LE NON PAGELLE DI GEDDA 2025

Il circuito di Gedda, al di là delle (giuste?) perplessità che sorgono ogni volta che il circus approda nei paesi della penisola arabica, rappresenta un bel banco di prova per i piloti. La conformazione ad altissima velocità unita ai muretti che ne delimitano il tracciato lo identifica come uno dei circuiti più pericolosi da affrontare. Il che non dispiace ai piloti che possono dimostrare a loro stessi e agli appassionati che hanno lo stesso “pelo” che avevano i mitici piloti di Formula 1 delle epoche passate.

Inoltre, consente di vedere gare molto “vive” caratterizzate da SC che riallineano il gruppo e duelli spettacolari tra i piloti e anche l’edizione 2025 non è stata da meno di quelle precedenti.

Dopo l’opaca prova del Bahrain Verstappen torna a dire potentemente la sua con una pole position spettacolare ma è certamente la terza vittoria in stagione su cinque gare disputate di Oscar Piastri a dettare il banco, delineando una classifica del mondiale che comincia ad assumere una fisionomia ben definita.

Per quanto riguarda le vetture, le FP lasciavano pensare ad un dominio assoluto McLaren ma sia in qualifica che in gara la competizione è stata decisamente più serrata. La sensazione è che McLaren, oltre ad essere attualmente la miglior vettura in pista, riesca a trovare gli assetti ideali in molto meno tempo rispetto ai rivali.

Senz’altro indugio vediamo come si sono comportati i piloti.

 

PIASTRI voto 10

Che il buon Oscar, vista la vettura che guida, fosse un candidato al titolo lo si sapeva sin dall’inizio ma che la candidatura si affermasse così prepotentemente e così velocemente era assai meno scontato. La pole position gli sfugge per un nonnulla ma è più merito di Max che demerito suo. Il capolavoro, Oscar, lo fa in partenza: allo spegnimento dei semafori non solo scatta meglio di Max ma esibisce una cattiveria agonistica degna di… Max! portando l’olandese con decisione sul cordolo di curva 1 e costringendolo al taglio della chicane. La forza della sua manovra è da leggersi anche in senso psicologico: è sempre stato Max a “bullizzare”, per così dire, i suoi colleghi in circostanze analoghe mentre invece, oggi, è stato Oscar a far la parte del duro. La cosa è ancora più rilevante se pensiamo che il nostro eroe è pienamente impegnato nella lotta per il mondiale, con il suo principale rivale, Norris, che partiva dalla decima casella, e che quindi aveva tutto da perdere dallo scornarsi con Max. La testardaggine di Max (e del suo muretto) nel non restituirgli subito la posizione ha portato alla penalità e quindi ha messo in tranquillità (sempre relativa a Gedda) il buon Oscar per il resto della gara che controlla in modo eccezionale dall’inizio alla fine con la chicca del sorpasso su Hamilton dopo il pit da pelliccia artica sullo stomaco. Che si può fare se non applaudirlo a scena aperta?

VERSTAPPEN voto 7

In attesa dell’auspicabile recupero di Ferrari e di Leclerc, Max trova pane per i suoi denti in Piastri ed è costretto a qualcosa di inedito, per lui: cedere. Esatto, cedere!. La pur magnifica pole position e il pur eccellente secondo posto finale in gara non sono abbastanza per spingerci a dare il solito voto-monstre all’olandese perché il momento decisivo l’ha visto sì come protagonista ma nella veste di perdente. Max perdente sembra quasi un ossimoro, vero? Ebbene, il punto è che Max è scattato male al semaforo, che ha tentato una mossa delle sue, che ne è rimasto scornato e che poi non è stato lucido nel gestirne le conseguenze non restituendo immediatamente la posizione. In ciò va condivisa la responsabilità con il muretto che avrebbe dovuto spingerlo a fare immediatamente la mossa senza aspettare improbabili penalità per Piastri, tanto più che se qualcuno tra loro due aveva più probabilità di essere penalizzato questo era Max, come il prosieguo della gara ha dimostrato. Ridare immediatamente la posizione, nel primo giro, senza drs e con le gomme ancora fredde, magari il buon Max avrebbe potuto trovare un altro varco prima della SC causata dall’incidente tra Tsunoda e Gasly. Naturalmente queste sono speculazioni ma l’errore pare comunque piuttosto marchiano. In questo modo il resto della sua gara è pesantemente condizionato. A nulla vale il primo stint velocissimo con Piastri che non riesce a entrare in zona DRS ma non credo ci abbia provato più di tanto sapendo della penalità. Tra l’altro l’undercut di Piastri (giustissimo) smonta ogni ambizione di provare a metter qualche secondo in più. Dopo il pit, capendo di non averne abbastanza per raggiungere Piastri si limita ad amministrare. Nervosissimo a fine gara. Sarà per la prossima.

LECLERC voto 9

Come ha più volte dichiarato sembra che il buon Charles stia trovando la quadra di questa SF-25. Purtroppo ciò non è ancora sufficiente per prendersi le pole position che le sue capacità meriterebbero. A Gedda, nonostante un giro monstre, si ritrova a quasi quattro decimi dalla pole. Che la sua guida fosse inarrivabile lo dimostra il gap creato con Lewis, non esattamente uno incapace in qualifica, che arriva alla bellezza di 6 decimi: un distacco che non credo Lewis abbia mai subito in circostanze analoghe. La prima parte di gara del nostro non è eccezionale perché non riesce a stare al passo di Russell che, a sua volta, non regge il ritmo dei primi due. Non è chiaro quanto ciò sia stato dovuto a difficoltà di prestazione o a gestione di gomme: la strategia che poi si è vista mettere in atto era di fare un overcut assai ampio. Devo dire che la mossa è stata pensata molto bene. Quando i primi pittano, intorno al ventesimo giro, CLC si mette in aria pulita ad un ritmo notevole per non perdere troppo tempo. Pittando al trentesimo giro, esce a 3.6 secondi da Russell. A questo punto, vista la Mercedes degli ultimi tempi, sembrerebbe che il podio sia assai difficile da agguantare ed invece il nostro gira molto più rapido e a suon di giri veloci lo riprende e lo supera alla prima occasione utile. Ottima strategia ma senza un CLC in forma stratosferica non avrebbe avuto successo. La performance di Charles è stellare perché sa benissimo di non potersi accontentare del sorpasso su Giorgino ma deve continuare a tirare per evitare il rientro di Norris. La cosa gli riesce e nonostante il ritmo mostruoso messo in pista da Norris l’aggancio non riesce. Podio conquistato con sagacia tattica e con una guida perfetta. Eccellente!

NORRIS voto 5 ½

Appena sufficiente il buon Lando che in gara rimedia al pasticcio commesso in qualifica e dimostra che probabilmente il più veloce, a Gedda, era lui. Già. Ma sappiamo, caro Lando, che non è la velocità che ci devi dimostrare: lo sappiamo che sei capace di girare tanto quanto Max e Charles (e pure giorgino) e che sei pure più veloce, ceteris paribus, di Oscar. Ma ti rivelo un segreto: per vincere le gare bisogna attraversare il traguardo prima degli altri. Il disastro in qualifica segna il suo week end perché la sensazione è che ne avesse per riuscire a prendersi la pole. In gara parte bene, approfitta dello scontro tra Tsunoda e Gasly, fa molti bei sorpassi nonostante la differenza di gomme e nella seconda parte di gara è abbondantemente il più veloce in pista e se non fosse stato per il sontuoso Leclerc d’arabia avrebbe preso il podio con una certa comodità. Ad abbassare ulteriormente il suo voto c’è anche la doppia ingenuità commessa contro Hamilton. Tra il 13° e il 15° giro, infatti, si ritrova negli scarichi dell’eptacampeao, in grossa difficoltà di ritmo e apparentemente non in grado di resistergli. Non appena lo raggiunge lo supera di slancio nell’allungo prima dell’ultima curva. Peccato per Lando che il vegliardo campione di Stevenage non sia esattamente un rookie e si fa sorprendere dal contrattacco di Lewis sul rettilineo. Diciamo che questo primo errore ci può anche stare. Al giro successivo però succede l’impensabile. Alla fine dello stesso allungo del giro precedente Hamilton si fa superare apposta da Lando, probabilmente con brake test malandrino. Lando casca nel trucco come il classico pollo e si fa nuovamente risuperare nel rettilineo d’arrivo. Solo dopo aver capito l’antifona si dispone meglio ed evita il trucco che Hamilton stava nuovamente provando. Un veloce calcolo fa vedere come la lezione di Hamilton gli sia costata circa 3 secondi che, guardacaso, gli sarebbero abbondantemente serviti per provare a giocarsela contro Leclerc nel finale di gara. Ed è proprio questo il punto che rendere insufficiente il suo voto nonostante la posizione finale paia un buon rimedio alla disastrosa qualifica. Verrebbe da dire: rimandato a settembre!

NORRIS – ANTONELLI voto 7 ad entrambi.

La Mercedes, a Gedda, si dimostra più mangiagomme di quanto non ci si aspettasse e deve remare in gara per non perdere le buone posizioni che si sono conquistati in qualifica. Niente altro da aggiungere se non che il processo di maturazione del nostro compatriota continua: a quanto pare non stava affatto bene (in quei posti basta una fanta col ghiaccio eh…) ma ha saputo comunque portare a casa un ottimo risultato.

HAMILTON voto 5 ½

Il calvario di Lewis continua a peggiorare. La distanza da CLC cresce e non poco. Si può anche soprassedere sul distacco subito in qualifica: un errore, una curva presa leggermente male, una virgola lasciata qui e un’altra là possono anche starci. Ma il ritmo in gara è stato indecente se confrontato con quello di Leclerc. Mezzo voto in più per aver portato a scuola Norris nell’episodio di cui ho accennato poc’anzi. Ma non c’è molto di cui gioire.

SAINZ voto 9

Oh, finalmente! Si rivede il Carlos dei bei tempi che sa dire la sua in qualifica e soprattutto in gara. La strepitosa qualifica aiuta tanto il nostro a studiare una gara che potesse dargli delle belle soddisfazioni. A onor del vero la prima parte di gara non è eccezionale ma è nella seconda che il buon Carlos fa vedere di che pasta è fatto. Oltre ad un buon ritmo, infatti, il nostro riesce nell’impresa straordinaria che ha già fatto vedere a Singapore due anni fa. Ritrovatosi ottavo e con Albon alle spalle sembra che la gara sia in ghiacciaia. Tuttavia, dietro c’è il ritorno di Hadjar che con gomme molto più fresche gira un secondo più veloce delle Williams. Ebbene cosa si inventa Carlos? La mossa che a questo punto dovremmo chiamare “sainzata” di giocare con ritmo e drs su albon per impedire al terzo incomodo di passare. Il buon Carlos corre in questo modo per un numero notevole di giri e sappiamo quanto sia difficile avere il controllo di una situazione così difficile. Tuttavia non sbaglia nulla e consente al team di portare a casa punti importantissimi. Chapeau!

ALBON voto 6

Non fosse stato per Sainz i punti li vedeva con il binocolo.

HADJAR voto 8 ½

Bravissimo Isack! Dopo una qualifica non brillantissima decide di adottare una strategia coraggiosa che richiedeva grande abilità eprché avesse successo: tenere ritmo per e gomme per il 70% della gara e provare a trarre il massimo dagli ultimi giri con gomme più morbide degli altri e notevolmente più fresche. Il suo l’ha fatto non tanto nel finale, in cui è costretto dalla magia di Sainz a rimanere nella decima posizione quanto nella prima parte, condotta in modo splendido a dispetto della difficoltà a guidare nel traffico, prima, e con gomme usurate, poi. Quando pitta esce in decima posizione ed è questo ciò che conta. Da notare che Stroll aveva fatto la stessa strategia ma è arrivato lontanissimo e doppiato. Bravo!

NOTE DI MERITO

Alonso, con la macchina che si ritrova, ha fatto una gara veramente notevole.

NOTE DI DEMERITO

Lawson non stava andando neanche male ma continua a commettere errori poco comprensibili: stavolta non gioca all’autoscontro come in Bahrain ma taglia le chicane a caso sperando che nessuno se ne accorga. Mah!

Doohan torna nel dimenticatoio.

Gasly era stato eccezionale in qualifica ma butta tutto con una manovra troppo ottimistica su Tsunoda subito dopo la partenza. Vista la buona performance mostrata da Alpine, con in più la velocità sul dritto che a Gedda avrebbe dovuto dargli qualche buona chance, sarebbe stato molto più saggio tenersi la posizione e provare a portare a casa dei punti che erano certamente alla sua portata.

Continuo, inoltre, a vedere Bortoleto molto, troppo, anonimo.

Ci vediamo a Miami!