BASTIAN CONTRARIO “Il bivio”

La ripresa del mondiale, dopo le vacanze estive, è partita subito in quarta nel weekend olandese con inevitabili sorprese e conferme. Di sicuro le squadre che hanno dato conferme e sorprese, hanno un unico comune denominatore che è quello che si trovano tutte ad un bivio del loro percorso, dove le scelte che opereranno, andranno a condizionare il resto della stagione se non addirittura l’inizio della prossima.

La prima squadra che si trova ad un bivio e che nell’immediato dovrà correre ai ripari, anche con scelte dolorose, è proprio la Red Bull di Max Verstappen. Ormai è acclarato che McLaren (come più volte ribadito su queste righe) è il riferimento tecnico e, se il campione del mondo non riesce a vincere nemmeno a casa sua, dove oltretutto viene sverniciato di prepotenza in rettilineo da un rinvigorito Norris prima e, umiliata la sua squadra dopo con il giro più veloce ottenuto dal pilota inglese della squadra di Woking, con le gomme che in teoria dovevano essere sulle tele, allora per i bibitari è giunto il momento di suonare l’allarme rosso. A Milton Keynes si sono abituati bene ed in fretta al 2023, in luogo del quale credevano (probabilmente), che la festa sarebbe durata fino al 2025 ed invece devono fare i conti con una realtà che si chiama McLaren, la quale a sua volta, ha recuperato quasi due secondi alla corazzata di Max. Proprio per questo la Red Bull è ad un bivio che è quella di fare un all in portando nuovi aggiornamenti, rischiando di sbagliare ancora di più di quanto già non hanno fatto, oppure tenere botta fino alla fine del mondiale portando solo accorgimenti del caso. Diciamocela tutta, ormai il mondiale costruttori è bello che è andato perché con questa McLaren, comunque la si metta, ha due piloti che sono costanti nel portare punti pesanti alla causa di Woking a differenza della Red Bull la quale è ad un bivio anche per quanto riguarda la presenza del compagno di Max. Mi riferisco a Perez naturalmente, il quale tra le qualifiche e la gara, ha dato un “timido” segnale di ripresa solo che come ho sottolineato, il suo segnale è stato davvero minimo visto e considerato che è finito dietro la Ferrari di Carlos Sainz, il quale a sua volta è partito dalla quinta fila. Per Sergio le cose si mettono davvero male, ed ora che si è creato il precedente di sostituire il pilota, in corso di stagione, della Williams (il bivio chiamato “Tengo o non tengo Sargeant” lo avrebbero dovuto affrontare molto prima di finire in bancarotta a causa del pilota americano!) sarà molto più semplice per Red Bull operare una analoga scelta, anche se rimango convinto che il messicano rimarrà almeno fino al GP di casa. Del resto la vita è fatta di scelte ed il bivio di Red Bull si chiama: “Strada che porta al mondiale piloti o ad entrambi i titoli”? Per quanto detto in precedenza, la scelta da che parte andare senza correre troppi rischi e, soprattutto senza perdere Max (e Marko!), è presto presa.

La scelta Red Bull incredibilmente si sposa perfettamente con quella proprio della McLaren, la quale a sua volta del mondiale piloti ha fatto abbondantemente capire che al momento non è un a priorità, per non dire che non se ne frega un beneamato visto e considerato che, contro quella bestia di Max, considerando soprattutto il vantaggio che ha, è praticamente impossibile riuscire nell’impresa di raggiungerlo. Ciò non è vero per quello costruttori appunto ed infatti continuando per questa china, la McLaren per il GP degli Stati Uniti, avrà superato i bibitari con buona pace di Horner, Wachè e compagnia cantando. Di sicuro lo stesso Norris, con l’ennesima partenza cannata dalla pole, ha dimostrato che al momento non è all’altezza di rivaleggiare con il campione olandese a parità di mezzo e, per fortuna sua al momento questa parità non esiste, ed infatti si è permesso il lusso di sverniciare Max (davanti al suo pubblico) in pieno rettilineo con tanto di giro veloce nel finale. Grande prova di forza da parte della scuderia di Woking la quale, come già detto più volte, ha fatto un lavoro magistrale nel recuperare il gap nei riguardi dei bibitari i quali al momento non possono che accusare il colpo. Il guaio di McLaren e la fortuna di Red Bull, è che hanno una coppia di piloti che sebbene hanno preso gusto a primeggiare, è anche vero che sono incostanti come risultato pesante visto che non riescono a massimizzare il potenziale del mezzo che hanno. Prova ne è che il deludente Piastri addirittura non riesce a raggiungere il redivivo LeClerc, il quale a sua volta compie l’ennesimo miracolo, portando la SF24 a podio in un circuito cosi ostico come quello di Zandvoort. L’aiuto di Piastri risulterebbe prezioso, se riuscisse a rimanere incollato sempre al suo compagno di squadra per rubare più punti possibili al suo diretto avversario, cosa che non avviene e, caso mai fosse lui a trovarsi davanti a Norris, cosa farebbe McLaren? Anche questo è un bel punto di domanda dove a mio avviso, per quanto dimostrato sino ad ora, la strada da scegliere da parte del muretto papaya risulterebbe facile anche se amara, che è quella cioè di non favorire l’inglese ai danni del compagno australiano sia perché al momento, come già detto, il titolo piloti non è una priorità e, sia per evitare di non sfasciare la squadra. Se i valori in campo rimarranno tali anche per l’anno prossimo, questo bivio per McLaren sarà molto più arduo da affrontare e comunque, sempre meglio trovarsi in una situazione del genere che in quella in cui si trova la Rossa.

Ferrari in Olanda avrebbe dovuto correre in difesa ed invece ha giocato il ruolo di terza forza conclamata (AMG è stata la vera delusione del weekend considerando come aveva concluso il mondiale prima della pausa estiva), raggiungendo un inaspettato podio grazie ad un LeClerc che dimostra sempre di più quella maturità agonistica che nel 2022 gli mancava: la gestione della gara e quindi delle gomme da parte del monegasco, ha esaltato, dando una iniezione di fiducia non da poco in vista dell’imminente GP d’Italia che si disputerà domenica prossima. Fiducia che viene avvalorata dalla prepotente rimonta di Sainz, il quale a sua volta, il weekend di gara praticamente nemmeno l’aveva svolto! Che coppia di piloti che ha la Rossa, di una solidità unica nel suo genere considerando lo scenario attuale che c’è in pista! Ferrari, che è stata la vera sorpresa del GP olandese, è ad un bivio non da poco: infatti per il GP di casa, Maranello porterà aggiornamenti che non solo dovranno servire a ben figurare davanti ai suoi tifosi, addirittura ne decreteranno il successo o meno dell’attuale gestione tecnica, visto e considerato che proprio da questi upgrade si capirà se veramente in Gestione Sportiva hanno capito come risolvere i problemi che affliggono la SF24, oppure se si fanno le solite chiacchiere sensazionalistiche. Ferrari è molto fiduciosa in tal senso, visto che hanno capito (a loro dire) dove hanno sbagliato, per non parlare di un certo tipo di informazione che pompa la notizia in modo quasi irresponsabile. Infatti ammesso che gli aggiornamenti funzionino, dubito che questi saranno miracolosi, sia perché i miracoli in F1 non esistono e sia perché gli altri di certo non stanno a guardare. Di sicuro sarebbe un segnale di svolta non da poco, perché imboccare (finalmente) la strada giusta, significherebbe raddrizzare una stagione che è partita in modo positivo (eravamo seconda forza) e che purtroppo sta terminando male (ora siamo la quarta!) e, soprattutto sarebbe un ottimo auspicio per l’anno prossimo. Il bivio da inforcare per Ferrari si trova a Monza e, scegliere in che direzione andare sperando che la direzione sia quella giusta, spetta solamente alla Rossa.

Buon GP d’Italia a tutti.

Vito Quaranta