MOTOGP 2023 – ROUND 12 – INDIA: IL MONDIALE SI RIAPRE

Dopo ben 10 anni di assenza torna sulla ribalta mondiale il Buddh Circuit in India. Dopo la F1 è la Motogp a tentare la “carta indiana” su un circuito inattivo dal 2018 ed in un paese non proprio “facile”.

Infatti, dopo 10 anni, i problemi con i visti di ingresso sono rimasti tali e quali. La pista, addirittura, è stata omologata per il rotto della cuffia qualche giorno prima di accendere i motori.

Tracciato molto green e scivoloso, layout sconosciuto a tutti ed assenza di dati sono stati fattori che hanno complicato il weekend dei nostri centauri.

Dopo le prime sessioni i valori in campo si sono quasi riallineati completamente in favore di chi è nelle prime posizioni della classifica generale, in sella alle Ducati…

Ktm ed Aprilia sotto tono hanno permesso a Yamaha ed Honda di riaffacciarsi nella parte alta della classifica sin dalle qualifiche. Che questo stia ad indicare un progresso da parte dei giapponesi, piuttosto che un regresso degli “europei”, sarà tutto da dimostrare nelle prossime gare, sebbene proprio la prossima gara sarà a Motegi.

Andiamo per ordine.

QUALIFICHE


La pole va ad uno strepitoso Marco Bezzecchi arrivato carico come una molla in India. I compagni di Marca Martin e Bagnaia completano la prima fila come da “possibile” copione. A dimostrazione che le Ducati vanno sempre forte (anche quelle dei team satellite) Luca Marini si piazza in quarta posizione davanti ad un redivivo Joan Mir che precede nientepopodimeno che sua maestà Marc Marquez: in pratica un evento storico. Due Aprilia ufficiali e riappare in Q2 al nono posto anche l’ex campione del mondo Fabio Quartararo. Tutte le KTM fuori dai primi 12 posti.

 SPRINT RACE SABATO

La prima curva del circuito indiano è una sorta di imbuto ed il primo a farne le spese è il poleman Marco Bezzecchi che viene tamponato dal compagno Marini che gli partiva esattamente dietro. Il risultato è che Marco, pur non cadendo, si ritrova a rientrare in pista in coda al gruppo, mentre Luca si rompe una clavicola salutando il resto della truppa.

La gara non ha storia. In assenza del mattatore Bezzecchi, il comando è preso con prepotenza da Jorge Martin che va a vincere senza essere mai impensierito da Bagnaia che, suo malgrado, si trova invece a dover combattere con quell’osso duro di Marquez che termina al terzo posto difendendosi a sua volta da Binder risalito dalle retrovie dopo le pessime qualifiche. Il mattatore Bezzecchi rimonta sino al 5.posto finale superando all’ultimo giro Quartararo.

MAIN RACE DOMENICA

Che Marco Bezzecchi avesse un passo completamente diverso da chiunque altro sul Buddh Circuit lo si era capito sin dal sabato. Alla partenza decide di salutare tutti e si invola con un passo irraggiungibile per tutti arrivando ad accumulare oltre 5 secondi di vantaggio. Dietro di lui Pecco Bagnaia che dapprima viene sorpassato dal primo rivale in classifica Martin, ma poi riagguanta il secondo posto in tranquillità salvo perdere l’avantreno in una veloce piega a sinistra ad 8 giri dalla fine.

La gara finisce con Bezzecchi re indiano, Martin che a fatica agguanta il secondo posto dopo aver combattuto anche con la zip della sua tuta incalzato da Fabio Quartararo che sale sul terzo gradino del podio e sorride per il distacco dal vincitore che questa volta resta sotto i 10 secondi. Binder, Mir (per una volta rimasto sulle ruote) Zarco, Morbidelli, Vinales e Marc Marquez (scivolato durante la gara) completano i primi posti.

Tutta la truppa si sta trasferendo a Motegi per la gara successiva senza soluzione di continuità.

Il mondiale si è riaperto d’improvviso in poche settimane. La caduta di Bagnaia a Barcellona ha spostato l’inerzia a favore degli inseguitori che in tre appuntamenti hanno mangiato il 70% del vantaggio che Pecco si era procurato (e meritato) prima. Dalla parte del chivassese c’è che sia Martin che Bezzecchi corrono per loro stessi e si porteranno via punti a vicenda. Bagnaia non può contare che su se stesso (come accadde l’anno scorso) perché non ha nemmeno il compagno di team in grado di aiutarlo tenendo dietro i suoi rivali.

Sarà un 1 contro 1 contro 1 da qui a fine stagione tra lui, Martin e Bezzecchi.

In ogni caso Bagnaia avrà solo da perderci. Se dovesse vincere sarà per il fatto che lui è l’ufficiale e gli altri no. Se dovesse perdere vorrà dire che non merita (e manco meritato in passato) la moto ufficiale ed il team interno, contrariamente agli altri più bravi di lui. Questo il mood in giro per i socials, purtroppo.

Ducati non ha fatto preferenze quest’anno e manco lo scorso. La dimostrazione che ha sempre fornito materiale di primordine a tutti è nel fatto che nei due anni scorsi le vittorie di marca sono arrivate da tutti e quattro i team forniti, l’interno, Pramac, Gresini, VR46.

Però questo è il clima che si respira, quello di dover creare polemica sempre, di voler sempre vederci del marcio… e questo sarà il motivo per cui dalla prossima stagione questa rubrica verrà tagliata dal palinsesto del Blog.

Al dopo Motegi.

Saluti

 

Salvatore Valerioti