Bastian Contrario IV: IL CUORE NON BASTA

Sembra che il manager di Max Verstappen, immediatamente dopo la scialba (per la Red Bull) conclusione del GP del Bahrain, sia andato da Helmut Marko (non l’ingegnere di pista di Max, cioè Lambiase e, non Christian Horner… direttamente “dall’eminenza grigia” della Red Bull!) e l’abbia preso per “il cravattino”, come si dice dalle mie parti e, gliene ha cantate quattro come si suol dire. Esce fuori che nelle mille clausole del contratto pluri milionario dell’attuale campione del mondo, ce ne sia una che recita, che il suddetto contratto può essere rescisso caso mai l’olandese concludesse il campionato al di sotto del terzo posto. Inutile dire che Aston Marti, nella persona di Lawrence Stroll e, soprattutto Mercedes con Toto Wolff a capo, si stanno già sfregando le mani. Il possibile abbandono di Verstappen della sua attuale squadra decreterebbe di fatto la fine degli stessi bibitari, perché il team anglo austriaco è tutto costruito attorno all’olandese ed è totalmente dipendente da egli e, sebbene la mossa di prenderlo sia stata audace e fortunata, è altrettanto vero che la politica di perseguire ogni singola azione in funzione della sua presenza, non è stata altrettanto lungimirante. Inutile dire che il castello di carte si è sfaldato con la dipartita di Newey che, sebbene la sua assenza sia stata mascherata dalla vittoria del mondiale proprio dallo stesso olandese, è altrettanto vero che ora tutta la melma sta venendo a galla. Tutto questo, tra le altre cose, con buona pace del pacioccone Vasseur che, con la sua calma serafica ed il suo gioioso sorriso, affermò che “un uomo solo non fa una squadra”… infatti si è visto!

Come mai ho citato questo episodio? Ebbene la risposta è da ricercare in un’altra domanda: per caso qualcuno ha visto Nicolas Todt andare dal rubicondo Team Principal Rosso e fare la stessa cosa che ha fatto il manager di Verstappen? Il perché Ferrari e, a questo punto LeClerc, stiano messi male è riassunto tutto in questo singolo evento. Il manager dell’olandese si lamenta dopo solo quattro GP, di cui uno vinto (l’unico GP non vinto da una McLaren!) proprio dal suo assistito con lo stesso Max che addirittura ne viene da ben quattro titoli consecutivi (!), mentre dal lato di LeClerc che è al suo settimo anno consecutivo in Ferrari (dove non solo non vede cavare un ragno dal buco, addirittura ha già capito che quasi sicuramente ha buttato l’ennesimo anno… ed intanto il tempo scorre inesorabile), tutto tace. Addirittura Vasseur lo ritroviamo che giustifica prima Russell (anziché provare quanto meno a buttare fumo negli occhi, cercando di organizzare una sortita dai commissari, per combattere per quel terzo posto) e lo ritroviamo dopo a sorridere con “il suo amico” Wolff. Mi spiace Charles purtroppo il cuore non basta, lo stesso cuore che hai messo nell’abitacolo della SF-25, lottando come un matto fino a quando le fallaci gomme dure non hanno retto allo stress delle tue staccate, che dovrebbero essere insegnate a scuola. La differenza tra Red Bull e Ferrari, tra l’entourage del campione del mondo e quello del monegasco e, soprattutto tra Max e Charles, è tutta in quell’episodio a mio modesto giudizio. L’olandese non è venuto in F1 per perdere tempo o per accontentarsi dei milioni che gli “piovono” dal cielo, egli è venuto con l’intenzione di vincere e di farlo il più a lungo possibile. Certo, questo è l’obiettivo di qualunque pilota direte voi, solo che non tutti possono permetterselo e, Charles dopo sette anni, credo che il suo tributo lo abbia pagato abbondantemente per questo sarebbe giunto anche il momento di battere i pugni, proprio come fa il suo collega avversario il quale di rimando, già da tempo ha capito che solo il cuore non basta. La SF-25 vista in Bahrain non era male, perché gli aggiornamenti portati, hanno assolto il loro compito su una pista che comunque era ostica per la vettura di Maranello, questo grazie al carico che il nuovo fondo generava (aspettando di poter abbassare la stessa vettura). Lo si è visto proprio con il solo Charles (Hamilton al quarto GP già ha chiesto scusa per la bastonata ricevuta in qualifica dal monegasco… alè!) che è riuscito a tenere, marginalmente, il passo dei migliori e facendo sudare al povero Norris (in questo caso altro che cuore!) la terza posizione, solo (c’è sempre il trucco ricordate!) che questo comunque non basta. Ammesso e non concesso che la Rossa del monegasco fosse arrivata a podio, sarebbe comunque stato un magro bottino, un risultato insufficiente e deludente perché (anche questo lo ricorderò sempre!), considerando come abbiamo concluso la stagione 2024, la Ferrari aveva il dovere di lottare per il mondiale già dalla prima gara e questo, non solo a chiacchiere come hanno fatto nel periodo pre stagionale.

Cosa è successo? Di chi è la colpa? Suppongo che, nella “giusta” tradizione italiana, il turno di essere messo in croce (che in periodo pasquale ci sta tutto) sia quello di Diego Tondi. Magari inizierei già a chiedere la sua testa fossi nei panni degli acerrimi tifosi che purtroppo seguono il nostro sport… inutile dire che è proprio questa politica, continuamente perseguita a Maranello, che ci ha trascinato in questo guano. Lo stesso guano che ha portato Cardile ad abbandonare Maranello per più verdi e grassi pascoli: cito l’ultimo pezzo pregiato che la Rossa ha lasciato andare e, che è stato additato come colpevole della disfatta estiva dell’anno scorso, perché la sua SF-24 al quarto GP del mondiale dell’anno scorso, ci aveva già regalato una vittoria e, da li a breve, sarebbe arrivata anche quella di Monaco per LeClerc. Sempre la sua SF-24, riveduta e corretta dopo i casini spagnoli, ci ha permesso di lottare per il mondiale costruttori fino alla fine del campionato. Al suo posto ora c’è l’incolpevole (per ora!) Serra e intanto, sarà un caso che ci troviamo in questa attuale situazione? Cos’ha fatto Vasseur per trattenere Cardile? Cos’ha fatto Vasseur nel periodo in cui era a capo “in pectore” dell’ufficio tecnico? La storia della F1 ce lo insegna: cambiare sempre non è sinonimo di fortuna, la stabilità è tutto e, non è un caso che a dominare a fase alterna negli ultimi quindici anni, sono proprio le squadre con lo staff tecnico dirigenziale più stabile. Mercedes, con a capo Allison (ex Ferrari ovviamente!), non c’ha mai capito nulla di questo regolamento che sfrutta l’effetto suolo, eppure nessuno si è sognato di epurarlo o di lasciarlo andare via e indovinate un po’? AMG all’ultimo anno regolamentare è la squadra che fa più paura alla McLaren. Coincidenze? Ne dubito. Il cuore non basta più purtroppo, serve qualcos’altro e alla svelta anche perché come ho detto già in passato, ammesso che Ferrari riesca a risolvere i problemi congeniti del suo retrotreno, bisogna vedere sempre nel frattempo gli avversari dove sono arrivati e, inutile dire che una volta centrato l’obiettivo risolutivo, bisogna vincerle tutte. Decisamente il cuore non basta!

La F1 non è magia nera, ne sa qualcosa Andrea Stella (altro ex Ferrari… sparo sulla croce rossa oggi!) che assieme al suo staff, si è rimboccato le maniche ed ora si ritrova una macchina da mondiale e, due piloti che potenzialmente possono aspirare entrambi al titolo, sebbene ci sia una sottile differenza: uno di loro ha capito, proprio l’anno scorso, che il cuore non basta se si vuole vincere, mentre l’altro proprio non ci vuole arrivare. Il pilota più progredito dal 2024 è proprio Piastri il quale, sebbene l’anno scorso abbia palesato un evidente calo verso la fine del mondiale, è anche vero che evidentemente in quell’apparente “down”, non stava facendo altro che mettere i pezzi assieme e, se non fosse stato per lo svarione in Australia, ora sarebbe comodo al comando della classifica piloti. Lando, domenica scorsa ha dato tutto proprio come Charles, ed ha marginalizzato i danni solo che a mio avviso la frittata è fatta, in quanto proprio in questo ultimo weekend ha scoperto il nervo che, se l’anno scorso si chiamava “pressione data da Verstappen, oggi si chiama “il mio compagno di box è un martello”. L’inglese ampiamente supportato dalla sua squadra, dalla regia internazionale (vergognoso non aver inquadrato Oscar mentre tagliava il traguardo!) e dalla anglofona F1, se non cambia atteggiamento presto verrà sicuramente fagocitato dal compagno (il quale avendo capito che di supporter ne ha pochi, deve fare tutto da solo a cominciare dal sabato!) per non parlare di Verstappen e Russell, con la differenza che se prima Norris poteva essere giustificato in quanto lottava per la prima volta contro una bestia come Max, ora invece caso mai fosse l’australiano ad avere ragione di lui, non ci sarebbero giustificazioni che reggano… anche se avesse messo tutto il suo cuore; perché solo quello non basta.

Vito Quaranta