In un momento di calma apparentemente piatta ci pensa zio Bernie a lanciare una delle sue bordate, che solo il tempo dirà, se è stata azzeccata o meno. Mi riferisco al suo pensiero riguardante il nuovo arrivato in casa Ferrari: “Non durerà due anni!”. Bernie Ecclestone padre e padrone della F1 fino al 2017, non le ha mai mandate a dire e, dall’alto della su esperienza e dei suoi 94 anni, evidentemente ha ancora qualche cartuccia da sparare (la nascita del suo unico figlio maschio del resto lo testimonia) e, come suo costume, i bersagli di “zio B” sono sempre precisi. L’arrivo di Lewis in Ferrari è un argomento globale, che nel bene e nel male, è stato ripreso da tutti ed era quasi impensabile non aspettarsi due parole dall’ex Patron della F1.
Sulla durata della permanenza del campione inglese in quel di Maranello mi verrebbe da dire al buon Bernie, che indipendentemente da come andranno le cose, Hamilton ha firmato per Ferrari proprio per due anni e, come già ho detto in passato, sir Lewis in un modo o nell’altro cadrà sempre in piedi: se per lui le cose andranno come ha programmato è probabile che, come Alonso insegna, prolungherà il suddetto contratto (magari di anno in anno) mentre, se il suo percorso dovesse rivelarsi più difficile del previsto, terminerà la sua avventura in Rosso conscio comunque di aver fatto la storia e, di aver rinverdito il marchio moda Ferrari che per inciso a zio B non va giù affermando un laconico “Non mi piace!”. Ad Ecclestone questa storia di Lewis in Rosso proprio non gli va giù, alla faccia di tutti coloro i quali si sono spesi nel paragonare la sua venuta a quella di Schumacher, dove proprio lo stesso Ecllestone, giocò un ruolo determinante per l’arrivo del Kaiser prima in F1 e poi in Italia. Il grande Vecchio della F1 che fu, non si è fermato a queste dichiarazioni, infatti come una mitragliatrice ha sparato a raffica affermando che Hamilton “Ha perso motivazioni” e che “Ha talento, magari non tanto quanto la gente pensa”. Solo su queste dichiarazioni si potrebbe aprire una tribuna politica di quelle che potrebbero passare alla storia. Che Hamilton, negli ultimi tempi, abbia perso motivazioni era evidente: il progetto Mercedes con i regolamenti attuati nel 2022 non è mai decollato e, sebbene il campione abbia portato a casa qualche vittoria di tappa, è evidente che quei risultati gli siano andati sempre stretti, considerando la scorpacciata di successi e record che ha seminato in lungo e largo per sette anni di dominio assoluto. Da qui il suo talento che a mio giudizio è cristallino e, in una classifica all time, lo vedo bene senza sfigurare affianco proprio al Kaiser e al suo acerrimo nemico Verstappen eppure (c’è sempre il trucco), è altrettanto vero che il suo indiscutibile talento è stato drogato dalle prestazioni di un mezzo che era due anni superiore alla concorrenza, ed uno come lui (giustamente!), non ha fatto altro che approfittarne proprio come lo stesso Verstappen nel 2023. Ritengo che al buon Lewis nessuno gli avrebbe mosso mai critiche se invece di sette, ne avesse vinti quattro di mondiali, solo che alla storia tutti questi discorsi non interessano e la realtà parla di sei titoli mondiali vinti solo con Toto&Lauda al suo fianco e, altri due persi, perché Rosberg e appunto Verstappen avevano deciso che era arrivato il loro momento.
Questo sarà il momento di LeClerc? Me lo chiedo perché Bernie, a riguardo di Lewis, non si è risparmiato nemmeno sul confronto col suo giovane ed affamato compagno affermando che “Non riceverà la stessa attenzione ottenuta in Mercedes perché il Team è contento di LeClerc”. Zio Bernie spara con proiettili perforanti ed anche per questo uno come lui, manca a questa F1 che vuole essere bacchettona oltre modo, a causa del Presidente FIA (anche se l’attuale moglie di Ecclestone è una sua collaboratrice… solo che questa è un’altra storia). In questa fase di precampionato tutto è rimandato al campo delle ipotesi, di sicuro il monegasco è un punto fisso e di riferimento per la Rossa di Maranello e, di certo solo la pista dirà chi dei due avrà ragione sull’altro. Il mondiale 2025 si preannuncia come uno dei più attesi di sempre perché l’hype, che si è generato nell’aspettare una vittoria di Hamilton coi colori Ferrari e, soprattutto il suo confronto interno col compagno lascia volare non poco la fantasia solo che per il monegasco, al contrario di Hamilton, vale l’esatto contrario e cioè, non può permettersi fallimenti altrimenti per la sua carriera potrebbe essere una mazzata in termini di valutazione di potenziale campione: il valore di un pilota di F1 si misura innanzi tutto col confronto del compagno che ha accanto al box e, quello di Charles, non può che crescere ancora di più se lo batterà naturalmente.
Oltre alle bordate di Bernie Ecclestone (è stata una settimana calda non c’è che dire!) ne arrivano altre anche a riguardo di Aston Martin e Max Verstappen. L’olandese è come si suol dire un ricercato speciale e questo non è un segreto, chiunque farebbe carte false per assicurarsi il suo talento e Lawrence Stroll, che non sta badando a spese, sarebbe pronto ad accoglierlo a casa sua. La situazione in merito a questa faccenda è molto delicata ed in questo momento su più fronti si sta giocando una vera e propria partita a scacchi. Max fa sapere che assicura, a dispetto del suo contratto, che garantirà la sua presenza in Red Bull fino al 2026 salvo poi effettuare le sue valutazioni in merito al suo futuro. La scelta del campione olandese non è affatto peregrina ed anzi molto logica: infatti la sua idea è quella di valutare al meglio chi ha capito in modo più efficace il fantomatico regolamento che prenderà vita da gennaio dell’anno prossimo, in modo da effettuare la sua scelta nel modo più sicuro possibile. Caso mai andasse via da Red Bull alla fine di quest’anno, il suo sarebbe un autentico salto nel buio perché, a meno di speculazioni, nessuno sa con certezza come i top team sono messi con le nuove regole che verranno invece, stando alla porta come si suol dire, avrà il tempo di capire come si comporterà il Ford che motorizzerà la sua Red Bull e soprattutto che prestazioni avranno Mercedes e Honda. Sebbene la strada per Stoccarda sia più complicata, perché significherebbe fare fuori o Russell (in scadenza di contratto e comunque pilota troppo sottovalutato) o Antonelli (perché potrebbe rivelarsi un immenso flop… cosa che non gli auguro), è altrettanto vero che Verstappen in Aston ritroverebbe il motore giapponese (al quale deve il suo successo) e, soprattutto il ”compagno di merende” Adrian Newey, che di successi regalati all’olandese ne sa qualcosa. Oltretutto per quella data l’inossidabile Alonso andrà per i quarantaquattro cosicché, così come per Hamilton si sono allineati gli astri affinché arrivasse a Maranello, non vedo perché non debba succedere lo stesso per il campione olandese. Come detto tutto dipenderà dalle prestazioni delle nuove motorizzazioni che verranno e, le aspettative su Aston crescono a dismisura visti gli investimenti fatti… aspettative che si scontrano con quelle di Ferrari, considerando le mai dimenticate dichiarazioni profferite a fine 2022 dal Presidente Ferrari e cioè “Obiettivo 2026”. Per quel tempo vedremo Ecclestone cosa si farà uscire dalla bocca, visto che se c’è una cosa in cui non difetta, è quella della totale assenza di peli sulla sua lingua.
Vito Quaranta