A partire da questa settimana inizieranno i test ufficiali del mondiale di F1 2025. Scrivo “test” per carineria visto e considerato che la F1, di fatto, è divenuta l’unico sport del sistema solare che per praticarlo non bisogna allenarsi. Certo, se sedersi davanti ad un video gioco milionario chiamato simulatore è allenarsi, allora alzo le mani e lascio il popolo alle sue illusioni. Scrivo apertamente “illusioni” visto e considerato che per quanto questi simulatori siano sofisticati ed accurati, non riescono a riprodurre la realtà al 100% e, se qualcuno ha dei dubbi in merito, andate a chiedere alle squadre cosa hanno pensato quando nel 2022 misero le auto a terra e trovarono la sorpresa chiamata “porpoising”. Come da regolamento i piloti si alterneranno in modo tale da accumulare lo stesso numero di ore e quindi di confidenza (alla faccia della soggettività di guida… sigh!) con il loro cavallo da battaglia. A tal proposito cosa aspettarsi dai primi tre top team in questa fase prestagionale?
Innanzi tutto metto da parte volutamente Mercedes (assumendomi tutte le responsabilità predittive del caso), perché non credo affatto che la casa della stella a tre punte sarà della partita e, la presenza del nostro Antonelli, è la pistola fumante di quello che affermo. Toto in primis e, tutti quelli che pendono dalle sue labbra (e tasche), non sono degli scappati di casa o comunque persone che sono abituate ad improvvisare. Ciò significa che a Stoccarda si sono fatti “due conti” e, a mio giudizio, sono giunti alla conclusione che se proprio devono investire su un talento acerbo come quello italiano, il 2025 è l’opportunità più ghiotta in modo da arrivare all’anno che conta (godetevi questo campionato fino all’ultima gara), con Antonelli che si sarà sparato già ventiquattro GP, con tutta l’esperienza che comporta gareggiare nella massima serie per cosi tanto tempo. AMG sa benissimo che quest’anno, ultimo di questo regolamento, non beccherà nulla se non qualche vittoria di tappa cosi come sa, che già in estate (se non prima), abbandonerà lo sviluppo dell’attuale monoposto per concentrarsi anima e corpo sulla vettura di nuova generazione, dove il motore sarà fondamentale. Per quelli di Stoccarda sarà già grasso che cola se appunto porteranno a casa qualche vittoria e, sarebbe l’apoteosi, se Antonelli finisse sul podio e questa tendenza sarà sicuramente per tutte le squadre che sono, dal punto di vista prestazionale, dietro a Mercedes. Per questo motivo non credo alla rincorsa al titolo, da parte della casa di Stoccarda, per quest’anno e perciò la mia attenzione è tutta rivolta, rigorosamente in ordine crescente di classifica a Red Bull, Ferrari e McLaren.
Red Bull, udite udite, è l’outsider di questa contesa a tre visto e considerato come ha terminato il mondiale l’anno scorso. Mondiale che non è andato a meretrici solo perché in squadra hanno uno che si chiama Max Verstappen, il quale con il suo talento e stile di guida, non solo ha nascosto i difetti della macchina e della squadra, addirittura ha sovra performato sia in performance che in freddezza nel saper gestire la difficile situazione che stava affrontando con la sua squadra. I bibitari devono recuperare un bel gap in termini cronometrici e di sicuro non sarà semplice. In altre circostanze questo recupero sarebbe stato quasi scontato con Newey alla guida del comparto tecnico, solo che il genio in squadra non c’è più e, questa sarà la prima Red Bull di Wachè al 100%: il tecnico francese con questa sua monoposto si gioca molto della sua credibilità e, il campione olandese, molto probabilmente ha la sua ultima occasione di potersi giocare nuovamente il mondiale visto che l’anno prossimo tutto cambierà, soprattutto proprio per Red Bull, dato che farà un salto nel buio con i motori Ford. Basterà il talento e la cattiveria agonistica di Verstappen quest’anno, caso mai i bibitari cannassero il progetto nuovamente? Una cosa è certa: guai a dare per morti i lattinari ed il loro campione!
Ferrari, inutile girarci attorno, è la grande favorita di questi test e di tutto il campionato. Dopo quanto fatto vedere l’anno scorso, è inevitabile aspettarsi che si giochino il mondiale. Del resto anche i piloti non si nascondono e, aggiungerei, a che pro farlo? Sarebbe solo una ipocrisia gratuita nascondersi dietro frasi circostanziali o che volessero sviare l’attenzione altrove. Ferrari con la conquista del secondo posto nel mondiale 2024, con LeClerc addirittura il pilota più prolifico nel fare punti nell’ultima parte di campionato, gioco forza ha innalzato l’asticella delle aspettative ed un risultato al di sotto di quanto fatto vedere proprio l’anno scorso, risulterebbe come minimo deludente. La SF-25 promette bene e questo lo scrivo non perché a Fiorano è risultata “un secondo più veloce rispetto alla monoposto precedente” (in genere nello sparare porcate si aspettavano almeno i test, quest’anno si è battuto ogni record di idiozia… direttamente dopo il filming day hanno vomitato sciocchezze!), bensì perché l’attuale monoposto di Maranello è una naturale evoluzione della SF-24 sebbene abbiano cambiato quasi tutto: questo è stato necessario perché “la 24” aveva raggiunto, col suo progetto, il massimo prestazionale e per poter sbloccare ulteriore potenziale, è stato necessario appunto cambiare ed osare. La Rossa quest’anno si gioca tanto e, con la coppia di piloti che si ritrova, non può essere altrimenti. Hamilton sembra felice come un bambino che si trova in un negozio di giocattoli, mentre Charles sembra carico come un toro (ormai il suo collo ricorda il suddetto bovino), fosse solo che sta inseguendo il sogno chiamato “iride con Ferrari” da sette anni ormai. Sulla carta, questa Rossa, è la coppia più forte del mondiale eppure il sottoscritto prima di pronunciarsi, vuole vedere i risultati in pista perché è vero che i due alfieri rossi sono fenomenali e non si discute, è altrettanto vero che se lavoreranno in sinergia (come la coppia che abbiamo avuto fino all’anno scorso) questo è tutto da dimostrare. In un mondiale cosi tirato come quello che si prospetta, dovrà essere messo assieme ogni minimo dettaglio e decisamente, almeno in termini di talento, Ferrari è partita col piede giusto.
Se Ferrari è la favorita, McLaren di diritto è la pretendente numero uno per giocarsi il mondiale e, sicuramente può impressionare già nei test che inizieranno il 26 Febbraio. I papaya hanno concluso l’anno con la macchina migliore e, sebbene hanno costruito la loro forza (e fortuna) sulle ali flessibili, questi non solo non sono preoccupati dell’asprezza delle prove di flessibilità che entreranno in vigore dal GP di Spagna, addirittura sono stati anche favorevoli a tale iniziativa di dubbio gusto sportivo. Del resto è risaputo che, chi è in vantaggio su un particolare aspetto tecnico, è anche abbastanza scaltro da sfruttare quel suddetto vantaggio per adottare le opportune contromisure, caso mai proprio quel vantaggio venga castrato… non fa una piega insomma! Eppure (c’è sempre il trucco) se McLaren ha la vettura più prestazionale, è anche vero che il suo anello debole è rappresentato proprio dai piloti i quali, sebbene siano velocissimi, è altrettanto vero che entrambi devono dimostrare di essere maturati: Norris nella tenuta mentale e nel corpo a corpo e, Piastri nell’essere costante tutto lungo un campionato. Di rimando se i piloti papaya dovessero risultare entrambi maturi, per potersi giocare un mondiale, allora a Woking si troverebbero in una situazione quanto meno inaspettata che poi sarebbe quella di dover gestire due galli nello stesso pollaio, cosa che la squadra l’anno scorso, ha palesato non poche difficoltà a riguardo.
In conclusione se nei test passati molte squadre hanno giocato a carte coperte, proprio in virtù di quanto detto, sono del parere che già in questi tre giorni in Bahrain dovremmo avere un’idea di come si dovrebbe partire in Australia e, che andazzo prenderà almeno nella prima parte, il mondiale stesso. Come è prassi per ogni GP che si avvicina: Buoni test di F1 a tutti.
Vito Quaranta
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