Ed il DTM va in letargo. Arrivederci al 2017

L’ultima gara del DTM è terminata da poco e già mi è preso il magone.  Qual’è la cosa singolare? Che questo succedeva… tanti anni fa per la Formula 1. Non ricordo neanche quanti, probabilmente da fine anni ’80. Una tragedia l’attesa invernale. Ed invece da qualche anno a questa pare me ne frega meno di zero. E comunque, parlando di cose buone. Grandissimo fine settimana del DTM, con Wittmann e Mortara a giocarsi il titolo. Fino alla linea del traguardo il titolo era di Wittmann, poi di Mortara, poi ancora di Wittmann, questa volta definitivamente.

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Dentro o fuori: le prequalifiche

I rutilanti anni settanta! Quelli che proiettarono la F1 verso l’interesse planetario di un pubblico affascinato da cavalieri del rischio che sfidavano la morte ad ogni gara, ora pronti a districarsi anche tra sponsor e tv con costante incremento di denaro e partecipanti, favoriti da un regolamento libero, che permetteva di tentare la gloria anche a privati e piccoli artigiani attraverso l’acquisto di parti o di vetture altrui. Il numero di iscritti a Silverstone toccò addirittura quota 42 (anche se non tutti si presentarono) e per evitare di respingere alcune richieste si decise di organizzare, evento che nella storia della F1 era avvenuto solo al Gp del Sudafrica del 1965, un turno di prequalifiche al mercoledi cui vennero fatti partecipare i 13 piloti che non facevano parte delle scuderia legate alla Foca, oltre a Gilles Villeneuve, debuttante a cui pochi prestarono attenzione nonostante un’ottima prestazione; i migliori cinque sarebbero passati alle qualifiche ufficiali, turno che prevedeva altre quattro eliminazioni per mettere in griglia i 26 piloti previsti.

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Rosberg e la Mercedes big in Japan

“Big in Japan” era il titolo di una canzone degli Alphaville del 1984. A Rosberg finalmente oggi è riuscito di diventare “Big in Japan”, e il campionato va sempre più nella sua direzione (eventualità che, come è stato già detto, probabilmente piace a molti in Mercedes). Mentre la Mercedes si è aggiudicata nella terra del sol levante il terzo titolo costruttori consecutivo, e questa non è certamente una notizia.

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2016 FORMULA 1 EMIRATES JAPANESE GRAND PRIX

Suzuka, terra dove la passione per le corse e la F1, è forse agli apici più elevati, dove anni fa i biglietti venivano sorteggiati con la lotteria, perchè le richieste erano 3 volte superiori ai posti disponibili.

Non è difficile comprendere il perchè, visto le infinite pagine di storia, che si potrebbero andare a scrivere su cosa è successo su questa pista, positive e non purtroppo (Ciao Jules) .

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Fuoco, fiamme e scintille in Malesia

Si può proprio dire che quello di Sepang sia stato un week-end caldissimo.

Si parte dalle temperature, mantenutesi altissime per tutto il weekend, con la pista a 50 gradi. Poi venerdì il fuoco della Renault di Magnussen, il cui balzo fuori dall’abitacolo ha sollevato molti interrogativi sull’opportunità di adottare un dispositivo di sicurezza come l’Halo. Quindi le scintille in partenza, con un Vettel per nulla sereno che quasi distrugge la gara di Rosberg, oltre che la sua. E infine le fiamme del motore di Hamilton.

Ma andiamo con ordine.

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