IL PUNTO DELLA REDAZIONE – ATTO III

Questa settimana appena terminata, purtroppo, è stata funestata dalla scomparsa di Alberto Antonini, giornalista conosciuto e amato (e, anche se non amato, sicuramente rispettato a prescindere) nell’ambiente della F1, fosse solo che il paddock lo ha calcato anche (e con grande orgoglio) come capo ufficio stampa della Ferrari, nel periodo appartenuto a Maurizio Arrivabene, come Team Principal della Rossa. Periodo non facile nel gestire la comunicazione della Beneamata, visto che in quel periodo chi comandava, in pista e fuori, era la Mercedes del duo Wolff/Hamilton, mentre la Beneamata arrancava con Vettel e Raikkonen, salvo nella parentesi del 2018. Le condoglianze mie e del Blog del Ring alla famiglia del compianto giornalista sono doverose. Come ho già avuto modo di dire pubblicamente a mezzo social, nell’ultimo periodo (post Ferrari), mal digerivo il buon Antonini per come criticava Binotto e la sua Ferrari, e questo ci sta quando si parla di sport, eppure il rispetto è doveroso ed è a prescindere! Purtroppo la nostra Ferrari, a tal proposito, ha fatto parlare negativamente e, sinceramente, non capisco per quale motivo abbia prestato il fianco alla ridda di (giuste) critiche che gli sono piovute addosso. Non capisco francamente l’atteggiamento di totale assenza nell’unirsi al cordoglio che ha coinvolto, innanzitutto, la famiglia del giornalista e poi tutti gli appassionati che seguono questo sport e che, inevitabilmente, lo conoscevano, seppur indirettamente. Sono del parere che nel momento in cui una Scuderia di F1 sbarca sui social sia per comunicare nel modo più facile e veloce con le masse e quindi con i tifosi e, dato che si trova in questo ameno luogo, è anche per raccogliere consensi… inutile girarci attorno. Il fatto è che nel momento che ti trovi su una piattaforma di dominio pubblico non puoi solo prenderti il dolce (like e cuoricini vari), bensì devi anche sciropparti l’amaro (critiche) e, di conseguenza, in un modo o nell’altro devi dare conto a coloro i quali si affannano a mettere cuoricini a iosa. Ed è per questo che non capisco affatto il mutismo della Beneamata a riguardo: sono sicuro che la Scuderia Ferrari in privato abbia fatto tutto il necessario per farsi sentire (ed il minuto di silenzio fatto al consueto pranzo di fine anno con i giornalisti “altamente selezionati” ne è la prova) nei dovuti modi, eppure un messaggio, un semplice cinguettio, non solo non sarebbe costato nulla  anzi non sarebbe stato affatto di cattivo gusto e, soprattutto, avrebbe accontentato tutti quelli che, poi, inevitabilmente, hanno reagito criticandola aspramente. Ferrari non manca mai di far parlare di sé ed anche questa volta (in negativo) non ha disatteso le aspettative.

Purtroppo questo atteggiamento va ad inasprire ancora di più l’amara stagione appena conclusa e con questo non sto dicendo che con un messaggio di cordoglio l’avrebbe addolcita, semplicemente ci si aspetta un comportamento quanto meno più “espansivo” da parte della Scuderia più iconica di sempre. Un vero peccato, un’occasione persa da parte della Rossa la quale, per bocca del suo Team Principal Vasseur, ha preferito concentrarsi (proprio al menzionato pranzo) sull’immediato futuro. Le speculazioni sulla nuova monoposto, che vedrà la luce il 13 Febbraio, sono tante ed inevitabili, così come le aspettative (un ciclo vizioso che si ripete da tempo immemore ormai). A tal proposito mi ha particolarmente colpito l’atteggiamento di Vasseur che è stato quello del profilo basso, cercando proprio di spegnere sul nascere ogni possibile speranza, o per meglio dire, di potenziale illusione facendo capire che il lavoro da fare è tanto e, nel contempo, lascia la fiammella della speranza accesa… come si suol dire. Ed è proprio questo che mi ha incuriosito: con una mano ti lancia l’osso e con l’altra se lo riprende: “Non voglio fare promesse di Natale”, dice ai giornalisti seduti al tavolo ed immediatamente dopo afferma “preferirei in un regalo di Pasqua”. Vorrei dire a Mounsieur Frederic che Pasqua quest’anno è proprio a Marzo (domenica 31 per la precisione), cioè quando inizierà il mondiale, allora se ci parla di regalo di Pasqua un appassionato qualunque il pensiero ce lo mette. Mi chiedo se ci fa o ci è! Così come preferisce evitare di parlare di rivoluzione, a riguardo della nuova monoposto, salvo poi dire che sarà rifatta al 95%… a mio avviso nella comunicazione della Ferrari del nuovo corso c’è quanto meno un po’ di confusione. Sono consapevole che si sia imparato dagli errori comunicativi dell’anno scorso (“Raggiungeremo velocità mai viste prima” disse un sicuro Benedetto Vigna in conferenza stampa) e da qui il basso profilo, solo che non si può pretendere di volare basso, se poi ci si contraddice immediatamente dopo, facendo capire l’esatto contrario. Mi rendo conto che solo un folle, specie dopo quest’anno, direbbe apertamente di lottare per il mondiale nel 2024, vero è che l’obiettivo per la Beneamata non può che essere quello e quando si parla di “regalo di Pasqua” e di “evitare di parlare di rivoluzione”  (anche se di fatto, la nuova monoposto è stata rivoluzionata…95% significa vettura rifatta daccapo!), mi viene quanto meno mal di testa. Con la stabilità regolamentare che troveremo l’anno che verrà (ed anche nel 2025), per Red Bull sarà difficile (a Dio piacendo!) replicare la strage che ha fatto in questo anno che si sta concludendo, di fatto quindi per chi insegue dovrebbe essere più facile colmare il gap prestazionale. Dalle parole di Vasseur cosa dovremmo capire? A mio giudizio l’unica certezza è che Red Bull partirà da favorita e che nessuno sa dove siano gli altri e, purtroppo, da come il buon Vasseur parla, nemmeno la Rossa sa a che punto si trovi realmente e, che sperano che con questa sorta di “all in” nel modificare radicalmente il vecchio progetto, siano anche loro della partita… e naturalmente lo speriamo anche noi.

A proposito di comunicazioni equivoche, il Team Principal non si risparmia nemmeno sul rinnovo di LeClerc e Sainz, i quali per bocca del Presidente è sicuro che rimarranno in Rosso. Fatto sta che dopo i proclami di rinnovo, immediatamente dopo la fine del mondiale, gli stessi ancora non ci sono (a differenza di Mercedes per esempio, che con Lewis ha chiuso i giochi in estate). Sia chiaro che il sottoscritto non ha dubbi che a breve annunceranno la lieta novella, solo che questo stride con quanto detto dallo stesso Boss Ferrari a riguardo di Verstappen e cioè che “Se chiedi a dieci Team Principal diversi, tutti lo vorrebbero”… e ci mancherebbe aggiungo io, solo che davvero era il caso di aggiungere anche quel laconico “Mai dire mai”, a riguardo della potenziale venuta del campione olandese, fosse solo che non solo i contratti del rinnovo non sono ancora in essere e che Charles e Carlos stanno dando l’anima per riportare sul gradino più alto la Rossa. Avrebbe potuto rispondere in mille modi diversi, glissando elegantemente sull’argomento, invece (con una mano te lo dà e con l’altra se lo riprende, appunto) lascia la porta aperta a Max e, a mio modo di vedere, manca di rispetto proprio al monegasco, il quale ne è il diretto avversario e che appunto sta per firmare, a quanto capito, un lungo e corposo contratto con la Rossa.

Questo è il primo vero anno della Ferrari di Vasseur e, almeno dal punto di vista comunicativo, partiamo quanto meno claudicanti. Speriamo che per Pasqua abbia imparato a camminare bene, perché  come regalo (visto che ci tiene tanto a farcelo) sarà già tanto

 

Vito Quaranta