BASTIAN CONTRARIO (I): LA FIGURACCIA

Cosa rimane, dopo le tante feste pre stagonali ivi incluso il mega show milanese, dei tanti titoloni altisonanti dove Ferrari, per mano del “Salvatore” Lewis Hamilton (come se LeClerc fosse già arrivato alla frutta tra l’altro!), era già campione del mondo e, soprattutto mi chiedo e vi chiedo cosa rimane della Ferrari dopo il GP d’Australia, se non una grandissima figuraccia? Il mondiale di F1 che dopo anni riprende con le lunghe dirette notturne, dato che abbiamo iniziato dall’altra parte del mondo, lascia un cattivissimo risveglio ed un amaro in bocca che difficilmente verrà lavato via. Purtroppo per la Rossa di Maranello, i risultati a casa non si portano con le dirette su You Tube o, con le storie postate su Instagram, bensì coi fatti che solo il cronometro può decretare in maniera insindacabile e, quello della Tag Heuer (nuovo cronometrista ufficiale della F1), è stato impietoso.

Non ci sono scuse che reggono, sia in termini di giustificazioni che in termini di perdono, non c’è ragione che possa essere ascoltata dopo una figuraccia tale vista da tutto il mondo. La delusione e la rabbia è tanta perché, al di la delle aspettative, c’erano dei fatti inoppugnabili che lasciavano ben sperare per questo nuovo mondiale che si apprestava ad iniziare. Perché sia chiaro che chi vi scrive, di certo non si è lasciato abbagliare dalle mille luci che sono state sparate durante l’inverno, bensì si è basato sulla logica dei numeri che diceva che Ferrari, come McLaren, ha concluso il mondiale in crescendo e, l’inizio del nuovo campionato con medesimo regolamento, non poteva che riprendere la dove tutto è stato lasciato. Questa regola vale sicuramente per McLaren che, coerentemente con quanto appena detto, ha addirittura migliorato le sue prestazioni (avevamo avuto già un assaggio nei test invernali) mentre per la Rossa di Vasseur, questa regola rimane “un sentito dire” evidentemente. Immediatamente dopo la gara, ascoltando le dichiarazioni dei due alfieri Rossi, ripensavo alle loro parole dette nel pre stagione, in luogo del quale in coro dicevano che avrebbero lottato per il mondiale, mente appunto nel ring post race, semplicemente affermavano che non si aspettavano un risultato del genere. Nelle mie elucubrazioni, sicuramente inquinate dall’assenza di sonno, mi sono detto “Qui due le cose: o hanno perculato tutti, persino i loro stessi piloti, oppure è successo qualcosa in fase di regolazione della macchina ed in seguito non ci hanno capito più nulla”. La ciliegina sulla torta l’ha messa il nostro rubicondo Team Principal che, col suo inglese “sporcato” dal sua accento francese, ha dato la colpa alla strategia per la gara fallata! Mi chiedo se questo sia un film dell’orrore, perché con tutto quello che è successo dal Q3 del sabato alla bandiera a scacchi del giorno dopo, Vasseur se la prende con la strategia che forse, dopo quanto successo alle prestazioni della vettura, è l’ultimo dei problemi. Con una macchina che doveva promettere meraviglie (il suo rinnovamento al 90% è stato sbandierato in ogni dove) e, che invece ha mostrato delle performance mai all’altezza della situazione, tanto da finire dietro la Sauber di Binotto (!), Vasseur si preoccupa della strategia che si, non ha funzionato (quando mai?!), vero è che se fosse stato il contrario e quindi fossimo arrivati, usando le parole di LeClerc tra il quarto ed il terzo posto, comunque sarebbe stato un risultato amaro. L’amarezza del suddetto ipotetico risultato sarebbe provenuta non tanto perché comunque saremmo stati dietro a Red Bull e soprattutto McLaren, bensì perché quello sarebbe stato un esito che avrebbe sfruttato le altrui difficoltà generate dal caos che si era creato in quel momento, perciò non sarebbe stato veritiero dal punto di vista prestazionale. Sempre Vasseur asserisce che il passo che la SF-25 aveva era buono perché era uguale a quello della Mercedes di Russell. Non so che GP abbia visto il nostro Team Principal, visto e considerato che Charles, dopo aver superato in condizioni estreme Tsunoda ed Albon, non è mai stato in grado di avvicinarsi per impensierire Russell. La figuraccia rimediata quindi è duplice, perché oltre all’onta subita in pista, dobbiamo subire anche quella dovuta a delle dichiarazioni che veramente lasciano atterriti.

Cosa è successo a cominciare dal Q3 di sabato? La verità, solo quella che conta, la sa soltanto Vasseur e la sua squadra. Ragionando per logica, legata strettamente a queste monoposto, molto probabilmente hanno cambiato qualcosa nel setting della vettura e da li hanno perso il bandolo della matassa e, non hanno capito letteralmente parlando più nulla. Queste F1 ad effetto suolo sono delicatissime in termini di set up e, già in passato abbiamo visto che le squadre (a cominciare proprio dai top team), si sono trovate in forte difficoltà nel comprendere il loro comportamento in pista. Inoltre la SF-25 all’anteriore monta la pull rod, come schema sospensivo e, Ferrari non ha la stessa esperienza di McLaren, Red Bull o Mercedes nel gestire questo elemento, da qui la loro evidente difficoltà. In un campionato che ha lo stesso regolamento dell’anno scorso, con una squadra che proprio nel 2024 ha concluso in crescendo, mi risulta difficile pensare che abbiano sbagliato completamente il progetto. Questo lo affermo per rispondere a chi pensa che il mondiale 2025 sia già concluso nonostante sia appena iniziato. Non posso credere che piloti del calibro di Charles e Lewis vadano in giro a dire che lotteranno per il mondiale se non sapessero già in anticipo di che reale potenziale è dotato la loro vettura. Forse l’unica cosa buona che ha detto Vasseur, dopo la figuraccia rimediata, è stata quella che in Cina si ripartirà da zero.

Già perché Domenica prossima ci sarà immediatamente un altro GP che sarà fondamentale per due aspetti: il primo è quello che darà l’opportunità, agli uomini di Maranello, di rifarsi immediatamente della figuraccia rimediata nella terra dei canguri ed il secondo motivo, è quello che la pista di Shangai è un circuito vero come quello che ci sarà quindici giorni dopo in Giappone. Due grosse opportunità per gli uomini di Vasseur per capire affondo qual è il reale potenziale della SF-25, al fine di poterlo sbloccare definitivamente per poi rincorrere gli avversari: McLaren esplose, l’anno scorso, solamente a Miami per poi non fermarsi più. Se è vero quello che hanno detto immediatamente dopo i test e cioè, che c’è correlazione tra dati virtuali e reali, allora il problema quasi sicuramente è tutto nella comprensione della monoposto stessa. Mondiale finito dunque? Ragionevolmente mi sento di dire di no, solo che servono risposte immediate e forti già in una pista vera e probante come quella cinese prima e, quella nipponica dopo, e solo allora potremo tirare una linea che delineerà il confine tra il successo e l’ennesima figuraccia.

La debacle Rossa non mi ha permesso (non mancherò di certo di farlo in futuro) di scrivere del nostro Antonelli, il quale a soli diciotto anni ha dimostrato una calma, una freddezza, ed un comportamento tale da farlo sembrare un consumato veterano: rimontare dal fondo della pista senza sbagliare (unico rookie ad aver visto il traguardo… Bearman non lo è!), con tutta quella la pressione sulle spalle, non dev’essere stato uno scherzo. Eppure la sua gara è stata un crescendo, tanto da superare un esperto come Albon nel finale e ciò, ha permesso a lui di raggiungere il quarto posto nella classifica d’arrivo e, a Mercedes, di raggiungere il pari merito con McLaren nella classifica costruttori! Buona la prima caro Kimi e se il buon giorno si vede dal mattino, allora il futuro non può che essere radioso.

Vito Quaranta