BASTIAN CONTRARIO: IL CUOCO

La levataccia australiana, che ci ha costretto per tutto il week end a stare svegli davanti la tv, ha portato le sue soddisfazioni con la doppietta Ferrari di domenica scorsa. Doppietta, diciamola tutta, inaspettata perché ormai eravamo rassegnati all’idea di avere l’ennesimo mondiale soporifero, dominato dal solito Verstappen con la solita Red Bull imbattibile e inarrestabile. A dire il vero che il colpaccio poteva avvenire, era nell’aria, soprattutto in quel di Maranello perché sapevano che la terra dei canguri (koala e dingo cosi non c’è discriminazione) era a loro congeniale e, i dati vomitati dal simulatore coincidevano dannatamente con quelli della pista. La forza della Scuderia è stata quella di aver fatto prendere un rischio ai bibitari, facendoli osare in qualifica per sacrificare cosi, qualcosa in gara. Ferrari, come un cuoco stellato, ha cucinato il piatto a fuoco lento fino a quando non è giunto l’agognato risultato. Come ogni cuoco che si rispetti, sa che le ricette devono essere seguite, solo che bisogna anche saper improvvisare caso mai qualcosa va storto.

Lo sa bene Sainz che venerdì nelle prove libere uno e due, non ha spinto più di tanto, limitandosi solo a studiare innanzi tutto se stesso e poi il comportamento della vettura su quella pista in continua evoluzione. Ed infatti è stata proprio questa la chiave di lettura di tutto il weekend cioè, saper interpretare l’evoluzione della pista, che al sabato era decisamente cambiata rispetto al giorno prima. Carlos non sarà un fulmine di guerra in qualifica come il compagno, eppure ha una propensione naturale per settare la macchina nel modo giusto, ed infatti c’ha preso in tutto. Si dia merito a questo ragazzo che è stato ignominiosamente attaccato nella sua degenza post operatoria, quasi fosse stata una lesa maestà che immediatamente dopo l’intervento, si sia presentato in pista a Jeddah. Per non parlare di quello che ho dovuto leggere riguardo al fatto che era stato reso abile per gareggiare, definendolo un pericolo pubblico, perché a causa dell’intervento che ha dovuto subire, rischiava di perdere le budella a gara in corsa! Sono del parere che i risultati parlano più di mille parole e Sainz, con dedizione e costanza ha risposto nel migliore dei modi, andandosi a prendere una vittoria che gli spettava di diritto per come ha saputo interpretare “la ricetta” australiana. Ferrari, paradossalmente, ora si trova in un bel problema etico sportivo: di fatto, da quando è arrivato monsieur Vasseur, l’unico a vincere sino ad ora è stato proprio colui il quale hanno appiedato senza troppi problemi in favore di Hamilton, cioè lo spagnolo. Nello specifico sia Charles che Carlos, da quando sono compagni, sono addirittura a parità di vittorie. Infatti Sainz ne ha conquistate tre rispettivamente nel 2022, 2023 e appunto domenica scorsa. LeClerc invece, le sue tre vittorie avendo lo spagnolo come team mate, le ha ottenute tutte nel 2022. Questo ci dice due cose.

La prima è che Ferrari ha attualmente la coppia più forte del mondiale (lo dico dal 2022), perché versatile e completa e quindi, quando manca l’uno inevitabilmente c’è l’altro e, quello che abbiamo visto nel week end australiano ne è la prova visto e considerato che Charles non c’ha capito nulla, mancando tra l’altro,  clamorosamente l’appuntamento con la vittoria a differenza del suo compagno che si è fatto trovare pronto e, caso mai qualcuno avesse dubbi a riguardo, basta vedere cosa è successo a Red Bull con il ritiro di Verstappen… Perez non è riuscito nemmeno a vedere il podio. La seconda cosa, che queste parità di vittorie tra compagni ci dice, è che quando la vettura è competitiva contro Charles non ce n’è per nessuno e nel 2022, non solo se n’è accorto Sainz, addirittura Verstappen ha dovuto fare i conti con quella realtà che poi è andata a favore dell’olandese. Quando invece c’è da “studiare”, quando evidentemente la macchina o le condizioni non sono perfette, ecco che esce l’estro dello spagnolo e la vittoria di domenica scorsa e soprattutto quella dell’anno scorso, sono la testimonianza di ciò che affermo. Fa sorridere amaro il fatto di sapere che Sainz dovrà andare via (ora è più chiaro perché LeClerc non ha sollevato casini all’arrivo di Hamilton? Ve lo scrissi tempo fa: il monegasco teme più la presenza dello spagnolo che la venuta dell’inglese), considerando quello che sta mostrando e soprattutto paragonato alle attuali scialbe prestazioni dell’epta campione del mondo, che dovrà rilevare il suo sedile. Questo significa che Sainz (c’è sempre il trucco) è stato dichiarato salvatore della patria, che Hamilton è cotto a puntino ormai e che Charles è un bluff? Assolutamente no. La logica impone sempre un ragionamento impostato da ogni punto di vista e, se guardiamo l’attuale situazione, considerando anche il potenziale della SF24, questa Ferrari attualmente è la migliore soluzione che riesce ad estrarre il massimo con entrambi i piloti, a differenza della Red Bull che è Verstappen dipendente.

A tal proposito, visto che la stessa Rossa si è praticamente legata a vita col monegasco, c’è da chiedersi come Charles possa uscire da questo momentaneo impasse, perché è innegabile che il secondo posto ottenuto dietro il compagno, che solo quindici giorni fa era in un letto di ospedale, è amaro e sa di sconfitta. Charles ci ha abituati a veri e propri miracoli in pista, soprattutto al sabato. Proprio come un cuoco stellato, che riesce a cucinarti una prelibatezza anche con qualche buccia di patata, lo stesso monegasco ha dimostrato di riuscire a cavare sangue dalle rape in ogni circostanza, ed è proprio questo aspetto che ne ha fatto il faro della squadra, l’uomo sul quale puntare, sperando che nel frattempo la squadra stessa migliori ancora di più, perché naturalmente così non basta. Intanto la sua assenza dal gradino più alto del podio, ha messo in imbarazzo (ad avercene ogni domenica di questi imbarazzi!) l’intera squadra da un lato e ha esaltato tutti gli spagnoli (che di certo non sono sobri nei loro commenti) dall’altro. Eppure, guardando la sua intervista post race, il pilota ha fatto trasparire non pochi sorrisi nonostante l’amaro risultato. Cosa bolle in pentola Charles? Perché quella serenità, che ha preso il posto del volto teso e deluso al quale eravamo abituati fino a qualche tempo fa, mi fa capire che il monegasco è sicuro di quello che sta per arrivare, è certo che il suo momento giungerà, perché la SF24 è vettura positivamente prevedibile e facilmente gestibile. Con questo sia chiaro, non sto affermando che ci giochiamo il mondiale, anche perché a mio avviso fra quindi giorni in Giappone, Max (come l’anno scorso in curva 1), metterà subito le cose in chiaro: a tal proposito singolare come la storia si ripeta, visto che proprio nel 2023 , il primo GP dopo l’unica sconfitta Red Bull avuta proprio per mano di Sainz, era proprio nella terra del sol levante… quando si dice il caso. Sto solo dicendo che evidentemente, quando Ferrari per bocca di monsieur Vasseur si era prefissata cinque vittorie di tappa, non era un obiettivo troppo distaccato dalla realtà, a maggior ragione dopo quanto visto domenica scorsa. La classifica dice che il mondiale è riaperto e, beato chi ci crede aggiungo, mentre la realtà dice che questo campionato è solo più sadico di quello dell’anno scorso, perché non farà altro che allungare l’agonia illusoria a causa di questi attuali numeri. Non starei troppo a preoccuparmene ad esseri sinceri e intanto, godiamoci questa doppietta, cucinata a dovere, dalla migliore coppia di cuochi che la casa può offrire.

Vito Quaranta