IL PUNTO DELLA REDAZIONE

La Ferrari, nei test pre stagionali appena conclusi ha deluso, ha disatteso ogni tipo di speranza, ha decretato la sua fine e via discorrendo. Questo ed altro mi è toccato leggere all’indomani della conclusione dei suddetti test e, soprattutto, dopo che la McLaren ha sfoggiato un passo gara apparentemente inarrivabile per tutti. Se mi dovessi basare su questi commenti, i papaya si apprestano a farci rivivere un nuovo 2023. Questo succede quando al tifo sfrenato, si aggiunge una narrazione retorica volta solo all’esaltazione. In queste ultime settimane abbiamo subito un’overdose di continui incensamenti nei riguardi di Hamilton e, del miracolo che avrebbe dovuto fare, venendo a Maranello. Premesso che il battage pubblicitario, nei riguardi del pluricampione del mondo era inevitabile e anche giusto visti gli investimenti profusi aggiungerei, vero è che ci vorrebbe sempre un po’ di equilibrio almeno da parte di chi legge certe notizie, ed invece ogni anno si cade sempre nel solito stantio tranello delle aspettative mal riposte.

Siamo stati tutti impressionati dalla preparazione della McLaren di Norris e Piastri eppure mi chiedo dove sia lo stupore e la novità? La squadra di Andrea Stella ha vinto il mondiale l’anno scorso (anche se dovrei dire tre mesi fa!), quindi non vedo perché non debbano iniziare da dove hanno finito. McLaren si sa, ha iniziato questo processo di miglioramento da un paio d’anni a questa parte e, una volta quadrato il cerchio (Miami) non si è più fermata, come giusto che sia del resto. Non vedo nessuna novità dunque nello stato di forma che hanno sfoggiato in questi tre giorni di test e, ci saremmo dovuti meravigliare tutti se mai, se fosse successo il contrario. Il buon Stella già qualche mese fa affermò che avrebbero cercato di rendere il mondiale 2025 “il più noioso possibile” e, queste parole sono state pronunciate, consce del potenziale che hanno a disposizione in questo momento. Quindi mondiale concluso ancora prima di iniziare? Assolutamente no, perché ora spetta agli avversari dimostrare di saper migliorare quanto loro se non di più.

In questo contesto arriviamo alla nostra Ferrari che di buon diritto ne esce dal Bahrain come seconda forza e diretta avversaria dei papaya e, cosi come per McLaren anche per la Rossa vale lo stesso logico ragionamento, visto quanto mostrato l’anno scorso. Ferrari si è presentata in un piovoso e freddo deserto (il mondo al contrario ormai!) con una vettura che, come detto dallo stesso suo Team Principal è cambiata per il 90%, quindi gioco forza una macchina che messa su pista era praticamente sconosciuta. Infatti sebbene i dati riscontrati nel virtuale coincidono con quelli del circuito (già solo questo dovrebbe far sorridere di gioia), è anche vero che nessuno sapeva come la SF-25 si sarebbe realmente comportata se non fosse stata messa sull’asfalto, unico vero banco di prova finale per qualunque squadra di F1. Quanto sono indicativi questi testi in Bahrain? Considerando la quantità di tempo a disposizione in relazione al fatto che la monoposto è tutta da scoprire, le particolari e sorprendenti condizioni meteo e, l’unicità del layout della pista (che di certo non è quello che troveremo in Australia), ebbene questi test lasciano il tempo che trovano. Di certo McLaren è la squadra da battere, vero è che nemmeno è giunto il momento di recitare il deprofundis dato che la SF-25, ha un potenziale tutto da scoprire e liberare in virtù di tutti i cambiamenti e, si spera, migliorie apportate. Le carte verranno scoperte solamente fra due settimane in luogo del quale sarà possibile fissare un marker e, capire in che punto la Ferrari si trova veramente (in funzione degli avversari naturalmente) e quindi, da li delineare la fase di sviluppo che permetterà alla Rossa di potersi giocare il mondiale. Perché, come già detto più volte, dopo quanto mostrato l’anno scorso il minimo che Ferrari possa fare è proprio la rincorsa al titolo costruttori (per chi si accontenta) e, con la coppia di piloti che si ritrova, puntare all’iride deve essere quanto meno una priorità. Ciò che mi conforta e che nel contempo mi fa ben sperare, da qui la mia presa di posizione in difesa della Rossa di Vasseur (ebbene si, i disfattisti mi hanno messo nella posizione di difenderlo!), è che appunto c’è correlazione di dati e soprattutto ho visto serenità all’interno dei box, nonostante i test non siano stati da fuochi d’artificio come per la McLaren. Quello che si appresta ad iniziare è un mondiale lunghissimo e, se c’è una cosa che dobbiamo ricordare proprio grazie al campionato 2024, è che tutto può cambiare: Red Bull partì a cannone (fu proprio grazie a quel vantaggio iniziale che Verstappen ha potuto amministrare e tenere botta fino alla fine), per poi essere palesemente superata persino dalla stessa Rossa. Quindi, a mio giudizio, è inutile fasciarsi la testa attualmente: probabilmente Ferrari avrà bisogno dai tre ai quattro GP per capire affondo prima e liberare dopo, tutto il potenziale della sua nuova vettura… resta solo da capire, nel frattempo che i Rossi studiano, quanto vantaggio conquista la McLaren e soprattutto dove si posiziona la stessa Red Bull.

Infatti in tutto questo delirio di disfattismo e previsioni a senso unico, ci si dimentica (sbagliando clamorosamente!) di collocare nella lotta al mondiale, gli stessi bibitari. Singolare come la squadra di Horner sia stata, nella narrazione comune, quasi esclusa dalla rincorsa all’iride dimenticando di cosa sono capaci in termini di rivoltare una monoposto ad ogni GP e, soprattutto di cosa è capace l’attuale campione del mondo. Inutile girarci attorno (a Mylton Keynes ne sono stati sempre consapevoli), i bibitari dovranno inseguire, resta solo da chiedersi per quanto tempo e soprattutto chi? Infatti basandoci su quanto visto, Ferrari dovrebbe essere davanti la RB21; solo di quanto? Siamo davvero sicuri che non sia il contrario? Se cosi fosse sarebbe una legnata enorme per Maranello. Personalmente credo in questo momento, in una Red Bull dietro alla Rossa, solo non di molto e come sempre, saranno gli sviluppi (materia ostica in quel di Maranello) a decretare il successo dell’una o dell’altra squadra. Sviluppi che mai come quest’anno saranno fondamentali non tanto in termini di efficacia, quanto di tempistica: non bisogna dimenticare infatti che questo mondiale è a fine vita in termini di regolamento ad effetto suolo e, molte squadre (Aston Martin su tutte e Mercedes a seguire) abbandoneranno presto lo sviluppo delle attuali monoposto, per dedicarsi ai nuovi regolamenti che verranno. Naturalmente tutto dipenderà dalla posizione di ogni singola squadra (e pilota) nella classifica generale. Sono del parere che il crocevia sarà rappresentato proprio dal GP di Spagna, in luogo del quale inizierà “un secondo mondiale” usando le parole di Horner, visto che proprio da quell’appuntamento non si potranno più usare le attuali ali flessibili. Sarà una stagione lunghissima e molto serrata a mio giudizio, godetevela fino in fondo.

Vito Quaranta

AL BAR DEL BRING

Con la chiusura dell’unica sessione di test prestagionali 2025 siamo pronti a condividere le nostre impressioni circa quello che abbiamo visto in pista. La Mecca dovrebbe essere davanti a tutti con buon agio, di fatto se ne sono fregati di mettere a segno lo sparo ma anzi hanno lavorato pressochè esclusivamente sui long runs. Come han sempre fatto in passato i Teams che sapevano di aver per le mani una lama peraltro. Ferrari/Redbull/Amg dovrebbero seguire anche se non so in che ordine, nei long runs la Ferrari ce le ha nettamente prese dalla Mecca e Sciarl aveva una faccia manco gli avessero spostato la residenza (fiscale e non) da Monaco a Maranello. Redbull in stealth mode a parte le ormai cabarettistiche esternazioni di Helmut Marko il quale fa sempre più la figura del parente anziano al quale dan tutti ragione per levarselo dalle palle il prima possibile. Amg non dovrebbe aver (di nuovo) sbagliato l’auto e di per se è già una notizia, Russell è andato bene e pure il novizio se l’è cavata. Di quest’ultimo già dicono che se vince in Australia (ma solo là) diventa il più giovane vincitore di sempre in un GP. Considerando i muri che ci sono ovunque a Melbourne direi che se non sbrana un telaio durante il weekend di gara andrà già bene così. Mi ripeto: ha l’aria di essere un Pilota con del potenziale ma se pure Sciarl, ossia un fenomeno alla Max per intenderci, s’è fatto il suo bravo anno in Sauber prima di correre in un top team a maggior ragione avrebbe avuto più senso veder Antonelli e Sainz su macchine invertite quest’anno. Williams ed Alpine dovrebbero contendersi la quinta piazza nei Costruttori, non mi son fatto un’idea precisa dei Faentini mentre l’Aston mi aveva ben sorpreso col miglior tempo nel T2 durante il primo giorno ma poi è scomparsa dai radar. Sauber o come si chiama ed Haas più o meno destinate a far da riempipista direi, staremo a vedere

 

Buona domenica a tutti

IL PUNTO DELLA REDAZIONE

A partire da questa settimana inizieranno i test ufficiali del mondiale di F1 2025. Scrivo “test” per carineria visto e considerato che la F1, di fatto, è divenuta l’unico sport del sistema solare che per praticarlo non bisogna allenarsi. Certo, se sedersi davanti ad un video gioco milionario chiamato simulatore è allenarsi, allora alzo le mani e lascio il popolo alle sue illusioni. Scrivo apertamente “illusioni” visto e considerato che per quanto questi simulatori siano sofisticati ed accurati, non riescono a riprodurre la realtà al 100% e, se qualcuno ha dei dubbi in merito, andate a chiedere alle squadre cosa hanno pensato quando nel 2022 misero le auto a terra e trovarono la sorpresa chiamata “porpoising”. Come da regolamento i piloti si alterneranno in modo tale da accumulare lo stesso numero di ore e quindi di confidenza (alla faccia della soggettività di guida… sigh!) con il loro cavallo da battaglia. A tal proposito cosa aspettarsi dai primi tre top team in questa fase prestagionale?

Innanzi tutto metto da parte volutamente Mercedes (assumendomi tutte le responsabilità predittive del caso), perché non credo affatto che la casa della stella a tre punte sarà della partita e, la presenza del nostro Antonelli, è la pistola fumante di quello che affermo. Toto in primis e, tutti quelli che pendono dalle sue labbra (e tasche), non sono degli scappati di casa o comunque persone che sono abituate ad improvvisare. Ciò significa che a Stoccarda si sono fatti “due conti” e, a mio giudizio, sono giunti alla conclusione che se proprio devono investire su un talento acerbo come quello italiano, il 2025 è l’opportunità più ghiotta in modo da arrivare all’anno che conta (godetevi questo campionato fino all’ultima gara), con Antonelli che si sarà sparato già ventiquattro GP, con tutta l’esperienza che comporta gareggiare nella massima serie per cosi tanto tempo. AMG sa benissimo che quest’anno, ultimo di questo regolamento, non beccherà nulla se non qualche vittoria di tappa cosi come sa, che già in estate (se non prima), abbandonerà lo sviluppo dell’attuale monoposto per concentrarsi anima e corpo sulla vettura di nuova generazione, dove il motore sarà fondamentale. Per quelli di Stoccarda sarà già grasso che cola se appunto porteranno a casa qualche vittoria e, sarebbe l’apoteosi, se Antonelli finisse sul podio e questa tendenza sarà sicuramente per tutte le squadre che sono, dal punto di vista prestazionale, dietro a Mercedes. Per questo motivo non credo alla rincorsa al titolo, da parte della casa di Stoccarda, per quest’anno e perciò la mia attenzione è tutta rivolta, rigorosamente in ordine crescente di classifica a Red Bull, Ferrari e McLaren.

Red Bull, udite udite, è l’outsider di questa contesa a tre visto e considerato come ha terminato il mondiale l’anno scorso. Mondiale che non è andato a meretrici solo perché in squadra hanno uno che si chiama Max Verstappen, il quale con il suo talento e stile di guida, non solo ha nascosto i difetti della macchina e della squadra, addirittura ha sovra performato sia in performance che in freddezza nel saper gestire la difficile situazione che stava affrontando con la sua squadra. I bibitari devono recuperare un bel gap in termini cronometrici e di sicuro non sarà semplice. In altre circostanze questo recupero sarebbe stato quasi scontato con Newey alla guida del comparto tecnico, solo che il genio in squadra non c’è più e, questa sarà la prima Red Bull di Wachè al 100%: il tecnico francese con questa sua monoposto si gioca molto della sua credibilità e, il campione olandese, molto probabilmente ha la sua ultima occasione di potersi giocare nuovamente il mondiale visto che l’anno prossimo tutto cambierà, soprattutto proprio per Red Bull, dato che farà un salto nel buio con i motori Ford. Basterà il talento e la cattiveria agonistica di Verstappen quest’anno, caso mai i bibitari cannassero il progetto nuovamente? Una cosa è certa: guai a dare per morti i lattinari ed il loro campione!

Ferrari, inutile girarci attorno, è la grande favorita di questi test e di tutto il campionato. Dopo quanto fatto vedere l’anno scorso, è inevitabile aspettarsi che si giochino il mondiale. Del resto anche i piloti non si nascondono e, aggiungerei, a che pro farlo? Sarebbe solo una ipocrisia gratuita nascondersi dietro frasi circostanziali o che volessero sviare l’attenzione altrove. Ferrari con la conquista del secondo posto nel mondiale 2024, con LeClerc addirittura il pilota più prolifico nel fare punti nell’ultima parte di campionato, gioco forza ha innalzato l’asticella delle aspettative ed un risultato al di sotto di quanto fatto vedere proprio l’anno scorso, risulterebbe come minimo deludente. La SF-25 promette bene e questo lo scrivo non perché a Fiorano è risultata “un secondo più veloce rispetto alla monoposto precedente” (in genere nello sparare porcate si aspettavano almeno i test, quest’anno si è battuto ogni record di idiozia… direttamente dopo il filming day hanno vomitato sciocchezze!), bensì perché l’attuale monoposto di Maranello è una naturale evoluzione della SF-24 sebbene abbiano cambiato quasi tutto: questo è stato necessario perché “la 24” aveva raggiunto, col suo progetto, il massimo prestazionale e per poter sbloccare ulteriore potenziale, è stato necessario appunto cambiare ed osare. La Rossa quest’anno si gioca tanto e, con la coppia di piloti che si ritrova, non può essere altrimenti. Hamilton sembra felice come un bambino che si trova in un negozio di giocattoli, mentre Charles sembra carico come un toro (ormai il suo collo ricorda il suddetto bovino), fosse solo che sta inseguendo il sogno chiamato “iride con Ferrari” da sette anni ormai. Sulla carta, questa Rossa, è la coppia più forte del mondiale eppure il sottoscritto prima di pronunciarsi, vuole vedere i risultati in pista perché è vero che i due alfieri rossi sono fenomenali e non si discute, è altrettanto vero che se lavoreranno in sinergia (come la coppia che abbiamo avuto fino all’anno scorso) questo è tutto da dimostrare. In un mondiale cosi tirato come quello che si prospetta, dovrà essere messo assieme ogni minimo dettaglio e decisamente, almeno in termini di talento, Ferrari è partita col piede giusto.

Se Ferrari è la favorita, McLaren di diritto è la pretendente numero uno per giocarsi il mondiale e, sicuramente può impressionare già nei test che inizieranno il 26 Febbraio. I papaya hanno concluso l’anno con la macchina migliore e, sebbene hanno costruito la loro forza (e fortuna) sulle ali flessibili, questi non solo non sono preoccupati dell’asprezza delle prove di flessibilità che entreranno in vigore dal GP di Spagna, addirittura sono stati anche favorevoli a tale iniziativa di dubbio gusto sportivo. Del resto è risaputo che, chi è in vantaggio su un particolare aspetto tecnico, è anche abbastanza scaltro da sfruttare quel suddetto vantaggio per adottare le opportune contromisure, caso mai proprio quel vantaggio venga castrato… non fa una piega insomma! Eppure (c’è sempre il trucco) se McLaren ha la vettura più prestazionale, è anche vero che il suo anello debole è rappresentato proprio dai piloti i quali, sebbene siano velocissimi, è altrettanto vero che entrambi devono dimostrare di essere maturati: Norris nella tenuta mentale e nel corpo a corpo e, Piastri nell’essere costante tutto lungo un campionato. Di rimando se i piloti papaya dovessero risultare entrambi maturi, per potersi giocare un mondiale, allora a Woking si troverebbero in una situazione quanto meno inaspettata che poi sarebbe quella di dover gestire due galli nello stesso pollaio, cosa che la squadra l’anno scorso, ha palesato non poche difficoltà a riguardo.

In conclusione se nei test passati molte squadre hanno giocato a carte coperte, proprio in virtù di quanto detto, sono del parere che già in questi tre giorni in Bahrain dovremmo avere un’idea di come si dovrebbe partire in Australia e, che andazzo prenderà almeno nella prima parte, il mondiale stesso. Come è prassi per ogni GP che si avvicina: Buoni test di F1 a tutti.

Vito Quaranta

AL BAR DEL BRING

Amici del Bar del Bring ma soprattutto amiche del Bring rieccoci qua. La prossima settimana è in programma l’unica sessione di test prestagionali di F1 che precede di due settimane esatte l’inizio vero e proprio del Mondiale 2025. Nota ilare: il fatto che la pausa invernale sia volata (mentre tipo 25 anni fa non passava mai) la dice lunga su quanto sia “eccitante” (sic) l’in-season rispetto all’off-season. E pensare che 25 anni fa c’erano pure i test liberi quindi in pausa pranzo quando sentivo il V10 da lontano provavo a vedere se riuscivo a trovare un posto sul cavalcavia (solitamente no). Speaking of which a questo giro direi di fare un giro sulla memory lane dei pre-season testing più epocali (sic) della Storia del Panificio

1996

Sì lo so, l’uscita del Kaiser “come avete fatto a perdere il Mondiale con un motore così” riferito al V12 pensionato a fine 1995 che lui provò brevemente a Fiorano era la quintessenza della ruffianeria. Però la 412T2 laboratorio col V10 fortemente voluto da Barnard andava come un missile (perchè la 412T2 era una monoposto della Madonna e quel paraculo di Todt ne interruppe ogni sviluppo a metà Mondiale perchè col Kaiser in arrivo non era il caso che Gianni e Pinotto andassero troppo bene….) al che logica avrebbe voluto che nel 1996 avrebbe corso una sua versione riveduta e corretta. Essendo logica e Panificio come acqua ed olio la 412T2 fu buttata nel cesso a favore della F310 le cui forme ho già largamente criticato nell’articolo di domenica scorsa non menzionando però….il cambio scatolato voluto anch’esso da Barnard. Che di fatto si rompeva con la frequenza di quello elettroattuato al debutto nel 1989 costringendo il Kaiser ed il cane (l’irlandese) a passare più tempo ai box che in pista durante i test. Ovviamente il suddetto cambio costrinse i nostri due tipo a 15 ritiri complessivi fino alla nota inversione di tendenza da Spa in poi;

2009

“Il Mondiale si gioca sul Kers ed il nostro è il più potente”

“La Bar gira 200kg sottopeso per attirare degli sponsor”

Autosprint che titola: Ferrari e BMW in pole position per il Mondiale

Sempre Autosprint che celebra Massa prima guida (sic) che, a dir loro giustamente, scende per primo in  pista con la nuova vettura

E niente, Fisichella è ancora lì che si rammarica di esser sceso dalla Force India dopo Spa……..

2016

“Al simulatore la monoposto è 3 secondi più veloce di quella dello scorso anno, a Melbourne per vincere”

Vittorie 2016: ZERO. Sipario

2019

Test prestagionali al Montmelò, i primi con Binotto al timone. La macchina pare nata molto bene. Sebestemmio la tuona nel T1 ma, poveraccio, questa volta non  è colpa sua. E’ ceduto qualcosa sulla vettura ma su tutta la vicenda cala un silenzio che segreti di Fatima scansatevi proprio eh. Nei box (gli stessi nei quali 4 anni prima si diceva che Alonso aveva subìto una scossa innescata dalla parte elettrica della PU passata attraverso gli auricolari NDR) si dice che ha ceduto il nuovo e, fondamentale nell’economia della vettura, terzo elemento della sospensione anteriore. Poco dopo pare che la cosa sia dovuta ad un difetto di fabbricazione di una delle parti di codesto elemento. Ora: se chiedi il da farsi a chiunque sia minimamente in grado di ragionare costui ti risponde:”rettifichiamo il pezzo difettoso e rimontiamo il terzo elemento”. Macchè, il Panificio e la logica sono acqua ed olio: il terzo elemento OG non viene più rimontato e la monoposto smette di curvare come Cristo comanda. Poetico

2022

Il porpoising: Ferrari e Redbull che han messo in pista due lame che se ne fottono mentre AMG, che ha messo in pista un cancello, inizia a lamentarsene manco fosse un testimone di Geova con le dita appiccicate al citofono di casa Wolff. Sappiamo come andò a finire a stagione in corso (sic)

2025

“A Fiorano è già più veloce di un secondo” (no comment)

 

Buona domenica a tutti

Life is racing, all the rest is waiting