NELLA GARA FOLLE DI BAKU HAMILTON RISPARMIA VERSTAPPEN E PEREZ BRINDA CON VETTEL E GASLY

Ogni anno si descrive la gara di Baku come una gara anomala, su un circuito anomalo.

L’ennesima disquisizione  sul circuito non interesserebbe nessuno. Viceversa potrebbe essere interessante analizzare gli eventi  che in questa gara ogni anno sono all’altezza delle trame dei migliori thriller.

Iniziamo dalle qualifiche in grado di sovvertire ogni pronostico e di regalare alla Ferrari una pole position inaspettata da chiunque, compreso l’autore, tal Carletto Leclerc.

Ferrari che si era presentata con l’obbiettivo dichiarato di limitare i danni e invece si è ritrovata con una pole e un quinto posto in griglia che, incredibile, sta, come a Monaco, stretto a Carlos Sainz, ancora una volta per colpa di bandiere rosse intempestive.

Alzi la mano chi solo l’avesse immaginato alla vigilia, anche in preda a una dose massiccia di allucinogeni.

Tornando lucidi, le prove libere e le qualifiche hanno mostrato una Red Bull estremamente performante in grado di implementare un passo gara inavvicinabile da tutti gli avversari, compresa la Mercedes. Quest’ultima ha guadagnato una prima fila esclusivamente per merito di Lewis Hamilton che ha fatto ricorso a ogni mezzo per sopperire alle lacune della macchina.

Con queste premesse, alla partenza, Charles ha sputato l’anima per conservare la testa della corsa riuscendoci solo per qualche giro. Poi il crollo delle prestazioni delle gomme morbide come atteso dai riscontri delle prove libere, hanno permesso ad Hamilton prima, Verstappen e Perez poi, di sfilarlo facilmente.

Ebbene si, proprio Perez che finalmente è sembrato aver smaltito il tirocinio con Red Bull e si è mostrato all’altezza delle aspettative di inizio stagione.

(immagine da corriere.it)

Le difficoltà di Leclerc con le gomme sono evidenziate anche dal fatto che è il primo a dover fare pit stop. I pit stop, come spesso accade, sono l’occasione per regolare i valori in campo e in questo Baku si rileva tradizionalista. Alla fine del carosello di soste Verstappen si trova saldamente in testa assieme al compagno di squadra, davanti ad Hamilton.

Si mette in luce anche un redivivo Vettel che, ritrovatosi in prima posizione per lo stint particolarmente lungo, infila una fila di giri veloci che gli consentono di rientrare in settima posizione dietro a Leclerc e davanti a Sainz. Eh la magia di Baku!

Per qualche giro l’unica emozione in pista è rappresentata da Hamilton e dalle sue lamentele con il suo ingegnere “Bono”. Lewis non è abituato a correre in terza posizione senza possibilità di migliorare.

La monotonia è rotta da Stroll che finisce a muro per lo scoppio di un pneumatico. Siamo al 31esimo giro e si vede la prima SC del giorno. Ironia della sorte Stroll non aveva ancora pittato forse in attesa di una SC che gli garantisse di farlo con vantaggio.

Alla ripartenza Leclerc si fa sorprendere e infilare da Vettel nel prosieguo di un declino delle prestazioni di giornata.

Dopo pochi giri finisce la corsa di Verstappen. Apparentemente in testa senza problemi, è vittima dello scoppio di una gomma posteriore sul lungo rettifilo, probabilmente per un detrito, e finisce a muro senza danni personali. Incredibile. In testa c’è una Red Bull ma è quella di Perez.

La necessità di sgombrare il rettifilo induce la direzione gara ad esporre la bandiera rossa. La gara sarà ripresa con una nuova partenza da griglia e solo tre giri di gara rimanenti. Al via un ingordo Hamilton brucia Perez alla ricerca della vittoria ma finisce lungo alla prima curva bruciando ogni velleità non solo di vittoria, ma anche di marcare punti.

Hamilton grazia

Nel frattempo Charles Leclerc finisce per essere sorpassato anche dalla Alpha Tauri di Gasly. Si prospetta ai nostri occhi un podio improbabile con Perez vincitore davanti a Vettel e Gasly. Personalmente sono contento per la bella giornata di questi tre piloti che per per varie ragioni accampano il diritto a questo risultato.

Le sorprese non sono finite perchè il sesto posto se lo accaparra quel marpione di Fernando Alonso che decimo alla ripartenza è finito sesto solo in tre giri. Non so come ma la fame di risultati rimane inalterata nonostante il passare degli anni e continua a fare miracoli.

Resta da segnalare una gara abbastanza sottotono, almeno per le aspettative, della McLaren. E nonostante il punticino racimolato da Kimi anche dell’Alfa Romeo Sauber.

Della Ferrari io credo che si debba essere contenti del passo in avanti almeno a livello di giro secco. La squadra sta crescendo su una base giovane e solida per quanto riguarda i piloti (anche se oggi Leclerc ha sbagliato due volte nelle ripartenze, vedo il fine settimana come positivo). Si vedono miglioramenti continui anche a livello di squadra in un trend positivo. La domanda vera è se questo sia sufficiente per perseguire l’obiettivo dichiarato, cioè la competitività per l’assoluto nel 2022.

Serve tempo siamo soliti dirci. Glielo stiamo dando accontentandoci di poco. Speriamo basti.

Rimanendo all’attualità l’errore di Lewis mantiene vive le speranze di Verstappen. Bisogna però che Mercedes faccia il suo con prestazioni “terrene”. In Red Bull adesso sono due contro uno (avete letto qualcosa di Bottas?).

Valther – aka Aviatore