Bastian contrario: DOPPIA VELOCITÀ

 

 

Il GP d’Inghilterra va a concludere il tris di gare consecutive che abbiamo avuto tra giugno e l’inizio di luglio, con le squadre che hanno mostrato definitivamente i loro valori stilando cosi la classifica delle forze in campo che, a meno di stravolgimenti, cosi rimarranno fino alla pausa estiva. Il verdetto è stato imparziale ed impietoso, mostrandoci una F1 a doppia velocità sia tra diverse squadre e soprattutto all’interno degli stessi team. La vittoria di Lewis, nel giardino di casa sua, potrebbe distrarre (sebbene sia stata meritata senza dubbio) da ciò che abbiamo visto domenica scorsa e, che va a riassumere esattamente la realtà che stiamo vivendo. Ciò che più mi colpisce è appunto la doppia velocità di marcia che vi è all’interno di ogni singolo top team: perché se in F1 abbiamo sempre avuto le squadre migliori ed il così detto midfield, in seno ad ogni scuderia attualmente, c’è una parte di team che va più veloce in modo evidente rispetto all’altro.

McLaren è sicuramente l’esempio più eclatante a riguardo, dato che si ritrovano il reparto tecnico che di sicuro è più forte di quello corse. Se dovessimo paragonare i due dipartimenti a due monoposto, allora il reparto tecnico ha trenta secondi al giro di vantaggio su quello corse. Del resto proprio questi ultimi tre GP hanno dimostrato in maniera lampante che, chi sta in pista, non ha saputo massimizzare il potenziale della vettura sfornata in quel di Woking. Numeri alla mano, McLaren dopo Miami, ha regalato alla concorrenza (Red Bull di Verstappen… Perez non pervenuto) almeno tre GP. La MCL38 è indubbiamente la monoposto più stabile e più performante a differenza della RB20 (proprio qualche settimana fa dissi che Red Bull, in dipendenza della pista, oscilla tra la prima e la terza forza) e, sembrerà strano, ad oggi ha solo una vittoria che è appunto quella in America… pazzesco solo a pensarlo! Dopo Miami abbiamo avuto sei GP e coè Italia (in Emilia), Monaco, Canada, Spagna, Austria e appunto Inghilterra. La fortuna di McLaren (se così la possiamo definire), è che tutti questi appuntamenti non sono andati solo al campione del mondo, altrimenti il mondiale piloti (per quello marche è tutto ancora aperto), sarebbe già bello che finito. L’impressione è che forse nemmeno loro si aspettavano di essere cosi forti, certo è che chi sta in pista, non si è dimostrato affatto all’altezza rispetto a chi sta dietro il tecnigrafo e, l’errore eclatante di non “pittare” contemporaneamente ambo i piloti nel GP di domenica scorsa, è solo uno dei tanti esempi che potrei citare. In quel caso, senza girarci attorno, la squadra tutta se l’è fatta addosso e non c’ha pensato su due volte nel decidere chi sacrificare… capirai: pilota inglese, su vettura inglese in terra britannica, il povero Piastri nemmeno era quotato alla SNAI che avrebbe fatto quella fine. Peccato, perché il tempo perso ai box, sarebbe stato recuperato senza problemi in pista e, l’australiano avrebbe fatto vedere un’altra gara… di fatto alla voce “vittoria” manca solo lui ormai. McLaren allo stato attuale, dal punto di vista agonistico, è una squadra giovane ed impreparata a differenza di Red Bull o Mercedes le quali in tal senso, sono molto più scafate e da qui appunto la doppia velocità in seno alla scuderia inglese, la quale lentamente sta apprendendo, solo che per quando sarà preparata sarà già 2025.

 

Anche Red Bull non scherza in quanto a doppia velocità, visto che ormai corre con un solo pilota. Il buon Perez ormai è cotto a puntino, completamente lesso e, con lo svarione visto nello scorso weekend, dubito che arrivi alla pausa estiva a questo punto. Mentre il suo compagno da spettacolo e vince anche quando non dovrebbe, in quanto il mezzo non glielo consente, Sergio si ritrova invischiato in ogni sorta di casino mettendo la squadra paradossalmente nei guai dal punto di vista del mondiale marche. Sono perfettamente consapevole che il paragone con Verstappen sarebbe impietoso vero è, che da un pilota cosi esperto e considerando la vettura a sua disposizione, ci si aspetta il minimo sindacale che è quello di andare a punti sempre. Red Bull, considerando l’attuale livello di competizione che c’è in pista, è quanto meno in un dilemma non da poco perché sebbene il suo campione (da cui è disperatamente dipendente) è sempre li a massimizzare il risultato e, a metterci una pezza anche nelle giornate più storte, è anche vero che sulla lunga distanza (mancano ancora la bellezza di dodici GP… metà stagione in pratica) questo doppio senso di marcia, in termini di velocità agonistica, potrà essere dannoso e non poco. I bibitari presto dovranno prendere una decisione che non sarà semplice, anche perché è tutto da dimostrare che l’eventuale sostituto (Ricciardo… quello di adesso e non quello pre Covid) riesca da subito a proteggere le spalle di Max e quelle della squadra.

 

Di doppia velocità ne sa qualcosa Mercedes la quale ha dato uno schiaffo morale (al sottoscritto innanzitutto) a tutti i detrattori che ne avevano decretato già la fine. Per onestà intellettuale, mi preme sottolineare che sono stato sempre convinto che con Allison al comando dello staff tecnico, sarebbero riusciti a venirne fuori. La verità è che queste monoposto, sebbene siano a fine ciclo regolamentare, sono complicatissime (a maggior ragione che non ci sono test… solo che questo vale per tutti) e, basta un nulla per esaltarne le potenzialità o incasinare tutto, proprio come ha fatto la Ferrari di Vasseur. Infatti le migliorie apportate dal buon Allison non sono eclatanti, non è stato necessario rifare la macchina bensì, una volta capito il problema, è stato sufficiente (per modo di dire!) apportare delle soluzioni che in casa AMG si chiamano “nuova ala anteriore” che ha portato quella stabilità tanto agognata, tanto da mettere in condizione ambo i piloti di poter vincere e, Mercedes, è già alla seconda vittoria consecutiva. A mio giudizio il mondiale piloti è comunque segnato perché Verstappen ha troppo vantaggio sui diretti rivali e, la sua intelligenza tattica nel massimizzare anche quando non si può vincere, lo mette in condizioni di stare comunque sereno, vero è che se questa Mercedes confermerà quanto fatto vedere in questi ultimi appuntamenti, può far male e non poco.

L’ultimo (in tutti i sensi) top team che va a doppia velocità è la nostra Beneamata Ferrari, la quale domenica scorsa, ha dimostrato di aver perso bussola, rotta e persino destinazione. Al di la del chiederci come sia stato possibile involvere nel modo che tutti noi vediamo ogni maledetta domenica (il cronico problema estivo dello sviluppo a Maranello si presenta puntuale), per capire l’attuale situazione della Rossa basta osservare il tipo di strategia che hanno affibbiato a LeClerc, che è stata quella di “scommettere” (si, avete letto bene!), sull’arrivo della pioggia. Premesso che non immaginavo che in F1 si lavorasse per botte di culo, è anche vero che, chi sta li in pista la realtà dovrebbe saperla leggere. Magari qualcuno potrebbe difendere la suddetta strategia, affermando che se l’avessero azzeccata sarebbero stati dei geni… vero! Vero è anche, che quando ci si prende un rischio, questo debba essere calcolato anziché affidarsi al caso, dimostrazione ne è che c’è un video dei team radio dei due rossi, in cui a Carlos dicevano una cosa (no pioggia) e a Charles l’esatto contrario… dire che nella Ferrari di Vasseur si procede a doppia velocità è un eufemismo e, con l’annuncio ufficiale della dipartita di Cardile a mio avviso le cose non possono che peggiorare. Intanto il partente e “disoccupato” Sainz salva la faccia alla Scuderia per la seconda volta di seguito, dicendo che ci vuole tempo per migliorare e, la prima guida Charles, va davanti ai microfoni a dire che l’ennesima gara “è stata buttata nel cesso”alè… doppia velocità in tutto, comunicazione compresa.

 

Vito Quaranta