La Mercedes ingrana la quinta, la Ferrari entra nel tunnel

Si dice da sempre che i test invernali sono poco significativi. Certo, nella storia della Formula 1 qualche eccezione c’è stata, ma la regola è quella. E si è confermata nel 2019.
Dopo la prima giornata di test a Barcellona, in febbraio, Vettel ebbe a dire che la macchina rasentava la perfezione. Mentre la Mercedes appariva in difficoltà. Esattamente 3 mesi dopo, sulla stessa pista, la situazione è apparsa totalmente ribaltata. E viene da chiedersi se tutto l’ottimismo che veniva fatto filtrare da Maranello sulla bontà del progetto SF90 fosse giustificato. A fronte del durissimo responso della gara di oggi, si direbbe proprio di no.

La cronaca. Qualifiche a senso unico, con la prima fila monopolizzata dalla Mercedes, con Bottas che ha rifilato 6 decimi ad Hamilton, e Vettel dietro di lui a soli 2 decimi. Ma con 8 decimi pagati solo nell’ultimo settore, quello più lento. Il che spiega buona parte dei problemi della Ferrari, oltre ad indicare che i tanti aggiornamenti, di aerodinamica e di motore, sono serviti a poco o a niente.

Un minaccioso Verstappen riesce a tenersi dietro Leclerc, autore di un altro errore in qualifica dopo quello, grosso, di Baku.

E la minaccia olandese si concretizza, ovviamente, in partenza. Bottas in pole parte male, mentre Hamilton e Vettel scattano benissimo mettendo il finlandese a sandwich alla prima curva. Ma mentre l’inglese si prende la prima posizione, Seb sbaglia la frenata, va lungo ed esce da curva 2 molto lentamente, con Verstappen che lo passa in tromba all’esterno di curva 3. Quel che è peggio è che ostacola pure Leclerc e si ritrova con un flat spot. Decisamente non un grande avvio.

Mentre le Mercedes prendono agevolmente il largo, Vettel in preda alle vibrazioni vede Verstappen allontanarsi e Leclerc avvicinarsi. Al giro 14 arriva l’ordine di farlo passare, e il tedesco chiede in modo insistente di potere cambiare pneumatici, cosa che avviene dopo 6 giri. Il pit-stop però è lento, e il tedesco si ritrova dietro alle due Toro Rosso.

Anche Verstappen rientra per coprirsi dall’undercut, ma rimonta gomme soft e a quel punto è chiaro che la sua strategia prevederà 2 soste. A questo punto, il vantaggio di Hamilton su Bottas è di ben 7 secondi, i tempi sono buoni e le Mercedes allungano il primo stint nella speranza di fare una sosta sola.

Al giro 26 Leclerc, dopo una serie di giri piuttosto lenti, rientra e monta gomme dure, nella speranza di non fermarsi in più, e riesce a non perdere la posizione rispetto al compagno di squadra. Si ferma anche Bottas per montare gomme medie, rimanendo davanti a Verstappen. Al giro successivo anche Hamilton fa la sua sosta, montando pure lui gomme medie.

Al giro 33 Vettel arriva dietro a Leclerc, il quale non ci pensa neanche lontanamente a farlo passare, anche se Sebastian è visibilmente più veloce. Solo dopo qualche giro arriva il team order ma il tedesco può approfittare poco della pista libera davanti, perchè al giro 41 si ferma per la sua seconda sosta montando gomme medie nuove.

2 giri dopo anche Verstappen rientra per montare gomme medie nuove rimanendo tranquillamente davanti al tedesco. Subito dopo si ferma Bottas montando, nel suo caso, gomme soft usate.

Hamilton sembra avere le gomme posteriori in cattivo stato, e a questo punto è chiaro che dovrà, come gli altri tre, fare una seconda sosta. Gli vengono in aiuto Stroll e Norris, che si toccano alla prima curva finendo nella ghiaia. Esce la Safety Car e Lewis può montare in tranquillità gomme soft, anche nel suo caso usate. A questo punto anche Leclerc ne approfitta per montare gomme medie nuove.

La gara riparte con 15 giri da percorrere, le due Mercedes con gomme usate e i 3 inseguitori con gomme nuove. Ma questo non dà loro vantaggio, perchè Hamilton piazza immediatamente il break con un giro super, staccando il compagno di squadra, e, a parte un tentativo di Gasly su Leclerc alla ripartenza, nelle prime posizioni non ci saranno più brividi fino al traguardo.

Un po’ di emozioni le riserva la Formula 1/2, con le 2 Haas, le 2 Toro Rosso e Sainz a combattere per le ultime 4 posizioni nei punti.

La gara finisce quindi con Hamilton davanti a Bottas, per la quinta doppietta Mercedes di fila, un ottimo Verstappen che porta il secondo podio alla Honda, e le due Ferrari. Sesto Gasly, poi Magnussen, Sainz, Kvyat e Grosjean. Fuori dai punti per pochissimo Albon e Ricciardo.

Molto deludenti Renault, Alfa-Sauber, Racing Point e, ovviamente, le Williams, che forse troverebbero una collocazione più adeguata in Formula 2.

Fra due settimane si va nel Principato. E non è una buona notizia per la Ferrari, se è vero che la SF90 paga molto nelle curve lente. Per dirla con il Team Principal, c’è molto da analizzare per capire quale sia il problema di questa macchina. Perchè, per stessa ammissione dei piloti, non lo hanno ancora capito. E, se non troveranno molto in fretta il bandolo della matassa, il mondiale 2019 sarà una lotta fra Hamilton e Bottas. O, più probabilmente, un assolo del primo, destinato a concludersi ben prima della ventunesima gara.

P.S. a chi scrive la stagione 2019 ne ricorda molte altre. Tutte finite con tante vittorie per una squadra inglese motorizzata tedesca, francese o giapponese e zero o poche vittorie per la Ferrari. Alcune iniziate anche con un certo ottimismo. Ma, sempre, finite con qualche ribaltone, riguardante piloti e tecnici. Le domande ora sono due: quante vittorie porterà a casa la Ferrari quest’anno? E poi: accetterà Vettel di fare il sesto anno, magari in attesa delle opportunità date dal cambio di regolamento o dall’abbandono della Mercedes dalla pancia strapiena, o si stancherà anche lui di arrivare sempre secondo (o, meglio, terzo)? 

P.S.2 ovviamente chi scrive ricorda anche quando era la Ferrari ad iniziare la stagione stravincendo, e a finirla allo stesso modo. Era, però, una Ferrari molto lontana da quella attuale. In tutto, anche nei piloti.

Immagine in evidenza dal profilo Twitter @MercedesAMGF1