Dalle mie parti il detto citato nel titolo, ha molto più effetto se lo si pronuncia in dialetto, certo è che comunque rende molto bene l’idea di quello che è successo domenica scorsa. Diciamocela tutta, al di la di quale sia stato il reale risultato, il vero vincitore del GP del Belgio è stato proprio Verstappen il quale, nonostante l’amaro esito, ha ulteriormente allungato sul suo diretto avversario e cioè Norris. Red Bull al momento si trova in un impasse tecnico che, ad inizio mondiale, nessuno avrebbe mai potuto credere possibile. Dio benedica l’attuale regolamento che a causa del fatto che ha esaurito la sua curva di miglioramento, ha dato la possibilità a molti top team di potersi avvicinare ai bibitari, dandoci cosi la possibilità di poter godere di uno spettacolo più unico che raro che è quello di lotte serrate e corpo a corpo come non era mai successo prima. Come scrivo da tempo, godiamocelo questo show, perché dal 2026 tutto questo finirà e se ci andrà bene, avremo solo due team che si giocheranno il titolo piloti e costruttori… se siamo fortunati!
Intanto nonostante l’attuale campione del mondo pianga in macchina e fuori, Red Bull dal punto di vista del mondiale piloti, può dormire sonni tranquilli per due motivi: sia perché Verstappen ha un vantaggio tale su Norris (e tutti gli altri) da poter stare sereno e soprattutto perché lo stesso Lando, non è all’altezza del mezzo che ha. Allo stato attuale la rinascita tecnica della Mercedes è un’alleata preziosa a tal fine, perché i due alfieri AMG “rubano” vittorie e quindi punti preziosi alla sprecona McLaren e, questo gioca a favore del campione del mondo. Ammesso che AMG vincesse (con l’alternanza di Hamilton e Russell sul gradino più alto del podio) anche le prossime tre, cinque gare, al buon Max basterebbe arrivare costantemente a podio per conservare il suo vantaggio nella classifica iridata. Naturalmente lo vedo altamente improbabile che Verstappen si accontenti del semplice piazzamento, eppure la realtà è questa attualmente. Red Bull, al ritorno dalle vacanze, è chiamata alla riscossa perché il suo pupillo ormai non vince da quattro GP di fila (ultima vittoria a Giugno in Spagna!) e, indipendentemente dal fatto che può stare tranquillo per via del suddetto vantaggio in classifica, gli umori in squadra non sono dei migliori. I casini nel team non sono mai stati risolti (pace armata) solo, un conto è che si vince sempre, un altro è che devi affrontare un mondiale tirato come quello che stiamo vivendo ora, dove inevitabilmente tutto si amplifica. Oltretutto i bibitari hanno un problema non da poco che si chiama “Sergio Perez e quindi mondiale costruttori”. A GP del Belgio concluso, è stato visto Horner parlare con un “entusiasta” Ricciardo: non so se l’australiano a ritorno dalle vacanze sostituirà il messicano, so solo che se ciò avverrà, dichiaro che è tremendamente ingiusto. Con tutti i giovani che si “buttano” nel circus, puntare su “questo” Ricciardo, è una mezza sconfitta. Allo stato attuale non riesco ad immaginare Daniel che riesce a fare meglio di Sergio, vero è nel contempo che non bisogna mai sottovalutare la componente emotiva (entusiasmo), la quale potrebbe giocare un ruolo determinante in tal senso. Intanto se ciò accadrà, Daniel avrà fottuto il buon Sergio che di certo attualmente non ride.
Lo stesso dicasi in casa McLaren la quale ora si trova con due buoni piloti che, sulla distanza stanno rivelando la loro vera natura, in luogo del quale Norris si sta dimostrando fragile mentalmente e Piastri (il quale è stato già soprannominato “iceman”… vi prego non mi toccate Raikkonen!) di rimando, sta crescendo in modo importante tanto che è già il secondo GP di fila che si mette dietro il compagno di squadra (Max ringrazia!). Lando, fallando l’ennesima partenza, se ne va in vacanza col muso lungo e soprattutto con molto su cui riflettere, perché allo stato attuale il suo vero problema non è tanto il campionato piloti, quanto stabilire chi comanda in squadra: con Piastri che inizia a far valere il suo talento (più ti trovi nelle zone alte e più impari a migliorare) in squadra, si arriverà all’anno prossimo che di sicuro la squadra non avrà che l’imbarazzo della scelta su chi puntare per poter assaltare il titolo piloti. Del resto già in Ungheria la squadra di Woking ha fatto capire che del suddetto titolo attualmente non se ne frega un beneamato, ergo quindi, già proprio da quest’anno il team non ci penserà due volte a “castrare” Norris se necessario. Il problema (per Lando), come detto poc’anzi, rimane per il 2025 perché si presuppone che anche l’anno prossimo appunto il riferimento rimarrà McLaren e, con questa concorrenza sempre più serrata (Red Bull e Mercedes… Ferrari non pervenuta al momento), il team gioco forza dovrà necessariamente operare una scelta nel breve periodo. Intanto il buon Oscar, zitto zitto come si suol dire, sta seguendo il suo percorso di formazione che sta portando i suoi frutti. Il ritorno dalle vacanze dunque, sarà già una chiamata importante per il pilota papaya inglese.
Di certo chi è maestro nel piangere e fottere chi ride, è il sette volte campione del mondo Hamilton. Mettiamo subito i “puntini sulle i” onde evitare equivoci ed inutili polemiche, ovvero, domenica scorsa Lewis ha condotto una signora gara. Nulla da dire a riguardo. Nella F1 moderna è risaputo, se hai il mezzo emergi altrimenti ti attacchi (andate a chiedere ad Alonso che l’anno scorso era a podio ogni domenica ed ora è il baratro) e, Hamilton appena ha capito che la sua W15 poteva permettergli di lottare costantemente per il podio, se non per la vittoria, ecco che ha risposto puntuale alla chiamata. Il GP lo ha deciso alla partenza, incollandosi dietro il disgraziato LeClerc il quale a sua volta, più di quello che ha fatto con la sua SF24 di più non poteva dare. Hamilton, maestro nel trattare le gomme ha portato a scuola tutti, come si conviene ad un campione del suo calibro. Proprio per questo ciò che ci ha fatto vedere Russell deve essere ancora di più esaltato, perché il giovane inglese ha un compagno di box molto ingombrante da questo punto di vista e, quanto mostrato domenica scorsa è stato un grande segno di maturità tecnica. Mercedes con Russell può dormire sonni tranquilli perché in squadra si ritrovano un signor pilota che, con quella “lettura della gara” che ha avuto insistendo di rimanere dentro, ha lasciato in mutande tutti a cominciare proprio dal suo compagno il quale, come da copione, si è sentito per l’ennesima volta frodato dalla sua stessa squadra. Mercedes deve delle scuse… a Russell, perché commettendo quell’ingenuità di calcolo, ha derubato il giovane inglese di una delle sue vittorie più belle di sempre. Intanto Hamilton, nel retro paddock, aveva un volto che era tutto un programma. Il campione ha dichiarato che anche lui voleva rimanere dentro per tentare la sosta unica, allora mi chiedo per quale motivo non si sia imposto proprio come ha fatto il suo compagno? Intanto la scure della giustizia sportiva è calata inesorabile ed, i suoi pianti alla fine, si sono tramutati in sorrisi… è proprio vero che chi piange fotte a chi ride!
Concludo l’articolo, grazie al TP Ferrari, esattamente come la settimana scorsa: Vasseur ha detto, a fine GP, “che ora il calendario ci arride” e questo lo affermava mentre LeClerc, a sua volta, dichiarava che “nonostante tutto siamo ancora il quarto team”. Ad uno come Vasseur, che dopo quanto è successo in pista, dichiara quello che dichiara, cosa diavolo gli puoi dire? Nemmeno che fotte a qualcuno, visto che quelli a piangere siamo noi a casa, che ci facciamo ogni maledetta domenica il sangue amaro.
Buone vacanze a tutti.
Vito Quaranta