MIT’S CORNER: LE NON-PAGELLE DI ABU DHABI

Si conclude finalmente questa lunghissima stagione di Formula 1 con un altro Gran Premio molto interessante nei suoi contenuti e che ci prepara ad un 2024 che speriamo essere molto più combattuto nelle posizioni di vertice.

Già, perché dietro al solito Max si è scatenata l’ennesima bagarre che, se non fosse stato per il cannibale, avrebbe reso questa stagione memorabile. Avremo modo di parlarne.

Bagarre, strategie, sorpassi, mosse inaspettate, sorrisi e delusioni si sono alternate ancora una volta in questa strana temporada che a vedere i numeri sembrerebbe la più noiosa di sempre e invece?

E invece no! Tutti i piloti tranne i due RBR avevano motivazioni importanti per fare bene e non hanno lesinato sforzi per portare a casa gli obiettivi. Mercedes e Ferrari si giocavano il secondo posto nel costruttori. Sempre nel costruttori le ultime quattro posizioni erano tutte matematicamente contendibili anche se realisticamente erano in lotta solo Williams e Alpha Tauri per il 7° posto. Ben quattro piloti si giocavano il 4° posto nel mondiale e la lotta casalinga tra i furetti Gasly e Ocon non era ancora decisa.

Nessuna di queste lotte era banale perché in palio, oltre all’orgoglio, c’erano anche tanti soldini. Quindi antenne alzate al massimo, divano ben posizionato e blocco per gli appunti a portata di mano.

Il week end è stato estremamente lineare, una volta tanto, con il botto del venerdì da parte di Sainz e la penalità a Perez a movimentare gli aspetti extra-tecnici del GP il quale, caso più unico che raro nella stagione 2023, non ha avuto né VSC né SC né, menchemeno, bandiere rosse.

Sicché non c’è altro commento più generale da fare e mi accingo a commentare il lavoro dei piloti.

VERSTAPPEN

Il cannibale continua a fare il cannibale. Dopo qualche difficoltà di assetto nelle prove del venerdì trova la quadra giusto in tempo per far sue Q1, Q2 e Q3 e per preparare adeguatamente la sua solita gara perfetta. Il grande Leclerc di questo periodo è l’unico a tenere il suo passo in qualifica e gli arriva ad un soffio. La partenza è di quelle memorabili con Leclerc che parte di una virgola meglio ma Max, con la consueta cattiveria agonistica che lo contraddistingue, chiude bene alla prima curva. Il primo giro è spettacolare con i tentativi di sorpasso di Charles ai quali Max si oppone con straordinaria maestria, lasciando scorrere la vettura sull’esterno delle curve decisive per avere velocità sufficiente ad impedire l’affondo di Charles. Rintuzzati gli attacchi prova poi ad andarsene ma, come a Las Vegas, Leclerc con le gialle tiene molto bene il passo e Max deve stare attento a non commettere errori: con questa pressione è costretto ad un ritmo probabilmente più intenso di quanto avrebbe voluto. E di errori non ne commette. Con le gomme bianche è un altro andare e costruisce il vantaggio decisivo per la vittoria. Diversamente dall’ultimo GP stavolta gli altri non riescono a tenere il suo ritmo per il resto del GP e può gestire con più comodità fino in fondo. Perfetto come sempre in questa sua straordinaria stagione mette il suo sigillo anche sull’epilogo. Mondiale!

LECLERC

Charles rideva assai nel dopo-gara di Las Vegas e sembra che da allora non abbia più smesso. La sua qualifica è, al solito, strepitosa ma non sufficiente per strappare la pole dalle mani di Max. Altrettanto strepitoso è il suo primo giro in cui cerca di contendere a Max il primo posto. La sensazione è che sia in partenza sia negli attacchi del primo giro non abbia voluto affondare il colpo con la massima decisione possibile. Certo, le risposte di Max sono state altrettanto strepitose ma probabilmente la necessità di non far pasticci con il secondo posto nel mondiale costruttori ancora in ballo ha frenato Charles quel tanto che bastava per non fargli prendere troppi rischi. Ad ogni modo con le gialle la Ferrari va benissimo e quando si arriva al primo pit scopriamo che non è mai stato lontano più di 2 secondi dal cannibale. Dopo è stato tutto un altro ritmo rispetto sia a Max sia a Checo, che però arrivava dalle retrovie e non sembrava essere un contender. Sembrava Russell, oggi molto in palla, la sua vera preoccupazione ma dopo qualche giro in cui il distacco minimo pareva preoccupante si è tutto stabilizzato e ha protetto con comodità e controllo fino in fondo la sua seconda posizione. Quest’ultima cosa non è affatto banale per com’è andata la stagione ed è il segno ulteriore, dopo le ultime buone gare, che forse Ferrari ha cominciato a capire anche come meglio gestire gli assetti. Bello il siparietto finale con il suo ingegnere a cercare mosse tattiche per favorire il rientro del pur penalizzato Perez. Purtroppo, la mossa di farlo passare per fargli guadagnare 5 secondi su Russell non è andata a buon fine ma è comunque il segno del controllo assoluto che Charles aveva in quel momento. Eccellente!

RUSSELL

Giorgino si è risvegliato nelle ultime gare? A vedere la splendida prestazione di Abu Dhabi verrebbe da rispondere di sì. Temo però per lui che il suo buon finale di stagione sia molto relativo nel senso che è relativo all’anonima guida di Lewis, di cui dirò dopo. Fatto sta che tra l’ottima qualifica ed una gara condotta in modo molto lineare sfruttando ogni bullone della W14 ha portato a casa l’obiettivo di giornata, cioè quel secondo posto nel costruttori che ad inizio anno sembrava un miraggio. Bravo in particolare proprio nel finale quando l’arrembante Checo avrebbe potuto rovinargli i piani ma dopo aver subito il sorpasso non si è perso d’animo e si attaccato con i denti ad ogni decimo che aveva a disposizione per non perdere la posizione. Sappiamo quanto sia difficile gestire il cronometro in casi come questo e Giorgino ci è riuscito. Da segnalare il bel duello con Piastri dal 9 all’11° giro in cui dopo essere stato magistralmente stoppato dal rookie australiano (peraltro con la stessa tecnica di Max!) capisce il giusto approccio (fintare l’interno, affiancare all’esterno, togliere scorrevolezza a Piastri e poi tenere all’esterno) e dopo vari tentativi riesce infine a sopravanzarlo. Redivivo!

PEREZ

Male, anzi malissimo, in qualifica. Dopo alcune gare in cui era riuscito a limitare i distacchi da Max qui è tornato a distanze siderali: 7 decimi nella formula 1 moderna sono un’eternità. Raggiunge comunque il Q3 che per buona parte della stagione sembrava un miraggio. La gara che mette in piedi è però assai gagliarda e spiazza corvi e cornacchie portando a termine un recupero eccellente. Recupero fatto a suon di sorpassi, duelli e ritmo (nel terzo centrale della gara era più veloce anche di Max). Belli i suoi sorpassi su Hamilton, Gasly, Alonso e Piastri. Quest’ultimo sorpasso, in particolare, avvenuto al 28° giro, è stato interessante perché prodromo del fattaccio nel finale. Esce all’ultimo dalla scia di Piastri ed entra in staccata cercando l’interno. Lì per lì sembra che non possa farcela ma molla i freni e affianca Piastri quel tanto che basta per costringerlo a non curvare subito e a quel punto il gioco è fatto. Raggiunto il secondo posto sembra che ne abbia per arrivare fino in fondo ma RBR decide di pittare entrambi i piloti intorno al 43° giro per evitare rischi. Così Checo deve ricostruire. Quando arriva a Norris il fattaccio, o presunto tale… Adotta la stessa tecnica usata con Piastri, cioè uscita all’ultimo dagli specchietti e molla i freni per una frazione di secondo verso l’interno della curva. Solo che stavolta Norris, invece di desistere com’era stato costretto a fare il suo compagno di squadra, decide di andargli addosso dandogli una sportellata! Come la vedete voi? Io dico che è stato un sorpasso magnifico. I commissari invece non sono d’accordo e gli comminano una inspiegabile penalità di 5 secondi. Inspiegabile per diverse ragioni la principale delle quali è che il buon Checo ha condotto la curva in modo perfetto: non è andato verso l’esterno portando fuori l’avversario (come ha fatto Max a Las Vegas con Charles alla prima curva e si è beccato la penalità), non ha sbandato o perso il controllo, non è stato lui a cercare il contatto. Insomma, non c’è stato nulla che potesse far pensare ad un sorpasso tecnicamente scorretto, men che meno da penalità. Anzi, se c’era qualcuno che poteva prendere la penalità questi era proprio Norris che fa esattamente la stessa cosa che ha fatto Russell a Las Vegas con Max! Dire che questa penalità è assurda è dir poco! Un vero peccato per Checo che avrebbe comodamente chiuso con un podio la stagione e che invece, nonostante il lodevole quanto interessato tentativo di favorirlo da parte di CLC non riesce per 1.7 secondi a piazzarsi. Comunque bravo.

NORRIS e PIASTRI

Ci si aspettava molto di più da McLaren in questa gara e invece ha deluso non poco. Non dico che avrebbe vinto con facilità ma che questo circuito era nelle sue corde e che avrebbe potuto contendere a Max (e Charles) la vittoria o comunque farla sudare. E invece nulla di tutto ciò. Mi delude in qualifica Norris che commette un errore nel giro decisivo e perde come minimo la prima fila. In gara Norris parte perfettamente (e male invece Piastri) e dopo che i tentativi di CLC su Max non sono andati a buon fine la sensazione era che Lando potesse infilarlo e correre lui a impensierire il cannibale. Invece? Invece non ce la fa. E mi ripeto: non me l’aspettavo. Alla fine, 5° e 6° posto che in altre fasi della stagione sarebbe stati salutati quasi come una vittoria ma che in questa gara rappresentano una gran delusione. Norris in particolare, pur avendo avuto un ritmo decisamente migliore di Piastri, mi ha deluso perché ogni volta che sembra lì lì per fare il salto di qualità non ci riesce. E questa cosa potrebbe diventare un problema. Il talento e la velocità ci sono ma ora, caro Lando, se vuoi dar corpo a tutto il bene di te che si è detto nelle ultime tre stagioni bisogna che fai lo step decisivo altrimenti… Piastri ha l’attenuante di essere comunque un rookie quindi non c’è alcuna necessità di infierire (ma non ha fatto una bella gara a parte la coriacea resistenza mostrata in alcuni duelli, in primis contro Russell). Alla fine comunque bene, ci mancherebbe altro, però non benissimo.

ALONSO

Luci ed ombre nel week end di Fernando. Il circuito sembrerebbe essere nelle corde di AM ma nelle tiratissime qualifiche scopre che gli altri non sono da meno e deve sudare le proverbiali sette camicie per centrare la Q3. Il suo primo stint è frustrante: nonostante DRS non riesce a superare nessuno e decide di anticipare il pit al 13° giro. Il secondo stint va meglio ma si trova nella terra di nessuno ed è pure costretto suo malgrado a subire il ritorno di Perez. Terzo stint che comincia malissimo: subisce subito il sorpasso dal dormiente Hamilton e sembra che la gara finirà male. A quel punto però, dopo aver scaldato le gomme, improvvisamente si rianima e ritorno su Lewis ingaggiando con lui un duello spettacolare (e con brivido: per una frazione di secondo si distrae guardando gli specchietti e rischia di andare a muro!) che lo vedrà uscire vincitore. Con serbatoio scarico va decisamente meglio e verso la fine guadagna anche la posizione sul tenace Yuki. AM ha tanto da lavorare.

TSUNODA

MVP del week end. Bravo Yuki. Nelle tiratissime qualifiche trova addirittura un eccezionale 6° posto in griglia! Con in ballo la posizione nel costruttori è manna dal cielo per provarci davvero. E Yuki fa di tutto. La sua gara, considerato il mezzo a disposizione e, non dimentichiamolo, considerata la deludentissima Las Vegas chiusa con entrambe le auto nelle ultimissime posizioni, è straordinaria. Riesce a gestire un ritmo che per gli altri del centro gruppo è insostenibile. Ancora più straordinaria lo diventa se si considera che è uno dei pochi a fare un’unica sosta e che nonostante questo riesce a rimanere nelle posizioni che contano sino alla fine. Lotta con le unghie e con i denti trovandosi perfino a condurre in testa la gara per qualche giro nel rutilante bailamme dei pit stop. Il sorpasso subito da Alonso nel finale non influisce sulla delusione per Alpha Tauri di non essere riuscita a superare Williams nel costruttori quindi poco male. Se sono vere le voci che vogliono la futura Racing Bulls adottare la RBR di quest’anno per il 2024 uno Yuki così sarà uno spettacolo da vedere. Vai, vai, vai, piccolo Yuki!

HAMILTON IL DORMIENTE

Devo aggiungere qualcosa? Divertenti i siparietti con Toto che tenta di tenerlo sveglio durante il GP. Ha un sussulto nel duello con Alonso che però alla fine perde. Soddisfatto di aver battuto il compagno di squadra in classifica mondiale (peraltro con un insperato terzo posto finale) è già in vacanza da un po’.

STROLL

Vince la gara degli “altri” ma non si è visto granché.

NOTE DI MERITO

Hulk aveva centrato la Q3: con la Haas di questi tempi è tanta roba.

Gasly ha fatto una buona gara ma è stato azzoppato da una strategia errata che soprattutto nella parte centrale di gara l’ha di molto sfavorito, considerando anche il fatto che era in una buona posizione. E non ha mancato di lamentarsene via radio. Il sospetto che fosse stata fatta per provare a consentire a Ocon di raggiungerlo in classifica generale non è poi così azzardato.

NOTE DI DEMERITO

Ricciardo non è riuscito a pareggiare i crono di Tsunoda in qualifica ed è finito fuori dalla Q3 con un mesto 15° posto in griglia. In gara non è nemmeno andato male ma non è riuscito a entrare nei punti, sia pur di poco. Non era facile ma ci si aspettava da lui maggior contributo.

Sainz pessimo su tutti i fronti. “Cannare” così la gara non è da lui. Al di là della strategia, forse da rivedere, non ha nemmeno mostrato un ritmo paragonabile a quello del team mate.

Bottas e Magnussen decisamente pessimi.

NOTE DI ANONIMATO

Anonime le Williams, con un Albon ancora una volta deludente in gara.

 

Ci vediamo al riassunto finale!

 

Metrodoro il Teorematico