BASTIAN CONTRARIO: IL MOSTRO

Mancano solamente, si fa per dire, ventidue GP alla fine di questa stagione che è iniziata così come è finita quella precedente. Ad essere sinceri, devo capire come, allo stato attuale, Ferrari possa vincere cinque gare (Ferrari per bocca di Vasseur dichiarò che si aspettavano questo risultato con la SF24), considerando che contro la RB20 e, comunque, contro questo monopolio bibitaro, non se ne vede la fine. Ciò che mi rattrista e, ad essere franchi mi infastidisce non poco, è la continua mancanza di equilibrio nel commentare e giudicare, a partire da chi dovrebbe dare l’esempio ai tanti giovani che si affacciano al motor sport per eccellenza. Mi riferisco a ciò che viene detto in tv a riguardo di Verstappen e cioè che è “un mostro” o “che è appunto mostruoso”. Non me ne vogliano i tifosi dell’olandese, solo si sappia che quello che attualmente si dice del campione olandese, sono le esatte parole che si profferivano per Hamilton quando era lui a dominare. Come mai ora non si dice più la stessa cosa del campione inglese? Dov’è finito “l’hammer time” che veniva decantato ad ogni GP di ogni maledetta domenica (da quest’anno nemmeno più questa citazione potrò usare, visto e considerato che già ci siamo sparati i primi due GP della stagione per due sabati consecutivi!)? Che fine ha fatto il mostro Hamilton? Sia chiaro che non sto affermando che Lewis sia stato un bluff o peggio, che si esageri con Verstappen nel tessere le sue lodi. Ho appena citato due dei piloti più forti di tutti i tempi ed in una classifica che ho avuto modo di leggere e con la quale mi sono trovato particolarmente d’accordo, questi due campioni si trovano solo dietro a Schumacher (l’ordine era Michael, Max e Lewis se proprio siete curiosi di conoscere la suddetta classifica). Il fatto è che campioni del genere, quando hanno un mezzo che annichiliscono la concorrenza, non fanno altro che fare quello che la loro genetica li ha predisposti per fare: cioè vincere sempre. Eppure cosa sarebbero, in questa F1, questi due campioni senza il loro mezzo che domina e che dà tra i cinque e sei decimi al giro al primo degli avversari? Si dia un’occhiata proprio al fenomeno inglese che non vince dal 2021 (signore e signori stiamo parlando della bellezza di tre anni quasi!) e che pare abbia perso completamente la bussola, rimediando sonore bastonate dal suo compagno di squadra che è (giustamente) sempre più capitano di una Mercedes che ha perso a sua volta il bandolo della matassa. Il sottoscritto si augura che il campione inglese abbia già la testa a Maranello e che, quindi, queste sue scialbe prestazioni siano dovute più ad una mancanza di entusiasmo (dove i risultati della W15 di certo non aiutano in tal senso) che ad un calo evidente di forma e di performance. Allo stato attuale mi viene da rimarcare il fatto che proprio in base a quanto è successo domenica, pardon sabato… l’abitudine (!), Charles abbia accolto con favore la sua venuta.

Infatti si guardi Carlos, che mostro lo è stato per davvero, visto e considerato che si è sparato con un’appendice infiammata e con la febbre addosso, rimanendo in un abitacolo di una F1 con più di trenta gradi centigradi, le prime due prove libere del weekend. Il tempo di farsi squartare (anche se oggi si usano le sonde per operazioni del genere cioè la famosa “appendicectomia laparoscopica”) e in meno di quarant’otto ore era già nei box a guardarsi il GP. Un’attitudine, una professionalità ed una passione come pochi. Si dia a Cesare quel che è di Cesare: lo spagnolo, sapendo che è stato fatto fuori dalla squadra, poteva tranquillamente starsene a riposo in ospedale o nella suite del suo albergo, invece ha preferito stare nella e con la sua Scuderia e di un mostro come questo bisogna solo aver quanto meno rispetto, perché la fame di Carlos è pari tanto quanto quella di Charles, sebbene quest’ultimo abbia sempre quel guizzo in più. Quanto affermato è dimostrato dal giro più veloce, voluto ed ottenuto proprio all’ultimissimo giro con una SF24 che non era, come si suol dire, un fulmine di guerra, considerando che dal “remote garage” avevano deciso nella loro infinita saggezza di optare per l’ala posteriore più carica. Meno male che sempre monsieur Vasseur aveva detto che bisognava essere più coraggiosi nelle scelte. Allora come mai la Rossa non ha osato, fidandosi di più della “loro piattaforma” che hanno battezzato SF24 e che tanto carico genera, provando a mettere un’ala più scarica? Aggiungo che le prove libere ci sono proprio per questo e magari delle prove comparative potevano anche essere fatte, dato che poi in gara sul rettilineo Charles soffriva non poco e, come al solito, il suo talento ha dovuto fare la differenza. Il nostro Charles, si che lui è un mostro di quelli che fanno paura, visto e considerato che riesce a cavare sangue dalle rape ogni volta (sabato scorso con la macchina che andava dove voleva ad ogni frenata ha esordito proprio con una mostruosità… di bravura) che si cala la visiera e il fatto che Perez gli sia passato davanti senza colpo ferire la dice lunga sull’attuale vantaggio della RB20.

Verstappen&Co. minacciano di andarsene se verrà allontanato Marko? Allo stato attuale ha ragione Horner e cioè Red Bull continuerebbe a vincere anche senza l’olandese perché il vantaggio che hanno è tanto. Certo le vittorie sicuramente non sarebbero così schiaccianti (perché sarebbe un atto di ignoranza in primis mettere sullo stesso piano Verstappen e Perez) così come non è detto che continuerebbero ad essere protagonisti oltre il 2025, di certo fino a suddetta data il loro futuro è assicurato. Il vero Verstappen mostruoso era quello del 2021, che lottava con un altro mostro (che mondiale quell’anno!) che era appunto Hamilton al quale ha fatto vedere i sorci verdi, tanto da spingerlo a fare quella porcata alla Copse nel suo GP di casa in Inghilterra. Attualmente per Max tutto ciò è routine, tanto da fare le quattro del mattino mettendosi a giocare ad un torneo (!) di videogiochi… proprio come Lewis quando, tra un GP dominato e l’altro, andava in giro per il mondo a questa e a quella festa alla moda.

A proposito di mostri, è giusto spendere una considerazione su chi mostruoso lo è stato per davvero: onore e rispetto ad Oliver Bearman, che a diciotto anni (il diciottenne medio italiano oggigiorno deve fare l’esame due volte per prendersi la patente) viene sbattuto dalla notte alla mattina in una Ferrari, accanto ad un mostro come LeClerc per svolgere (praticamente improvvisando) le terze prove libere, le qualifiche e, soprattutto, il suo primo GP di F1 della sua vita. Nessuno pretendeva nulla da lui, nessuno si aspettava il risultato, eppure lui (e suo padre) sapeva benissimo che questa era l’occasione della vita, il treno che passa una volta sola e che se sei pronto ci sali, altrimenti rimani a piedi per sempre. Un all in pazzesco che il ragazzino inglese ha saputo sfruttare a suo vantaggio come solo i giovani talenti sanno fare. A tal proposito, guardando cos’ha fatto Oliver, mi chiedo due cose:

1 Se ci fossero stati i test, anziché solo il simulatore a disposizione, questo ragazzo (e tanti come lui) non sarebbe arrivato ancora più preparato all’appuntamento, invece di farsi il week end in apnea per la comprensibile emozione?

2 Alla luce di quanto ha mostrato Bearman e Lawson prima di lui, piloti come Stroll, Ricciardo, Sargeant, Bottas e Tsunoda… che diavolo ancora ci fanno in pista? Questo sì che è una mostruosità.

Vito Quaranta