Le speculazioni sulla potenziale destinazione di Newey ormai si sprecano e questa già di per se è una notizia, visto e considerato che la sua direzione doveva essere cosa certa. Quest’anno sportivo verrà certamente ricordato, non solo per quello che accade in pista, bensì anche e soprattutto per quello che è successo fuori da essa. In effetti, conti alla mano, abbiamo avuto ben poco di cui annoiarci: ha aperto le danze Hamilton con il suo annuncio deflagrante, dove lasciava Mercedes per raggiungere la Ferrari, quindi ci si è messo Horner con le sue beghe da soap opera dove ha cercato di “insinuare” la ragazza del papà del campione del mondo, che di base non ce ne dovrebbe fregare nulla se non fosse per un piccolo particolare e cioè, che proprio queste beghe è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per far allontanare il già corteggiato Newey, il quale tra le altre cose era già poco considerato negli ultimi tempi in seno alla stessa Red Bull, dato che il team tecnico dei bibitari era passato di fatto nelle mani di Wachè. Tra le altre cose, si è venuto a sapere (@Formu1a.uno) da poco, che proprio lo stesso Newey era contrario alle estremizzazioni che poi sono state usate proprio da Wachè&Co. sulla RB20. Da questo punto di vista e, soprattutto alla luce di quello che dovremo affrontare nel 2026 con il nuovo regolamento sportivo, sapere che il genio inglese è disponibile su piazza, con tutto il rispetto, è ancora più esplosiva come notizia di quella di sapere dove Hamilton ha deciso di andare. Si parla del tecnico più vincente di sempre in F1, praticamente lo Schumacher degli ingegneri e, mi pare ovvio che tutti cerchino di fare carte false per averlo. Come ho detto all’esordio di questo scritto le speculazioni nemmeno si contano più visto che si è aperto il “toto Newey” e, in questa lotteria, Ferrari gioca (o dovrei dire ha giocato?) un ruolo non da poco.
Già, Ferrari. Cosa è successo nel frattempo che in Red Bull si scannavano per figa e potere (mi sembra che pure la guerra di Troia scoppiò per queste motivazioni…)? Ferrari andava ad iniziare il mondiale sorprendentemente da seconda forza assoluta, vincendo già alla seconda gara con Sainz e poi con Charles addirittura a casa sua: sebbene Hamilton arrancava con la W15 e le prendeva sui denti dal compagno, nel contempo gongolava per la scelta che aveva fatto, perché si aggrappava sia alle parole di monsieur Vasseur, che ancora riecheggiano nell’etere e cioè “annunceremo tecnici che faranno rumore” e, sia perché appunto vedeva una Ferrari bella gagliarda. Solo che il campione inglese, in merito alle beghe rosse (che a confronto quelle della Red Bull sembrano delle scaramucce), ancora si deve fare le ossa e a mio giudizio avrà modo di imparare e, “l’affaire” Cardile, è una di quelle esperienze che ti formano. Infatti proprio mentre Ferrari sembrava essere uscita dal guano tecnico dell’anno scorso e, proprio mentre vinceva, il giocattolo con il proprio Direttore Tecnico si rompeva e guarda caso, questo è coinciso con i casini della Rossa che tutti noi conosciamo e che abbiamo iniziato a vedere proprio dopo la vittoria di Charles a Monaco e cioè a partire dal Canada. Sembra assurdo come la situazione sia precipitata e sia caduta in una spirale, che non lascia presagire nulla di buono per il futuro. Cardile è uomo di Binotto e il Team Principal francese, sebbene all’inizio ci sia andato piano con le modifiche dell’assetto della squadra, ora ha ingranato la quinta e sta imprimendo la sua di impronta personale, che è diametralmente opposta a quella di chi lo precedeva: Binotto infatti preferiva far crescere tutti gli ingegneri dall’interno ed era mal propenso ad allontanare chi era in squadra, specie coloro i quali aveva formato. Vasseur agisce esattamente all’opposto e cioè, di tenersi quelli che sono cresciuti li dentro, non se ne frega un beneamato ed infatti come ci fa sapere PierGiuseppe Donandoni dalle righe di @Formu1a.uno, il turn over in seno alla Gestione Sportiva è aumentato tantissimo prendendo principalmente forze esterne… alè. Eppure nonostante il ricambio sia ormai evidente e corposo, quali sono i nomi che stanno arrivando che dovrebbero far rumore? Perché fino ad ora, a parte Serra da Mercedes, non è arrivato nessuno di veramente importante.
Innanzi tutto il vero botto lo abbiamo sentito proprio con l’allontanamento volontario (non doveva essere più sereno l’ambiente in Ferrari con la gestione di Elkann?) di Cardile, il quale ha ceduto alle lusinghe della Aston Martin, la quale nel frattempo, sta facendo spesa ovunque in vista della preparazione del nuovo regolamento. Purtroppo è notorio che Ferrari paga poco (pensate che Binotto era il settimo TP in termini di pagamenti e stiamo palando del Team Principal della Ferrari e non di una Scuderia minore!) e, unito al fatto che il ruolo di Cardile è stato ridimensionato a causa dell’arrivo di Serra da Mercedes come detto poc’anzi (il quale pare farà il Direttore Tecnico), allora ecco che il buon Enrico dopo aver passato un paio di decadi in rosso, ha deciso di fare le valige per tentare l’avventura Aston Martin con il ruolo, tra le altre cose, che lo mette alla pari di James Allison o di Newey. Nel frattempo in Ferrari lo sviluppo dell’attuale vettura e soprattutto di quella dell’anno prossimo (questo è il periodo fondamentale per gettare le basi delle macro aree della monoposto che verrà) chi lo seguirà? Considerando che Serra potrà iniziare a lavorare ufficialmente (dico cosi perché pare che non ufficialmente arrivino “suggerimenti”…) solo ad ottobre, ecco che Vasseur come da prassi, ha preso ad interim il ruolo di Direttore Tecnico (sigh!). Premesso che questo non è competenza del buon Frederic, è anche vero che prima le critiche piovevano dal cielo quando il suo predecessore aveva tutto in mano, solo che questa è un’altra storia, fatto sta che ora la favola che abbiamo vissuto ad inizio mondiale sembra sia già finita proprio per quanto descritto fino ad ora (oltretutto pare che Vasseur non abbia fatto nulla per trattenere Cardile… pazzesco!). Infatti nonostante sembrava praticamente fatta tra Ferrari e Newey, ecco che tutto è precipitato e sembra che le parti si siano allontanate, in quanto la Beneamata non è intenzionata a “partecipare ad un’asta al rialzo” (intanto i cento milioni per Hamilton sono stati scuciti in scioltezza…) per poter prender il super tecnico che, caso mai arrivasse in Ferrari, sarebbe super consulente. L’asta in questione è causata dal fatto che Stroll padre stia facendo il diavolo a quattro per poter prendere il genio inglese e, proprio l’origine di Adrian sarebbe una delle tante motivazione che lo potrebbero tenere sull’isola di sua maestà il Re: il dramma di Ferrari (uno dei tanti) è quello che le migliori menti che fanno funzionare bene una F1 si trovano proprio tutte in Inghilterra e, chi ha famiglia, è riluttante a spostarsi per venire nel Bel Paese, poi metteteci il fatto che in Ferrari si entra dalla porta principale per uscire poco dopo da quella opposta, ed ecco che nessuno appunto vuole venire (giustamente!) a Maranello. La stabilità è tutto e attualmente la Ferrari di Vasseur non sta dando l’impressione di esserlo e, forse questo Newey lo ha capito ed è per questo che pare cederà alle lusinghe di Stroll. Per Ferrari perdere Cardile (che è cosa certa) e non prendere Newey (col genio inglese tutto è possibile fino all’ultimo secondo per questo non è certo!), sarebbe una catastrofe. Ad essere sinceri l’annuncio di Hamilton in rosso credevo che sarebbe stata garanzia sufficiente per far spostare Adrian fino in Italia. Evidentemente Vasseur, col suo operato, non è stato convincente come si conviene e purtroppo pare che a Maranello non vogliono imparare dagli errori del passato, visto che sembra che gli stessi vertici Rossi non vogliano dare troppi poteri decisionali e quindi dirigenziali al genio inglese. La stessa cosa infatti fu per Ross Brawn, il quale voleva prendere il posto di Todt a fine 2008 e poi, sappiamo tutti come andò a finire l’anno successivo. Purtroppo la storia si ripete e il 2026 si avvicina sempre di più e, considerando i proclami che il duo Elkann/Vasseur hanno fatto in merito, se non arriveranno puntuali all’appuntamento chiamato “obiettivo 2026”, credo che nessuna giustificazione reggerà ed allora altro che turn over che vedremo!
Buon GP di Ungheria a tutti.
Vito Quaranta