terza.

Tutti vogliono arrivare in fondo senza fermarsi ulteriormente, e la corsa diventa una noia mortale, riservando solo qualche sorpasso nelle retrovie da parte di chi ha effettuato la seconda sosta.

Nel finale, Norris si avvicina a Piastri ma i giri sono finiti, gli errori no e la rimonta non si concretizza.

Finisce così con Piastri che “si laurea” all’università del motorsport, davanti a Norris, Leclerc, Verstappen, Russell, Albon, Hamilton, Lawson, Bortoleto e Gasly.

Fra una sola settimana si correrà in Ungheria, dove la McLaren metterà a segno l’ennesima doppietta stagionale. Salvo improbabili sorprese.

P.S. Piastri ha ottenuto oggi la sua ottava vittoria. Anche Norris e Piastri sono ad 8, ma con più del doppio delle gare. Ecco perchè quest’anno sarà lui campione del mondo.

P.S. 2 Norris ha messo insieme, in 44 giri, almeno 4 errori che gli sono costati in tutto altrettanti secondi, oltre alla posizione al primo giro. Il suo compagno ha fatto un solo, piccolissimo, errore nelle qualifiche, che ha rimediato subito. Ecco perchè quest’anno sarà lui il campione del mondo.

P.S. 3 40 M€ l’anno per scrivere un dossier e per rimediare figuracce in pista sono veramente tanti. E non guardiamo alla rimonta di oggi, perchè si è fermato al settimo posto, il minimo sindacale. 

P.S. 4 tanto rumore per un braccetto della sospensione spostato, per poi ritrovarsi sempre nello stesso posto. Ormai la testa è già al 2026, e le prospettive sono tutt’altro che rosee, finchè avremo un team principal che continua ad essere soddisfatto di questi risultati.

P.S. 5 è appena il caso di ricordare che se si spendono 120M€ x 10 per far correre 2 x 10 macchine, forse si potrebbe trovare il modo di correre anche quando piove in modo normale (perchè oggi a Spa non si è certo visto un diluvio, alle 15).

P.S. 6 E’ ora che il mio giovane concittadino si dia una mossa. Il problema non è tanto la posizione, quando il distacco che prende dal suo compagno di squadra. E appena il caso di ricordare (e due) che tutti i fenomeni del passato (quelli veri) ai compagni facevano vedere i sorci verdi fin dalla prima gara. Oggi Russell è arrivato quinto, Bortoleto, debuttante come lui, con una Sauber, è arrivato nono, e lui è arrivato sedicesimo a quasi un minuto da George. Non c’è molto altro da dire.

P.S. 7 Andrea nelle retrovie era in compagnia di uno che potrebbe essere suo padre, e che è costretto in quella posizione da un team che ha chiaramente deciso di concentrare sul 2026 tutte le risorse, compreso il genio della progettazione che usa ancora il tecnigrafo. Genio che, a quanto pare, non appena si inizia a parlare della macchina di quest’anno, esce dall’ufficio. Non male per uno che è pagato decine di M€ all’anno. 

P.S 8 Quando il genio lavorava alla Red Bull, con lui c’era un certo Rob Marshall che ora lavora alla McLaren. Se ne è andato dalla squadra austriaca in maggio 2023, quindi l’auto dominante di quell’anno e di quello precedente era stata costruita sotto la sua direzione. E le monoposto successive sono state molto peggiori. Ma il genio era ancora in squadra.

Immagine in evidenza dal sito www.formula1. com