IN MY HONEST OPINION: 2016 F1 Rolex AUSTRALIAN GRAND PRIX Melbourne

Finalmente, dopo mesi di chiacchiere, speranze, illusioni e delusioni, siamo arrivato al primo GP della stagione.

Per iniziare a scoprire subito alcune cose:
1) che il format tanto temuto del music chair non era da temere, ed infatti, tranne un paio, nessuno s’è fatto trovare impreparato: era semplicemente una boiata pazzesca, perché piloti e team non sono lì per lo spettacolo, ma per fare il proprio lavoro. E se per il proprio lavoro è redditizio non andare in pista, non ci vanno, e morta lì. Capito questo, dal prossimo GP si torna all’antico. Tempo qualche gara, ci propineranno qualche altra brillante idea, questo è certo.
2) che la fortissima limitazione dei Team Radio era esagerata. O forse no. Fatto sta che nel giro di una riunione, s’è cambiata idea anche su questo aspetto, e sono state reintrodotte frettolosamente prima della gara le limitazioni precedenti. Chi abbia tratto maggior beneficio da ciò oggi, è difficile a dirsi. Forse Rosberg.
3) che la proibizione della seconda frizione in partenza era un aspetto su cui porre maggiore attenzione: probabilmente la chiave di lettura per la situazione imbarazzante in cui la Mercedes si è trovata alla seconda curva.

Ma detto questo, come sempre, la gara la fanno i piloti in pista e i team ai box. E appunto, dopo due curve si stavano aprendo scenari inediti: due Ferrari davanti, Rosberg terzo e Hamilton sesto. Non c’era secondo me situazione più favorevole per andare a verificare se davvero la Ferrari oggi vale la Mercedes. Un “vedo” a poker. E si può discutere se il pauroso volo di Alonso abbia sparigliato le carte più del dovuto, ma la risposta secondo me è no.

Per inciso: la bandiera rossa, con un botto del genere e detriti ovunque in pista, era sacrosanta. Anche senza necessità di ambulanza in pista. C’erano commissari e mezzi che dovevano ripristinare le condizioni sufficienti di quel punto del circuito. E sarà necesaria la Red Flag in situazioni di questo genere almeno finche non mi convinceranno che la Virtual Safety Car di virtuale ha solo l’utilità.

La gara ha messo in mostra quelli che sono al momento i limiti della Ferrari, che si possono identificare in una insufficiente affidabilità, figlia probabilmente degli sforzi per arrivare al limite di potenza di questa unità motrice, che però se rende l’anima a metà GP anziché durare cinque gare potrebbe risultare un handicap decisivo (quantomeno per Raikkonen, visto che capita sempre a lui), e che la rivoluzione della sospensione anteriore più infamata della storia non ha ancora sortito gli effetti sperati. Le gomme non andavano (sembra) sufficientemente in temperatura, e si sa che se gli pneumatici sono fuori dalla finestra termica di utilizzo, alla meglio non rendono, alla peggio si distruggono. Detto questo, ritengo che la Ferrari abbia fatto un bel passo avanti nel gettare le basi per un futuro aggancio alla Mercedes Benz.

Per quanto riguarda il team anglo-tedesco, le buone notizie sono che non si sono fatti prendere, una volta tanto, dal panico di una situazione apparentemente compromessa, ma sono riusciti a portare Nico alla vittoria, e forse ancora più clamorosamente Lewis al secondo posto. La macchina è ottima davvero, e chi tra gli avversari sperava nel degrado eccessivo delle coperture s’è preso un boomerang in testa (d’altra parte siamo in Australia, che ti aspetti?). Hamilton ha coperto quaranta giri quaranta con le medie ed è stato l’ultimo a cambiare le Super Soft nel primo stint. Millemila km a Barcellona non erano uno spot per vendere più camion, erano le basi per sapere cosa fare con queste gomme. Con buona pace dei complottardi che pensano sempre che Pirelli faccia gomme su misura, c’è chi fa set-up su misura per le gomme.

Rimane il fatto che, secondo me, in regime di bandiera rossa, la possibilità di cambiare gomme in pit-lane è una sciocchezza. Dovrebbero essere intoccabili, in maniera da non creare variabili aggiuntive rispetto ad una normale safety-car.

Per quanto concerne gli altri, la Toro Rosso pare disporre di una macchina davvero ottima. I piloti sono ottimi pure loro. Ma oggi hanno raccolto decisamente meno di quello che avevano a portata, anche perché uno dei problemi della coppia è che forse hanno nel mirino più il compagno di squadra che gli avversari.

Red Bull giudicabile ancora una volta solo a metà, dato il forfait iniziale di Kvyat, ma Ricciardo ottimo e concreto come sempre. Rimane da vedere se il Tag Heuer saprà crescere, altrimenti non ci sarà partita contro gli avversari.

McLaren decisamente in crescita, ma date le ceneri da cui ripartiva era difficile non avere questo trend, e Alonso stava combattendo in zona punti, e probabilmente ci sarebbe arrivato.

Renault meno peggio del previsto, complimenti a Palmer ha fatto un ottimo debutto, tenace e battagliero.

Gli applausi di giornata se li merita comunque la Haas, che con Grosjean debutta con un incredibile sesto posto. Ottime prospettive per loro.

Williams pallida, come da troppo tempo in qua, ci si aspetta sempre un colpo di reni che non arriva più da parte loro, ed è un peccato.

Force India, Sauber, Manor abbastanza in linea alle loro (basse) aspettative.

Probabilmente non ho capito nulla, ma siate clementi, lo sanno tutti, Melboune è una pista atipica (Kof-Kof).
E io ho guardato la gara su una televisione tedesca, senza sapere il tedesco e senza riuscire a capire se tifavano per la Mercedes o per Vettel. Io mi sono fatto l’idea che fosse per Wehrlein, fa un po’ te. In my honest opinion.