Ormai è “F padre e padrone” e purtroppo non posso che definirla cosi, dopo aver appreso con sgomento, l’iniziativa dispotica e distopica del presidente della FIA Ben Sulayem. Già in passato ho avuto modo di parlare delle sue iniziative volte a far lavare col sapone la bocca dei piloti e, purtroppo mi ritrovo nuovamente a riprendere questo argomento, dopo aver visto le sanzioni che la Federazione ha ratificato, caso mai i driver si trovassero ad avere un atteggiamento sconveniente. La preoccupazione del Presidente non è quella di punire un pilota, che evidentemente assume un atteggiamento scorretto in pista, bensì la sua è una crociata volta ad annichilire completamente l’ambiente sportivo. Seguo la F1 da troppo tempo ormai e lentamente ho dovuto riassettare tutto il mio linguaggio visto che prima ero abituato a chiamare la Rossa “Ferrari Marlboro” ed in seguito, le sigarette sono state bandite dai circuiti almeno come sponsor, ciò nonostante nel Circus fumano in parecchi come turchi (chiedere a Wachè quante stecche si è fumato solo quest’anno visti i grattacapi che ha passato!). Ho accettato l’abbandono delle parole “West”, Camel” e via dicendo e me ne sono fatto una ragione dicevo, cosi come ho dovuto ingoiare e masticare amaro quando dall’ambiente è stata eliminata ogni forma di vita femminile la cui unica funzione fosse solo quella volta a mostrare le sue forme, perché non esiste che quelle “povere” ragazze venissero sfruttate per il loro corpo… non è inclusivo. Dal 2014 il mio udito ha recuperato parecchi decibel, visto che in nome di non so quale politica ambientale, hanno castrato i motori soffocando il sound con il quale siamo cresciuti e, dall’anno prossimo saremo ulteriormente mortificati a riguardo. Ebbene la pungna che ho dovuto ingollare è stata asperrima e nonostante ciò sono riuscito ad andare avanti, solo che ora come ora, ritengo che la misura sia colma. Il “padre e padrone” Sulayem ha posto definitivamente il suo sigillo in merito alla sua reggenza ed ha fatto mettere nero su bianco che qualunque pilota, di qualunque categoria, caso mai si comportasse in maniera tale che il suo atteggiamento possa essere ritenuto offensivo, danneggiando di rimando l’immagine della Federazione stessa, verrà punito pecuniariamente prima e squalificato dopo (caso mai le azioni fossero reiterate nel tempo) con decurtazione di punti, udite udite, non dalla patente (che già questa di per sé è una barzelletta), bensì dalla classifica mondiale che il pilota si è sudato in pista! Di tutte le scelleratezze che ho veduto nella mia vita in questo carrozzone sempre più sgangherato che si chiama F1, questa sicuramente è la più grossa di tutte. Lo sport è emozione, è istinto, è anche agire d’impulso senza pensare, questo si chiama essere umani ed il “padre e padrone” Sulayem vuole ridurre i protagonisti, che ci emozionano in pista ogni maledetta domenica, a delle semplici marionette che devono assolvere il loro compitino in ogni weekend di gara e devono stare zitti e muti (letteralmente parlando). Come si farà a decidere se un pilota è stato offensivo o meno? In base a quale criterio si decreterà il fatto che questo o quel pilota ha esagerato con un gesto o una parola? Oltretutto nei suoi editti, Sulayem ha fatto ratificare anche che i verdetti emessi dai commissari sono inappellabili, quindi inutile scomodarsi nel protestare contro i suddetti in futuro. Assolutamente ridicolo! Una F1 in cui un pilota non può mostrare un dito medio ad un avversario o che non può farsi uscire dalla bocca un “porcone” una volta ogni tanto, è una F1 piatta, fredda, disumanizzata e sterile ed è una F1 che non mi piace più. Ormai siamo all’opogeo dell’ipocrisia, perché si chiede ai piloti di dare il buon esempio e poi si ammettono in pista presenze come quella di Briatore, dopo che costui è stato radiato dallo stesso Circus per i motivi che tutto il mondo conosce, oppure si mantiene quella di Horner, che continua a stare al comando della sua squadra dopo che ha provato a fare il ganzo (non so se questo termine si usa ancora, so solo che è meglio che scrivo questo e non quello che penso veramente!) con una sua dipendente e, questi sono solo due nomi a caso perché gli esempi sono molteplici. Che esempio si da ai giovani, che tanto stanno a cuore a quelli di Liberty Media, in tal senso? Che messaggio si lascia passare? Che truffare o molestare lo si può fare perché tanto tutto passa, l’importante che tra un’azione del genere e l’altra non ti scappi un “vaffanculo” da bocca?
Dovrei parlare di F1 in questa rubrica e mi ritrovo a dover commentare le azioni insensate di un “padre e padrone” il quale, avendo capito che conta poco o che comunque lo vogliono estromettere, ha deciso di usare il pugno duro per far sentire la sua voce, lasciare la sua impronta e soprattutto mostrare a chi di dovere che egli è leader e quindi affidabile, in maniera tale che potrà essere rieletto. Male, molto male la deriva che è stata presa perché in questo modo, un mondiale potrà essere fortemente condizionato o addirittura veicolato per un “fuck” che ad un pilota può scappare: ricordate, tra il serio ed il faceto, la reazione di LeClerc quando alle interviste gli scappò di bocca spontaneamente proprio quella parola? Tuttavia non è casuale se siamo giunti a questo autentico stillicidio, visto e considerato che la F1 si è prostrata ai piedi del mondo arabo, costruendo prima circuiti in medio oriente e poi rinnegando la propria storia (i GP in Europa sono ormai contati) e quindi la propria cultura in nome del dio danaro, cedendo sempre più potere a costoro. Sia chiaro che la mia non è una campagna contro il mondo medio orientale, mondo del quale nutro un profondo rispetto, solo che non posso tacere d’innanzi a tutta questa ipocrisia, non posso accettare di ricevere la morale da parte di chi, nel proprio Paese, fa girare le donne col viso coperto o dove la libertà di parola è solo un eufemismo. Eppure se proprio devo vedere il bene nel male, come è mia natura, tutto questo sta dando un’opportunità più unica che rara a tutti piloti che calcano le piste di F1 ed è quella di fare quadrato, di fare muro, in una parola sola di essere uniti e compatti. I venti driver che stanno per iniziare il mondiale hanno la possibilità di far sentire concretamente la loro voce, hanno l’occasione di dimostrare che non sono solo dei burattini che girano il mondo per soldi e vanità, bensì possono concretamente far valere la loro volontà e dimostrare innanzitutto al “padre e padrone” Sulayem e, al resto del mondo in seguito, che la giostra non funziona se non ci sono loro, che il circo deve chiudere bottega. Mi auguro concretamente che si arrivi ad un’azione decisa e perentoria in modo da porre termine a queste vessazioni gratuite che non stanno facendo altro che avvelenare l’ambiente, anziché renderlo più “pulito”. Caso mai i piloti riuscissero realmente in questo intento per il “padre e padrone” Sulayem, politicamente, sarebbe una mazzata letale se, al contrario, i piloti dovessero chinare il capo perché intenti a leggere gli estratti conto dei loro conto correnti, allora che ognuno si assuma le proprie responsabilità e non ci si lamenti in futuro.
Vito Quaranta