F1 SEASON REVIEW: 2005

Finisce l’era Schumacher, inizia quella dei suoi eredi.

La FIA riscrive mezzo regolamento con il proposito non troppo velato di contrastare il “millenario” dominio Ferrari. La norma che si rivelò più efficace fu l’obbligo di disputare qualifiche e gara con lo stesso treno di gomme, forse la trovata più idiota mai congegnata dalla FIA [anno domini 2022]. La Bridgestone, che privilegiava la prestazione alla durata, o portava coperture dalla buona prestazione ma che reggevano giusto un terzo di gara oppure portava dei sassi indigesti che non volevano saperne di entrare in temperatura.

I rivali della Michelin gli saranno superiori in quasi ogni condizione di pista e di atmosfera. Tra le varie conseguenza, la più dannosa (e ovvia) fu che i piloti rinunciavano a darsi battaglia per preservare le gomme, e di conseguenza il numero di sorpassi si ridusse di un terzo. La FIA abrogò la norma a fine anno; del resto l’obiettivo era stato raggiunto.

17.06.2005 Indianapolis, USA,
Ralf Schumacher, GER, Panasonic Toyota Racing, TF105, Action, Track crashed at the last corner – June, Formula 1 World Championship, Rd 9, American Grand Prix, Indianapolis, USA, Practice – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. © Copyright: Photo4 / xpb.cc – LEGAL NOTICE: THIS PICTURE IS NOT FOR ITALY AND GREECE PRINT USE, KEINE PRINT BILDNUTZUNG IN ITALIEN UND GRIECHENLAND!

Una trovata parimenti idiota ma almeno più efficace nel portare scompiglio fu la chiusura della pitlane durante la permanenza in pista della SC, con la conseguenza di favorire in modo inverecondo chi si era fermato poco prima. La capacità di questa regola di stravolgere il risultato finale vedrà gli esempi più nefasti negli anni a seguire (es. Germania e Singapore 2008), ma già quest’anno avrà modo di fare i suoi danni.

Le norme sulle qualifiche vengono riscritte un paio di volte nel corso dell’anno e perseguono l’idea del giro singolo (ora a due manche con somma dei tempi, stile sci) introdotto nel 2003. Lo stillicidio di proposte si concluse alla fine dell’anno, quando venne deciso il format di qualifica “a fasi”.

La trovata che però ebbe conseguenze a più ampio raggio riguardò i motori. Riprendendo un’idea dell’anno prima, ogni pilota è obbligato a usare lo stesso motore per due weekend di gare consecutivi (a meno di ritiri), pena la retrocessione di 10 posizioni sulla griglia di partenza. Restrizioni del genere fanno ridere paragonate a quelle attuali, dove tre motori devono farne venti, ma all’epoca fu una rivoluzione. A posteriori è stato il primo step del passaggio da una formula di velocità pura (come quella di fine ’90/ primi ’00) a una di gestione, come quella attuale. Vista in quest’ottica la lotta tra Alonso e Raikkonen assume quasi il valore metaforico di scontro tra epoche.

11.09.2005 Spa Francorchamps, Belgium,
Michael Schumacher, GER, Scuderia Ferrari Marlboro, F2005, Action, Track and Takuma Sato, JPN, BAR Honda crashed at turn 1 – September, Formula 1 World Championship, Rd 16, Belgian Grand Prix, Sunday Race – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. © Copyright: R.Batchelor / xpb.cc

Grazie a tutte queste nuove idee, e a qualche modifica minore ma non trascurabile del regolamento tecnico (come l’altezza delle ali), la FIA ottenne il risultato epocale di spodestare Michael Schumacher e la Ferrari. A fine anno arriveranno solo terzi in entrambe le classifiche e senza il regalo di Indianapolis avrebbero concluso anche più indietro. Il problema principale della Ferrari furono le Bridgestone (anche perché non disponevano di scuderie competitive con cui incrociare i dati), come dimostra il recupero nel 2006, ma anche la F2005 aveva i suoi difetti, come il fondo che stallava, un’aerodinamica troppo conservativa e una cattiva integrazione tra le varie parti della macchina.

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Dopo anni passati all’ombra del Kaiser i protagonisti dell’annata finalmente sono loro due: Alonso e Raikkonen, i migliori talenti della generazione emergente. La Renault domina le prime gare ma poi viene raggiunta e superata in prestazione dalla McLaren. Alonso prima accumula un vantaggio ingente e poi gestisce il “tesoro” di punti, agevolato dal nuovo sistema di punteggio che minimizzava lo scarto di punti tra il primo e il secondo. Oltre al sistema di punteggio, Raikkonen fu ostacolato anche dall’affidabilità della sua macchina, che ebbe problemi in una gara su due, e da un Montoya se possibile più dispersivo del solito. La combo Kimi+Mp4/20 avrebbe vinto tutte le gare da San Marino in poi senza noie tecniche; se ci mettiamo il fatto che il finlandese non ha messo una ruota fuori posto in tutto l’anno e ha compiuto imprese rimaste negli annali, si capisce come mai il 2005 sia considerato il suo vertice sportivo.

Cionostante sarebbe ingiusto sminuire il valore della stagione di Alonso. Vero è che Raikkonen ha avuto come principale avversario la sua macchina, ma ad approfittarne c’era sempre lui, mai qualcun altro. Ha concluso a podio tutte le gare in cui ha visto la bandiera scacchi (tranne Montecarlo), per un totale di 15 volte su 18 partenze. Il “vincitore morale” resta il finlandese, ma il titolo di Alonso è stato conquistato con merito.

Inoltre l’ucronia “se Raikkonen avesse avuto una macchina più affidabile…” è indeterminata: durante la stagione Alonso ha sempre dovuto gestire un vantaggio considerevole in classifica, quindi il suo approccio è stato spesso conservativo. Come dimostrazione, a fine campionato, una volta chiusa la partita mondiale, mostrò una velocità paragonabile a quella del talento di Espoo. Va comunque detto che, malgrado fosse lui quello in gestione, lo spagnolo è stato quello che ha fatto più errori gravi (Canada e Ungheria), cosa che lo pone di un pelo sotto Raikkonen.

I loro compagni, i nuovi acquisti Fisichella (Renault) e Montoya (McLaren) non potranno nulla contro di loro, un po’ guai tecnici (soprattutto per Fisichella) ma anche per un discorso di preferenze in seno alla squadra e di adattamento alle nuove vetture.

 

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Gli altri concorrenti erano partiti bene (tanto che dopo le prime gare si prospettava una stagione come la 2003, cioè con tanti vincitori diversi e tante scuderie che ad ogni weekend si contendevano la vittoria) ma nessuno di loro riuscì a compiere il balzo di qualità necessario per lottare al vertice. Toyota e Williams conquistarono svariati podi nel primo terzo di campionato, ma regredirono e smisero di essere competitivi dal Canada in poi. La BAR (al netto della squalifica) sarà solo l’ombra della scuderia che l’anno prima lottava (vabbé) contro la F2004, per quanto Button a fine anno sarà quello col maggior numero di arrivi a punti consecutivi. Della Ferrari si è già detto. Si assiste al debutto di una scuderia inizialmente schernita ma che poi avrebbe assunto un’importanza capitale: la Red Bull.

Round 1: Australia

Fisichella domina un gp reso anomalo da un acquazzone durante le qualifiche.

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Fisichella schiva l’acqua durante il giro buono e conquista la pole, mentre tutti gli altri top player si beccano la pioggia e partono nelle retrovie. La Domenica scatta bene e va a vincere mantenendo la testa per tutti i 57 giri. Trulli parte accanto a lui ma il graining e una strategia sbagliata lo fanno scivolare fuori dai punti. Sul podio finiscono così gli unici due dei top team che riescono a schivare il tappo di Jacques Villeneuve, ovvero Barrichello e Alonso. Il brasiliano salva il weekend della Ferrari, ma si capirà molto presto che la Grande Ferrari appartiene ormai al passato. La Red Bull sogna il podio all’esordio con Coulthard ma alla fine si accontenta di un comunque ottimo quarto posto.

L’anno si apre in modo mesto per Schumacher e Raikkonen. Entrambi bloccati nel trenino capitanato da Villeneuve, il primo subisce lo speronamento della Williams di Heidfeld, comunque ben lontano dalle posizioni che contano, mentre il finlandese stalla sulla griglia di partenza (era decimo) e parte dai box. Terminerà ottavo.

Segnalo la mossa della BAR, che sfrutta un buco del regolamento: una volta constatato che le due vetture non sarebbero mai andate a punti, al penultimo giro fa rientrare Button e Sato per figurare come ritirati e pertanto beneficiare di unità propulsive nuove per il gran premio successivo. Il regolamento viene emendato prima del round successivo.

Round 2: Malesia

In questo segmento di stagione la vettura da battere è la Renault e Alonso ne da dimostrazione dominando la gara dalla pole senza neanche spingere fino in fondo.

2005 Malaysian Grand Prix – Sunday Race,
2005 Malaysian Grand Prix
Sepang, Kuala Lumpur. Malaysia. 20th March 2005
World Copyright: Steve Etherington/LAT Photographic
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Ventiquattro secondi dopo, Jarno Trulli conquista il primo podio per la Toyota. Dopo tre anni di risultati inesistenti, la traversata del deserto per il team giapponese è finita. Oh, questo si diceva all’epoca, non sghignazzate.

La lotta per il terzo gradino del podio vede Fisichella, in difficoltà con l’assetto (brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP), tamponare Webber (Williams) con una manovra di difesa troppo ottimistica. Heidfeld ringrazia e porta a casa il primo podio stagionale per la scuderia di Grove. Bella lotta anche tra le Williams e Ralf Schumacher.

Gli altri sedicenti candidati al titolo sono andati male. Le due BAR chiudono dopo tre giri per l’esplosione dei motori Honda nuovi di pacca. Raikkonen seguiva il gruppetto dei primi prima che gli cedesse una gomma. La sua rimonta si fermerà a pochi decimi dalla zona punti. E le Ferrari?

[COURTESY OF REDDIT.COM]

It was a complete and utter disaster. Quando perfino Coulthard su Red Bull (scuderia messa in piedi in fretta e furia a tre mesi dall’inizio del mondiale ed edificata sul fallimeno Jaguar) viaggia regolarmente davanti a entrambe le Ferrari, più che un campanello d’allarme sono le campane di S. Pietro a Pasqua. Dopo le qualifiche le Ferrari si trovano al DODICESIMO e TREDICESIMO posto, davanti solo alle frattaglie dello schieramento. In gara il passo è inesistente; MSC chiuderà settimo solo grazie alle sfortune altrui (ma con qualche giro in più sarebbe finito preda di Klien e Massa) mentre Barrichello si ritira perché non riesciva più a stare in pista.

Le Bridgestone (secondo alcuni troppo dure, secondo altri troppo morbide, per tutti una sciagura) sono un caprone espiatorio, ma la realtà è che la vecchia F2004 ha mal digerito i nuovi regolamenti e soprattutto le nuove gomme. Si aspetta la F2005, ma non si sente parlare di tempi record al Mugello. Quando Brawn anticipa che le sospensioni saranno un’evoluzione di quelle vecchie (ricordo che le sospensioni sono l’elemento principale nella gestione delle gomme) si intuisce che l’annata sarà dura.

Round 3 – Bahrain

Alonso continua la marcia trionfale nel GP più caldo di sempre, per l’epoca, seppur con qualche rivale in più. Le McLaren mostrano una buona velocità ma partono troppo indietro per insidiarlo.

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Prima del GP Montoya si infortuna alla spalla, ufficialmente durante un match a tennis, anche si vocifera di un incidente in moto. Lo sostituisce il sottovalutato Pedro De La Rosa. La Ferrari anticipa il debutto della F2005 ma non sembra essere la mossa risolutiva. Schumacher fa secondo in qualifica con poca benzina e la Domenica Alonso lo regola senza affanni finché un guasto all’idraulica pone termine alla gara. La strada per tornare al vertice sarà lunga. Ancora peggio va a Barrichello: qualificato ultimo per problemi tecnici, in gara mostra una convincente rimonta fino a quando non gli crollano le gomme. Concluderà fuori dai punti e doppiato. Per gli impallinati delle statistiche: Ferrari fuori dai punti per la prima volta da Brasile 2003. E’ dal 1999 che la nuova macchina non si rivela vincente all’esordio; qualcosa vorrà pur dire.

Al momento l’avversario più convincente della Renault è la Toyota, che con una strategia migliore per Trulli avrebbe potuto sopravanzare Alonso in occasione della seconda sosta. L’italiano conclude comunque secondo. Tirata d’orecchie per Raikkonen, che in qualifica è solo nono, dietro anche a De La Rosa. In gara le McLaren recuperano e, dopo qualche avventura tra le dune, concludono 3 e 5, il finlandese davanti allo spagnolo. Bella lotta tra De La Rosa e Webber e in generale grande weekend per Pedro, che non partecipava a una gara dal 2002 (per me resta uno dei piloti più sottovalutati degli ultimi decenni). Fisichella si ritira al secondo giro per guasto al motore. Brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP.

In entrambe le classifiche il distacco si fa importante. La Renault guida con 36 punti davanti a Toyota (25), McLaren (19), Williams (13), Red Bull (12, grande inizio di stagione) e Ferrari (10). Storia simile anche nella classifica piloti, con Alonso (26) già ben davanti a Trulli (16), Fisichella (10), e, quarto a sorpresa, Coulthard (9). Raikkonen e Montoya sono fermi a 7 e 8 punti.

Round 4 – San Marino

Alonso vince la terza gara consecutiva ma deve dar fondo al suo talento per negare la vittoria un redivivo Schumacher, mentre Raikkonen si ritira mentre conduce in testa (prima volta di troppe).

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Dopo un inizio di stagione sonnacchioso, finalmente si assiste a quello che la F1 dovrebbe essere, ovvero una lotta al limite e corretta tra i migliori piloti al mondo. Il duello tra Schumacher e Alonso negli ultimi giri, con il tedesco molto più veloce dell’asturiano ma incapace di sorpassarlo (un po’ perché Imola è una sorta di Hungaroring con più fascino, un po’ perché l’asturiano non ha concesso il minimo spiraglio, un po’ per l’aerodinamica dell’epoca) è il passaggio del testimone tra il Kaiser e la nuova generazione.

Il resto della gara funse da preparazione al climax finale. Il tedesco sacrifica il Sabato (solo 14°, probabilmente per aver scelto gomme più dure) per rimontare grazie a una strategia perfetta, una velocità degna dell’anno prima e alcuni sorpassi piazzati nel momento giusto (spettacolare quello su Button prima dell’ultima sosta). La velocità del tedesco è testimoniata dal fatto che il suo gpv è stato di 1s più veloce della muta degli inseguitori (!!!).

Il dato in realtà è parziale, perché non si sa quello che avrebbe combinato Raikkonen. Partito dalla pole, nei primi otto giri aveva conquistato 3.5s di vantaggio su Alonso, malgrado 3 giri in più di benzina. Con questo ritmo sarebbe arrivato alla sosta con 10s di vantaggio, ma il cambio lo lascia a piedi dopo appena nove giri. Il risultato è che dopo quattro gare Raikkonen langue a 7 punti mentre Alonso è a 36; la rimonta pare già impossibile, ma il finlandese e la McLaren reagiranno.

Jenson Button conclude terzo dopo una lotta iniziale con Alonso. Anche la rinascita della BAR sarà effimera, ma per altre ragioni: durante le verifiche tecniche sulla sua macchina salta fuori una stanza segreta del serbatoio. Non sarebbe illegale in sé, se non fosse che 1) tale serbatoio supplementare non risulta sui disegni depositati ma soprattutto 2) perché consente di viaggiare sottopeso per buona parte della gara. Il serbatoio segreto infatti rimane vuoto durante il gp finché non viene riempito durante l’ultima sosta, così che la macchina possa rientrare nel peso minimo alle verifiche finali. La BAR le proverà tutte in tribunale ma con scarso successo. La FIA le toglie i risultati conseguiti nel 2005 e la squalifica per le due gare successive. La soffiata in realtà era arrivata mesi prima (già in Malesia c’era stata un’ispezione) e tutta questa storia pone un interrogativo anche sulle sorprendenti prestazioni del 2004.

Il podio va quindi ad Alex Wurz (nuovo sostituto di Montoya), che segna il record tra la maggiore distanza temporale tra due podi (il precedente risaliva al 1997). La Toyota perde terreno ma alla fine con il 5° posto di Trulli mantengono la seconda posizione in entrambe le classifiche. La Toyota manca il treno degli aggiornamenti e di fatto il mondiale per loro finisce qui. Fisichella si schianta al Tamburello al quinto giro per un malfunzionamento del controllo trazione. Brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP. La Ferrari sembra essere rinata, ma sarà un’illusione, frutto più di un errore di Michelin nella scelta delle gomme (e di alcuni problemi al motore di Alonso).

Round 5 – Spagna

Il pubblico spagnolo è in delirio per Alonso ma la gara vede l’affermazione incontrastata di Raikkonen e della McLaren.

[COURTESY OF MAXF1.NET]

La squadra ha ormai trovato la quadra e, senza errori o interferenze esterni, Raikkonen domina il weekend. Conquista la pole e scappa già dal via (che vede entrambe le Minardi restare piantate sulla griglia) con 13 gpv nei primi 17 giri (!!!). Alonso soffre di blistering e pensa più ad arrivare in fondo che a sfidare il finlandese . Concluderà secondo a mezzo minuto seppur confortevolmente davanti agli altri.

La corsa per il terzo posto viene vinta dal solido Trulli, che batte Ralf e Webber. Michael era della partita ma una doppia foratura lo induce a ritirarsi per motivi di sicurezza. Le battute si sprecano: andava troppo forte per le Bridgestone… Montoya era in rimonta dopo un brutto primo stint, ma alla prima sosta il sistema di rifornimento non gli versa neanche una stilla di carburante. Gli toccherà ripeterla il giro dopo; alla fine chiuderà settimo. Fisichella era in lotta con il compagno di squadra finché non gli cede qualcosa sull’ala anteriore. Si ferma a cambiarla e rimonterà fino alla quinta posizione, ma poteva finire sul podio. Brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP.

C’è voluto del tempo ma la McLaren è tornata, sebbene Alonso disponga ancora di un vantaggio oceanico.

Round 6 – Montecarlo

Raikkonen vince un gp ingiustamente poco ricordato mentre Alonso conclude giù dal podio per la prima volta in stagione.

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Era un noioso tranquillo gp monegasco finché Albers su Minardi non si gira al Mirabeau. Coulthard arriva sul luogo dell’incidente e inchioda, Michael Schumacher non reagisce in tempo e lo tampona. I tre bloccano la carreggiata e dietro di loro si forma fila di macchine stile GRA. L’ingorgo si risolverà in poche decine di secondi, ma il direttore di gara manda la SC per precauzione.

Alonso si trova nel posto giusto al momento giusto e rifornisce per arrivare a fine gara, mentre Raikkonen manca la finestra utile e ci rinuncia. Quello che sembrava una benedizione per Alonso presto si rivela un incubo: nell’arco di 10 giri Kimi gli guadagna 30s (!) e può permettersi di pittare senza perdere la testa della corsa, mentre i due della Renault vanno in crisi di gomme – alla fine i due gireranno fino a 10s (!) più lenti degli avversari. Fisichella (che aveva perso tempo ai box accodandosi al caposquadra) sarà sorpassato da tutti i piloti ad esclusione di Jordan e Minardi, mentre Alonso cede solo alle due Williams – ma tempo un paio di giri e avrebbe fatto la sua stessa fine.

2005 Monaco Grand Prix
Monte Carlo, Monaco. 19th – 22nd May.
Fernando Alonso, Renault R25 leads Nick Heidfeld, Williams F1 BMW FW27 and Mark Webber, Williams F1 BMW FW27. Action.
World Copyright: Lorenzo Bellanca/LAT Photographic
ref: 35mm Image 05Monaco03

La peculiarità della gara è illustrata anche dalle gare di Montoya e Ralf Schumacher, che arrivano quinti e sesti malgrado partissero ULTIMO e PENULTIMO! A Montecarlo! Segnalo anche la gara di Michael Schumacher: trovatosi quindicesimo dopo il tamponamento su Coulthard, recupera a suon di sorpassi (!) fino alla settima posizione. Le Sauber stavano battendo entrambe le Ferrari (a parità di motore), ma una manovra fratricida di Villeneuve le mette fuori gioco entrambe.

Raikkonen ha dominato nel vero senso della parola: oltre a fare la pole con più benzina di tutti e a passare tutta la gara in testa, ha neutralizzato le circostanze avverse, dando fino a 3s al giro agli altri, allo stesso tempo preservando la gomma alla perfezione.

Chi inizia ad avere qualche dubbio è Alonso. Il suo vantaggio è ancora rassicurante (49 punti contro i 27 del più vicino inseguitore, ora Raikkonen), ma la macchina ha faticato in Spagna e ha faticato ancor di più a Montecarlo. Più serrata la lotta nel WCC, con Renault (63) che non ha più tanto margine sulla McLaren (51), che ha superato Toyota (43).

 

Round 7 – Europa

Il campionato si stava mettendo bene per Raikkonen, così la sorte decide di rimettere a posto le cose. Il nomignolo “Culonso” si afferma a partire da questa gara.

A distanza di quindici anni questa gara è ancora una ferita aperta per tutti i fan di Kimi quindi sarò sintetico. Raikkonen piega un coriaceo Heidfeld (partito dalla pole, l’ultima del decennio per la Williams) e conduce la gara fino a un giro dalla fine. Dopodiché accade la scena più iconica del 2005. Prima dell’ultima sosta il finlandese aveva effettuato un bloccaggio e si era procurato un leggero flatspot all’anteriore dx. Di base era poca cosa ma la gomma iniziò a vibrare sempre di più (non era stato possibile sostituirla al pit a causa del noto regolamento) fino a quando la sospensione non si arrende agli stress e si disintegra in pochi metri. Raikkonen vola fuori pista, con la ruota che resta miracolosamente attaccata alla macchina grazie ai nuovi cavi di ritenzione. Questa gara mi insegnò il valore catartico delle bestemmie…

Certo, Raikkonen poteva fermarsi per cambiare la ruota. Ciò avrebbe significato perdere la vittoria. Il team ha corso un rischio e gli è andata male. Alonso ringrazia e ritorna sul gradino più alto del podio.

Questa gara la potevano vincere in tanti. Heidfeld ha scontato la strategia a tre soste, Trulli un drive through, comminatogli perché i suoi meccanici non lasciano in tempo la piazzola sulla griglia di partenza. Webber e Montoya si scontrano al via; il primo si ritira, il secondo resta bloccato nel traffico e concluderà solo settimo. Stessa sorte per le Ferrari (anche se Barrichello finirà sul podio). Coulthard porta in testa la Red Bull per i primi, storici, giri, ma il podio gli viene negato per una penalità per il maxi-tamponamento del primo giro. Fisichella parte dai box perché la sua macchina si spegne sulla griglia. Brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP.

Per le aspirazioni mondiali di Raikkonen, questa è una mazzata. Alonso prende il largo in classifica: ora ha più del doppio dei suoi punti, 59 contro 27.

 

Round 8 – Canada

Sei piloti diversi potevano vincere la gara, ma uno dopo l’altro vengono falciati dalla sorte o dall’imperizia. Raikkonen è il fortunato che emerge vincitore (suona strano).

[COURTESY OF REDDIT.COM]

In prima fila ci sono a sorpresa Button e Schumacher, ma il loro start è pessimo e vengono risucchiati dal gruppo. In testa si afferma Fisichella, scattato come un fulmine dalla quarta casella, mentre alle sue spalle Alonso morde il freno. L’italiano conduce fino al 33° giro, quando rallenta e si ritira per un problema idraulico.  Brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP. Lo spagnolo prenderà il suo posto al comando, ma dopo sei giri compie uno dei suoi rari errori e si autoelimina sbattendo contro uno dei tanti muretti di Montreal. Ora Montoya è il nuovo leader, con 5s su un Raikkonen abbastanza opaco – anche da giovane si prendeva poco con il Gilles Villeneuve.

Michael Schumacher e Button stavano lottando per la terza posizione a mezzo minuto dai primi quando l’inglese esce largo dall’ultima curva e si spalma sul Muro dei Campioni. Entra in pista la SC, ma Montoya per un soffio manca la finestra utile per fermarsi, a differenza del teammate. Rimedierà pochi giri ancora dopo sotto SC, ma introduce la tradizione di ignorare il semaforo rosso all’uscita dei box e sarà squalificato. Alla ripartenza Schumacher incalza Raikkonen, che vincerà con un vantaggio risicato, nonostante una scivolata. Trulli era miracolosamente terzo quando al penultimo giro gli cedono i freni. Il suo posto sul podio viene raccolto da Barrichello, risultato altrettanto insperato dato che partiva dalla pitlane.

La Fortuna restituisce a Raikkonen l’infamia del Nurburgring. 59 punti contro 37.

 

Round 9 – Stati Uniti d’America

Bastano due auto per fare una corsa” (cit).

19.06.2005 Indianapolis, USA,
Michael Schumacher, GER, Scuderia Ferrari Marlboro, F2005, Action, Track leads The Start of the race – June, Formula 1 World Championship, Rd 9, American Grand Prix, Indianapolis, USA, Race – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. © Copyright: xpb.cc

Bene o male la storia di USA 2005 la sapete tutti. La crisi si apre Venerdì quando si squarcia lo pneumatico posteriore dx di Ralf mentre percorre la famosa curva sopraelevata (seconda volta in due anni). Appare chiaro che le gomme portate dalla Michelin per Indianapolis non reggono le sollecitazioni di curva 13. La casa francese proporrà ogni soluzione possibile (portare gomme di un tipo diverso, obbligare i suoi team al cambio gomme ogni 10 giri, far percorrere la sopraelevata non a piena velocità, inserire una chicane prima o addirittura rendere l’evento non valido per il mondiale di F1) ma si scontrerà sempre contro il veto della Ferrari. In gara i gommati Michelin percorreranno il giro di formazione (in modo da garantire la presenza legale) poi imboccano la corsia dei box e si ritirano come da accordi.

Partiranno solo i gommati Bridgestone, ovvero Ferrari, Jordan e Minardi. La gara sarà la più ovvia possibile, anche se il duo ferrarista prova a elettrizzare la corsa rischiando un autoscontro dopo la prima sosta. Sul podio l’unico che ha qualcosa da festeggiare è Monteiro, che conquista l’ultimo podio della Jordan e il primo per un pilota portoghese. Rammarico per Raikkonen, dato che Alonso sembrava in difficoltà (solo sesto, dietro anche a Fisichella), ma quello che ha più da recriminare è Trulli, che aveva conquistato la seconda pole in carriera, in un tracciato dove tipicamente andava come un treno. Diverte osservare che Schumacher, malgrado la pessima Ferrari, disti solo quattro punti da Raikkonen.

 

Round 10 – Francia

Dopo un periodo opaco Alonso compie una prova di forza vincendo dalla pole e doppiando tutti i piloti giù dal podio. L’unico che poteva contrastarlo, Raikkonen, rompe il motore in prova ed è condannato a una gara nelle retrovie.

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Alonso conquista la pole con un decimo su Trulli, ma in gara non c’è storia. Lo spagnolo scappa via mentre l’italiano rallenterà tutto il gruppo dietro di lui, in uno dei Trulli Train più celebri. Ciò favorisce Alonso ma paradossalmente anche Raikkonen: poiché il gruppo resta compatto nelle prime dieci posizioni, il finlandese, che era partito per una tattica a due soste contro le tre altrui, può scavalcarlo tutto (!) grazie ai giri di carburante in più (poi uno mi chiede perché sono contrario ai rifornimenti.). Alonso ora guida davanti a Raikkonen e Montoya (scavalcato anche lui al pit), ma il colombiano rallenta e si ritira per un problema all’impianto idraulico.

L’ordine d’arrivo vede pertanto Alonso trionfare (sempre in testa per tutta la gara malgrado ben tre pit stop) davanti a Raikkonen e Schumacher, quest’ultimo ben staccato. Button, quarto, è doppiato ma almeno conquista i primi veri punti della stagione per la BAR. Fisichella conclude sesto, attardato da una prima sosta problematica. Brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP.

La Renault non poteva sperare in un weekend migliore nella gara di casa. La McLaren era più veloce non ha saputo approfittarne.

 

Round 11 – Gran Bretagna

Dopo tanto tribolare Montoya conquista la prima vittoria in McLaren dopo un lungo duello con Alonso. Raikkonen è di nuovo costretto a rimontare dal fondo, sempre per lo stesso motivo.

2005 British Grand Prix.
Silverstone, England. 8th – 10th July 2005.
Juan Pablo Montoya, McLaren Mercedes MP4-20 leads Fernando Alonso, Renault R25 and Kimi Raikkonen, McLaren Mercedes MP4-20. Action.
World Copyright: Charles Coates/LAT Photographic
Ref: 35mm Image A21

Raikkonen rompe il motore nelle libere e il suo weekend parte già in salita. In qualifica Alonso lo beffa per soli 27 millesimi ma verrà arretrato di dieci posizioni. Il suo weekend sarà salvato da Montoya: il colombiano parte terzo ma brucia Button al via e Alonso verso le Becketts. Lo spagnolo è veloce ma gli strateghi McLaren battono d’astuzia gli omologhi francesi, così che Montoya può riesce finalmente vincere la sua prima gara stagionale. La fase di adattamento alla squadra e alla macchina è terminata, peccato solo per i punti buttati finora. Alonso può consolarsi sapendo di aver comunque allungato in classifica.

Raikkonen è stato l’uomo più veloce in pista anche in questa gara, ma la posizione di partenza lo ha notevolmente penalizzato. Negli anni 2000 i sorpassi a Silverstone non sono all’ordine del giorno (penso di averne contati due in totale) e Raikkonen resta bloccato nel solito “Trulli Train”, per poi scatenarsi a pista libera dopo le soste dei piloti che lo precedevano. A fine gara in Renault gli regalano il podio quando la macchina di Fisichella si spegne durante il pit stop facendogli perdere una decina di secondi e la terza posizione. Brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP.

Il campionato per Raikkonen si allontana e in futuro le cose non miglioreranno.

 

Round 12 – Germania

A casa loro” (cit.). Per l’ennesima volta Alonso approfitta dei guai McLaren e va a vincere davanti a Montoya, in rimonta dall’ultima posizione. Raikkonen si ritira per un guasto elettrico mentre era in testa.

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In qualifica il finlandese stacca di mezzo secondo tutti gli inseguitori e in gara si ripete: dopo 10 giri ha quattro secondi di vantaggio, dopo 20 ne ha 8. Avrebbe vinto la gara con mezzo minuto di vantaggio, se la sua macchina non avesse improvvisamente rallentato al giro 36. Un cedimento nell’impianto idraulico regala la gara ad Alonso. Lo spagnolo a questo punto deve solo gestire il mezzo minuto di vantaggio che aveva su Michael Schumacher per vincere la corsa, come puntualmente accade.

Il tedesco va in crisi di gomme e negli ultimi giri scivola da secondo a quinto. La seconda posizione sarà ereditata da Montoya al termine di un weekend ricco di emozioni. In qualifica stava conquistando la pole, ma nell’ultima curva scivola e si schianta contro il muro. Parte ultimo, ma nel primo giro approfitta delle numerose collisioni in curva 3 e si porta in undicesima (!) posizione. Due giri dopo diventa nono, e da quel punto in poi il grosso carico di benzina lo porta in zona podio. Senza l’errore in qualifica avrebbe vinto facilmente.

Button conclude a podio per la prima vera volta in stagione. Fisichella è quarto dopo la consueta sfortuna (al via subisce l’altrettanto consueto tamponamento di Sato). Il romano non è certo al livello di Alonso ma in questa stagione gliene stanno capitando di tutti i colori. Discorso simile per Trulli, che ha una gara così da incubo che merita di essere menzionata: al via rallenta per evitare una collisione davanti a lui. Viene tamponato e rimedia una foratura. Prova a rimontare, ma gli danno un drive through per aver ignorato delle bandiere blu. Alla fine gli cede anche il motore. Giornataccia. Gara movimentata anche per Villeneuve jr, che prende parte in tre (!) diversi incidenti: al giro 1, al giro 4 e al giro 27 (stavolta fatale per la sua gara).

Alonso ha 87 punti, 36 in più di Raikkonen. Mancano solo 7 gare, ovvero 70 punti al massimo. Se Raikkonen vincesse tutte le restanti gare (possibile), ad Alonso basterebbe finirgli sempre alle spalle per vincere senza problemi. E anche se Montoya si svegliasse e tornasse concreto e quindi Alonso finisse terzo in tutte quante, lo spagnolo manterrebbe ancora 8 punti di vantaggio.

Il mondiale è praticamente suo. Su 11 gare, Alonso ne ha vinte sei. In tre di queste ha approfittato del ritiro di Raikkonen mentre era in testa. Questo dato inquadra il campionato in maniera perfetta.

 

Round 13 – Ungheria

Un capolavoro strategico permette a Raikkonen di battere un Michael Schumacher in grande spolvero, mentre Alonso rompe l’alettone al via e resta a secco di punti.

31.07.2005 Hungaroring, Hungary,
Fernando Alonso (ESP), Mild Seven Renault F1 R25 and Ralf Schumacher (GER), Panasonic Toyota Racing TF105, both locking up under breaking for the first corner – July, Formula 1 World Championship, Rd 13, Hungarian Grand Prix, Budapest, Hungary, HUN, Race – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. © Copyright: R.Batchelor / xpb.cc

Oltre al danno del ritiro, come beffa Raikkonen deve scendere in pista per primo nelle qualifiche magiare e quindi raccogliere tutto lo sporco del tracciato. Se è una seccatura in una pista normale, all’Hungaroring (alias Montecarlo con erba e ghiaia) suona come una condanna. In casa McLaren decidono quindi di minimizzare i danni cronometrici facendolo qualificare con poca benzina, preparandolo quindi a una gara ad una sosta in più ma evitandogli una partenza nella pancia del gruppo. Si qualificherà quarto; per capire l’effetto dello sporco, Montoya, con più benzina, è secondo. La sorpresa delle qualifiche è Michael Schumacher, che conquista l’unica pole della stagione con un margine di 8 decimi su Monty (cosa che fa supporre che vada per le tre soste anche lui). Un sempre veloce Trulli è terzo.

Raikkonen fa funzionare la strategia: allo start guadagna due posizioni e si mette subito alla caccia di Schumacher. Montoya, terzo, è il primo dei piloti su due soste e si mette in attesa degli eventi. La McLaren di Raikkonen è nettamente più veloce; in Ferrari si difendono come possono, ma alla seconda sosta il finlandese riesce a stare in pista un giro in più, quel che basta per sopravanzare il tedesco. Raikkonen gli prenderà 25s in 11 giri (!) e Schumacher deve dire addio ai sogni di gloria. L’incognita principale per il finlandese ora è il suo compagno di squadra, che con una sosta in meno minaccia di vincere. Il cambio però lo abbandona al 41° giro. Raikkonen vincerà con 35s di vantaggio su MSC, di un soffio davanti al fratello. I sogni di un ritorno della Ferrari sono durati un giro.

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La Renault non è mai stata competitiva e i piloti non hanno aiutato, tamponando al via una Toyota ciascuno. Concluderanno fuori dai punti e Raikkonen si rimette in pari dopo i problemi di Hockenheim. In quello che è stato uno degli start più incasinati dell’anno si registra anche lo spettacolare cappottamento di Klien, tamponato da Villeneuve.

Nota di colore: Chanoc Nissany nelle prove libere risponde alla domanda “cosa accadrebbe se prendessimo una persona normale e la infilassimo in una F1?”.

 

Round 14 – Turchia

Era un 1-2 McLaren fino a due giri dalla fine, dopodiché Montoya viene prima colpito da una Jordan e poi va per campi regalando la seconda piazza ad Alonso.

21.08.2005 Istanbul, Turkey,
Giancarlo Fisichella, ITA, Mild Seven Renault F1 Team, R25, Action, Track gets the lead from Kimi Raikkonen, FIN, Räikkönen, West McLaren Mercedes, PP4-20, Action, Track at the first corner – August, Formula 1 World Championship, Rd 14, Turkish Grand Prix, Istanbul Park, Turkey, Race – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. © Copyright: R.Batchelor / xpb.cc

Esordisce nel mondiale il circuito dell’Istanbul Park, che resterà poco in calendario ma resterà ben più a lungo nel cuore degli appassionati. Alla partenza Raikkonen lotta con le due Renault e ne emerge vittorioso, mentre Montoya aspetterà le soste ai box per scavalcarle. Alle loro spalle la corsa è abbastanza movimentata, frutto delle rimonte di alcuni nomi illustri ma anche di un tracciato che esalta i duelli in pista.

La McLaren stava per conquistare l’agognata doppietta quando come prevedibile arriva l’imprevisto. A tre giri dalla fine Montoya doppia Monteiro sul rettilineo principale e quando arriva nella zona di frenata si riporta in traiettoria. Il portoghese della Jordan è troppo lento a reagire e tampona la McLaren. Malgrado uno spin e qualche gestaccio, Montoya è ancora davanti ad Alonso tuttavia non passa neanche mezzo giro e il colombiano, per via delle gomme sporcatesi nell’incidente, esce di pista in curva 8. Alonso ringrazia e lo infila. Ciò significano 24 punti di vantaggio anziché 22. Il mondiale non si chiude ma neanche si riapre.

 

Round 15 – Italia

Raikkonen rompe di nuovo nelle libere con le conseguenze che ormai conoscete. Montoya vincerà la gara, ma Alonso guadagna punti e piazza una seria ipoteca sul titolo.

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A nulla servirà la pole che conquista con benzina per una sosta in meno (!): il finlandese dovrà partire mezzo schieramento più indietro dello spagnolo. Almeno stavolta Montoya è concreto: parte primo, scatta bene e va a vincere malgrado un consumo anomalo delle coperture negli ultimi giri. Alonso prova a inseguirlo, ma tanto il secondo posto gli va bene lo stesso. Raikkonen parte 11°, resta bloccato nel traffico nei primi giri, ma poi, liberatosi della “serie B” grazie ai giri in più di carburante si scatena a pista libera. Nove giri dopo si ferma e riemerge secondo (!), un risultato comunque decente.

La gara sta andando fin troppo liscia: sulla posteriore dx compare una brutta striscia nera e per evitare eventi sfortunati è costretto a passare ai box per sostituirla. Riparte dodicesimo; tutto da rifare. Alla fine concluderà ai piedi del podio dietro a Montoya e alle due Renault. Senza un testacoda negli ultimi giri forse poteva attaccare Fisichella, ma è veramente l’unico cosa che gli si possa dire in tutta la stagione.

Niente miracoli per la Ferrari, che conclude fuori dai punti con entrambe le macchine. Per la seconda volta nella storia (terza con Indianapolis) arrivano al traguardo tutte le macchine che sono partite. Ma la gara è stata tremendamente noiosa, con tre sorpassi in tutto (di cui due di Raikkonen).

Round 16 – Belgio

Povero Kimi! Anche quando vince, perde lo stesso. Non importa cosa fa in pista, ci sarà sempre qualche evento fortuito che gli farà guadagnare meno di quanto gli sarebbe spettato.

Motorsport / Formel 1 : Grosser Preis von Belgien 2005 , Kimi Raeikkoenen ( FIN, McLaren Mercedes),
www.hoch-zwei.net ,
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Nel weekend Alonso dà l’impressione di averne meno non solo di Montoya e Raikkonen, ma anche di Fisichella, Trulli, Button, Michael e financo Ralf Schumacher. Saranno tutti (TUTTI) eliminati dalle circostanze.

Nell’ordine: Fisichella deve cambiare il motore (brutta cosa essere compagno di squadra di Alonso con Briatore TP), quindi parte dietro. Nei primi giri vola sulla pista bagnata ma all’11° giro vola fuori pista all’Eau Rouge. Ritiro, entra la SC. Ralf Schumacher emerge in seconda posizione dietro Montoya, ma butta la gara al pit successivo montando le slick quando la pista è ancora bagnata. Finirà ai margini della zona punti. Michael Schumacher e Trulli sbagliano la strategia sotto SC montando gomme da asciutto: il primo viene tamponato da Sato alla prima curva utile, il secondo passerà il resto della gara nelle retrovie finché, per evitare la Jordan di Monteiro che attiva per sbaglio il limitatore di velocità, finisce fuori pista a Les Combes (wtf?). Anche dopo la SC si ritrova nell’ultimo quarto di schieramento, ma a differenza degli altri riesce a rimontare fino al podio. Montoya, che cede la testa della corsa a Raikkonen dopo la seconda sosta, viene tamponato da Pizzonia in un maldestro tentativo di sdoppiaggio a pochi km dalla fine.

Alonso non brilla in nessuna fase (anzi, si passa parecchi giri dietro alla Sauber di Villeneuve senza neanche accennare una manovra) e finisce staccato di mezzo minuto da Raikkonen, ma conclude secondo e gli cede solo due punti. Continuando così, per Luglio 2006 Raikkonen lo avrà raggiunto. Forse.

Nota di colore: prima gara bagnata da Indianapolis 2003. Si registra il bellissimo sorpasso di Button su Villeneuve all’esterno di Pouhon, tanto bello quanto dimenticato.

Round 17 – Brasile

La McLaren ottiene la tanto sospirata doppietta con Montoya davanti a Raikkonen ma Alonso guasta la festa vincendo il titolo con due gare d’anticipo.

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Il copione è simile quello che abbiamo già visto altre volte: Alonso si qualifica leggero e parte dalla pole, ma in gara viene infilato da Montoya e Raikkonen, che si involano indisturbati verso la vittoria. Schumacher sr insegue e stavolta riesce a inserirsi tra le due Renault in quarta posizione. Detta così sembra una gara mediocre, ma è stata una delle prestazioni migliori dall’inizio della stagione.

La notizia principale della giornata è che il risultato è sufficiente ad Alonso per laurearsi campione del mondo con due gare d’anticipo. Il 24enne sconfigge l’impero di Schumacher e conquista il record per il più giovane campione del mondo di sempre, battendo il trentennale primato di Emerson Fittipaldi.

Arrivo da un paese che non ha una tradizione in Formula 1 quindi non ho avuto l’aiuto di nessuno. Sono arrivato in F1 esclusivamente grazie ai risultati nelle categorie inferiori e agli sponsor che hanno creduto in me. Credo che questo titolo sia il massimo che possa raggiungere in vita mia, nella mia carriera, e per questo posso ringraziare solo tre o quattro persone, non di più.”

Per gli impallinati delle statistiche: prima doppietta McLaren da Austria 2000.

Round 18 – Giappone

La gara di Raikkonen a Suzuka consegna il finlandese alla Storia. Non solo vince partendo quasi ultimo ma lo fa nella maniera più epica di tutte: con un sorpasso incredibile all’ultimo giro sul leader della corsa.

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Le qualifiche furono l’ennesima beffa di una stagione martoriata. Uno scroscio di pioggia si abbate negli ultimi minuti e costringe il finnico, Montoya, Alonso e Schumacher sr a scattare nelle ultime posizioni. Come se non bastasse, nelle prove gli si era rotto anche il motore. Partirà 17°, appena davanti al compagno di squadra (18°). In pole c’è Ralf Schumacher su Toyota davanti a Button su BAR-Honda, per la delizia della popolazione locale.

Alla partenza Fisichella infila la BAR ed è secondo quando Barrichello e Sato collidono mentre escono fuori pista. Le due McLaren hanno un avvio movimentato: prima Raikkonen viene toccato da Montoya, che lo passa, e poi va sull’erba alla chicane finale. Perde del tempo, ma la cosa gli torna utile per evitare l’incidente tra Montoya e Villeneuve: il colombiano prova l’attacco in accelerazione nell’ultima curva, il canadese non lo vede e lo sbatte fuori pista. Montoya colpisce il muro e rimbalza in pista con una ruota in meno. Alonso approfitta della confusione e da 16° è già 8°, mentre Raikkonen è 12°.

Nei primi giri Alonso è più aggressivo di Raikkonen, ma parte del vantaggio va sprecato dietro a Klien, che deve sorpassare tre volte perché il primo venne considerato irregolare dalla direzione gara (la situazione fu simile a quella di Spa 2008). Il finlandese recupera qualche posizione, anche se in maniera meno spettacolosa. Ora i giovincelli si apprestano a dover risolvere il passaggio più difficile della gara: superare Schumacher. Il tedesco ha una macchina che in questo frangente gira fino a 3s più lenta, ma chiude ogni spazio e non lascia nessuna possibilità, creando un trenino alle sue spalle e permettendo a Raikkonen di raggiungere Alonso. Lo spagnolo al giro 25 si libera della zavorra di Kerpen con il sorpasso più bello dell’anno (all’esterno della 130R), ma si deve fermare poco dopo. Raikkonen e Schumacher continueranno per qualche altro giro e riemergeranno davanti ad Alonso.

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I due giovani ripasseranno Schumacher e chiudono il gap con i primi. Ralf Schumacher ha dimostrato che la pole era frutto di un carico di benzina inesistente e ora comanda Fisichella. Inizia ad chiarirsi la differenza di strategie: mentre Alonso ha puntato su stint brevi all’inizio per sorpassare quante più macchine nel più breve tempo possibile, Raikkonen invece ne piazza due lunghi all’inizio e uno breve alla fine. La strategia di Alonso ha pagato nei primi giri ma a fine gara il vantaggio tattico passa nelle mani del finlandese, che va più veloce ogni giro che passa (questo è dovuto anche al fatto che, avendo sostituito il motore dopo le prove, Raikkonen all’inizio doveva ancora trovare la giusta confidenza).

Raikkonen sfrutta la benzina in più per scavalcare non solo il rivale ma anche Webber e Button (e trovarsi quindi secondo alle spalle di Fisichella), mentre Alonso dovrà sorpassarli in pista. Raikkonen vola e in dieci giri demolisce il vantaggio di Fisichella (20s!!!). Alonso sorpassa Webber con la penultima manovra memorabile della gara ed è sul podio, sebbene staccato di quindici secondi dalla coppia di testa.

Si arriva così al celebre finale. A due giri dalla fine Raikkonen è ormai addosso a Fisichella, il quale, comprensibilmente innervosito, tiene una linea difensiva all’ingresso della chicane finale. Questo gli nega una buona uscita sicché, malgrado una velocità di punta non elevatissima, Raikkonen riesce ad affiancarlo sul rettilineo e a superarlo all’esterno di curva 1 con un sorpasso rimasto nella storia.

Il box McLaren è in delirio, in pochi avrebbero scommesso su un epilogo del genere, data la natura della pista e l’assenza di SC effetttive durante la gara. Il rovescio della medaglia è che col ritiro di Montoya e il doppio podio della Renault, il Costruttori torna nelle mani degli avversari. Mai dire mai, comunque.

Round 19 – Cina

Alonso vince l’ultima gara senza aver bisogno di sfortune altrui. Raikkonen arriva alle sue spalle ma il comico ritiro di Montoya nega alla scuderia di Woking anche il WCC.

La scuderia da battere è la Renault, che blinda la prima fila con Alonso in pole. Non accadeva da Aprile. Raikkonen e Montoya fanno 3 e 5 ma con più carburante, pertanto la gara sembra aperta. Al via le due Renault restano al comando, però Fisichella blocca le Mclaren. La situazione si sblocca quando Montoya colpisce la copertura di una grata andata fuori posto (una cosa! ci fosse una cosa una andata per il verso giusto!). Sospensione e gara andata, SC in pista, strategia di Raikkonen vanificata e speranze per il Costruttori infrante. Qualche giro dopo la ripartenza, Karthikeyan si schianta in curva 13 (botto più grande della stagione) ed è di nuovo necessario l’intervento della vettura di sicurezza.

Scavalcato Fisico ai box, l’inseguimento di Raikkonen si conclude a 4s da Alonso, che vince per la settima volta in stagione. Terzo è Ralf Schumacher, favorito sia dal rimescolamento di strategie causato dalla SC che dal drive through comminato a Fisichella (per aver rallentato la fila dietro di lui in occasione della sosta sotto SC).

SHANGHAI, CHINA: Dethroned world champion Michael Schumacher gets out of his car after a dramatic collision in the warm up laps ahead of the Chinese Formula One Grand Prix at the Shanghai circuit 16 October 2005, which left his Ferrari’s front left wheel hanging off. World champion Fernando Alonso won an incident-packed Chinese Grand Prix to end his season in style and hand his team Renault the constructors’ world championship. AFP PHOTO/GOH CHAI HIN (Photo credit should read GOH CHAI HIN/AFP via Getty Images)

La Ferrari conclude una stagione pessima con una gara terrificante. Schumacher si scontra con Albers nel giro di formazione; cito Pino Allievi, “Uno zigzaga come se fosse il re della pista, l’altro tira la staccata nel giro di formazione…“. Partiranno dalla pitlane; la rimonta Schumacher tenta la rimonta ma finisce in testacoda dietro la SC mentre scaldava le gomme (giornataccia). Barrichello resta a galla nella prima metà ma sul finale le gomme accusano un tracollo così rovinoso che finisce dietro persino a Monteiro su Jordan (!!!) – per la prima volta in stagione, il primo dei gommati Bridgestone.

[COURTESY OF MINARDI.IT]

A fine 2005 avverrano tanti, piccoli, cambiamenti che accentueranno l’atmosfera fin de siècle. Le storiche BAR, Jordan, Minardi e Sauber a fine anno vengono vendute e andranno incontro ad alterne fortune (ora sono Mercedes (!), Aston Martin, Alpha Tauri e Alfa Romeo). La McLaren abbandona la storica livrea West (anticipando il ban del 2007 sulle livree sponsorizzanti tabacco) e la Williams concluderà la storica partnership con la BMW.  Si chiude l’era di Schumacher, si apre l’era dei suoi eredi.

[Immagine di copertina tratta da TuttoMotoriWeb.com]

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya