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40th DRINK’S….EHMMM, YEARS OLD FOR ICEMAN

Espoo, 17 ottobre 1979

BUON COMPLEANNO KIMI

Diamine, anche il ragazzino che debuttò in Sauber da quasi sconosciuto, è arrivato a 40 anni…

Non starò qui a fare il solito racconto da scaletta storica di un pilota fra i più iconici del circus, perchè lo amiamo praticamente tutti, ne conosciamo ogni dettaglio del suo percorso da pilota e chi è Ferrarista, ancora ha gli occhi lucidi per il suo titolo con la Rossa del 2007.

Nel mio armadio trova ancora spazio la maglietta di Abu Dabhi;

“leave me alone i know what i’m doing”

Diciamo che quella frase contestualizza in pieno il nostro personaggio, che se fosse qua ora a leggerci direbbe lo stesso, quindi opto per un rimando a momenti favolosi del Finnico…

Test al Mugello;

Kimi arriva li da perfetto sconosciuto tanto che Peter Sauber narra ciò;

“Ancora oggi non so perché gli concessi ben 3 giorni di test, solo per lui, quando in tre giornate avremmo potuto far girare ben 6 piloti al suo posto. Al secondo giorno andai al Mugello dove stava girando Kimi e ne rimasi immediatamente affascinato: inizialmente, non del suo modo di guidare o della sua velocità, considerando che aveva pochissima esperienza su monoposto, ma del suo modo di fare particolare, del suo linguaggio del corpo diverso da tutti gli altri piloti. E’ stato proprio ciò che mi ha convinto ad ingaggiarlo”.

“Nei primi test rientrava sempre ai box dopo 6-7 giri quando, invece, avrebbe dovuto rimanere in pista per più tempo; questo perché non era abituato alle forze laterali delle monoposto di Formula 1. Nonostante gli dicessimo di stare fuori a girare, ritornava ai box. Un vero testardo. Ma il suo fascino consisteva proprio in questi dettagli e decidemmo di offrirgli un posto”.

Fonte Auto Motor und Sport

Il pisolino di Melbourne 2001;

Il soprannome Iceman gli venne affibiato quasi da subito, perchè quando un qualsiasi pilota sarebbe teso come una corda di violino al debutto in F1, lui no, prima di cominciare il giro di qualifica, riesce persino a schiacciare un pisolino nella sua Sauber.

In qualifica fece 13esimo, ma in gara arrivò a punti da sesto al debutto, con poco distacco da un ben più esperto Heidfield, nulla aveva già ragione lui.

Monaco, in barca senza passare dal box;

Altro momento favoloso del buon Kimi, il momento del ritiro per problemi di motore a Monaco 2006, fregandosene di tutto e tutti, si prende e va dritto sul suo yacht.

L’acqua di rose;

Sakhir 2008, un’altra scena epica, quando prende la bottiglia per tracannare il suo meritato alcolico biondo, rendendosi conto che li l’alcol è vietato, facendo una facciazza pazzesca, girandosi verso Domenicali e offrendogli la gustosa “rose water”.

Il gelato in attesa che riparta la gara della Malesia;

Come dimenticare la gara interrotta a Sepang 2009, con tutti i piloti rimasti nelle auto o ai box, in attesa che la gara riparta, ma lui no, toglie tuta e casco, aggirandosi per l’hospitality Ferrari a prendersi un gelato.

Il cancello chiuso;

Epico il momento in Brasile 2012, dopo essere andato lungo alla Juncao, invece di fare inversione e ripartire, prede la strada di servizio, percorre qualche centinaia di metri e trova il cancello sprangato.

Si giustificherà che lo aveva già fatto anni fa ed era aperto…EPICO!!!

Alcune sue perle incredibili;

Il casco ha un significato speciale per molti piloti. Quanto è importante per te?
“Mi pare che protegge la testa.”

Kimi quali rituali particolari hai con il casco, così come li hanno molti piloti?
“Lo asciugo quando è bagnato in modo che possa vedere meglio.”

Come vi siete preparati per la prossima stagione ?
“Di solito, per saperlo, leggo le riviste…”

Qual’è il momento più emozionante durante il weekend di gara?
“Penso che sia l’inizio della gara”.
Il più noioso?
“Adesso”.

“Mi sarebbe piaciuto essere un giocatore di hockey e come ragazzo ero abbastanza bravo a farlo, ma le sessioni di formazione erano troppo presto la mattina e io amo dormire”

Stella: Kimi, sei contento di tornare a Maranello, considerato che tutti i piloti, nessuno escluso, ambiscono a guidare per la Ferrari?
Kimi: Se ho firmato il contratto, significa che sono contento

Domenicali: Kimi non vive in questo Mondo, ma su un Pianeta tutto suo.
Kimi: La vita su questo Pianeta non è male. non posso lamentarmi.

Intervistatore: “Come hai sentito le gomme?”
Kimi: “Rotolando, come al solito”

Intervistatore: “Se potessi essere qualunque carattere di qualunque film, chi vorresti essere?”
Kimi: “Jack Sparrow dei Pirati dei Caraibi [si mette a ridere]. Egli sembra sapere come divertirsi. Potrei aver bisogno di bere un sacco di rum per entrare in ruolo! Mi piacciono i film come questo.”

E nulla, Kimi è Kimi, non c’è nulla da fare, è impossibile non volergli bene e possiamo solo ringraziare d’aver avuto la fortuna di goderci ogni istante di questo personaggio e CAMPIONE!

Già, perchè di lui c’è tanta ilarità, ma resta pur sempre uno dei piloti più forti e veloci del paddock, che ha saputo dare tantissime emozioni alla guida di una F1.

ANCORA TANTI AUGURI KIMI!!! ( da tutto IL BLOG DEL RING)

CIN CIN (uno dei mille mila che farai oggi)

Saluti

Davide_QV

La versione di Seldon: io credo che…

Non volevo parlare di questo, ma mi corre l’obbligo. Si scrive spesso di ciò che succede, ci colpisce, ci scandalizza, ci fa gioire. E si scrive anche dei nostri simili in alterne circostanze. Gli antropologi per descriverli/ci, gli altri per mille altri motivi, ma stringendo più che altro per parlarne bene o per parlarne male.

Pensavo, da tifoso, da osservatore più o meno distaccato o più o meno coinvolto, (a seconda delle situazioni), che la Formula1 avesse dei seri problemi. Un po’ a livello organizzativo, abbastanza a livello manageriale, parecchi a livello tecnico/regolamentare.
Mi sbagliavo! Il problema forse più grosso in questo momento sono i tifosi (di ogni tipo e colore). Non gli appassionati in senso stretto, e neppure gli occasionali frequentatori del Web come delle piste. No! Proprio i tifosi con gli occhi iniettati di sangue, sempre all’erta sul “diverso”. Quelli che sposano una scuderia o peggio un pilota (all’insaputa dei suddetti piloti e/o scuderie) e pretendono prestazioni sessuali con orgasmi multipli. Gliene bastano 21 a stagione eh!? Ma nelle stagioni in cui non vengono soddisfatti i loro appetiti si apre la caccia al nemico. E il nemico siamo tutti, cioè tutti quelli che parlano, (non necessariamente male), dei loro beniamini.

Normalmente nei momenti di massima crisi della coppia, esempio per i mariti e le mogli di tale pilota che fa diversi errori, le prende dall’ultimo giovane arrivato, è criticato da più o meno tutti i giornalisti del Mondo, si va a scovare ogni scritto malevolo che riconoscono dalle prime righe, tanto da giudicare inutile leggere il resto. Così si lanciano a mani unite sulla tastiera per esprimere con tutta la loro genialità e precisione storica (storie parallele….) il concetto ultimo, la verità assoluta e incontestabile che tu ti eri non si sa come perso, oppure non avevi capito. E sei cattivo, e tifoso e geloso.

Voglio precisare che non ci sono riferimenti a chi frequenta (chi assiduamente chi meno) questo blog, e che nonostante ciò che evidenzio, essere letti anche da altri siti/social non può che far piacere. Tornando al generale, i blog in fondo sono come i settori di uno stadio, e per quanto il calcio continui ad essere un bellissimo sport, di certi suoi prodotti in Formula1 non si sentiva la mancanza. E’ ovvio che il blog sud degli ultras irriducibili e il blog nord degli ospiti la pensino diversamente nonostante guardino lo stesso evento, ma cosa vieta di mischiarsi sugli spalti? Ci ritroviamo invece ognuno nel blog che gli assomiglia, che lo rassicura e lo sostiene.

Mi piace pensare che quello che frequento io sia meglio. Credo che l’affermazione contenga in sè una dose di supponenza, di arroganza. Di sicuro c’è che una certa generazione di appassionati non si è formata su internet, ma leggendo con altri appassionati i giornali, guardando la TV e parlandone a quattr’occhi. E non è poca la differenza, perchè guardandosi negli occhi è difficile non trovare un cenno di comprensione, una scintilla di ironia ricambiata e dunque un equilibrio nella discussione. E questo succede anche dopo che che questi hanno cominciato a chiudersi in casa davanti ad uno schermo. Per fortuna!!!

Il Leone da tastiera invece (inteso come ne giovane ne vecchio, ma semplicemente come acritico), educato al sacro verbo del “ho capito tutto io” non cerca l’equilibrio, vuole che i frequentatori della SUA blog-curva lo vedano come lo Spartaco che lui si illude di essere. Il web taglia i ponti e crea miliardi di isole, ognuna convinta di essere indipendente, vera e sana.

Capisco, o cerco di capire che dei poveri scrittori di banalità male assemblate (pari pari a quelle di grandi firme eh!?) non meritano frasi gentili come “scusa, ma non mi trovi d’accordo su……”, bensì epiteti di diversa estrazione e idioma, ma almeno una volta provate ad affrontare con più di un commento prontamente cancellato una discussione pubblica, di confronto. Provate a lanciare un ponte dalla vostra alla altrui isola. La verità è che non c’è discussione senza presa di posizione, e se l’unica cosa che sanno fare alcuni è presidiare la valle delle verità come l’occhio di Sauron che scatena gli orchi in risposta a opinioni non gradite, beh pace, ce ne faremo una ragione. Per tutti è sempre comunque disponibile una risposta alla maniera di Pasquale Ametrano…

Per finire, da un blog di appassionati di motorsport ci si aspetta qualcosa sulle competizioni. Dunque parliamo dell’ultimo gp, e parliamone in modo da non offendere chicchessia..

-Cominciamo col dire che si è corso a Suzuka, in Giappone. Arigatò!
-Che le Ferrari, nella notte italiana, hanno conquistato la prima fila. Yeahhh!
-Che purtroppo sono partite mal…..mali….così cos….diversamente. Maddaiii!
-Che Carletto si è rovi…., ha urta….., si è tocc….., ha sfiorato Verstappen. Noooo!
-Che Sainz ha fatto una bella gara. Olè!
-Che ha vinto Bottas. Gulp!

Antonio

ps.  solo per questa volta eh!

 

Immagine in evidenza da: itasportpress