Imola, finalmente. Dopo due anni di attesa, il circus ritorna sulle rive del Santerno, e lo fa a 30 anni esatti di distanza da quel tragico week-end. Di cui non parleremo in questo articolo, visto che lo abbiamo già fatto da un’altra parte, è già stato fatto sul circuito, e lo rifaremo anche noi fra una settimana a Trebbo, Ma, onestamente, è anche ora di guardare avanti, al di là del giusto ricordo di chi ha dato la vita per la propria passione.
La Ferrari presenta la versione 2.0, sulla quale si sono dette meraviglie. Che al sabato non si sono concretizzate, nonostante il dominio del venerdì e un Verstappen impegnato a conoscere bene le vie di fuga, che quest’anno sono in ghiaia. Max la piazza in pole, di un soffio davanti alle due McLaren, con Lecler quarto e Sainz quinto. La domenica, però, la Ferrari partirà in seconda fila, per la penalità comminata a Piastri causa impeding.
Partenza senza emozioni, e per 15 giri i primi 6 restano nell’ordine con il quale sono scattati dalla griglia. Il vantaggio di Verstappen è di 5 secondi su Norris. La strategia ideale prevede una sola sosta, e, in un circuito dove è impossibile superare, le possibilità di cambiare l’ordine sono limitate al momento della sosta.
Norris si ferma al giro 23, ma Lando non riesce a stare davanti a Perez. Al giro successivo è il turno di Piastri, e poi di Vestappen, mentre le Ferrari restano in pista.
Leclerc si ferma al giro 26, e anche Leclerc si ritrova dietro a Perez, con Norris che ha aumentato il suo vantaggio. Sainz attende ancora 2 giri per fermarsi, e questo gli costa la posizione su Piastri e pure lui si trova dietro il messicano.
Nella seconda parte di gara non succede praticamente niente. Leclerc si avvicina a Norris, poi va lungo alla variante alta e la sua corsa per la seconda posizione finisce lì. Norris si avvicina a Verstappen, giusto per fare urlare un po’ i telecronisti, ma resta dietro.
Finisce così con Verstappen vincitore davanti a Norris, Leclerc, Piastri, Sainz, Hamilton, Russell, Perez, Stroll e Tsunoda.
Ora si va a Monaco, altro circuito dove non si supera. La ghiaia non è servita a dare un po’ d’emozione, vediamo se il guard rail potrà aiutare a non farci dormire. Ormai dobbiamo attaccarci a quello.
P.S. Se si aggiorna e gli altri aggiornano di più, si rimane sempre lì.
P.S. 2 Il buon Max si è svegliato alle quattro per fare il suo stint della 24 ore del Nurburgring virtuale, che ha pure vinto. E questo deve fare pensare perchè, se come si sente dire in giro, lui o è in macchina o è al simulatore, non a giocare, come fanno gli altri colleghi, ma a confrontarsi con professionisti che, a suo dire, lo battono pure, e lui ne è contento perchè così impara. Si spiega come mai sia sempre davanti agli altri e, in particolare, al suo compagno di squadra, di un bel po’. Potremmo definirlo “un secchione”, ma questo è un tratto comune a tutti coloro che in carriera hanno raggiunto traguardi importanti a livello di numeri.
P.S. 3 L’aria di casa fa male agli strateghi Ferrari. La strategia di oggi è stata furba tanto quanto quella adottata un mese fa al WEC.
P.S. 4: i cronisti di Sky, nonchè Genè, sono convinti che Verstappen abbia vinto grazie alla scia presa ieri da Hulkenberg che gli ha consentito la pole. Lasciamoglielo credere.
P.S. 5: sempre i cronisti di Sky, sono convinti che questa sia un’altra Formula 1, perchè Lando è arrivato ad 1 secondo da Sky. Lasciamoglielo credere.
P.S. 6: ancora i cronisti di Sky sono convinti che la Ferrari sia a posto col degrado gomme perchè Sainz ha fatto il suo giro veloce all’ultima tornata. Ma Sainz è arrivato a 22 secondi da Max. Quindi delle due l’una, o non è vero o in Ferrari vogliono usare il treno di gomme anche a Monaco.
P.S. 7: Mi tocca rimpiangere Poltronieri e Mazzoni.
P.S. 8: non so perchè ma tutte le volte che Leclerc ci dà dentro ad Imola, mi aspetto sempre l’errorino. E, purtroppo, regolarmente arriva nella stessa curva.