IL PUNTO DELLA REDAZIONE (ATTO VII)

Siamo ormai prossimi alla fine del mese di Gennaio e da Maranello, a riguardo del rinnovo dei piloti Ferrari, nulla è dato sapere. Già è stato trattato, su questa rubrica, l’argomento rinnovo, solo che ora la trama si infittisce, come si suol dire. Infatti sebbene non ci siano dubbi sull’estensione (praticamente a vita di LeClerc), il problema nasce proprio sul rinnovo del compagno, cioè Sainz. Sebbene fino a qualche settimana fa la permanenza in Scuderia da parte dello spagnolo era scontata, adesso non sembra essere più così. Ciò ha del clamoroso, considerando il talento di Sainz e quello che ha dimostrato da quando ha varcato i cancelli della Gestione Sportiva, eppure le cose evolvono velocemente e, a quanto pare, stanno prendendo una piega surreale, perché un pilota come Sainz non merita un trattamento del genere. A quanto pare (ormai è chiaro), se si sta ritardando l’annuncio del rinnovo è proprio perché, evidentemente, non si riesce a trovare la quadra con il potenziale contratto di Sainz, appunto.

La Ferrari, con l’estensione a vita del monegasco, ha fatto capire chiaramente su chi vuole puntare (e ci mancherebbe) e, addirittura, fa sapere che la squadra dovrà essere organizzata attorno a lui. Un discorso di lungimiranza che ci sta, solo (c’è sempre il trucco!) mi chiedo se l’attuale Ferrari se lo possa permettere. Mi riferisco alla forza che la Rossa può esprimere in pista e, soprattutto, fuori: è evidente che il modello che a Maranello vogliono seguire è quello di Red Bull o, se vogliamo essere nostalgici, quello della Ferrari di Schumacher, dove appunto la squadra era votata attorno al proprio cavallo di razza. Il fatto è che attualmente la Ferrari non è nemmeno lontanamente paragonabile agli attuali rivali, per non parlare della Rossa che fu ai tempi di Todt. Da qui la mia riflessione che grida rabbia, perché allo stato attuale Ferrari non può permettersi il lusso di operare questa scelta nell’immediato. Con una Red Bull che è avviata a vincere il mondiale che ancora deve iniziare (vedremo se in carrozza o con maggiore difficoltà), la Ferrari ha bisogno di due piloti solidi e talentuosi (la migliore coppia ce l’ha proprio la Rossa), che portino a casa più risultati possibili e Charles da solo (con a fianco un gregario), con questa attuale squadra, non può farcela anche se dotato di talento cristallino. L’esempio più ovvio ed immediato è proprio quello di Aston Martin: con buona pace di tutti i tifosi e, soprattutto, perbenisti della giustificazione, Lance Stroll è un modestissimo pilota e l’essere stato affiancato ad Alonso non ha fatto altro che evidenziare questo aspetto. Conti alla mano, Aston Martin non ha fatto altro che correre con il solo asturiano, il quale ha portato il novanta percento dei punti della squadra e questo si è, inevitabilmente, ripercosso sulla classifica costruttori, dove la “coraggiosa” (hanno rifatto la macchina da capo in campionato in corso) McLaren ha superato i rivali per ventidue punti. Punti che, se ci fosse stato un pilota vero, sarebbero potuti essere contenuti tranquillamente durante tutto l’arco della stagione.

Ferrari allo stato attuale, con questa politica del “one man show”, rischia di fare la stessa fine: questa Ferrari ha bisogno di uno come Sainz ed ha bisogno di un Sainz motivato e non ridotto a seconda guida o peggio (come molti vorrebbero) a scendi letto del monegasco. Considerando che la Rossa è un cantiere a cielo aperto, perché per l’ennesima volta è costretta a ricostruire tutto da capo dopo l’ennesimo siluramento dell’ennesimo Team Principal, è facile pensare che comunque non si vincerà nulla nemmeno per l’anno prossimo (quest’anno è già archiviato… state sereni!) ed è per questo che bisogna ottimizzare il più possibile con quello che si ha a disposizione (che comunque non è poco) ed ecco perché il rinnovo di Sainz dovrebbe essere una naturale conseguenza. Invece, l’impressione è che la Rossa voglia addirittura lasciar andare via lo spagnolo per operare un cambio eclatante, già in chiave 2025! Per Charles si parla di un quinquennale che raggiungerà i cinquanta milioni l’anno: nella storia della F1 non mi pare si sia mai verificato una situazione del genere e cioè quella di pagare uno sproposito ad un pilota, che per quanto oggettivamente abbia i requisiti del campione, non ha ancora vinto nulla. Perché il punto è proprio questo e cioè che il buon Charles, per quanto abbia dimostrato (inizio stagione 2022… sigh) che se la può giocare tranquillamente contro Verstappen, è anche vero che di fatto egli il mondiale non l’ha vinto e durante quella stagione commise anche errori (GP di Francia su tutti), sebbene fosse costretto a sovra guidare a causa della superiorità della Red Bull del rivale. Ferrari, è fortemente dipendente da LeClerc e su questo non ci piove e LeClerc, di rimando, ha bisogno di Ferrari, perché paradossalmente allo stato attuale è l’unica squadra che gli può dare una speranza da titolo, perché come già detto più volte, nessuno dei top team se lo prenderebbe e non per mancanza di talento (ci mancherebbe), bensì perché o stanno già al completo o perché semplicemente non se lo possono permettere. Ecco, dunque, che tutte le speranze sono rivolte al cambio regolamentare e a quel famoso mantra, ripetuto dal Presidente, e cioè “obiettivo 2026” così tanto agognato. Ecco, dunque, che questo è inevitabilmente un momento di passaggio, un periodo di attesa (l’ennesimo) nella speranza che arrivino tempi migliori e, nella fattispecie, che la Rossa azzecchi il suddetto cambio regolamentare (sperando che non apportino modifiche come nel 2022, anche se Vigna ora ha fatto sapere che la Ferrari deve acquistare peso politico… quando si dice il tempismo!) ed ecco, dunque, che ora più che mai c’è bisogno dello spagnolo in squadra, sia per dare quella bramata stabilità che la Ferrari sembra non conoscere più e sia perché porta a casa risultati pesanti. Perché non si dimentichi che lo spagnolo è stato l’unico ad aver agguantato una vittoria (non Red Bull) l’anno scorso e che, se non fosse stato funestato dal tombino in quel di Las Vegas (dove la stessa Ferrari ha miseramente taciuto a riguardo… poi il dott. Vigna parla di riacquistare peso politico), con i punti conquistati avrebbe dato la possibilità a Ferrari di rimanere seconda nel campionato costruttori, davanti ad AMG, e finire nuovamente avanti al compagno… magra consolazione certo, eppure di questi tempi non si butta via nulla.

Ad essere franco non riesco a vedere un Sainz totalmente asservito alla causa del compagno, con quest’ultimo che ha la precedenza sulle strategie ed il primo che è remissivo e tace a riguardo. Come ho già detto e ripeto, ritengo che questa politica sia giusta e quindi addirittura doverosa nel momento in cui ci si sta giocando il mondiale e, quindi, nulla deve essere lasciato al caso: purtroppo né quest’anno e, con molta probabilità, nemmeno l’anno prossimo avremo questa occasione, ecco perché sarebbe un errore clamoroso relegare Sainz a seconda guida dichiarata già da quest’anno, o peggio, regalarlo (anche questo l’ennesimo) alla concorrenza. Ecco perché ritengo che la strada, che sembra stia intraprendendo Ferrari, sia sbagliata e sebbene la tifoseria del monegasco (peggiore anche di quella che supportava Vettel!) non vede l’ora che tutto ciò si realizzi, a mio modo di vedere nel breve periodo potrebbe avere non poche conseguenze negative. Non mi sarei mai aspettato, soprattutto in questo delicato momento, che mi sarei trovato a dover discutere dell’ovvio, eppure con questa Ferrari sembra che ormai tutto sia possibile. Come si suol dire, non resta che aspettare e vedere come andrà a finire e, soprattutto, chi avrà ragione

Vito Quaranta