La F2 è alle battute finali: da una parte il prossimo appuntamento a Monza sarà il penultimo, dall’altra Felipe Drugovich (MP) ha de facto chiuso il discorso iridato. Per lo sfidante Theo Pourchaire (ART) restano solo le speranze offerte dall’aritmetica. Ma procediamo con ordine.
QUALIFICHE
Zandvoort è un circuito inadeguato già per le necessità della F2. Dal punto di vista dei sorpassi peggio di lui c’è solo Montecarlo e forse Imola. Con queste premesse è chiaro che per ottenere un buon pottino di punti è vitale disputare una qualifica soddisfacente.
Pourchaire si schianta sulle barriere di curva 3 durante il secondo run. L’incidente del francese lascia liberi Jack Doohan (Virtuosi) e Drugovich di lottare per la pole. Come a Spa il brasiliano segna un tempo quasi irraggiungibile a pochi minuti dalla fine. Un testacoda di Daruvala poco dopo pone termine alle ostilità e di conseguenza Drugovich conquista la seconda pole consecutiva, la quinta della stagione.
Alle spalle del brasiliano partirà Doohan, il quale vorrà proseguire il duello di Spa. Terzo è il solido Logan Sargeant (Carlin). Quarto è Verschoor (Trident), alla sua migliore prestazione in qualifica davanti al pubblico di casa. Pourchaire è solo sedicesimo ed è in una pessima situazione, tanto in gara quanto in campionato.
SPRINT RACE
La farò breve, visto che è stata una delle gare con meno spunti della stagione. L’inversione della griglia premia Clement Novalak (MP), che è scortato sulla griglia da Marcus Armstrong (Hitech), Vips (Hitech) e Hauger (Prema).
Armstrong infila Novalak in curva 1, mentre in accelerazione Vips si trova la traiettoria ideale occupata e subisce prima il sorpasso di Hauger e poi alla chicane una sontuosa infilata di Liam Lawson (Carlin). Vips ha spesso la capacità di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
All’inizio del secondo giro, nella foga della rimonta Pourchaire tira una staccata impossibile a Beckmann e finisce nella ghiaia. Passerà il resto della gara a duellare con Tatiana Calderon e Marino Sato e buonanotte ai suonatori.
Il resto della gara è ravvivata solo dalle escursioni di pista di Daruvala e dalla SC uscita per recuperare la vettura di Calderon, insabbiatasi in curva 2. Alla ripartenza Iwasa (Dams) strappa la sesta piazza all’autoctono Verschoor (Trident) ma la cosa finisce lì.
Marcus Armstrong conquista la terza vittoria di stagione. Malgrado il numero di trofei è appena decimo in classifica e ciò la dice lunga sulla sua stagione. Novalak invece conquista il primo podio in F2 (ricordo che il suo compagno di squadra sta vincendo il mondiale) mentre Hauger vi ritorna per la prima volta da Baku. Drugovich decimo era e decimo arriva ma sigla il giro più veloce e conquista un punticino.
FEATURE RACE
A causa degli spazi angusti, in caso di Safety la pitlane verrà chiusa. A dimostrazione della natura di pista di F3 del tracciato (per la quale ha funzionato ottimamente). Legittime le proeccupazioni sulla sicurezza ma così si distruggono le strategie alternative -quelle basate su un lungo stint iniziale sulle dure. Se uscisse la SC il pilota vedrebbe il vantaggio annullato ma potrebbe pittare solo in condizioni di bandiera verde e gruppo compatto. Non è la notizia migliore per Pourchaire, cui viene tolto uno strumento fondamentale per la rimonta.
Il via è regolare per 21 piloti su 22. Lo scatto di Drugovich è sufficiente per conservare la prima posizione, mentre Hauger si impone su Verschoor e Iwasa. Vips perde la consueta caterva di posizioni grazie a posizionamenti poco furbi fino a trovarsi ingarellato con Pourchaire, che dal via guadagna due posizioni.
La star dello start stavolta è Sargeant: prima arriva alla Tarzan con freni e gomme fredde e parte per la tangente. Sfrutta una stradina asfaltata per tornare in pista senza perdere un eternità e nel rientro si sfiora con Boschung danneggiando l’ala. In curva 7 poi tenta una staccata improbabile ai danni dello stesso. Per evitare la Campos si butta nelle vie di fuga e si schianta, danneggiando le barriere al punto che il direttore dopo due giri di SC sospende la gara.
Nel frattempo Beckmann e Nissany si sono scontrati dietro la vettura di sicurezza dopo aver battibeccato per un giro intero su chi dei due fosse davanti all’inizio della sospensione. Il comportamento inqualificabile dei due sarà punito dalla direzione gara – in particolare a Nissany verrà impedito partecipare al round di Monza.
La ripartenza è lanciata e le posizioni restano invariate. Vale la pena segnalare alcuni cambi di mescola avvenuti in regime di sospensione: Pourchaire ora monta le dure, così come Lawson, che dall’alto della quinta posizione è il leader dei piloti su strategia alternativa.
Rispetto alla Sprint Race la corsa è animata da alcuni duelli, frutto della difficoltà dei piloti ad accendere le hard e a preservare le soft. Ma anche stavolta l’unica azione vera è costituita dalle escursioni fuori pista di Daruvala (ad occhio il weekend peggiore da due anni).
La lotta per la vittoria si risolve all’ottavo giro quando Doohan, fino allora in scia al leader, spiattella una gomma alla Tarzan, perde ritmo ed è costretto a rientrare in anticipo. Drugovich non ha difficoltà a coprirne la sosta e conserva la posizione (a differenza della settimana scorsa) anche se i suoi primi giri palesano difficoltà maggiori del rivale a far funzionare le hard.
Dopo qualche giro di effettivo duello tra i due la situazione si stabilizza. In testa ora c’è Lawson, davanti a Armstrong e Pourchaire. La speranza per loro dura poco: a Sato fissano male l’anteriore sx e si schianta in curva 2. La SC entra in pista e la pitlane viene chiusa. Fregati.
Alla ripartenza Lawson adotta una tattica stile Baku, ovvero ritardare lo strappo fino alla linea del traguardo. Anche gli effetti sono simili: a centro gruppo si innesca una collisione multipla causata da una falsa partenza di Doohan, che viene tamponato da Verschoor e si deve ritirare. Continuano gli incidenti stupidi che hanno caratterizzato il suo anno da rookie. Il pilota olandese invece prosegue con il naso danneggiato ma ancora funzionale.
La seconda ripartenza (siamo ancora al 25° giro su 40!) invece è regolare. I superstiti su hard andranno ai box poco dopo. Grazie ad una buona tattica ai box Pourchaire si prende la posizione relativa su Lawson e Armstrong, ma resta dodicesimo a una ventina di secondi dalla zona punti. E’ comunque il primo dei piloti su option e può ancora rimontare.
Il muso danneggiato impedisce a Verschoor di costituire una minaccia per Drugovich, che così va a vincere con più di due secondi di vantaggio. Il secondo posto dell’olandese è sub judice per qualche ora ma poi viene scagionato dalla responsabilità per l’incidente che ha posto termine alla gara di Doohan. L’ultimo gradino del podio è di Iwasa, abile a superare Hauger in occasione delle soste.
Quinto è l’inossidabile Enzo Fittipaldi – a quanto pare, più ne parlo male e più fa gare gagliarde, sia pure aiutato dalla dinamica caotica della corsa. Sesto è la vera sorpresa del weekend, Amaury Cordeel (!!!). Il belga era stato finora il pilota più imbranato di tutta la griglia (leggendaria la sua gara di Imola). Qui si è qualificato a centro gruppo, è partito bene, ha scelto la strategia giusta, ha evitato i guai della ripartenza e nel finale ha rintuzzato gli attacchi di Vips. Insomma, la gara della vita. Va comunque detto che negli ultimi appuntamenti sta mostrando una comprensione maggiore di macchina e gare.
La zona punti è completata da David “contratto a chiamata” Beckmann, Olli Caldwell (Campos) -un altro pilota che va a punti per la prima volta in F2- e da Pourchaire.
Il francese negli ultimi giri ha chiuso il distacco che lo separava dal gruppo (negli ultimi due giri ha recuperato ben dieci secondi su Daruvala!) ed ha messo a segno qualche buon sorpasso che alla fine gli ha permesso di concludere la gara con un paio di punti (decima posizione + gpv). Non smuove la classifica ma forse fa morale.
CONCLUSIONI
Del doman non v’è certezza ma Felipe Drugovich potrà affrontarlo con il miglior equipaggiamento disponibile. Con 69 punti di vantaggio su Pourchaire su 78 disponibili è probabile che la formalità del titolo verrà sbrigata già a Monza.
Il campionato sembrava riaprirsi dopo l’Ungheria, dove la crisi di prestazioni della MP aveva raggiunto il punto più acuto. Ma al rientro dalla pausa estiva la compagine olandese ha messo a segno un 53 a 5 (!!!) che ha frantumato le speranze del giovane talento francese.
Per quanto riguarda la lotta per il terzo posto in classifica, nessuno dei tre piloti in lotta ha marcato punti nella Feature Race. Iwasa e Fittipaldi si avvicinano e la classifica è di nuovo molto corta – solo 19 punti tra il terzo e il settimo.
Tutte le immagini sono tratte dai canali social della F2 e dal sito ufficiale fiaformula2.com.
Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya
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