La nuova F1, quella delle gare combattute e delle penalizzazioni a go-go, tranne che per Verstappen, sbarca in Messico che, giova ricordarlo, è una pista ubicata a 2200 metri d’altezza e l’aria è più rarefatta.
E’ passata solo una settimana da Austin e la musica non cambia. Le due Ferrari se la giocano con Max e Lando, i cui rispettivi compagni di squadra sono lontani dalla lotta, questa volta molto lontani, visto che Piastri e Perez non passano la Q1.
E la pole la fa Sainz, che sembra incredibilmente in palla, forse perchè non vuole sprecare le ultime occasioni che ha, in carriera, per vincere.
Allo spegnimento dei semafori, Verstappen parte meglio di Carlos, che cerca di affiancarlo in curva 1 ma, ovviamente, viene spinto fuori e deve accodarsi.
Dietro si toccano Tsunoda e Albon. Ritiro per entrambi e Safety Car.
Da segnalare Perez che, qualificatosi in penultima fila, riesce a beccarsi una penalità per errato posizionamento sulla griglia di partenza.
Si riparte al giro 7 e Sainz, con una manovra da antologia, passa Verstappen, che prova a difendersi duramente senza successo. Al giro successivo, Max viene attaccato da Norris, che lo passa ma viene buttato fuori, come al solito. L’inglese taglia ma sta davanti, ma l’olandese lo riattacca e i due vanno larghi, con Leclerc li supera entrambi.
Max si becca due penalitá, per un totale di 20 secondi, e questa é una notizia. Evidentemente le proteste dei colleghi sono servite a qualcosa.
Al giro 23 le due Ferrari comandano indisturbate, con Verstappen a 5 secondi e Norris a 6.
Al giro 27 Max si ferma e, scontando la penalità, precipita quindicesimo.
Al giro 31 é il turno di Norris, seguito, a quello successivo, da Leclerc. Ancora un giro ed é il turno di Sainz.
Al giro 40 le due Ferrari marciano tranquille al comando, con Norris a 5 secondi da Leclerc. Verstappen é risalito in sesta posizione, e davanti ha Hamilton ad 8 secondi.
A 10 giri dalla fine, complici i doppiati, Norris si porta ad un solo secondo da Leclerc. Ma non deve nemmeno tentare il sorpasso, perché il monegasco rischia di piantarla nel muro e deve fare passare l’avversario.
Ma non c’è più tempo per andare a prendere Sainz, che vince un GP dominato, davanti a Norris, Leclerc, Hamilton, Russell, Verstappen, Magnussen, Piastri, Hulkenberg e Gasly.
La Ferrari ha guadagnato un bel po’ di punti sulla McLaren e, con 4 gare e 2 sprint, si trova a 29 lunghezze, che non sono molti. Mentre per Norris le speranze di vincere il titolo si riducono, non solo per i punti da recuperare, ma anche perchè Verstappen gli ha fatto capire che è disposto a tutto pur di tenerselo dietro. E i commissari non saranno sempre così severi.
Fra solo una settimana si va in Brasile, e, visto che non c’è due senza tre, ci sono buone speranze di continuare a divertirci
P.S. Il BOP della FIA sta decisamente dando i suoi frutti. Meglio così o aggiungere peso a chi vince come fanno nel WEC? La differenza è che la zavorra viene dichiarata, ciò che ha fatto passare un’auto dal vincere 40 gare di fila a al non riuscire ad arrivare podio no.
P.S. 2 ma, visto che rallentare la macchina non basta, è giusto che intervengano anche sul pilota, che la smetta di prendersi certe libertà, così siamo sicuri sicuri di continuare a vedere uno spettacolo entusiasmante.
P.S. 3 L’avevo già detto ma lo ripeto: la Ferrari rimpiangerà a fine stagione il black-out avuto dopo Montecarlo, nel momento in cui la forma era al massimo.
P.S. 4 Oggi Fernando ha fatto 400. Questo record gli resterà probabilmente per lunghissimo tempo. E ha ancora tempo per stabilire qualche altro record, sperando che arrivi a godersi la macchina di Newey.
P.S. 5 in questo week-end la gang di Sky si è superata. Probabilmente il clima festoso del Messico ha peggiorato la situazione. Forse pensano di attirare i giovani con questa modalità di racconto. Ma non escluderei la possibilità che i giovani li seguano solo per farsi due risate.
P.S. 6 In una interessante intervista al podcast “High Performance”, Otmar Szafnauer, ex TP di Alpine, ha raccontato come funzionavano le cose nella squadra francese, dalla quale è stato allontanato lo scorso anno. Dal suo racconto, si capisce come mai la squadra francese si trovi nella situazione attuale. Vive la France.
P.S. 7 c’è chi supera Verstappen e chi non riesce a passare Russell che ha l’ala rotta. E c’è chi viene assunto dopo 3 anni che combina poco o niente, con uno stipendio da favola, e chi viene mandato via al massimo della forma.