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85° 24 HEURES DU MANS

L’edizione 2017 della classicissima francese offre molti motivi d’interesse in quanto ci sarà un duello titanico face to face tra Toyota e Porsche. Sarà anche la prima Le Mans dal 1998 senza l’Audi nella classe regina….un’era trionfale che va a chiudersi per i Quattro Anelli. 60 auto e 180 piloti impegnati per 24 ore. Il record de la Sarthe che potrebbe realmente cadere…sia sul giro che sulla distanza (le previsioni sono buone). Le nuove LMP2 sono dei veri prototipi da corsa ed in grado di generare velocità di punta a cui le LMP1 non arrivano! Lo spettacolo delle GT è sempre da seguire…Ford vs Ferrari, la nuova Porsche, i possenti motori anteriori di Corvette e Aston….

Sarà come sempre una grande gara…the BIG ONE.

Vediamo una Preview classe per classe.

GTE AM

Quest’anno con 16 vetture può essere la classe GTE AM migliore di sempre. Composta da team impegnati nel WEC, ELMS, IMSA e Asian LMS, porta una gran varietà di macchine ed anche un’accesa guerra di gomme tra Michelin e Dunlop. Potrebbe essere la classe da seguire a volte durante la gara. Anche se c’è una marca dominante, in termini numerici, infatti il primo anno di eleggibilità della Ferrari 488 GTE in questa classe si sta dimostrando molto positivo per Michelotto, con non meno di 8 vetture presenti in classe. Tuttavia, lo squadrone Aston, le Porsche e la Corvette Art Car aggiungono vivacità ed imprevedibilità. L’anno passato la Ferrari di Scuderia Corsa conseguì la una vittoria relativamente semplice, approfittando di regali da parte di altri equipaggi. Stavolta però le cose sembrano ben più difficili e ci vorrà una gara completamente fuori dai guai per farcela.

 

GTE AM Entry List:

#50 | Larbre Competition | Chevrolet Corvette C7.R | Fernando Rees, Romain Brandela, Christian Philippon

#54 | Spirit of Race | Ferrari 488 GTE | Thomas Flohr, Francesco Castellacci, Olivier Beretta

#55 | Spirit of Race | Ferrari 488 GTE | Duncan Cameron, Aaron Scott, Marco Cioci

#60 | Clearwater Racing | Ferrari 488 GTE | Richard Wee, Hiroki Katoh, Alvaro Parente

#61 | Clearwater Racing | Ferrari 488 GTE | Weng Sun Mok, Keita Sawa, Matt Griffin

#62 | Scuderia Corsa | Ferrari 488 GTE | Cooper MacNeil, Bill Sweedler, Townsend Bell

#65 | Scuderia Corsa | Ferrari 488 GTE | Christina Nielsen, Alessandro Balzan, Bret Curtis

#77 | Dempsey Proton Racing | Porsche 911 RSR | Christian Ried, Matteo Cairoli, Marvin Dienst

#83 | DH Racing | Ferrari 488 GTE | Tracy Krohn, Nicolas Jonsson, Andrea Bertolini

#84 | JMW Motorsport | Ferrari 488 GTE | Rob Smith, Will Stevens, Dries Vanthoor

#86 | Gulf Racing | Porsche 911 RSR | Ben Barker, Mike Wainwright, Nick Foster

#88 | Proton Competition | Porsche 911 RSR | Klaus Bachler, Stephane Lemeret, Khaled Al Qubaisi

#90 | TF Sport | Aston Martin Vantage | Euan Hankey, Salih Yoluc, Rob Bell

#93 | Proton Competition | Porsche 911 RSR | Pat Long, Abdelaziz Turki Al Faisal, Mike Hedlund

#98 | Aston Martin Racing | Aston Martin Vantage | Paul Dalla Lana, Mathias Lauda, Pedro Lamy

#99 | Beechdean AMR | Aston Martin Vantage | Ross Gunn, Andrew Howard, Oliver Bryant

Personalmente vedo abbastanza bene la Corvette Larbre, l’Aston #98 e la Ferrari #65 di Scuderia Corsa.

 

LMP2

Un totale di 25 auto nella profondamente rinnovata classe LMP2 è un record, e sembra assolutamente certo che, indipendentemente dal meteo, con queste nuove vetture molto più potenti e molto evolute aerodinamicamente si avrà un nuovo record di distanza percorsa in gara nella storia di questa categoria.

La classe è caratterizzata dal motore unico: il Gibson V8 da 600CV (a livello di quello di molte LMP1 a benzina di una decina d’anni fa). Se sul motore i team non devono scegliere, sono invece disponibili 4 diversi costruttori di telai/carrozzerie…i francesi di Ligier ed Oreca, l’italiana Dallara e la statunitense Riley Multimatic, in realtà c’è anche l’Alpine in gara…ma il preparatore francese si serve di telai Oreca con piccole modifiche alla carrozzeria. Tutti sono per la prima volta contemporaneamente al via di una gara.

Dal Test Day è emersa un po’ di perplessità poiché 13 dell 14 Oreca hanno veramente impressionato relegando gli altri molto indietro in termini di distacco. In più le prestazioni sono veramente straordinarie…infatti il miglior tempo è stato di 3:28 con velocità massime che hanno portato le Dallara a superare i 340 km/h. Il regolamento permette all’ACO di effettuare modifiche per bilanciare lo schieramento a sfavore delle Oreca, anche se fino ad ora non hanno mai ritenuto necessario intervenire. In queste circostanze una mossa del genere prima della gara non sarebbe una sorpresa, come non lo sarebbe se qualche team presentasse un nuovo kit aero.

Sarà la classe più combattuta….almeno per chi ha le Oreca07.

 

LMP2 Entry List:

#13 | Vaillante Rebellion | Oreca 07 | Nelson Piquet Jnr, Mathias Beche, David Heinemeier-Hansson

#17 | IDEC Sport Racing | Ligier JS P217 | Patrice Lafargue, Paul Lafargue, David Zollinger

#21 | 10star DragonSpeed | Oreca 07 | Henrik Hedman, Ben Hanley, Felix Rosenqvist

#22 | G-Drive Racing by DragonSpeed | Oreca 07 | Memo Rojas, Ryo Hirakawa, Jose Gutierrez

#23 | Panis Barthez Competition | Ligier JS P217 | Fabian Barthez, Timothy Buret, Nathaniel Berthon

#24 | CEFC MANOR TRS Racing | Oreca 07 | Tor Graves, Jean-Eric Vergne, Jonathan Hirschi | Test Day Time

#25 | CEFC MANOR TRS Racing | Oreca 07 | Roberto Gonzalez, Vitaly Petrov, Simon Trummer

#26 | G-Drive Racing | Oreca 07 | Roman Rusinov, Alex Lynn, Pierre Thiriet

#27 | SMP Racing | Dallara P217 | Mikhail Aleshin, Viktor Shaytar, Sergey Sirotkin

#28 | TDS Racing | Oreca 07 | Francois Perrodo, Emmanuel Collard, Matthieu Vaxiviere

#29 | Racing Team Nederland | Dallara P217 | Rubens Barrichello, Frits van Eerd, Jan Lammers

#31 | Vaillante Rebellion | Oreca 07 | Nicolas Prost, Bruno Senna, Julien Canal

#32 | United Autosports | Ligier JS P217 | Will Owen, Hugo de Sadeleer, Filipe Albuquerque

#33 | Eurasia Motorsport | Ligier JS P217 | Jacques Nicolet, Pierre Nicolet, Erik Maris

#34 | Tockwith Motorsports | Ligier JS P217 | Phil Hanson, Nigel Moore, Karun Chandhok

#35 | Signatech Alpine | Alpine A470 | Nelson Panciatici, Pierre Ragues, Andre Negrao

#36 | Signatech Alpine | Alpine A470 | Gustavo Menezes, Matt Rao, Romain Dumas

#37 | Jackie Chan DC Racing | Oreca 07 | David Cheng, Tristan Gommendy, Alex Brundle

#38 | Jackie Chan DC Racing | Oreca 07 | Ho Pin Tung, Oliver Jarvis, Thomas Laurent

#39 | GRAFF | Oreca 07 | Eric Trouillet, Enzo Guibbert, James Winslow

#40 | GRAFF | Oreca 07 | James Allen, Richard Bradley, Frank Matelli

#43 | Keating Motorsports | Riley Mk.30 | Ben Keating, Jeroen Bleekemolen, Ricky Taylor

#45 | Algarve Pro Racing | Ligier JS P217 | Mark Patterson, Matt McMurry, Vincent Capillaire

#47 | Cetilar Villorba Corse | Dallara P217 | Andrea Belicchi, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto

#49 | ARC Bratislava | Ligier JS P217 | Miro Konopka, Konstantins Calko, Rik Breukers

Difficilissimo fare pronostici qui. Io scommetto sulla Manor di Vergne, la G-Drive di Lynn e la Rebellion di Senna-Prost.

 

GTE PRO

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Dopo la controversa gara del 2016, che vide le Ford e la sola Ferrari Risi dominare costantemente, con le vetture statunitensi in particolare dimostratesi dei missili nei lunghi rettilinei dell’Hunadieres, ma anche molto consistenti per tutto l’arco delle 24 ore. Ovviamente in molti sono rimasti delusi, tanto che quest’anno la FIA/ACO ha deciso di cambiare il processo di acquisizione dati dalle vetture per stabilire un BOP migliore e valido. Rimane da vedere se si riuscirà nell’intento, specialmente alla luce del Test Day che ha visto un gap di oltre 3 secondi tra la Corvette più veloce e la Ford più lenta. Però c’è ottimismo da parte degli organizzatori, che confidano di aver raggiunto un bilanciamento soddisfacente una volta che tutti spingeranno forte. In ogni caso sarà una gara affascinante, con 5 costruttori (in attesa di BMW dal 2018) impegnati in modo se non ufficiale comunque molto supportato dalle case e piloti professionisti (Platinum) di calibro internazionale. Tutti con l’obiettivo di centrare il bersaglio grosso.

Vediamo singolarmente i 5 costruttori:

FERRARI – Il cavallino porta tre 488 GTE di cui 2 affidate ad AF Corse (ed in lotta per il WEC) e una proveniente dall’IMSA, ossia la Ferrari del Risi Competizione. La 488 GTE a detta di molti, visto anche il BOP uguale a quello di Le Mans 2016, sarà la vettura da battere. L’anno scorso AF Corse ha vissuto un incubo in termini di affidabilità, ma quest’anno la macchina è più matura e con adeguato rodaggio, per cui dovrebbe recitare un ruolo da assoluta protagonista. Inoltre la 488 nelle gare di quest’anno ha sorpreso per essere riuscita a trovare soluzioni e compromessi diversi al fine di fronteggiare i cambiamenti di BOP. AF Corse dovrà fare a meno per la prima volta della sua punta di diamante Bruni, sostituito per ora egregiamente da Pierguidi. I terzi piloti sono Di Grassi, che quindi passa da LMP1 a GT e Molina che corre nel WEC in GTE AM. Risi non partecipa al WEC e non avrà nulla da perdere, inoltre potrà contare sull’esperienza di Fisichella, Vilander e Kaffer…tutte ex AF Corse.

CORVETTE – Le inconfondibili e ormai non più giovani C7R giallone arrivano come da tradizione in Europa solo per Le Mans, dato che corrono in IMSA. Nel Test Day probabilmente si sono nascoste un pelo meno degli altri e per ora si sono beccate 0.2mm di restrittore in meno (5-8CV). Comunque la squadra di Dough Fehan è quella che nel GT ha vinto più di tutti, sia Le Mans che le gare americane, perciò sono da tenere sempre in considerazione. Come novità di piloti ci sarà il ritorno al passato di Marcel Fassler, che prima di Audi in LMP1 correva appunto con le GT1.

FORD – Il team di Chip Ganassi arriva come l’anno scorso con 4 vetture: una flotta per dominare il podio. La Ford GT è stata molto discussa e contestata fin da subito, perché di fatto un prototipo ed inoltre perché la produzione della stradale è andato mooolto a rilento, con le prime vendite reali solo ad inizio 2017. L’anno scorso nessuno riusciva a tenere praticamente il ritmo dell’Ovale Blu e quest’anno l’ACO non vuole ricascarci. Al Test Day le quattro Ford si sono piazzate ultime in GTE PRO, lamentandosi anche di mancanza di grip generale…..ma tutti sono pronti a scommettere che i problemi spariranno nelle qualifiche. Le novità in fatto di piloti riguardano Pipo Derani, che ha impressionato l’anno scorso nelle gare IMSA con i DPi; e Tony Kanaan, che debutterà a Le Mans a seguito della chiamata last minute per sostituire l’infortunato Bourdais. Rispetto all’anno scorso le GT sono state sia appesantite sia rallentate dall’abbassamento delle pressioni di sovralimentazione….chissà se sarà abbastanza.

PORSCHE – Il team Manthey ritorna in modo ufficiale, dopo il 2016 sabbatico, con una nuovissima arma, molto discussa e controversa forse più della Ford, che sfrutta al limite e oltre il regolamento tecnico dato che di fatto è una 911 a motore centrale (stile GT1 anni’90) che non centra nulla con i modelli attualmente in produzione. E’ un prototipo vero proprio. Al debutto di Daytona è stata subito in lizza per la vittoria, ma successivamente nelle gare WEC è andata veloce solo a sprazzi, accusando evidenti problemi di degrado delle Michelin, soprattutto a Spa. Sarà la prima volta a Le Mans per questa vettura che al Test Day ha portato un nuovo scarico e si è trovata piuttosto bene sul circuito de La Sarthe, girando tanto e con buon ritmo. Gli equipaggi sono entrambi molto forti e omogenei, anche se i più esperti sono Lietz-Pilet-Makowiecki.

ASTON MARTIN – AMR torna a Le Mans con un paio di intramontabili, interminabili Vantage GTE….auto di un paio di generazioni fa ahimè, nonostante la sua bellezza classica e la sua eleganza britannica. Io aspetto febbrilmente il 2018 poiché, anche se non confermato ufficialmente, dovrebbe finalmente debuttare l’erede della Vantage GTE. Nelle prime due gare hanno fatto le comparse, ma il BOP di Le Mans dovrebbe riportarle ad essere della partita. Inoltre le Aston montano le gomme Dunlop contro le Michelin degli altri, questo a seconda delle condizioni può essere un vantaggio (come l’anno scorso in cui grazie allo sviluppo continuo Dunlop vinsero il titolo piloti), oppure uno svantaggio…come sembra quest’anno. Anche qui c’è un equipaggio sulla carta molto più veloce, quello della #95 con Thiim-Sorensen-Stanaway. Forza Aston!!!

 

GTE PRO Entry List:

#51 | AF Corse | Ferrari 488 GTE | James Calado, Alessandro Pier Guidi, Lucas Di Grassi

#63 | Corvette Racing | Corvette C7.R | Jan Magnussen, Antonio Garcia, Jordan Taylor

#64 | Corvette Racing | Corvette C7.R | Oliver Gavin, Tommy Milner, Marcel Fassler

#66 | Ford Chip Ganassi Team UK | Ford GT | Stefan Mucke, Olivier Pla, Billy Johnson

#67 | Ford Chip Ganassi Team UK | Ford GT | Andy Priaulx, Harry Tincknell, Pipo Derani

#68 | Ford Chip Ganassi Team USA | Ford GT | Joey Hand, Dirk Muller, Tony Kanaan

#69 | Ford Chip Ganassi Team USA | Ford GT | Ryan Briscoe, Richard Westbrook, Scott Dixon

#71 | AF Corse | Ferrari 488 GTE | Davide Rigon, Sam Bird, Miguel Molina

#82 | Risi Competizione | Ferrari 488 GTE | Toni Vilander, Giancarlo Fisichella, Pierre Kaffer

#91 | Porsche GT Team | Porsche 911 RSR | Richard Lietz, Fred Makowiecki, Patrick Pilet

#92 | Porsche GT Team | Porsche 911 RSR | Michael Christensen, Kevin Estre, Dirk Werner

#95 | Aston Martin Racing | Aston Martin Vantage | Nicki Thiim, Marco Sorensen, Richie Stanaway

#97 | Aston Martin Racing | Aston Martin Vantage | Darren Turner, Jonny Adam, Daniel Serra

 

Quest’anno vedo le Ferrari con molte chance di farcela, e non mi sorprenderei di vedere una Corvette davanti a tutti.

 

LMP1

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La classe LMP1 quest’anno è sguarnita in termini numerici, come quasi tutti gli anni dei prototipi ibridi a parte il 2015. La lotta per il vertice è comunque molto feroce grazie al duello Porsche-Toyota.   Le vetture nelle prime due gare sono state più vicine di quanto possa sembrare …nonostante la Toyota abbia trionfato in entrambe; ma ora si arriva a Le Mans ed è la gara che conta….tutti vogliono vincere qui.

BYKOLLES – Questa è l’unica auto tristemente iscritta alla classe LMP1-L riservata ai privati. Per loro la vera sfida sarà stare davanti alle nuove LMP2 che nei Test sono state velocissime.

PORSCHE – La 919 Hybrid 2017 è tutto sommato una pesante evoluzione dall’anno precedente, soprattutto in termini aerodinamici e sospensivi, mentre la PU ha ricevuto modifiche minori. A Weissach hanno puntato molto su Le Mans tanto che addirittura a Silverstone hanno preferito usare il kit Low Downforce, pagandone il prezzo, per ottimizzare l’assetto in vista della 24 ore. La vettura tedesca è sembrata soffrire maggiormente il degrado gomme rispetto alla TS050 dimostrandosi però più affidabile in generale…anche se al Test Day è stato effettuato un cambio motore. In Porsche alla luce dei tempi segnati dalle Toyota hanno già messo le mani avanti per le qualifiche, affermando che comunque sarà estremamente dura anche in gara se non succedono imprevisti.

TOYOTA – La TS050 Hybrid è un deciso passo avanti rispetto alla 2016 in ogni area, anche lato motore. Si è visto bene nelle prime 2 gare in cui nonostante le limitazioni aerodinamiche introdotte dalla FIA sono stati abbattuti i record di Silverstone e Spa. Inoltre a giudicare dal 3.18:1 del Test sembra che anche il record di le Mans possa crollare. Gli uomini di Colonia hanno impostato le loro scelte aerodinamiche in modo diametralmente opposto rispetto alla Porsche, puntando sin da Silverstone su un assetto High Downforce come è logico…confermato anche a Spa sulle due vetture impegnate nel mondiale, mentre sulla #9 è stato sperimentato il kit a basso carico. Le due soluzioni a Spa come tempo sul giro si sono quasi equivalse, con leggero vantaggio per il LD…invece come degrado e passo gara più consistente l’HD. A Silverstone una delle TS050 ha avuto un grave problema ai freni che l’ha costretta a lunghe riparazioni ai box e di fatto fuori gioco, per il resto l’affidabilità dell’unità motrice accoppiata agli elementi ibridi ha mostrato un grande miglioramento rispetto al 2016. Dunque sembra davvero l’anno buono per i giapponesi, che per la prima volta schiereranno 3 vetture contro le due Porsche dei rivali.

La sensazione è che ci sia davvero tutto per vincere, ma Le Mans il vincitore lo ha già scelto…noi lo dovremo scoprire Domenica pomeriggio.

 

Entry List LMP1:

#1 – Porsche LMP Team – Porsche 919 Hybrid – Neel Jani, Andre Lotterer, Nick Tandy

#2 – Porsche LMP Team – Porsche 919 Hybrid – Timo Bernhard – Earl Bamber – Brendon Hartley

#4 – ByKolles Racing Team – ENSO CLM P1/01 NISMO – Oliver Webb, Dominik Kraihnamer, Marco Bonanomi

#7 – Toyota Gazoo Racing – Toyota TS050 Hybrid – Mike Conway, Kamui Kobayashi, Stephane Sarrazin

#8 – Toyota Gazoo Racing – Toyota TS050 Hybrid – Sebastien Buemi, Anthony Davidson, Kazuki Nakajima

#9 – Toyota Gazoo Racing – Toyota TS050 Hybrid – Nicolas Lapierre, Yuji Kunimoto, Jose Maria Lopez

 

Dopo il finale semplicemente incredibile dell’anno scorso, in Toyota si sono rimboccati le maniche e hanno sfornato una gran macchina, sono carichissimi per rifarsi con gli interessi. Chi ce la farà?? Finalmente la Toyota dopo ennesimi tentativi di raggiungere l’agognato traguardo? O la Porsche riuscirà ad aggiungere la 19^ vittoria assoluta al suo palmarès….

Vedremo fra poco.

Io punto sulla Toyota…quest’anno o mai più.

 

Orari:

Mercoledì 14 Giugno ore 16:00-20:00 :  Prove Libere

Mercoledì 14 Giugno ore 22:00-00:00 :  Qualifica 1

Giovedì 15 Giugno ore 19:00-21:00 :  Qualifica 2

Giovedì 15 Giugno ore 22:00-00:00 :  Qualifica 3

Sabato 17 Giugno ore 9:00-10:00 :  Warm-up

Sabato 17 Giugno ore 15:00 :  Gara

 

Link live timing con split sectors…fondamentale per seguire tutte le classi.                                                                                                                                           -http://www.sportscarglobal.com/LiveTiming.html                                         -https://timing.71wytham.org.uk/

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Siamo pronti per le 24 ore più veloci dell’anno!!

45° ADAC Zurich 24h-Rennen Nürburgring

Se già l’edizione scorsa verrà ricordata come una di quelle più emozionanti, quella 2017 non è da meno.

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Quest’anno la gara nell’Inferno Verde cade in un week-end già saturo di Motorsport, con il GP di Monaco e la 500 Miglia di Indianapolis a prendersi i titoli e tutte le attenzioni mediatiche. Nonostante questo in Germania non si lasciano sfuggire il rarissimo caldo soleggiato che regna sull’Eifel, quindi si registrano 205.000 presenze circa nel corso del week-end e non si sa quanti milioni di litri di birra tracannati.

Ma ci siamo…..le 160 auto, dalle velocissime GT3 alle utilitarie e vecchie volpi come la Manta Kissling (ha davvero una coda di volpe attaccata all’antenna), stanno per prendere il via della gara più dura che ci sia per piloti, mezzi e team. In pole c’è un prototipo artigianale dell’americano Glickenhaus: la bellissima e stranissima SCG 003 con livrea gialla e bocca da squalo che mi ricorda tanto le Jordan F1, che Jeff Westfal è riuscito a portare davanti a tutti in 8’ e 15”.                            Poi una pattuglia di Audi con la Ferrari 488 GT3 in seconda fila.

Al via i piloti non prendono troppi rischi, tutti sfilano agevolmente fra le curve del GP Strecke prima di buttarsi a pista libera nel Nordschleife. La SCG 003 #704 mantiene la testa inseguita dalle Audi WRT e Land con in mezzo la Ferrari, invece Mercedes e BMW inseguono nel gruppo. Come sempre è estremamente difficile superare e le uniche vere chance si hanno sul Dӧttinger Hӧhe e alla curva 1 del GP Strecke.

Dopo pochi giri e un paio di cambi di leadership alcuni team iniziano a pittare uscendo dalla classica strategia, è il caso della BMW M6 Rowe #98 e della Mercedes AMG Haribo #8, che dopo i pit stop di tutti gli altri si ritrovano infatti in testa, ma quasi alla fine del loro stint.

Nelle prime fasi svaniscono subito le speranze per la Porsche, che perde prima della sera 4 vetture per incidenti e problemi tecnici, lasciandone solo una nella top ten; in difficoltà anche le Bentley che con le Yokohama non riescono a tenere il ritmo dei primi. Le Mercedes iniziano a perdere costantemente terreno uscendo dalla top 5 a beneficio delle BMW che sembrano essere le uniche in grado di contrastare la flotta Audi.

Prima del tramonto si registra un primo colpo di scena che vede la Glickenhaus di vertice rientrare ai box con il retrotreno danneggiato a seguito di un contatto con una Mercedes Black Falcon; le riparazioni fanno perdere oltre un giro intero alla SCG 003 che si dimostra comunque molto veloce, ma quando perdi un giro qui non recuperi mai e puoi dire addio i sogni di vittoria.

Altro colpo di scena vede Nico Muller con l’Audi #10 del WRT nelle posizioni di testa andare a sbattere dopo un contatto con una Clio nella zona di Hatzenbach…il risultato è sospensione rotta e gara finita. Anche l’Audi #5 del Phoenix ha un contatto con un doppiato all’inizio del Nordschleife, riesce a riprendere la pista con la posteriore sinistra forata e man mano distrutta….dopo qualche minuto si rivede la vettura con una nuova “magica” gomma integra (wet) reperita da qualche parte nella foresta grazie alla previdenza del team di predisporre ruote in vari punti della pista.

Mai vista una cosa del genere!

A questo punto si entra nella notte con le altre tre R8 che si giocano la leadership, con la #29 in leggero vantaggio, a seguire le BMW Rowe #98 e la Schnitzer #43.

Nella corso della notte le Mercedes perdono ancora del tempo e attanagliate da problemi tecnici e di gomme Michelin, non sembrano della partita. La prima è la #1 Black Falcon a oltre 5’ dai leader.

Alle prime luci dell’alba l’Audi perde anche la #28 del Team Land che si ferma ai box con problemi tecnici a seguito di una doppia foratura, mentre sono arrivati i guai per la BMW #43 che si ritira per incidente nel 3° settore della pista.

La mattinata procede senza troppi intoppi per le vetture di testa, la #29 continua a comandare con circa 90 secondi di gap sulla #9 del WRT e su stessa strategia, mentre la BMW #98 è circa 1 minuto più indietro. A 2 ore dal termine si verifica un momento drammatico per l’Audi di testa, infatti in uscita dal pit stop la macchina non procede a velocità normale, ma più lentamente, completa così un giro del circuito GP e ritorna ai box….panico! Macchina portata nel garage, smontato il cofano, reset elettronico effettuato e ripartenza dai box…a questo punto ritorna in pista in terza posizione ad 1’:30” dalla #9 e ad 1’ dalla #98. Chris Mies (uno dei piloti) sta per esplodere di rabbia…..perdere così una gara dopo averla praticamente dominata deve fare male…in Toyota ne sanno qualcosa, anzi molto di più!!

Le ultime 2 ore vedono nelle 3 macchine di testa i 3 piloti che le condurranno fino al traguardo: Rast per la #9, Catsburg (protagonista anche nel WTCC) sulla #98 e Van der Linde sulla #29 che tenta la disperata rimonta.

Verso le 14.30 i distacchi non sono cambiati, ma si incominciano a vedere nuvole minacciose arrivare sul castello dell’Eifel, qualcuno vuole che ci sia un finale thrilling. La BMW ha fatto il suo ultimo pit stop a circa 1 ora dalla fine, quindi ne ha per arrivare al traguardo, mentre le 2 Audi dovranno fare uno splash a 2-3 giri dalla conclusione.  Dopo il suo ultimo stop la BMW scivola a quasi 3 minuti di gap dalla vetta, ma le Audi si dovranno fermare…..non è ancora detta l’ultima parola.

Il pit stop dell’Audi #9 va perfettamente secondo i piani, ma quello della #29 è un disastro colossale: la macchina parte e il tappo del serbatoio si svita, si ferma, viene riportata indietro, concitazione per chiudere in qualche modo il serbatoio….intanto i secondi….trascorrono inesorabili, passa anche la BMW.                           A questo punto, persa per persa, il team Land prova il Jolly delle gomme rain, quindi altro tempo perso. Effettivamente da qualche parte sta piovendo, ma il Nürburgring data la sua vastità è l’unica pista dove non interessa se piove, ma DOVE piove??

Il dado è tratto….Van der Linde esce dai box con le gomme da bagnato su pista asciutta e con un pallido sole…follia pura!

Affronta lentamente per non distruggere le gomme il GP Strecke e si butta per la penultima volta nell’inferno verde alla ricerca disperata di ciò che tutti non vorrebbero mai: l’acquazzone del ‘Ring che non perdona.

Rast intanto si addentra nel ventre della foresta…..ma questa è una storia che dovete vedere.

Chi sopravvivrà?? Chi vincerà??

Godetevi questa mezzoretta di manico e follia.

Grazie di esistere Nordschleife che regali sempre emozioni!

Grazie Bring!

Aury

Blancpain, quando un campionato stupendo vien seguito da pochi.

Eccomi qua, a raccontarvi le emozioni che ho provato nella prima gara stagionale del Blancpain, in quel del bellissimo circuito intitolato al grande MARCO SIMONCELLI, ossia Misano.

All’arrivo a Misano, si punta prima all’albergo, dal quale si sentono arrivare dalla pista, i fantastici suoni dei V8 di Maranello e i V10 di Sant’Agata Bolognese, con qualche suono più sordo e cupo dei turbo di Stoccarda o della casa di Woking. Come sempre, la scimmia incomincia a salire, ed il bisogno di vedere questi mezzi sfidarsi sul tracciato, sale a dismisura.

Sbrigate velocemente le questioni alberghiere, si vola di filata in pista. I soliti furbi proprietari di case e prati, presenti nei paraggi del circuito, sono li come rapaci, pronti ad accalappiarsi la preda che gli dia un sazio introito esentasse, rendendosi disponibili a custodire il mezzo. Ovviamente diamo loro la solita glissata all’invito, anche perchè, da subito si nota che non ci sia questa grossa presenza di pubblico, vista la scarsa difficoltà a trovar posteggio. (sul discorso pubblico parlerò dopo)

Si arriva all’ingresso ed il costo del biglietto, che permette di girare su qualsiasi tribuna, nel paddock e persino in pit-line, è di soli 14 euro, una cifra stra onesta per lo spettacolo che di li a poco si potrà gustare.

Eccoci entrati, e subito ti imbatti nelle varie Ferrari F12, o sulla FF grigia met, in una McLaren LP675 e la Huracan, tutte rigorosamente stradali, che finiscono per passare quasi inosservate, perchè proprio mentre muovi i primi passi, ti si fermano davanti le GT SPORT CLUB, ossia le auto del campionato AMATORI del Blancpain.

Come puoi riuscire a non ritrovarti con gli occhi a cuoricino, quando hai davanti dei mostri bassissimi, che già di loro sono favolosi, ed in questo campionato vengono resi ancora più stupendi, con le loro fiancate allargate, gli spoiler non eccessivi e un suono di scarico da puro orgasmo?

Già, è impossibile e per me, la più favolosa resta la BMW Z4, che della sua versione stradale forse ne mantiene solo la sagoma superiore, ma di certo non sfigurano manco le Hurracan, o le 458 e 488 di KASSEL, forse le sole che emozionano un filo meno, sono le Merz SLS (cmq da 8.5 come voto estetico).

Nella pausa pranzo, si può percorrere la pit line, ed andare ad ammirare le vetture del GT SERIES SPRINT CUP, ossia i mostri ufficiali e non, su cui corrono i piloti professionisti (per fare un nome, Fassler, uno che ha vinto “solo” 3 volte Le Mans). Passi di box in box, affascianto da quelle vetture favolose (R8 V10, Hurracan, 488, SLS, Continetal GT, Bmw M6, Mclaren 650S)  che mostrano cattiveria, già solo nella loro estetica. Ti soffermi a guardarle nei loro dettagli più nascosti, perchè nessun tecnico o meccanico ti proibisce di entrare anche all’interno del box, per poter ammirare la vettura. Ti perdi ad osservare gli attacchi delle sospensioni, le disposizioni di pompe dei freni, serbatoi, l’uso smodato di fibre varie per alleggerire le vetture, gli impianti frenanti spaziali con pinze enormi, estrattori degni delle migliori gt da competizione. Poi ad un tratto, ti ritrovi a seguire in diretta a una prova di pit stop della Bentley, restando esterrefatto della rapidità dei mecccanici e della loro meticolosità nelle operazioni….cosa può voler di più un appassionato di corse?

Il tempo nella corsia box finisce, perchè  ricomincia del movimento in pista, si sale subito sul tetto del palazzo della race direction, fiondandosi a seguire l’evento delle Fiat 500 Abarth, rimanendo stupito per quanto viaggiassero e di come nessuna si sia capottata, al contrario di quel che si vede normalmente nei video in rete.

Passano pochi minuti dalla fine delle prove delle 500, ed ecco entrare in azione i mostri della SPRINT CUP, tutte belle ora li in linea, pronte a scaricare le loro potenze. In un primo momento, un pò di stupore, misto a un pò di delusione, perchè il sound è figo, ma tutti i piloti non tirano pieni giri e staccano presto. Le traiettorie nelle curve non sono nulla di sconvolgente, resto esterrefatto. Passano 15 min…poi i succesivi 10…la situazione cambia poco, ma ancora “ni” emozione. Ultimi 15 min. e iniziano a spingere di più, ma con qualche errore dei piloti. (che forse mi stessi aspettando troppo? può essere, ma aspettate a trarre le conclusioni)

Giusto 10 min. ed ecco entrare le GT SPORT CLUB, con i piloti che danno l’anima fin da subito, facendomi tornare subito il sorriso, oltre che provare pura eccitazione, ogni qualvolta mi sfrecciava davanti la Z4. (il suo sound ancora riecheggia nelle mie orecchie). Già, in questa categoria si vede si l’andare al limite, ma anche la difficoltà, ed alla fine non sono rare le uscite di pista ed i testacoda, come non manca qualche inghiaiata. Tuttavia lo spettacolo è davvero stupendo.

Finiti i turni di qualifica, ci si spara un tour del paddock, ritrovandosi in un ambiente più casereccio, dove si nota la molta amicizia fra vari team, con totale assenza di spocchiosità dei piloti, ed i tecnici, son li che scherzano con i meccanici, anche se in qualche team, ovviamente, fervono i lavori di ripristino dei mezzi danneggiati nei vari impatti. La scena più figa, è stata sentire la radio del meccanico, con su la canzone del cartoon di CARLETTO IL PRINCIPE DEI MOSTRI 😀 …giuro che volevo abbracciarlo 😀 ahahaha fantastico.

A questo punto decidiamo di vederci la gara delle GT4 dalle tribune del carro, rimanendo sempre deluso dal poco pubblico presente. Poco importa, in pista le sportellate non mancano fra le varie Porsche Cayman, Mclaren 570 S, le KTM X-Bow, le varie Nissan 370z, le Maserati GT e la supercar Bulgara della Sin Cars. Le spinte, i sorpassi e gli errori son talmente tanti, che alla fine la gara dura una eternità, con molte bandiere rosse. Tuttavia le emozioni non son mancate, con la vittoria della gara che è andata a un figlio d’arte, ossia Cecotto Jr.

Pochi istanti, ed è già ora della  FORMULA 4, con un nutrito e consistente numero di auto partecipanti. Categoria dove corrono molti giovani, che al contrario della loro età, sono molto disciplinati e corretti nelle manovre, almeno fino a quando non inizia a saltare qualche musetto o ci scappa una ruotata. Già, proprio in questa categoria arriva il botto con il mega capottone, senza conseguenze per i piloti (come? le 500 non capottano e le formula si? :O ) . Nella categoria, compaiono i nomi di Gachot e Fittipaldi, con il primo che è figlio di colui che si fece arrestare nel 1991, lasciando libero il sedile della Jordan per il debutto di Schumi, mentre il secondo è il nipote di Emerson.

Momento di colore, incappare nel buon Davide Valsecchi che esce dal bagno, già, il posto più assurdo dove pensi mai di trovare un personaggio del genere. Lo fermo per una foto assieme e si finisce a fare quattro chiacchiere, che persona, è davvero fuori come in Tv e di una simpatia pazzesca.

Nemmeno il tempo di digerire i duelli della F4, che subito si sentono i motori della F2, categoria con uno schieramento meno nutrito, ma con vetture davvero potenti e rumorose. La gara scorre abbastanza decisa, con le vetture che raramente si trovano a duellare da vicino, almeno fino a quando, primo e secondo non si trovano ai ferri corti, ed il tutto si conclude con un doppio ritiro, a causa di un incidente avvenuto davanti ai miei occhi. La vettura in seconda posizione di Cola, decide di rompere gli indugi e sferrare un attacco a Ponzio, con una frenata oltre il limite, le due vetture si toccano, ed inevitabile arriva il ritiro per entrambi. Pazzesco è dir poco, tuttavia e stato bello assistere a un abbraccio fra i due, con Cola che si scusa da subito per la collisione.

Le emozioni ormai sono alle stelle, e deve ancora cominciare la gara, dalla durata di un ora, della GT SPORT. Questa gara ha un pò meno fascino della successiva, perchè si corre all’imbrunire e non quando è già buio, tuttavia, il vedere il plotone di auto schierate per la partenza lanciata è stupendo. Questo filotto di 25 auto, una più bella dell’altra, tutte pronte a scalpitare. Parte la gara via subito grandi duelli, senza mai lasciarti un attimo annoiato. Qualche momento di Safety car anche qui per le normali uscite, ma dannazione che gare, molti sorpassi, prestazioni al limite e devo dire anche pochi errori di guida, segno che anche fra gli amatori, il livello è alto.

Un attimo di pausa per la cena, ed ecco scendere l’oscurità della sera. I riflettori illuminano il tracciato, tutto assume un fascino diverso, la pista è li che aspetta i gladiatori, con le vie di fuga ed i muretti che quasi non si percepiscono, perchè risalta solo il nastro d’asfalto. Nel miscuglio delle emozioni, su tutte la voglia di girare su una pista illuminata, ecco che si sentono i motori rombare, ed i mostri della GT SPRINT entrare in pista. Lo schieramento, con i riflettori che mettono ancor più in risalto le vetture, è qualcosa di favoloso, sulla griglia si vede la tensione, quegli istanti di tranquillità dei box son ormai alle spalle. La safety parte per due giri di riscaldamento, ed ecco il via, le luci delle vetture quasi ti accecano, mentre li vedi entrare nella prima S, li perdi un attimo di vista, e sbadabram…un mega botto a 6, appena dietro la tribuna principale, fa subito fermare la corsa. Fortunatamente nessun danno ai piloti, ma le vetture eran praticamente demolite. Si riparte a plotone ridotto, ed eccoli li i professionisti, che si mettono a dare il massimo, facendo un giro uguale all’altro, non risparmiano nulla delle loro vetture, ed in un sol colpo la mezza delusione mattutina, viene cancellata e trasformata in esaltazione. (Preciso che la gara del sabato sera, serve ad attribuire la posizione in griglia per la domenica).

La gara si conclude con un dominio Mercedes, ma credetemi, il livello della competizione è davvero altissimo, del resto nel lotto partecipanti ci son piloti del calibro di Fassler, Raffaele Marciello, Daniel Juncadella, Christian Engelhart, Mirko Bortolotti, Jamie Green, Tom Blomqvist, Rob Bell, Kevin Ceccon, Alvaro Parente, Marco Mapelli e molti altri ancora. Piloti che han vinto i più disparati campionati endurance, Dtm, monomarca, GP2, corso nella Indycar etc. etc. gente che insomma, sa andare veloce e sbagliando davvero poco, giusto per indicare quanto alto sia il livello di questa competizione.

Mi soffermo proprio su questo punto, perchè a mio avviso e pazzesco che in Italia, certe gare non vengano seguite, solo perchè non sono la classica competizione dove c’è la Ferrari in F1 o Valentino in Motogp. Insomma, come sempre l’Italiano medio, se non gli si pubblicizza la competizione in tv, non muove il ciapet per andarsela a vedere, ed è davvero un peccato, perchè il Blancpain è un evento che merita di essere visto, essendo un concentrato infinito di emozioni e gare, che non ti danno mai un momento di tregua e noia, ad un prezzo onestissimo.

Oddio, forse la cosa meno onesta era il prezzo della birra, con la cassiera, che al settimo giro di birre da mezzo, va a chiedere alla mia amica se avesse l’età per bere, pretendendo il documento, ahahahah, siam scoppiati a ridere. Forse spinare birra, fa più danni che berla 😀

Nelle emozioni del sabato resterebbe ancora la gara notturna della GT4, ma senza che vi lascio ancora a un ennesimo commento entusiasta di una gara, racconto solo il momento in cui, una Ferrari ritorna ai box senza il muso e scende un pilota con al capo un casco nero e tre righe colorate. Una rossa, una blu ed una gialla, con un nome impresso. HUNT, FREDDIE HUNT si proprio il figlio di JAMES. Posso assicurarvi che ha tutte le fattezze del padre, sia nel modo di esternare frustrazione e quel pizzico di menefreghismo, che lo porta a stare li scazzato a guardare lo smartphone, mentre il team manager gli parla, per poi vederlo andare a seguire la gara dal muretto box. (Magari puntava una delle due grid girls che erano li vicino, va a sapere, del resto, il gene del padre sicuro c’è anche in lui 😀 )

Ora vi saluto,

Davide_innamorato del Blancpain_QV

23 Ore e 57 Minuti

C’è qualcosa di maligno nello sport.
Il serpeggiare della cattiveria tipica della vita.
Quella vita che ti pare regalare tutto e poi togliertelo come per una mano feroce a Baccarat.
C’è tutto questo nella Toyota TS050 del Gazoo Team che arranca sul rettilineo di inizio dell’ultimo dei 384 giri sul Circuit De La Sarthe.
Quanto può durare un motore?
Quanto una trasmissione, o un cambio?
23 ore e 57 minuti.
Sembra un dispetto del destino.

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