VERSTAPPEN MAGNIFICO AD INTERLAGOS. NORRIS SBAGLIA TUTTO.

Interlagos e pioggia sono sinonimi, esattamente come Montecarlo e Safety Car. Si salva solo la garetta, dominata dalle McLaren con Norris vincitore grazie al favore di Piastri.

Ma, subito dopo, l’acqua inizia a cadere copiosa, e le qualifiche si disputano, con pista ancora bagnata, la mattina della gara, in un festival di bandiere rosse e con le prevedibili sorprese, prima fra tutte Verstappen che non passa il Q2. 

La pole va a Norris, con Russell di fianco e le due ex-Toro Rosso subito dietro, con in mezzo Ocon.

Prima che si spengano i semafori, Stroll, i cui meccanici avevano riparato l’auto incidentata durante le qualifiche, va a sbattere, e la partenza viene ovviamente abortita. Norris, però, non ha studiato il regolamento e, una volta arrivato in griglia, riparte per un altro giro. Lo seguono Russell, Tsunoda e Lawson, mentre gli altri aspettano che la direzione gara li autorizzi, inevitabilmente, a fare pure loro un altro giro. Tutti e 4 vengono messi sotto investigazione da parte della direzione gara.

Lo start viene dato nuovamente dopo 15 minuti, e Norris spreca per l’ennesima volta la pole, facendosi superare da Norris. 

I primi 20 giri vedono Verstappen rimontare come una furia fino alla settima posizione, ma arrivato dietro a Leclerc la sua avanzata si ferma. 

Il primo a fermarsi per mettere gomme intermedie nuove è Leclerc, al giro 25. Subito dopo, Hulkenberg si inchioda in curva 1, e viene attivata la Virtual Safety Car. Il tedesco riesce però a ripartire, e proprio mentre Russell e Norris si fermano, la VSC viene tolta e, in questo modo, non traggono nessun vantaggio.

La pioggia è aumentata tantissimo, e al giro 29 i piloti chiedono a gran voce la bandiera rossa. Russell procede in modo estremamente prudente, e Norris lo supera. Subito dopo viene fatta uscire la Safety Car. In questo momento, in testa alla gara c’è Ocon, seguito da Verstappen e Gasly. 

Al giro 32, Colapinto dà il colpo di grazia al bilancio 2024 della Williams, distruggendo la seconda monoposto nel giro di poche ore. Albon, infatti, aveva disintegrato la sua Williams durante il Q3, quando aveva la possibilità di partire nelle prime file, e non ha potuto prendere il via.

Inevitabile la bandiera rossa, con conseguente grande favore per i primi 3, che possono usufruire così di un pit-stop gratis.

Si riparte con 36 giri ancora da percorrere e tutti con gomme intermedie. Piove meno, ma l’acqua sulla pista è tantissima. Norris va lungo e si fa superare da Russell. Ocon rifila un secondo al giro a Verstappen, e lo distanzia rapidamente. 

Al giro 40 Sainz la sbatte per la seconda volta nella giornata, e viene attivata la Safety Car.

La gara riparte dopo 3 giri, e Norris combina l’ennesimo disastro, facendosi passare da Leclerc, che passa pure Russell, e andando lungo alla prima curva, precipitando in settima posizione. Nel frattempo, Verstappen, con un’altra staccata micidiale, passa Ocon e si porta in testa.  

Charles commette un errore, e si fa ripassare da Russell. Il ferrarista è in grande difficoltà e viene braccato da Norris, cui Piastri, penalizzato di 10 secondi per una precedente collisione, ha ceduto la posizione.

Gli ultimi giri non riservano sorprese, e Verstappen torna così a vincere, ridicolizzando gli avversari, davanti alle improbabili Alpine di Ocon e Gasly. Seguono Russell, Leclerc, Norris, Tsunoda, Piastri, Lawson e Hamilton.

Fra due settimane si correrà a Las Vegas. Il campionato piloti è di fatto finito oggi, mentre per quello costruttori ci potrebbe essere ancora un po’ di lotta. A chi sbaglia di più.

P.S. Verstappen ha capito che d’ora in poi non gliene verrà fatta passare una. Se la penalità inflittagli dopo la garetta era sacrosanta, lo scherzetto di mettere bandiera rossa subito dopo che lui era uscito dai primi 10 e prima che finisse il giro, è parsa una mossa studiata ad arte. E un bel segnale che, dopo l’impunità concessagli a partire dal 2021, con relativi favori che gli sono valsi pure quel mondiale, ora i santi in paradiso li ha qualcun altro.

P.S. 2 ma Max non ha bisogno di santi in paradiso, e oggi ne è la dimostrazione. A memoria, non ricordo nessuno che sia riuscito a vincere una gara completamente bagnata partendo così indietro.

P.S. 3 la Ferrari poteva sperare nel titolo costruttori. Ma se non si approfitta delle condizioni pazze e la si mette a muro, le speranze vanno all’anno prossimo.

P.S. 4 un week-end di potenziale dominio da parte della McLaren si è trasformato in un disastro a causa della dabbenaggine dei due piloti e di chi li gestisce. Il mondiale costruttori lo vinceranno, ma per quello piloti non c’è speranza nè per quest’anno nè per il prossimo, a meno che non mettano in pista una macchina che dà 1 secondo tondo alla Red Bull.

P.S. 5 in condizioni difficili, ma poi neanche tanto, fra il giro di ricognizione e il primo giro, si è visto chi non merita di stare  sulla griglia. Il riferimento e a Stroll, di cui abbiamo già parlato, e a Perez, giratosi completamente da solo durante la prima tornata.

P.S. 6 il sette volte – quasi otto – campione del mondo ha disputato la seconda gara di fila nelle retrovie, a battagliare con i giovanotti di belle speranze e a lamentarsi della macchina. Sono abbastanza sicuro che  in Mercedes stiano contando le gare che mancano alla fine del campionato. 

P.S. 7 almeno si spera che il campionissimo sia un po’ più continuo nel rendimento rispetto al matador, il quale è stato capace di passare dalla modalità “oggi non mi batte nessuno” a quella “oggi la sbatto due volte” nel giro di una settimana.

P.S. 8 prima o poi ci spiegheranno perchè la Red Bull ha buttato via un anno con Ricciardo, e, anche, come mai ora si parli di mettere Colapinto sulla macchina di Perez. Quello tosto ce l’hanno già. Forse è troppo tosto?

P.S. 9 vive la France, oggi più che mai.

P.S. 10 attendiamo dalla sempre tempestiva FIA le decisioni a proposito delle pressioni delle gomme Mercedes, regolate quando non era permesso, e, soprattutto, del pasticcio di Norris & c. in partenza.