LE NON PAGELLE DI ZANDVOORT 2024

Da quando Zandvoort è rientrata nel Circus non sono ancora riuscito a decidermi se giudicarla una gran bella pista oppure, al contrario, un circuito da videogioco che unito alla discoteca a cielo aperto in cui gli organizzatori si ostinano a trasformarla rischia di creare uno spettacolo di terz’ordine per chi è appassionato. La versione “storica” che è stata salutata l’ultima volta nel 1985 da Sua Santità (cit. Andras) Niki Lauda era completamente diversa, veloce e rischiosa mentre in questa sua moderna rivisitazione è tortuosa e macchinosa: quale sarà meglio? Non aiuta venire subito dopo Spa e solo la pausa estiva ha mitigato un confronto che, forse, sarebbe stato impietoso. Di contro c’è che le nuove telecamere giroscopiche montate sulle vetture hanno reso i camera car di Zandvoort, grazie all’inclinazione ondivaga di molte sue curve, i più sbalorditivi della stagione. I banking di curva 3 (Hugenholtzbocht) e 14 (Arie Luyendykbocht) sono decisamente i più vistosi del mondiale insieme alla storica Arquibancadas di San Paolo del Brasile e la prospicienza del Mare del Nord favorisce anche un meteo ballerino che non fa mai male. Infine, ho avuto la netta impressione che i piloti si divertano moltissimo a guidare tra le dune olandesi.

Ben venga, dunque.

Dal punto di vista tecnico McLaren si conferma regina su questa tipologia di pista e i nuovi aggiornamenti portati proprio qui in Olanda accentuano il già ampiamente previsto dominio. Dominio che però si è visto con Norris e non con Piastri il che lascia spazio a qualche dubbio. Delude RBR che, a casa di Max, voleva portare a casa la vittoria e non ci è riuscita e se Max non fosse… be’, Max!, dubito assai che avrebbero visto il podio. Ancora più deludente Mercedes che dopo i recenti successi era certamente chiamata a ben altra prestazione. Sorprende, di contro, Ferrari che in gara si dimostra molto efficace con entrambi i piloti e capace di un ritmo secondo solo a quello del vincitore.

Le strategie in un circuito così corto e contorto, nelle condizioni tecniche viste quest’anno, propendevano verso una unica sosta con l’unica incognita rappresentata dal momento più utile per effettuarla. In questo senso solo Mercedes, tra i top team, si è arrischiata su una doppia sosta, con rosse nel finale, che non ha portato nessun reale vantaggio ed anzi ha penalizzato Russell facendogli perdere la posizione su Perez: non una bellissima figura da parte dei grigi.

La palma della peggior figura, però, va alla Williams che qui porta importanti aggiornamenti ma non si accorge che il nuovo fondo è più largo di ben 3 millimetri (un’enormità in questo ambito) di quanto consentito dal regolamento. Squalifica dalle qualifiche inevitabile e la bella prestazione di Albon è stata vanificata.

E visto che l’impressione che i piloti, in quel di Zandvoort, si divertono assai allora mi domando quanto si siano divertiti durante il Gran Premio.

NORRIS

Direi che il più divertito di tutti è landino nostro che finalmente centra il risultato che il pronostico gli assegnava. A dir il vero, pareva più concentrato che divertito e le performance che ha mostrato sulle pallide spiagge olandesi sono state superlative. Una qualifica con i fiocchi lo pone in pole position con distacchi siderali a Max, secondo, e al team mate, terzo che fanno strabuzzare gli occhi: rispettivamente 4 e 5 decimi in un giro da 1.10. Il segnale è stato potente. Dopo aver dribblato tutte le domande e le provocazioni dei giornalisti su quale posizione avrebbe occupato alla curva Tarzan in gara il nostro si è evidentemente concentrato più sul piano gara che su altro. La partenza tutt’altro che impeccabile stavolta non inganni troppo: Piastri dietro di lui è partito nello stesso identico modo, cioè male. Considerando che a differenza di Lando, Oscar è sempre scattato ottimamente al via è evidente che stavolta qualche problemino di troppo ci sia stato per entrambi i papaya. La cosa interessante, tuttavia, è che Lando non si è preoccupato affatto e ha passato una dozzina di giri a studiare il comportamento di Max. Quel che ha visto dev’essergli piaciuto assai: Max non se ne andava come invece ha fatto tante volte in passato. Inoltre, la facilità con cui si è messo a 1.5 sec lasciava intendere che di margine, sotto il piede, ce ne fosse parecchio. Decide quindi di non strapazzare le gomme e di muoversi a tempo debito. Cosa che avviene puntualmente dopo il 15° giro in cui si piazza a distanza DRS e comincia a infastidire Max. Dopo una buona difesa al 17° giro Max non può nulla in quello successivo in cui il buon Lando fa un sorpasso congegnato perfettamente e con una facilità impensabile fino a poco tempo fa. Dopo il sorpasso il suo ritmo scende di un secondo (e più) rispetto a prima e comincia a scavare un solco che cresce vistosamente di giro in giro. Max ci prova a stargli vicino ma non gli riesce il che ha dell’incredibile. Crollato a circa 6 secondi Max pitta, forse con un certo anticipo rispetto ai programmi, per provare a sparigliare le carte e vedere se con le bianche può opporre maggiore resistenza. Lando non deve fare altro che marcarlo a uomo, cosa che puntualmente fa, e di lì in avanti non sbaglia nulla e sfodera un ritmo incontenibile sia per Max che per gli altri. Il giro veloce fatto proprio all’ultimo (specialità di casa Verstappen, peraltro) dimostra che probabilmente ha guidato anche con un certo margine. Che dire? In questo GP Lando ha dato una dimostrazione di superiorità straordinaria, finalmente conforme alle aspettative di tutti gli addetti ai lavori. L’arrivo in parco chiuso, le interviste, il retro-podio e il podio, sono scevri dalle esultanze scanzonate che tutti ci aspettavamo. Più che segno di determinazione mi sono parse un po’ forzate, come se stesse trattenendosi volutamente per eseguire il compito di mostrare al mondo che lui è ben altro che il simpaticone da social media che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Con Max praticamente non ci ha parlato, nessun sorriso e nessuna pacca sulle spalle: avrà studiato appositamente questo atteggiamento? Qualcuno forse gli ha suggerito che troppa guasconeria e “amigaja” con Max lo stava di fatto limitando rendendolo succube? Per quel che mi riguarda ciò che conta è quanto dice la pista e non gli atteggiamenti da 185a strada dei bassifondi di N.Y.. Sorridi Lando! Che ne hai ben donde!

VERSTAPPEN

Il divertimento del week end di Max si è esaurito nei primi tre giri del GP quando, dopo l’eccellente scatto al via e la conquista della prima posizione sembrava potersi permettere la quarta di fila in casa sua con il consueto perfezionismo che ne contraddistingue da ormai parecchio tempo la guida. Il sorriso, però, dev’essersi spento assai presto dietro la visiera quando si è reso conto che nonostante i suoi sforzi Lando non si scostava di un millesimo dal secondo e mezzo di distacco che aveva deciso di mantenere. Subito il sorpasso subito al 18° giro, poi, deve aver riso ancora meno vedendo che pur guidando al meglio delle sue possibilità non riusciva a stargli dietro. Infine, il suo volto dev’essersi piegato in una smorfia di preoccupazione quando, nell’ultimo terzo di gara, non solo crollava a 20 secondi da Lando ma non riusciva nemmeno a creare un distacco rassicurante dallo splendido Leclerc visto a Zandvoort. Alla fine fa buon viso a cattivo gioco, conscio che il distacco in classifica piloti è ancora sufficientemente ampio ma sono pronto a scommettere che domande ed interrogativi, dietro la sua visiera, cominciano ad apparire assai numerose. Non sei l’unico, caro Max, ad attendere Monza con una certa trepidazione: se Lando dovesse confermare questa superiorità Max dovrà concentrarsi a gestire le restanti gare del mondiale e non è certo qualcosa che è abituato a fare. Ce la farà?

LECLERC

Top del week end insieme a Lando (e Gasly), il buon Charles mi sa che si è divertito molto più di quanto potesse aspettarsi. E dire che le premesse non erano delle migliori. Tra prove libere e qualifiche non è che Ferrari avesse mostrato granché in questa pista. La partenza di Charles è però strepitosa e poi sorprende per un ritmo notevole fin dai primi giri che gli consente di tenere con molta facilità quello di Piastri. Facilità sorprendente visto che stando ai commenti in tempo reale stava anche gestendo le gomme e ancora di più se si pensa a quanto bene stava facendo Norris là davanti e che presumibilmente stesse facendo anche Piastri. Non contento, Charles ad un certo punto si mette negli scarichi di Oscar e si fa vedere negli specchietti. Tenta anche degli attacchi al 23° e 24° giro che costringono Oscar a difendersi. A quel punto il suo retrobox prende la miglior decisione del week end e decide di anticipare il pit per tentare l’undercut non solo su Oscar ma anche su Russell che era un paio di secondi più oltre. Operazione riuscitissima. Russell prova a marcarlo “a uomo” ma non ci riesce. A questo punto McLaren, conscia che Oscar sarebbe comunque finito dietro a Charles, rinuncia al pit e decide di allungare lo stint per altri 9 giri scommettendo su una maggior freschezza delle gomme verso fine gara. Calcolo corretto, aggiungo, che però non fa i conti con la strana Ferrari vista oggi e con il sorrisone di Charles nel trovarsi così competitivo nonostante gli evidenti problemi di anteriore. Infatti, quando Piastri, dopo il suo pit al 33° giro, recupera e supera agevolmente Russell tutti si aspettano che faccia un sol boccone di Charles che raggiunge altrettanto agevolmente. E invece? E invece niente! Oscar ci prova in tutti i modi ma non solo non riesce a portare attacchi a Charles ma fa fatica persino a tenere il suo ritmo. Sta dentro e fuori il DRS ma non porta mai un attacco degno di questo nome per tutto il resto della gara e tutto questo, si badi, per ben 30 giri! In molte riprese si è visto l’anteriore della SF-24 scappare verso l’esterno della curva (specie in quelle a dx ma è normale visto che si percorreva il circuito in senso orario) ma il controllo di Charles non solo era superlativo ma i crono, in quelle occasioni in cui è capitato, non pativano alcuna perdita. Il ritmo per tutto il secondo stint è stato pari se non superiore a quello di Verstappen il che è tutto dire. Considerando che Sainz ha mostrato un ritmo analogo Ferrari esce da Zandvoort con un umore decisamente migliore rispetto a quello con cui ci è entrata. E in parco chiuso, a fronte di un Norris con poker-face, Max con espressione perplessa, il sorriso di Charles era tutto un programma. Vedremo se gli aggiornamenti previsti per Monza riportano la rossa là davanti: Lando non aspetta altro. E noi pure.

PIASTRI

Ecco il primo busillis del week end. Se Lando ha dato segnali di forza impressionanti cosa possiamo dire di Oscar? Sembravano su due vetture diverse! Già in qualifica, Oscar subisce un distacco siderale da Lando il che non è consueto. Per sua fortuna gli vale comunque il terzo posto in griglia. In gara parte nello stesso modo di Norris, cioè male. Nel primo stint con gomme gialle non solo non riesce a impensierire seriamente Russell ma deve stare per tutto il tempo attento a Leclerc. Evita di subire il sorpasso in pista (che sembrava ormai maturo) da quest’ultimo solo perché in Ferrari decidono di fare undercut. In questo frangente, una volta deciso di proseguire con il “plan A”, cioè quello di pittare poco prima di metà GP, ci si aspettava che avrebbe staccato un ritmo almeno pari a quello del suo compagno di squadra rendendo l’overcut su Russell e Leclercconcreto. E invece, dopo un paio di giri sotto l’1.16, ritorna a girare con i tempi precedenti. In questo modo è costretto a rientrare dietro a Leclerc e Russell. Poco male, si pensava, perché se avesse tenuto un ritmo simile a quello del compagno di squadra non avrebbe avuto problemi a recuperare il podio o, addirittura, a impensierire la seconda posizione di Max. E se effettivamente Russell viene ripreso in soli 6 giri e agevolmente superato altrettanto non si può dire del resto della gara. Arriva, questo sì, sotto a Leclerc ma di lì in avanti fatica a tenerne il ritmo nonostante gomme più “giovani” di ben 9 giri. Insomma, una McLaren a due facce quella vista a Zandvoort con un Norris imprendibile ma un Piastri più o meno sul livello degli altri. Una differenza simile, tra i due, si era già vista a Budapest durante il pasticciaccio dell’ultimo stint con un Norris che performava 7 decimi al giro meglio di Piastri. A questo punto, che a Oscar non piacciano i tracciati tortuosi pare ormai assodato. Malino.

SAINZ

La sfortunata rottura del cambio nelle FP del venerdì lascia Carlos ad armeggiare con l’assetto per tutto il sabato con l’effetto di non riuscire a centrare il Q3. Alla domenica però è tutto un altro guardare. Così come Leclerc il nostro scatta in modo eccellente al via e poi fa una gara sostanzialmente parallela a quella del compagno di squadra. Nel secondo stint, in particolare, è praticamente il più veloce in pista dopo Norris. La sorprendente Ferrari della domenica si può spiegare forse solo con la temperatura un po’ più alta che ha consentito, in tutta evidenza, di sfruttare le gomme molto meglio che nei due giorni precedenti. Sorprende il ritmo con le bianche di entrambi i ferraristi, secondo solo a Norris come già detto, e che lascia ben sperare se gli aggiornamenti previsti per Monza funzioneranno, per un finale di campionato ancora più spettacolare di quanto già visto finora. Bene così!

PEREZ

Un po’ meno deludente rispetto ad altre opache prove viste quest’anno ma pur sempre deludente. Così come a Spa non fa fatica a entrare in Q3 (sia pur con i soliti distacchi siderali da Max) ma in gara parte malino e, soprattutto, non riesce a impensierire nessuno dei piloti che, di volta in volta, si trova davanti. Viene graziato dalla sconsiderata decisione del muretto Mercedes di pittare Russell nel finale quindi il sesto posto è tanto di guadagnato. Se Perez continua così, tuttavia, ho idea che già a Singapore vedremo qualcun altro in cima alla classifica costruttori. Mah!

RUSSELL e HAMILTON

Ecco il secondo busillis del GP d’Olanda. Mercedes, dopo le straordinarie prove degli ultimi GP si ritrova all’improvviso in fondo al gruppo dei top team e non di poco. In qualifica Russell è fenomenale, considerata la vettura che aveva a disposizione, ma Hamilton si ferma (e pure male) in Q2. Una piccola nota sulla penalità per impeding subita da quest’ultimo. In quel frangente Hamilton non solo non era in traiettoria ma si è anche portato ai margini esterni della pista proprio per cercare di non ostacolare chi sopraggiungeva dietro. Mi pare tutt’altra situazione rispetto al tipo di ostruzione che normalmente viene penalizzata. Piuttosto è stata una situazione sfortunata per Perez. Ad ogni modo Russell parte bene ma poi va piano, letteralmente!, e lo fa per tutta la gara e con tutte le mescole. Inspiegabile il cambio gomme nel finale che regala una posizione a Perez. Hamilton va un po’ meglio ma anche lui non brilla: fa molta fatica a riportarsi in zona punti e con le bianche è piantato. Sulle rosse va molto meglio di Russell ma era ormai troppo lontano per sperare in qualcosa di meglio. Direi che in Mercedes si sono divertiti assai poco.

GASLY

Eccellente prova del francese che con un mezzo decisamente poco performante riesce comunque a conquistare una strepitosa Q3 in qualifica. Da notare che se avesse ripetuto il suo tempo del Q2 sarebbe partito ancora più avanti. In gara parte benissimo superando le due AM e capitalizza il primo stint in modo eccezionale. Non si fa impaurire da strategie differenti dalla sua (vedi Hulk) e porta un nono posto impensabile alla vigilia. Bravissimo!

ALONSO

AM sorprende in qualifica, più con Stroll (che però poi si perde) che con Fernando a dir il vero, e ottiene un Q3 nient’affatto scontato. In gara parte male ma come suo solito porta a termine una corsa intelligente che lo mette nei punti. Siamo decisamente lontani dalle sue ambizioni ma meglio di così non poteva fare.

NOTE DI MERITO

Hulkenberg fa il solito mega undercut pittando tra i primi e riesce a condurre quasi tutta la gara in zona punti prima di dover vedere il passo a Gasly e Alonso nel finale. Comunque buona gara

NOTE DI DEMERITO

Tsunoda da quando ha perso la speranza della promozione in RBR sembra un po’ perso

Stroll sembrava velocissimo in qualifica ma poi “cicca” il giro decisivo in Q3, parte male, va peggio e poi fa una stupidaggine in entrata box beccandosi una penalità. Voto? -24!

NOTE CHE CI SONO STATI UN SACCO DI DOPPIAGGI

Inconsueto, in questa stagione, il numero di piloti doppiati che partono già dalla nona posizione di Gasly e con le Sauber doppiate due volte. Così, a memoria, non si era ancora visto nel 2024. La differenza di ritmo tra i top team e gli altri qui è stata decisamente importante.

NOTA DEL SORPASSO PIU’ TRAFFICATO DELL’ANNO

Divertente e per fortuna senza conseguenze il sorpassone che si è visto al giro 40. Magnussen, con gomme talmente vecchie che in Pirelli hanno poi trovato fossili di Ammoniti, si è trovato a cominciare il rettilineo 20 km/h più lento dei quattro che lo seguivano: Gasly, Albon, Stroll e Alonso. Questi l’hanno tutti sorpassato aprendosi a ventaglio, chi a destra di Magnussen, chi a sinistra. Scommetto che al buon Kevin siano tremati, e non poco, i polsi!

Ci vediamo a Monza!