NORRIS DOMINA A SINGAPORE. VERSTAPPEN TIENE DURO.

Quelli della notte. Di Singapore. Non sono rossi, fra uno spreco e l’altro. Ma sono Norris e Verstappen, che occupano la prima fila, seguiti dalle due Mercedes, come al solito in altalena.

Si spengono i semafori, e Norris questa volta parte bene, riuscendo a rimanere davanti a Verstappen. La partenza non riserva grandi emozioni, e la prima parte della corsa è uguale a quelle degli anni scorsi, un lungo trenino di auto distanziate da pochi secondi.

Quest’anno, però, il treno è un po’ più lungo, con la locomotiva Norris che dopo 17 giri ha già 11 secondi di vantaggio su Verstappen, il quale ne ha altri 9 su Hamilton.

Le due Ferrari, accreditate di un ottimo passo gara, si trovano imbottigliate in 8a  posizione con Leclerc e in 12a con Sainz, pagando una qualifica piena di errori.

Al 18° giro Hamilton è il primo dei leader a fermarsi, essendo partito con gomme soft. Gli altri restano in pista, con Norris che incrementa ancora il suo vantaggio nei confronti di Verstappen.

Bisogna aspettare fino al giro 28 per vedere Russell fermarsi. Ma l’inglese si trova a 40 secondi da Norris. E Leclerc riesce finalmente a superare Hulkenberg ma si trova ad un minuto da Norris. Per il suo ingegnere di pista, al quale stava manifestando tutta la sua frustrazione, “la gara inizia adesso”.

Al giro 30 si ferma Verstappen. L’olandese esce dietro a Leclerc, ma gli basta un giro per passarlo. Contemporaneamente, Norris va lungo e sfiora la barriera con l’ala, perdendo diversi secondi. Si ferma subito ai box per cambiare le gomme e controllare, ma non sembrano esserci danni gravi.

Al giro 37 si ferma Lerclerc. Charles rientra in 8a posizione, dietro anche al suo compagno di squadra. Manca solo Piastri, al momento in seconda posizione. La sua sosta avviene al giro 39. L’australiano esce subito dietro ad Hamilton, che riesce però a superare subito.

E, al giro 46, passa anche Russell, prendendosi il podio. Nel frattempo, Leclerc, con pista libera, inizia letteralmente a volare, mettendo in mostra il potenziale che la sua macchina non ha potuto esprimere oggi.

Al giro 48, Norris, che guida la gara con un vantaggio di 24 secondi su Verstappen, sfiora per la seconda volta le barriere. Questo lo sveglia dal torpore in cui era evidentemente piombato, e segna il giro più veloce. Che gli verrà poi tolto dal Ricciardo all’ultimo giro.

Finisce così con Norris vincitore dominante, davanti a Verstappen, Piastri, Russell che è riuscito a contenere la rimonta di Leclerc. Poi Hamilton, Sainz, Alonso, Hulkenberg e Perez.

Ora ci sono ben 4 settimane di pausa, prima di riprendere ad Austin. Mancano 6 gare alla fine, ma è già possibile affermare dove andranno i due mondiali.

P.S. dopo la vittoria di Monza e la buona prestazione di Baku, già si parlava di una Ferrari in lizza per il mondiale costruttori. Ma quando la macchina va, non funziona tutto il resto. E per il mondiale, eventualmente, ci si penserà l’anno prossimo. O quello successivo. 

P.S. 2 Vanzini che sospetta che Alonso non attacchi Hulkenberg perchè ha una Ferrari dietro (riguardatevi il giro 24) è un insulto a chi paga il canone per ascoltare i deliri suoi e di qualche altro soggetto che lo accompagna. Vale anche per la MotoGP, dove si ascoltano stupidaggini simili, tutte figlie della linea editoriale rossa.

P.S. 3 sarà un sollievo per il box Mercedes non dovere più sentire l’anno prossimo i lamenti di Lewis sulle gomme.

P.S. 4 venerdì Verstappen non andava da nessuna parte. Oggi è arrivato secondo, anche se a mezzo minuto. Il suo quarto mondiale sarà tutto merito suo, non della macchina o della FIA.

P.S. 5 L’ala della McLaren era regolare per la FIA ma non per la Red Bull. E, di conseguenza, la dovrà cambiare.

P.S. 6 Per la prima volta nella storia, non si è vista la Safety Car a Singapore. La sostituzione di Sargeant ha dato i suoi frutti.

P.S. 7 Hulkenberg è come le obbligazioni, un investimento senza rischi.

P.S. 8 Probabilmente non rivedremo più Ricciardo in gara, ma speriamo di rivederlo come commentatore, così continuerà a portare un po’ della sua allegria contagiosa. Mi immagino già le interviste a Vasseur. Buone per Zelig.