BASTIAN CONTRARIO: LA PROVA DEL NOVE

Singolare che il mio ultimo “Bastian contrario” si intitolasse “Piove sul bagnato”, considerando quanto abbiamo visto domenica scorsa in Olanda. Ora, sebbene ogni GP è scontato, sia per come finisce per Red Bull e sia per come finisce per Ferrari, mi tocca comunque diversificare, altrimenti mi mandate a quel paese ed il direttore non mi fa passare nemmeno una riga.

Ad ogni modo ci pensa il buon Max a titillare la mia fantasia, con quelle nove dita protese verso il cielo. Godi fin che puoi fanciullo, perché questo è il tuo momento e, indipendentemente a come la Red Bull sia arrivata ad avere questa macchina da guerra chiamata RB19, è anche vero che l’olandese si fa trovare, al ritorno dalle vacanze e davanti al pubblico di casa sua, preparato ed in uno stato di forma eccezionale. Per lui la prova del nove è superata a pieni voti. Il campione dei bibitari, raggiunge le sue nove vittorie di fila, eguagliando così il record di Vettel che, guarda caso, anche il tedesco le ha ottenute proprio con Red Bull Racing. Resta solo da capire cosa capiterà al buon Max, quando e se lascerà la sua attuale squadra e soprattutto se vorrà continuare ancora a correre. Farà la fine di Vettel oppure scriverà nuovamente pagine di storia? Inutile starci a pensare ora, il presente è qui ed ora e questo ci dice che la maturità e la fiducia acquisita da Verstappen è impressionante. Anche in quelle difficili condizioni e soprattutto quando il compagno gli ha fregato la prima posizione, fermandosi prima di tutti, non ha battuto ciglio facendo la sua gara recuperando giri su giri… anche perché, nel frattempo, c’ha pensato anche la sua squadra a far capire a Perez chi è che decide le strategie. Posso tranquillamente sorvolare sulla sterile polemica “della macchina diversa” tra i due alfieri bibitari eppure (c’è sempre il trucco!), non mi si venga a dire che c’è equità di comportamento da parte della squadra nei riguardi dei due piloti, perché la Red Bull è dei Verstappen’s.  Mi si conceda almeno l’ingenuità di chiedere che motivo c’era di comportarsi in questo modo così eclatante, considerando il passo di Max e, soprattutto, il suo vantaggio in classifica? Beh certo, non volevano rovinare la festa del campione davanti al suo pubblico, eppure dubito che Verstappen non sarebbe riuscito comunque a raggiungerlo e superarlo… e meno male che “i nostri piloti sono liberi di gareggiare tra loro” sigh!

Chi ha dato prova di non temere nessun esame è stato l’immenso Alonso, il quale, combattendo contro le avversità meteorologiche, i casini che sono successi in pista, contro la sua stessa squadra e contro l’irraggiungibile campione olandese, ha dato prova per l’ennesima volta di cosa è capace. Aston poco prima della pausa estiva, sembrava aver perso la bussola tecnica, passando dall’andare sempre a podio a scenderci definitivamente. Evidentemente la scuderia di Stroll sr, non ha né il budget né il reparto tecnico di Red Bull e questo è chiaro. Evidentemente Dan Fallows prima dell’estate avrà fatto il punto della situazione e per fortuna gli aggiornamenti portati hanno funzionato a dovere. Date una macchina buona allo spagnolo e lui ne farà un’arma affilatissima. La verità è che Aston Martin, prendendo Alonso, ha fatto tredici come si suol dire, perché ci possiamo girare attorno quanto volete eppure se volete capire dove si troverebbe la squadra inglese realmente basta guardare il compagno. Paragone impietoso direte voi, chi se ne frega dico io! Lance ha deciso di correre e confrontarsi con i migliori al mondo, quindi si assuma le sue responsabilità e si rimbocchi le maniche se ancora gliene sono rimaste, anche perché fino all’anno scorso, che aveva dall’altra parte del box il campione tedesco, tutta questa differenza così marcata tra i due non c’era. Non so Vettel cosa sarebbe riuscito a fare con questa AMR23, dubito fortemente che avrebbe espresso quello che sta facendo vedere Fernando e, soprattutto, rimettete nel cassetto la malsana idea che se l’attuale monoposto va forte è anche grazie al suo apporto, perché queste sono favole per tifosi tossici. Fernando Alonso, a quarantadue anni suonati, che emerge da quelle nuvole d’acqua e da lezioni di guida a tre quarti di griglia, “first the man than machine” si dice e così è stato. Un pilota, che fino a quando gli batterà il cuore in petto, lotterà fino alla fine senza mai arrendersi… si dia a Cesare quel che è di Cesare e fatemi celebrare una leggenda vivente, che ha raccolto molto meno (anche e soprattutto per colpa delle sue scelte), rispetto al talento che il Padreterno gli ha regalato! L’unico limite di Nando è l’età, allora godiamocelo finché avremo la fortuna di poterlo vedere in pista.

Chi la prova del nove non l’ha superata ed anzi, dovrebbe ritornare a calcoli più elementari, è la Ferrari. Domanda: cosa sarebbe successo, cosa si sarebbe scritto, cosa diavolo si sarebbe detto, se al muretto domenica scorsa, mentre i meccanici avevano le ruote invisibili accanto a sé, ci fosse stato Binotto? Chiedo. No perché ho letto che queste cose non le avremmo più viste e che monsieur Vasseur, al comando del timone, avrebbe dato la sferzata necessaria per cambiare la situazione. Ciò che trovo aberrante, e comico nel contempo, è che fino all’anno scorso quando succedeva un problema di qualunque sorta, la colpa era di Binotto, mentre ieri la colpa era della squadra. Ci sarebbe da ridere se non fosse che la situazione è davvero tragica. Non mi si venga a dire che Frederic è in squadra da poco, perché sebbene per sfornare una macchina nuova ci vuole un anno intero (per non parlare di creare una squadra vincente!), è anche vero che certe problematiche si possono e si devono risolvere al momento. LeClerc pare abbia chiamato in ritardo il suo rientro (il monegasco, non ha fatto altro che fare quello che ha fatto Perez, anticipando tutti e se fosse riuscito nell’intento si sarebbe trovato in testa o quantomeno nelle prime posizioni) e posso anche ingollare questa scusa, solo, mi chiedo al muretto e quindi ai box, dove vivevano nel momento che si abbatteva Giove pluvio sul circuito… nelle assolate Maldive?! Possibile che non abbiano saputo leggere la realtà e che quindi sarebbe stato inevitabile che i piloti sarebbero rientrati per mettere gomme da bagnato? Non ci sono scuse che reggano, non ci sono giustificazioni, è un dato di fatto che l’attuale corso, voluto dal duo Elkann Vigna, è completamente fallace; è un dato di fatto che con la dipartita di Binotto e dei tecnici che l’hanno seguito (volontariamente… un motivo ci sarà!) le cose sono palesemente peggiorate. Come poteva essere altrimenti? Una squadra completamente allo sbando, schiacciata dalla pressione mediatica sempre più crescente e che durante le prove libere ha palesato tutto il suo marasma e ci siamo dovuti sorbire anche la panzana che se avevano difficoltà era perché stavano provando degli assetti per Monza… a Zandvoort! Non mi bastano tre Bastian Contrario per esprimere tutto il disappunto che ho nei riguardi di quello che stanno facendo alla mia scuderia del cuore e, credo, servirebbe comunque a poco, perché tanto chi comanda se ne frega altamente del disappunto degli appassionati, altrimenti avrebbe agito diversamente. Intanto si va a Monza con il potenziale annuncio del rinnovo di Charles il quale, al netto degli errori che commette (se sei costretto a spingere, le probabilità di sbagliare aumentano), non gli rimane che spillare più soldi possibili, come hanno fatto tutti prima di lui… Ferrari non sarà in grado di superare la prova del nove, almeno quella di contare i soldi da dare ai campioni che trita lo sa fare eccome

 

Vito Quaranta