Cent’anni fa la prima edizione di una corsa divenuta leggendaria che ha sempre provato la resistenza delle macchine e dell’uomo. In questi cento anni ne sono successe di cose: dalle innovazioni tecnologiche alla guerra mondiale, dalle gesta memorabili alle giornate più tristi della storia dell’automobilismo.
Oggi, a questo appuntamento con la storia di un mito, non vuole mancare nessuno. Nella classe regina delle Hypercar ci sarà una pletora di costruttori che hanno un legame profondo con Le Mans.
La Ferrari torna ufficialmente dopo 50 anni dall’ultima volta e lo fa in grande stile presentandosi con le 499P clamorosamente in prima fila. La Toyota quest’anno avrà vita molto più difficile dopo aver dominato, ma anche tenuto in vita, la categoria negli ultimissimi anni. Porsche è al ritorno con le 963, con un’eredità pesantissima di 19 vittorie assolute da onorare al meglio, e non sarà per nulla semplice. La Cadillac sbarca dagli States in Francia dopo oltre 20 anni dall’ultima poco fortunata esperienza; saranno ben 3 le Cadillac-Dallara in gara, a dimostrare che gli americani sono determinati e vogliono provare a lasciare un segno nella 24 ore. Le Peugeot 9X8, controverse già di per sé con il loro concept unico, proveranno a difendere i colori dei padroni di casa, come fecero molti anni fa contro le dominanti Audi. Purtroppo, questa macchina tanto rivoluzionaria sembra essere un salto nell’ignoto troppo profondo e pure a Le Mans, dove tutti l’attendono, non sembra riuscire ad esprimere le sue doti migliori che avranno pur convinto il costruttore francese ad adottare delle forme e un design così particolare. Glickenhaus e Vanwall coronano il sogno di essere presenti pure essendo micro-costruttori ed avere comunque la possibilità, anche se ormai esigua, di poter confrontarsi al massimo livello con dei veri e propri colossi dell’automobilismo mondiale.
La qualifica dell’Hyperpole ci ha consegnato una 499P velocissima sul giro secco e nei lunghi rettilinei, un po’ come era lecito attendersi alla luce delle altre qualifiche dei round precedenti. La Toyota all’apparenza è lontana, ma bisogna considerare che la bandiera rossa è uscita proprio nel momento dell’attacco al tempo dei giapponesi, che quindi sulla performance pura sarebbero stati più vicini alla pole, forse inserendosi fra le Ferrari. Inoltre, come già in diversi appuntamenti, la superiorità schiacciante delle Toyota si è manifestata soltanto nella gara, quindi ancora una volta è tutto da scoprire.
Le LMDH appaiono ancora un passo indietro rispetto alle LMH Ferrari e Toyota, infatti sia la Cadillac che la Porsche faticano di più ad abbassare i tempi, ma bisognerà vedere il passo in gara valutandolo nei doppi e tripli stint. La Peugeot, pur essendo una LMH, è attualmente nella terra di nessuno: è chiaramente dietro a Cadillac e Porsche e ovviamente più performante di Glickenhaus e Vanwall.
In classe LMP2 come sempre sarà una battagli tiratissima in quanto ormai sono tutte Oreca07 e la differenza possono farla solo team e piloti. In pole partirà IDEC Sport con la #48 capace di precedere di circa un decimo di secondo il team JOTA #28 e la macchina del WRT dove correrà e prenderà il via Robert Kubica.
La LMP2 rappresenta quello che è sempre stato nel DNA di Le Mans, ossia permettersi di competere con un prototipo anche avendo un budget limitato, per cui è la classe per i veri appassionati e alcuni gentlemen che si vogliano mettere in gioco alla guida dei prototipi. Non mancano comunque gli equipaggi formati da piloti assolutamente professionisti, che si giocheranno al vittoria finale di classe.
Per l’edizione dei 100 anni, torna dopo parecchio tempo il famoso Garage 56, che in questa gara sarà occupato da una vettura NASCAR, una Chevrolet Camaro ZL1, opportunamente modificata per una gara di durata. Come prima cosa sono stati ovviamente installati dei veri fari dato che la versione standard ne ha solo il disegno sulla carrozzeria, ma è tutto finto!! In qualifica questa belva da 750 HP è stata in grado di rifilare oltre 4 secondi alle GTE e vedremo in gara come si comporterà, soprattutto dal punto di vista dell’affidabilità. Da notare che non è la prima volta che le Nascar corrono la 24 Ore, infatti erano state ammesse ufficialmente alla fine degli anni ’70 per dare più partecipanti ad una griglia ridotta a causa della crisi energetica di quegli anni.
Questa Le Mans chiuderà l’era della classe GTE, che, come tutti sanno, verrà rimpiazzata dalle GT3 a partire dal prossimo anno. Per questo motivo, ogni team e costruttore ci tiene in maniera incredibile ad essere l’ultimo a trionfare con questo genere di vetture, quasi a far vedere che ne esce da vincente e non può essere più battuto la prossima volta. Questo obiettivo ce l’ha in primis la Corvette, che porta all’ultima Le Mans la C8R GTE e vuole maledettamente la vittoria per continuare la striscia vincente dei modelli della casa statunitense. Ovviamente Ferrari, Aston Martin e Porsche non staranno a guardare e daranno tutto quello che hanno per accendere una sfida emozionante in quest’ultima uscita delle GTE.
Durante l’avvicinamento a questa Le Mans, ci sono stati importanti annunci nel panorama endurance, come l’unveiling della nuova Alpine LMDh che correrà nel WEC dall’anno prossimo, la presentazione della Ford Mustang GT3 che sarà resa disponibile nei campionati dal 2024, il progetto WEC-ACO per la classe ad idrogeno dal 2026 e un prototipo Toyota alimentato proprio da idrogeno. Come ultima novità è stato rilasciato il calendario WEC del 2024 che cresce e si snoderà su 8 appuntamenti, fra cui alcuni avvicendamenti, come Imola al posto di Monza, e alcune novità assolute come la tappa inaugurale in Qatar.
Ora non ci resta che attendere le ore 16 di Sabato e metterci in silenzio ad ascoltare le note di R. Strauss in “Così parlò Zarathustra”, solo allora ci si rende conto che sta per iniziare qualcosa di imperdibile e storico, quasi solenne per come viene dato il via alla maratona automobilistica più famosa di tutte.
Le Mans nei secoli dei secoli
Aury