F2 2022 – AUSTRIA E FRANCIA, DRUGOVICH GESTISCE

Benritrovati e scusate per aver saltato l’appuntamento nelle ultime settimane, ma ho trovato difficile coniugare gli impegni universitari con la vita normale. Recupero ora, riassumendo entrambi i weekend in un unico articolo.

Tutte le immagini dell’articolo sono tratte dall’account twitter della F2 o dal sito ufficiale fiaformula2.com.

AUSTRIA

Le qualifiche sono state carnevalesche. Il tracciato corto e poco tecnico, i distacchi minimi, il gioco delle scie e soprattutto la quantità di tempi cancellati per track limits hanno stravolto la griglia, mandando alle stelle piloti quasi sconosciuti e spedendo all’inferno piloti di chiara fama.

Frederik Vesti (ART) conquista la pole (aveva solo una top 5 prima di queste qualifiche) precedendo Juri Vips (Hitech) e Logan Sargeant (Carlin). Drugovich è quinto, mentre Pourchaire è solo nono. Per far capire che razza di qualifiche sono state, Amaury Cordeel (VAR), uno dei piloti più scarsi al volante della macchina peggiore, al rientro da un race ban per aver accumulato 12 punti di penalità, è settimo.

SPIELBERG, AUSTRIA – JULY 09: Marcus Armstrong of New Zealand and Hitech Grand Prix (7) leads Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) during the Round 8:Spielberg Sprint race of the Formula 2 Championship at Red Bull Ring on July 09, 2022 in Spielberg, Austria. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Nella Sprint Race si sono visti tanti trenini ma l’azione è stata poca. Tanto sono partiti, tali sono arrivati. Vince dalla pole Marcus Armstrong (Hitech), maggior beneficiario dell’inversione della griglia. Più animato è stato il post gara, con i commissari che hanno elargito svariate penalità, sempre per questioni di track limits. Anche Pourchaire venne condannato a 5s di penalità, salvo poi scoprire che si trattava di errore giudiziario. Mantiene quindi la seconda posizione; Drugovich invece è quarto, con giro più veloce.

Tanto lineare è stata la gara del Sabato quanto folle la Feature Race di Domenica. La pista è bagnata ma non piove. I primi calzano tutti rain ma dalle file centrali in poi sono molti optano per le slick. Gli ingredienti per un pandemonio ci sono tutti.

Al via Vips prende la testa della corsa, ma a metà gruppo Armstrong (slick) viene mandato in testacoda e chiama la SC. Pochi chilometri dopo la ripartenza i piloti con le rain vanno in sofferenza, ma dal momento che il pitstop, per essere validato, deve essere effettuato dopo il settimo giro, devono aspettare e stringere i denti. Vips scala così dalla prima all’ottava posizione, Drugovich crolla addirittura in quindicesima.

Anche dopo aver il pit stop restano in inferiorità strategica: la pista è umida e fredda e fanno fatica a mandare in temperatura le gomme e allo stesso tempo devono trattarle con attenzione per farle durare per tutto il resto della gara.

In questa fase si mettono in luce Richard Verschoor (Trident), che al via era il primo dei piloti su slick e ora è il leader della gara; Roberto Merhi (Campos – sì, quello della Manor del 2015), al ritorno nella serie dopo 4 anni, partito penultimo e, grazie alla giusta strategia, ora in zona podio.

Ma la gara più impressionante è quella di Logan Sargeant. Come tutti quelli partiti con le wet si è trovato in fondo al gruppo dopo aver pittato per le slick, ma stacca tempi di 1s inferiori a tutti, sorpassa una decina di vetture e si insedia in quarta posizione.

Verschoor estende il vantaggio mentre si scalda la lotta per il podio. Daruvala, a lungo secondo, va in crisi di gomme e compatta un gruppetto costituito da Merhi, Sargeant, Fittipaldi e Lawson (questi si autoelimina a furia di penalità per aver violato troppe volte i track limits). L’indiano resiste fino all’ultimo giro, quando Merhi riesce a trovare uno spiraglio in curva 1. E’ una bella favola, ma si teme per una penalità, dal momento che per errore è finito fuori dai bordi di curva 1.

Apparentemente vince Verschoor, seguito da Merhi e Daruvala, ma il post gara, con una delle sequenze più folli che ricordi, stravolge il risultato. Sulla vettura di Verschoor non si trova la quantità minima di carburante per effettuare i controlli, pertanto viene squalificato. Il secondo, Merhi, rimedia all’ultimo giro una penalità di 5s per aver sorpassato Daruvala uscendo dai confini della pista. In realtà non ha neanche tratto vantaggio, come poi riconosciuto dai giudici, ma la decisione era inappellabile. La vittoria passa al terzo classificato, Daruvala, ma anche lui viene penalizzato dopo che i giudici hanno scoperto che i meccanici avevano asciugato la sua casella di partenza.

In una squenza veramente incredibile, ecco che la vittoria passa al quarto classificato, ovvero Logan Sargeant! Ha beneficiato di una buona dose di fortuna nel post-gara, ma comunque è riuscito a raddrizzare una corsa iniziata molto male grazie a un’intuizione strategica di un certo acume. Mentre, dopo la sosta, tutti i suoi colleghi cercavano di non stressare le gomme (incontrando però problemi a farle entrare nella finestra di funzionamento), lui decide di dare tutto nei primi giri per giocare sulla difensiva poi, confidando nella difficoltà a sorpassare osservata nella sprint race.

SPIELBERG, AUSTRIA – JULY 10: Calan Williams of Australia and Trident (21) leads Juri Vips of Estonia and Hitech Grand Prix (8) during the Round 8:Spielberg Feature race of the Formula 2 Championship at Red Bull Ring on July 10, 2022 in Spielberg, Austria. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Dopo tutte le penalità, il podio è composto da Sargeant, Enzo Fittipaldi (Charouz), al secondo podio in Feature Race, e Roberto Merhi, che comunque conserva il podio. In tutto questo casino Drugovich e Pourchaire hanno concluso ben al di fuori della zona punti, sicché anche questa gara è assimilabile a un pareggio.

Al termine della roulette austriaca, in classifica Sargeant scavalca Pourchaire, 115 a 114, e si candida a primo inseguitore di Drugovich, saldamente in testa con 154 punti.

FRANCIA

Nella prima parte delle qualifiche si impone Sargeant, salvo arretrare nei minuti finali. Ayumu Iwasa (DAMS) passa a condurre nei minuti finali, ma manca per pochi secondi la finestra per effettuare l’ultimo tentativo. Sargeant non spreca l’occasione e riconquista la pole per appena 6 millesimi (!).

Seconda pole in tre round per lo statunitense, che ora sembra lo sfidante più credibile di Drugovich (quarto). Le quotazioni di Pourchaire invece sono in ribasso, soprattutto dopo essere stato battuto dal teammate Vesti per la quarta gara di fila (quinta nelle ultime sei). Il risultato è reso ancora più umiliante dal fatto che Vesti aveva compiuto ben 0 giri nelle prove libere a causa di un componente montato male. Il francese è comunque sesto e non gli è preclusa nessuna possibilità.

La sprint race è vissuta tutta sulla lotta per scalzare dal podio il poleman Daruvala. Lawson prima si sbarazza di Armstrong dopo averci duellato per tutto il primo settore, poi erode progressivamente il gap dal leader. Una SC a metà gara permette all’indiano di conservare la testa per qualche chilometro in più, ma alla fine il sorpasso giunge perentorio al sedicesimo giro.

I piloti sono tutti vicini e due giri dopo Armstrong cerca di replicare la manovra ma sbaglia, costringe Daruvala a tagliare, e si ritrova esposto agli attacchi. Pourchaire lo accompagna fuori pista alla Beausset e anche Drugovich si infila. Pochi chilometri dopo Vips si butta all’interno all’ultima curva, si scompone e costringe Armstrong ad uscire dal tracciato. Anche stavolta il neozelandese della Hitech perde un paio di posizioni; è passato dalla lotta per la vittoria a non prendere neanche un punto.

Lawson vince davanti a Pourchaire e Daruvala, ma lo scambio di posizione degli ultimi giri finisce sotto la lente dei commissari. Il giudizio è salomonico: tutti e tre, Armstrong, Pourchaire e Vips, sono penalizzati per aver forzato un collega ad uscire di pista. Daruvala torna secondo, mentre il francese scala settimo. L’ultimo posto sul podio viene ereditato proprio dal rivale Drugovich, che ringrazia del regalo.

Sargeant scatta male ma anche Iwasa si fa sorprendere da un incredibile Doohan, che partiva quarto, salvo riprendersi la testa della corsa già nel corso del primo giro. Da qui in poi il rookie giapponese impone il suo dominio sul resto dello schieramento e andrà a vincere con quasi 10s di vantaggio. La lotta per il podio invece è più animata.

Dopo la partenza Sargeant si tiene alle spalle il duo ART di Vesti e Pourchaire, mentre Drugovich (primo dei piloti su hard) era stato scavalcato anche da Vips e Lawson. Lo statunitense è in leggera difficoltà, ma la gara prende una piega disastrosa quando la vettura si spegne ai box durante la sosta. Malgrado vari i tentativi, non riesce a far entrare le marce e quindi si deve ritirare. Anche Doohan subisce una sosta lenta (seppur non così disastrosa), sicché, grazie a una buona strategia e a un ritmo convincente su gomme consumate, Pourchaire scavalca sia lui che Vesti.

L’australiano non ci sta e dopo aver raggiunto il rivale tenta una manovra azzardata alla chicane, con l’unico risultato di girarsi e  perdere la posizione anche su Vesti. Nel frattempo Drugovich ha montato le soft (prima del tempo, ma le hard non andavano proprio) e grazie al vantaggio di prestazione rimonta sul trio. Vips nel frattempo era stato eliminato dal consueto pitstop problematico.

Il brasiliano infila Doohan a quattro giri dalla fine e arriva in volata con Vesti. Manca il sorpasso ma conquista il giro più veloce. Iwasa vince per la prima volta in carriera nella categoria e regala alla DAMS la prima vittoria dalla nuova gestione di Charles Pic (sì, l’ex pilota della Marussia), nonché la prima dalla morte del fondatore Jean Paul Driot.

Anche in Francia il copione è lo stesso: Drugovich corre da ragioniere, senza per questo compromettere la prestazione. La MP ha perso il vantaggio prestazionale di cui ha goduto per qualche gara ma nessuno dei rivali per ora è riuscito ad approfittarne. Tra Silverstone, Spielberg e Le Castellet Pourchaire gli ha guadagnato il gran totale di 10 punti. Sembra più pericolosa la cavalcata di Sargeant, autore di due pole, due vittorie e un secondo posto nelle ultime quattro Feature Race, ma in tutto gli ha guadagnato solo venti punti. Non è poco, ma se il trend restasse tale il brasiliano dovrebbe vincere il campionato.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya