VERSTAPPEN 6 DI 21 IN CANADA’. FERRARI DALLE STELLE ALLE STALLE.

In Canadà piove. Niente di nuovo. Ma 3 giorni di tempo quasi da lupi era un po’ che non si vedevano in occasione del GP.

Sarà il tempo, sarà quel che sarà, fatto sta che nelle qualifiche disputate con la costante minaccia della pioggia, mai concretizzatasi, davanti è ritornata la Mercedes, con Russell che la piazza in pole a pari tempo con Verstappen. Per le Ferrari, dopo il trionfo di Montecarlo, è notte fonda, con entrambi i piloti relegati in sesta fila e Leclerc arrabbiatissimo.

La pioggia arriva la domenica, e anche tanta. Le macchine vanno in griglia con la pista fradicia, e l’asfalto freddissimo. Gomme intermedie per tutti, tranne le due Haas che azzardano la gomma full wet.

Partenza tranquilla, e 9 team su 10 temono di avere sbagliato. La pista è molto più bagnata del previsto, e questo, ovviamente, agevola Magnussen e Hulkenberg che rimontano rapidamente.

Ma la cuccagna per loro dura solo 6 giri, perchè poi la pista inizia ad asciugarsi, e spunta pure il sole. Magnussen si ferma ma il suo box non è pronto con le gomme intermedie, vanificando il buon lavoro fatto fino a quel momento.

Davanti Russell guida le operazioni con un vantaggio di due secondi e mezzo su Verstappen. Continuano i problemi per la Ferrari, con Leclerc decimo in difficoltà con il motore, e Sainz ancora più indietro in difficoltà forse con se stesso.

Al giro 15, Max è attaccato agli scarichi dell’inglese, che inizia a lamentarsi del consumo delle gomme intermedie. Dietro di loro, Norris si avvicina velocemente. Si aspetta nuovamente la pioggia, e tutti cercano di farle durare il più possibile, passando sulla parte bagnata della pista nei rettilinei.

Al giro 16, Verstappen va lungo alla prima curva, e si ritrova così Norris sulla coda. Bastano 5 giri all’inglese della McLaren per sopravanzarlo senza pietà, grazie anche al DRS. E al giro successivo è il turno di Russell, che va pure lungo e si fa passare anche da Max.

Le McLaren volano. Norris distanzia Verstappen di 5 secondi, mentre Piastri ha raggiunto George.

Al giro 25, Sargeant si gira in punto pericoloso e spegne l’auto. Viene attivata la Safety Car. Ne approfittano Verstappen, Russell e Piastri per cambiare le gomme, e tutti decidono di  continuare con gomma intermedia. Al giro successivo entra anche Norris, ma si deve accodare a Russell, in terza posizione.

Al giro 29, Leclerc entra per un reset e monta le slick. Al giro successivo rientra la Safety Car. E ricomincia a piovere. E pure forte. A Charles viene detto di rimanere fuori perchè la pioggia durerà solo due giri. Ma, ovviamente, la macchina non sta in strada, e il monegasco è costretto a rientrare per rimontare le gomme da bagnato. Nel frattempo, il problema al motore si è risolto.

Lo scroscio dura poco, e la pista si asciuga velocemente. Il primo a fermarsi, al giro 44 è Hamilton, seguito da Piastri, Russell e Verstappen al giro successivo. Norris resta fuori qualche altro giro, ma l’azzardo non paga, perchè non solo non riesce a stare davanti a Max, ma, con le gomme non in temperatura, perde subito 4 secondi e poi, anche la posizione su Russell. Il quale commette un errore subito dopo, e Lando si riprende la seconda posizione.

Al giro 53, nella stessa curva perdono il controllo dell’auto sia Perez che Sainz. Quest’ultimo viene urtato anche da Albon. Tutti e 3 sono costretti al ritiro, con quest’ultimo che lascia la macchina in pista, ed esce nuovamente la Safety Car. Le due Mercedes ne approfittano per montare gomme nuove.

La gara riparte quando mancano 12 giri alla fine. Max scappa via e si porta subito fuori dalla zona DRS. Al giro 64 Russell attacca Piastri, che tiene duro. I due si toccano, e ad avere la peggio è l’inglese, che taglia l’ultima chicane e perde la posizione pure nei confronti del compagno di squadra. Al quale il sorpasso sull’australiano riesce senza problemi. Salvo poi farsi superare nuovamente da George qualche giro dopo.

Finisce così con Verstappen meritatissimo vincitore, davanti a Norris, che ha più di un motivo per recriminare, Russell (idem), Hamilton, Piastri, Alonso, Stroll, Ricciardo, Gasly e Ocon.

Fra due settimane si va sulla pista che “se si va bene lì si va bene ovunque”. Vedremo se la RB20 è quella di inizio stagione o quella di Monaco, e se la SF-24 è quella di Monaco o quella di oggi.

P.S. E’ evidente che per la Red Bull qualcosa sia cambiato da Imola. Lo dice la posizione di Perez, mai così costantemente in basso, nonchè il fatto che oggi  Max la vittoria se la è dovuta sudare (e sono sicuro che si sia divertito molto più del solito). Si vocifera di qualcosa che è stato fatto cambiare a Miami dalla FIA. Ma da Miami non c’è più nemmeno Newey ai box. Sicuramente entrambe le cose non c’entrano niente.

P.S. 2 Dopo il disastro ferrarista in qualifica, la voce principale di Sky non la finiva più di ripetere “in gara sarà un’altra storia, ne sono sicuro”. Infatti… 

P.S. 3 Chissà se a Sky fanno, ogni tanto, qualche sondaggio sulla qualità del loro commento percepita dagli utenti.

P.S. 4 Analogamente al commentatore di Sky, su siti molto quotati dopo Monaco si è iniziato a leggere che la Ferrari può legittimamente aspirare al titolo costruttori. Infatti..

P.S. 5 La scorsa settimana pare ci sia stato un CDA Mercedes…

P.S. 6 La conferma di Perez per due anni avrà sicuramente qualche spiegazione… così come ce l’ha quella di Tsunoda, destinato ad invecchiare in Toro Rosso.

P.S. 7 Quello che non ha una spiegazione è il fatto che piloti come Lawson, Bearman, Doohan siano costretti ad invecchiare davanti ad un monitor nei box.

P.S.8 Curioso sentire i piloti che si lamentano della visibilità mentre uno di loro guadagna una decina di posizioni in 2 giri. Ma “quello è matto” (cit.).

P.S. 9 Vive la France (questa volta per i due condottieri, uno della Francia e l’altro della Ferrari).